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BRIEFING DEL MAESTRO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE PONTIFICIE, S.E. MONS. PIERO MARINI, E DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, DR. JOAQUÍN NAVARRO-VALLS, 05.04.2005


BRIEFING DEL MAESTRO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE PONTIFICIE, S.E. MONS. PIERO MARINI, E DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, DR. JOAQUÍN NAVARRO-VALLS

BRIEFING DEL DR. JOAQUÍN NAVARRO-VALLS

INTERVENTO DI S.E. MONS. PIERO MARINI

A fine mattinata, conclusa la Terza Congregazione Generale dei Cardinali, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, S.E. Mons. Piero Marini, e il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, hanno tenuto in Sala Stampa un briefing per i giornalisti accreditati.

Questo il briefing del Dr. Navarro-Valls:

BRIEFING DEL DR. JOAQUÍN NAVARRO-VALLS

Si è tenuta questa mattina nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano la terza Congregazione Generale dei Cardinali.

A questa Congregazione Generale hanno preso parte 88 Cardinali, dei 91 presenti oggi a Roma.

Nel corso della Congregazione odierna sono stati trattati temi in rapporto alle Esequie del Sommo Pontefice, fissate per venerdì mattina, ed è continuato lo studio della Costituzione Apostolica Universi Dominici gregis.

Nella Congregazione Generale non è stato ancora letto il Testamento del Santo Padre.

Giovanni Paolo II sarà sepolto dove erano prima collocate le spoglie mortali del Beato Papa Giovanni XXIII.

Per quanto concerne la data di inizio del Conclave non è stata ancora presa alcuna decisione.

Ai fini di una più dettagliata conoscenza dei Riti delle Esequie e del Conclave vanno segnalati due preziosi volumi "Ordo Exsequiarum Romani Pontificis" e " Ordo Rituum Conclavis", a cura dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche, edite dalla Libreria Editrice Vaticana. I volumi sono a disposizione dei giornalisti per la consultazione.

S.E. Mons. Piero Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, ha quindi fornito ulteriori informazioni su: "Riti e legislazione della Sede Vacante" ed ha risposto alle domande poste dai giornalisti.

[00410-01.02]

INTERVENTO DI S.E. MONS. PIERO MARINI

Il volume Sede Apostolica Vacante, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, è stato preparato dall’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice a seguito della pubblicazione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis e dell’Ordo Rituum Conclavis1. La pubblicazione quindi fa riferimento anzitutto ai due Ordo appena menzionati. La materia trattata tuttavia non si limita ad essi ma prende in esame anche tutto ciò che riguarda la Sede Vacante secondo quanto stabilito dalla Costituzione Apostolica «Universi Dominici Gregis circa la Vacanza della Sede Apostolica e l’Elezione del Romano Pontefice» (22 febbraio 1996).

Il volume vuole essere non solo una presentazione autorevole dei Riti previsti per le Esequie del Romano Pontefice e per il Conclave, ma anche una introduzione generale e un commento agli altri eventi che caratterizzano il periodo detto Sede Vacante.

Il periodo della Sede Vacante

Il titolo Sede Apostolica Vacante indica non solo un periodo di tempo ma anche una serie di avvenimenti, di riti e di atti che hanno luogo in tale periodo. L’affermazione Sede Apostolica inoltre chiarisce che si tratta di tempo e di atti concernenti la Sede Vacante del Vescovo di Roma, cioè del successore dell’apostolo Pietro.

La Sede Apostolica diventa vacante con la morte del Romano Pontefice e cessa di esserlo con la elezione del nuovo Papa. La morte del Papa è strettamente legata ai riti delle Esequie mentre la elezione del nuovo Papa ai riti del Conclave, tra le Esequie e il Conclave si tengono per tradizione le Congregazioni generali e particolari dei Cardinali"2. Il periodo della Sede Vacante è dunque caratterizzato da alcuni eventi che si susseguono nel tempo: la morte del Romano Pontefice, le Congregazioni dei Cardinali, il Conclave con l’Elezione del Romano Pontefice.

