L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, riprendendo il ciclo di catechesi sui Salmi e i Cantici, Benedetto XVI commenta il Salmo 112 - Lodate il nome del Signore - Primi Vespri della Domenica della 3a settimana (Lettura: Sal 112,1-4.7.9).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si conclude con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.
● CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
Cari Fratelli e Sorelle,
prima di introdurci in una breve interpretazione del Salmo ora cantato, vorrei ricordare che oggi è il genetliaco del nostro amato Papa Giovanni Paolo II. Avrebbe compiuto 85 anni e siamo sicuri che dall'Alto ci vede ed è con noi. In questa occasione vogliamo dire al Signore un grande grazie per il dono di questo Papa e vogliamo dire grazie al Papa stesso per tutto quello che ha fatto e sofferto.
1. È risuonato ora nella sua semplicità e bellezza il Salmo 112, vero portale d’ingresso a una piccola raccolta di Salmi che va dal 112 al 117, convenzionalmente chiamata «l’Hallel egiziano». È l’alleluia, ossia il canto di lode, che esalta la liberazione dalla schiavitù del faraone e la gioia di Israele nel servire il Signore in libertà nella terra promessa (cfr Sal 113).
Non per nulla la tradizione giudaica aveva connesso questa serie di Salmi alla liturgia pasquale. La celebrazione di quell’evento, secondo le sue dimensioni storico-sociali e soprattutto spirituali, era sentita come segno della liberazione dal male nella molteplicità delle sue manifestazioni.
Il Salmo 112 è un breve inno che nell’originale ebraico consta solo di una sessantina di parole, tutte attraversate da sentimenti di fiducia, di lode, di gioia.
2. La prima strofa (cfr Sal 112,1-3) esalta «il nome del Signore» che - come è noto - nel linguaggio biblico indica la persona stessa di Dio, la sua presenza viva e operante nella storia umana.
Per tre volte, con insistenza appassionata, risuona «il nome del Signore» al centro della preghiera di adorazione. Tutto l’essere e tutto il tempo - «dal sorgere del sole al suo tramonto», dice il Salmista (v. 3) - è coinvolto in un’unica azione di grazie. È come se un respiro incessante salisse dalla terra al cielo per esaltare il Signore, Creatore del cosmo e Re della storia.
3. Proprio attraverso questo movimento verso l’alto, il Salmo ci conduce al mistero divino. La seconda parte (cfr vv. 4-6) infatti, celebra la trascendenza del Signore, descritta con immagini verticali che superano il semplice orizzonte umano. Si proclama: il Signore è «eccelso», «siede nell’alto», e nessuno può stargli alla pari; anche per guardare i cieli deve «chinarsi», perché «più alta dei cieli è la sua gloria» (v. 4).
Lo sguardo divino si dirige su tutta la realtà, sugli esseri terreni e su quelli celesti. Tuttavia i suoi occhi non sono altezzosi e distaccati, come quelli di un freddo imperatore. Il Signore - dice il Salmista - «si china a guardare» (v. 6).
4. Si passa, così, all’ultimo movimento del Salmo (cfr vv. 7-9), che sposta l’attenzione dalle altezze celesti al nostro orizzonte terreno. Il Signore si abbassa con premura verso la nostra piccolezza e indigenza che ci spingerebbe a ritrarci timorosi. Egli punta direttamente col suo sguardo amoroso e col suo impegno efficace verso gli ultimi e i miseri del mondo: «Solleva l’indigente dalla polvere, dall’immondizia rialza il povero» (v. 7).
Dio si china, quindi, sui bisognosi e sofferenti per consolarli. E questa parola trova la sua ultima densità, il suo ultimo realismo nel momento in cui Dio si china fino al punto di incarnarsi, di divenire uno di noi, e proprio uno dei poveri del mondo. Al povero egli conferisce il più grande onore, quello di «sedere tra i principi»; sì, «tra i principi del suo popolo» (v. 8). Alla donna sola e sterile, umiliata dalla antica società come se fosse un ramo secco e inutile, Dio dà l’onore e la grande gioia di avere parecchi figli (cfr v. 9). Il Salmista, quindi, loda un Dio ben diverso da noi nella sua grandezza, ma insieme molto vicino alle sue creature che soffrono.