Nel periodo della Sede Vacante acquistano rilievo, oltre al Collegio dei Cardinali, alcune figure particolari come il Cardinale Camerlengo di Sacra Romana Chiesa, il Cardinale Decano, il Segretario del Collegio di Cardinali, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie. I ruoli di queste persone come anche gli atti da compiere durante tale periodo sono regolati dalla tradizione codificata secondo le disposizioni emanate dal Romano Pontefice.

I Romani Pontefici hanno spesso prescritto delle norme da osservare durante la Sede Vacante. Tale consuetudine si è ripetuta con frequenza soprattutto nel corso del secolo scorso. Nell’intento di rispondere alle esigenze del particolare momento storico hanno emanato norme sulla Sede Vacante: San Pio X, Pio XI, Pio XII, il Beato Giovanni XXIII.

Papa Paolo VI, di venerata memoria, con la Costituzione Apostolica Romano Pontifici eligendo aveva fissato le norme seguite nelle ultime due Sedi Vacanti: la prima, a seguito della morte dello stesso Paolo VI, dal 6 al 26 agosto 1978; la seconda, a seguito della morte di Giovanni Paolo I, dal 28 settembre al 16 ottobre dello stesso anno.

Norme generali sulla Sede Vacante

La particolare attenzione alla successione nella Sede Apostolica di Roma dipende dalla peculiarità e dalla importanza di tale sede. Il Romano Pontefice infatti, successore dell’Apostolo Pietro, è Vescovo della diocesi di Roma e Pastore dell’intero gregge del Signore.

Giovanni Paolo II seguendo l’esempio dei suoi predecessori, tenendo conto della mutata situazione della Chiesa e della revisione generale della legge canonica attuata a seguito del Concilio Vaticano II, con la Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis del 22 febbraio 1996 ha stabilito nuove norme circa la vacanza della Sede Apostolica e l’elezione del Romano Pontefice.

Tali norme possono essere brevemente sintetizzate.

L’organismo cui è demandato di eleggere il Romano Pontefice è il Collegio dei Cardinali di Santa Romana Chiesa. «In loro s’esprimono, quasi in mirabile sintesi, i due aspetti che caratterizzano la figura e l’ufficio del Romano Pontefice: Romano, perché identificato nella persona del Vescovo della Chiesa che è in Roma, e quindi, in rapporto stretto con il Clero di questa Città, rappresentato dai Cardinali dei titoli presbiterali e diaconali di Roma, e con i Cardinali Vescovi delle Sedi suburbicarie; Pontefice della Chiesa universale, perché chiamato a fare visibilmente le veci dell’invisibile Pastore che guida l’intero gregge ai pascoli della vita eterna. L’universalità della Chiesa è, peraltro, ben raffigurata nella composizione stessa del Collegio Cardinalizio, che raccoglie Porporati di ogni continente».3

Viene mantenuta la norma stabilita da Papa Paolo VI secondo la quale alla elezione del Romano Pontefice non partecipano i Cardinali che hanno già compiuto, il giorno in cui inizia la vacanza della Sede Apostolica, gli ottanta anni di vita.

Il Conclave si svolge entro la Città del Vaticano in luoghi determinati: nella Domus Sanctæ Marthæ, dove alloggiano tutti i Cardinali elettori; nelle Cappelle destinate alle celebrazioni liturgiche; nella Cappella Sistina, dove si svolge l’elezione. I Cardinali elettori e quanti sono chiamati a collaborare allo svolgimento della elezione, devono abitare, durante il tempo delle elezione, nello Stato della Città del Vaticano. I locali della Domus Sanctæ Marthæ, la Cappella Sistina e gli ambienti destinati alle celebrazioni liturgiche devono essere chiusi alle persone non autorizzate. In particolare i Cardinali elettori non devono essere avvicinati da nessuno mentre sono trasportati dalla Domus Sanctæ Marthæ al Palazzo Apostolico Vaticano. (cf. nn. 41, 43).