È facile intuire in questi versetti finali del Salmo 112 la prefigurazione delle parole di Maria nel Magnificat, il cantico delle scelte di Dio che «guarda all’umiltà della sua serva». Più radicale del nostro Salmo, Maria proclama che Dio «rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili» (cfr Lc 1,48.52; cfr Sal 112,6-8).
5. Un «Inno vespertino» molto antico, conservato nelle cosiddette Costituzioni degli Apostoli (VII,48), riprende e sviluppa l’avvio gioioso del nostro Salmo. Lo ricordiamo qui, al termine della nostra riflessione, per porre in luce la rilettura «cristiana» che la comunità degli inizi faceva dei Salmi: «Lodate, fanciulli, il Signore, / lodate il nome del Signore. / Ti lodiamo, ti cantiamo, ti benediciamo / per la tua gloria immensa. / Signore re, Padre di Cristo agnello immacolato, / che toglie il peccato del mondo. / A te si addice la lode, a te l’inno, a te la gloria, / a Dio Padre per tramite del Figlio nello Spirito Santo / nei secoli dei secoli. Amen» (S. Pricoco - M. Simonetti, La preghiera dei cristiani, Milano 2000, p. 97).
[00592-01.02] [Testo originale: Italiano]
● SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
Chers Frères et Sœurs,
Par trois fois, dans la première strophe du Psaume 112, résonne «le nom du Seigneur» qui est au centre de la prière d’adoration. Tout être et le temps lui-même sont dans l’action de grâce, comme si un souffle incessant montait de la terre vers le ciel pour exalter le Seigneur. Nous sommes ainsi conduits au mystère divin, célébrant la transcendance du Seigneur, qui «siège là-haut», mais dont le regard se penche sur toute la réalité terrestre et céleste.
Dans le dernier mouvement du psaume, le Seigneur s’abaisse avec prévenance vers notre petitesse et notre indigence. Il se penche sur ceux qui sont dans le besoin et sur ceux qui souffrent, pour les consoler. Le Psalmiste loue Dieu, bien différent de nous par sa grandeur, mais en même temps très proche de ses créatures qui souffrent. Il est facile d’y découvrir une préfiguration des paroles de Marie dans le Magnificat.
J’accueille avec joie les pèlerins de langue française. Je salue en particulier le groupe de malades parkinsoniens venant de France, ainsi que les jeunes du lycée de Saint-Bonnet de Galaure et du collège Saint-Jean d’Hulst de Versailles. Vous aussi, faites monter vers le Seigneur votre action de grâces, car il n’oublie aucun de vous!
[00593-03.02] [Texte original: Français]
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
Dear Brothers and Sisters in Christ,
Today’s reflection is based upon Psalm 112. This beautiful hymn serves as an introduction to a group of psalms which celebrate the liberation of the people of Israel from slavery. It also expresses the joy they find in serving the Lord in the Promised Land.
The phrase "the name of the Lord", meaning God himself, is repeated throughout the psalm and becomes the heart of this prayer of adulation. Indeed, God’s greatness requires our praise, and yet the "most high" never fails to care for the poor and the needy of the world. "He raises the poor from the dust, and lifts the needy from the ash heap" (Ps 112, 7).
This final phrase of the psalm foreshadows Mary’s words in the Magnificat. Let us unite our prayer with hers as we praise God the Father, singing his glory, through the Son and the Holy Sprit, now and forever. Amen.
In a special way I greet the Risho Kosei-kai Buddhist group from Gunmaota, Japan. I also extend a warm welcome to all the English-speaking pilgrims, particularly those from England, Indonesia, Canada and the United States of America. I pray that your time in Rome may be filled with grace and peace. In the name of our Lord Jesus Christ, I invoke God’s blessing upon you and your loved ones.
[00594-02.01] [Original text: English]
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
Liebe Brüder und Schwestern!
Ein Hymnus des Vertrauens, der Lobpreisung und der Freude ist Psalm 113, der die Reihe der „Hallelpsalmen" eröffnet, die an die Befreiung Israels aus der Knechtschaft Ägyptens erinnern. Der Name des Herrn, Gott selbst, steht darin im Mittelpunkt. Alles Sein und alle Zeit sind hineingenommen in ein einziges Dankgebet: „Vom Aufgang der Sonne bis zum Untergang sei der Name des Herrn gelobt!" (Ps 113, 3). Unaufhörlich steigt der Lobgesang des Gottesvolkes zum Schöpfer und Herrn der Geschichte auf. Seine Herrlichkeit überragt Himmel und Erde. Doch dies bedeutet keineswegs, daß Gott dem Menschen fernbliebe. In unerschöpflicher Liebe blickt er auf die Bedürftigen und Leidenden, die er tröstet und denen er zu Hilfe eilt. Der Lobpreis der Größe Gottes ist deshalb zugleich Ausdruck des Vertrauens auf seine rettende Nähe.
Mit Freude heiße ich die Pilger und Besucher aus Deutschland, Österreich, der Schweiz, aus Luxemburg und aus den Niederlanden willkommen. Besonders grüße ich den Domchor Klagenfurt und das Philharmonische Orchester Augsburg. Euer ganzes Leben sei ein Lobpreis Gottes! Der Herr ist uns immer und überall nahe. Sein Geist führe und leite euch. Allen Schülerinnen und Schülern, die heute hier sind, wünsche ich erholsame Pfingstferien!
[00595-05.01] [Originalsprache: Deutsch]
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
El Salmo de hoy exalta la liberación de Israel de la esclavitud y su alegría por servir en libertad al Señor, Creador del cosmos y rey de la historia. El "nombre del Señor" es alabado "desde la salida del sol hasta su ocaso". Un Dios muy distinto a nosotros en su grandeza, pero al mismo tiempo muy cercano, especialmente de los que sufren. Con su presencia amorosa y su compromiso eficaz con nuestra debilidad: "levanta del polvo al desvalido, alza de la basura al pobre".
Estas palabras prefiguran las de la Virgen María en el Magnificat, la cual, con más radicalidad que el Salmo, proclamará que Dios "derriba del trono a los poderosos y enaltece a los humildes".
Saludo cordialmente a los peregrinos de España y América Latina, especialmente a los fieles de las parroquias de Sangolquí de Ecuador, del Divino Salvador de Lérez y Penamellera Alta de España, a las "Familias en Misión" de Chile, así como a los de Argentina, Colombia, Costa Rica, México, Panamá y Venezuela. Alabad al Señor, ensalzad su nombre. A Él sea la alabanza y la gloria, por los siglos de los siglos.
[00596-04.01] [Texto original: Español]
● SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Saluto in lingua portoghese
○ Saluto in lingua croata
○ Saluto in lingua ceca
○ Saluto in lingua slovacca
○ Saluto in lingua ungherese
○ Saluto in lingua ucraina
○ Saluto in lingua russa
○ Saluto in lingua polacca
○ Saluto in lingua italiana
○ Saluto in lingua portoghese
Amados peregrinos de língua portuguesa, sede bem-vindos! A todos saúdo com grande afecto e alegria, de modo especial a quantos vieram de Angola e do Brasil com o desejo de encontrar o Sucessor de Pedro. Desça a minha bênção sobre vós, vossas famílias e comunidades ao serviço do menor, dos mais pequeninos e necessitados.
[00597-06.01] [Texto original: Português]
○ Saluto in lingua croata
Dragi mladi hrvatski krizmanici, neka vas Duh Sveti učini radosnim svjedocima vjere! Sve vas od srca blagoslivljam! Hvaljen Isus i Marija!
[Cari giovani cresimandi croati, lo Spirito Santo vi fa i testimoni gioiosi della fede! Vi benedico di cuore tutti! Siano lodati Gesù e Maria!]