L’unica forma in cui gli elettori possono manifestare il loro voto per l’elezione del Romano Pontefice è quello dello scrutinio segreto (cf. n. 62). Viene confermato infine il più rigoroso segreto riguardo a tutto ciò che concerne, direttamente o indirettamente, le operazioni delle elezioni (cf. n. 47).

A riguardo delle norme generali sulla Sede Vacante stabilite dalla Universi Dominici Gregis non si può non fare una osservazione. La forma tradizionale di Conclave, seguita per tanti secoli fino al Conclave del 1978 in cui venne eletto Papa Giovanni Paolo II, è stata modificata. I Cardinali elettori e coloro che sono chiamati a collaborare con lo svolgimento del Conclave non sono più fisicamente chiusi in un unico luogo (cum-clave), detto appunto Conclave, all’interno del quale hanno l’alloggio, procedono alla elezione e dal quale non possono uscire se non ad elezione avvenuta. Con le nuove norme i Cardinali elettori occupano luoghi diversi a secondo dell’attività che compiono: l’alloggio nella Domus Sanctæ Marthæ, le celebrazioni liturgiche nella Cappella di Santa Marta e in altre Cappelle, la elezione nella Cappella Sistina; inoltre per passare da un luogo all’altro utilizzano uno spazio libero che non è strettamente destinato agli atti del Conclave. Di fatto, l’inviolabilità fisica propria del Conclave tradizionale è stata soppressa.

Il Rito delle Esequie e i Riti del Conclave

La Costituzione Universi Dominici Gregis al capitolo V stabilisce che nelle Esequie del Papa e nel Conclave ci si deve attenere fedelmente a due Rituali appositamente redatti: l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis e l’Ordo Rituum Conclavis (cf. n. 27).

La Costituzione stabilisce inoltre varie norme circa i compiti che il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie deve svolgere durante la Sede Vacante e prevede il servizio dei Cerimonieri nei luoghi destinati agli elettori del Romano Pontefice, nelle celebrazioni liturgiche e nella elezione del nuovo Papa (cf. n. 46).

A seguito di tali disposizioni, l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, per mandato dello stesso Sommo Pontefice, ha provveduto a rivedere, con la collaborazione dei Consultori, il libro De funere Summi Pontificis usato nel 1978 per le Esequie dei Sommi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo I e ha preparato il nuovo volume Ordo Exsequiarum Romani Pontificis; nello stesso tempo l’Ufficio ha provveduto a rivedere l’Ordo Sacrorum Rituum Conclavis del 1978 e ha preparato il nuovo Ordo Rituum Conclavis. I due volumi, il cui titolo è stabilito dalla Universi Dominici Gregis, sono stati approvati dal Santo Padre Giovanni Paolo II il 5 febbraio 1998 e stampati dalla Tipografia Vaticana nell’anno 2000. In ambedue i volumi i testi ecologici, i testi biblici e le rubriche sono riportati sia in latino che in lingua italiana. Alcuni testi latini sono accompagnati dalle indicazioni musicali per il canto gregoriano.

Ciascuno dei due volumi è arricchito da alcuni Prænotanda o Premesse generali che illustrano lo svolgimento e il significato dei Riti sia sotto l’aspetto liturgico che pastorale. L’Ufficio ha curato inoltre che le sequenze rituali si svolgano con parole, preghiere e gesti atti a favorire la comprensione della natura e del fine degli stessi riti e la attiva partecipazione.

Particolare attenzione è stata posta nella redazione del testo delle rubriche in modo che esse esprimano chiaramente le indicazioni della Costituzione Apostolica, contribuiscano ad evitare, per quanto possibile, dubbi e conflitti di competenze e favoriscano un armonico svolgimento rituale.