[00598-AA.01] [Testo originale: Croato]
○ Saluto in lingua ceca
Srdečně zdravím skupinu českých poutníku z jižních Čech. Všechny svěřuji do ochrany Panny Marie.
[Saluto cordialmente i pellegrini cechi provenienti dalla Boemia Meridionale. Su tutti invoco la protezione della Vergine Maria.]
[00599-AA.01] [Testo originale: Ceco]
○ Saluto in lingua slovacca
S láskou vítam slovenských pútnikov z Veľkých Kapušan.
Bratia a sestry, ďakujem sa vaše modlitby a žehnám vás.
Pochválený buď Ježiš Kristus!
[Con affetto do un benvenuto ai pellegrini slovacchi provenienti da Veľké Kapušany.
Fratelli e sorelle, ringrazio per le vostre preghiere e vi benedico.
Sia lodato Gesù Cristo!]
[00600-AA.01] [Testo originale: Slovacco]
○ Saluto in lingua ungherese
Szeretettel köszöntöm a magyar híveket.
Isten hozott Benneteket.
Szívesen adom Rátok Apostoli Áldásomat.
[Do un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua ungherese.
Con affetto Vi imparto la mia Benedizione.]
[00608-AA.01] [Testo originale: Ungherese]
○ Saluto in lingua ucraina
Сердечно вітаю українських прочан. Віддаю Вас і Ваші родини під опіку Пречистої Діви Марії. Слава Ісусу Христу.
[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini ucraini. Invoco su di voi e sulle vostre famiglie la protezione della Vergine Maria.]
[00601-AA.01] [Testo originale: Ucraino]
○ Saluto in lingua russa
Сердечно приветствую российских паломников, прибывших вместе с архиепископом Тадеушем Кондрусевичем. Моё Апостольское благословение на вас и вашу возлюбленную Родину.
[Saluto con affetto i pellegrini russi, qui convenuti con il loro Arcivescovo Mons. Tadeus Kondrusiewicz. Imparto a voi e alla vostra amata patria una speciale Benedizione Apostolica.]
[00602-10.01] [Testo originale: Russo]
○ Saluto in lingua polacca
Dzisiaj przypada dzień urodzin Jana Pawła II, niezapomnianego Papieża, który pozostaje w sercach wszystkich. Obecnym tu Polakom życzę wszelkiego dobra w Chrystusie. Niech Bóg wam błogosławi.
[Oggi sarebbe stato il compleanno di Giovanni Paolo II, l’indimenticabile Pontefice che è nel cuore di tutti. Auguro ai Polacchi qui presenti ogni bene nel Signore. Dio vi benedica.]
[00603-09.01] [Testo originale: Polacco]
○ Saluto in lingua italiana
Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua italiana. In particolare, ai sacerdoti dell’Arcidiocesi di Trento, ai Monaci formatori dei Monasteri Trappisti, e alla delegazione del Pellegrinaggio militare italiano a Lourdes, guidata dall’Ordinario militare Mons. Angelo Bagnasco.
Si compie oggi in Abruzzo un atto quanto mai significativo, al quale spiritualmente mi unisco. Viene intitolata una cima del Gran Sasso d’Italia all’indimenticabile Papa Giovanni Paolo II, che ha amato e più volte visitato queste splendide montagne. Saluto e ringrazio i promotori di tale lodevole iniziativa ed auspico che quanti sosteranno presso questa vetta siano spinti ad elevare lo spirito a Dio, la cui bontà risplende nella bellezza del Creato.
Mi rivolgo, infine, ai giovani, - e sono tanti, come si vede - ai malati ed agli sposi novelli, esortando tutti ad approfondire la pia pratica del santo Rosario, specialmente in questo mese di maggio dedicato alla Madre di Dio.
Il Rosario è preghiera evangelica, che ci aiuta a meglio comprendere i fondamentali misteri della storia della salvezza.
Concludiamo il nostro incontro, cantando la preghiera del Pater noster.
[00604-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0282-XX.02]