Da una normativa macchinosa e complicata e da riti appesantiti da esteriorità e ridondanza che hanno accompagnato in passato il periodo della Sede Vacante, si è passati a riti caratterizzati da nobile semplicità e bellezza, maggiormente rispondenti alla mentalità e alle esigenze del nostro tempo secondo i principi e nello spirito del Concilio Vaticano II.

Il significato spirituale ed ecclesiale e la finalità pastorale delle celebrazioni liturgiche messi in evidenza dal Concilio Vaticano II sono stati alla base della redazione dei due nuovi Ordo. Particolarmente significativi al riguardo sono i testi all’inizio delle Premesse dei due Riti:

«Nel rito delle esequie la Chiesa manifesta la sua fede nella vittoria di Cristo risorto sul peccato e sulla morte. Tale fede è espressa in modo particolare nelle esequie del Romano Pontefice, che a motivo del ministero da lui svolto nella Chiesa, ha confermato nella fede tutti i pastori e i fedeli».

«Mentre si celebra l’elezione del successore di Pietro, la Chiesa è particolarmente unita ai sacri Pastori e soprattutto con i Cardinali elettori, ed implora da Dio il nuovo Sommo Pontefice, come dono della sua bontà e provvidenza».5

Il volume «Sede Apostolica Vacante»

Il volume Sede Apostolica Vacante, come già accennato, non tratta solo del Rito delle Esequie del Romano Pontefice e del Conclave sotto l’aspetto rituale-celebrativo, ma allarga il discorso alla Sede Vacante nel suo insieme considerando il tutto sotto l’aspetto storico e alla luce della legislazione vigente.

Il volume è diviso in tre parti: La morte e le esequie del Romano Pontefice; La Sede Vacante; Il Conclave e l’elezione del Romano Pontefice. Ogni parte considera il tema sotto tre aspetti: l’aspetto storico, la legislazione vigente, l’aspetto rituale. Ogni parte inoltre è conclusa da una esposizione su: «Luoghi, arredi, vesti e suppellettili». Solo la seconda parte, trattando del Collegio dei Cardinali e delle Congregazioni generali, non prevede evidentemente la trattazione sull’aspetto rituale-celebrativo.

Il volume è arricchito infine da una interessante Appendice nella quale viene riportato il testo in lingua italiana della Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis. Nell’appendice si trovano anche l’Indice analitico e il Lessico terminologico che facilita la comprensione dei testi a coloro che hanno poca esperienza con la terminologia e il pensiero ecclesiastico.

Il volume, anche se allarga la considerazione degli avvenimenti con l’orizzonte della storia, rimane tuttavia sempre legato alla realtà presente, costituita dalla legislazione vigente stabilita dalla Universi Dominici Gregis e dai Rituali attualmente previsti per le Esequie del Papa e per i Riti del Conclave.

Pertanto, con la pubblicazione, l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice desidera aiutare fedeli, sacerdoti e Vescovi a comprendere meglio il significato e l’importanza degli eventi e dei riti che si compiono durante il periodo della Sede vacante. Tali riti ed eventi infatti riguardano «il Romano Pontefice, successore di Pietro nella sede della città di Roma, Capo visibile di tutta la Chiesa e Servo dei Servi di Dio e pertanto sono di somma importanza nella vita del popolo di Dio pellegrinante sulla terra».6

Il volume, infine, può essere di utilità anche ai mezzi della comunicazione sociale per il servizio che essi sono chiamati ad offrire alla Chiesa e al mondo soprattutto in occasione di grandi eventi di fede.

Un tempo forte per la fede della Chiesa

I Riti per le Esequie del Romano Pontefice e per il Conclave sono stati aggiornati in modo da favorire soprattutto la santificazione dei fedeli e la edificazione del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Ma, in realtà, tutto il periodo della Sede Vacante è tempo forte per la vita della Chiesa. Essa è chiamata a ravvivare la speranza nella vita eterna, a rafforzare l’unità, a perseverare concordemente nella preghiera e a testimoniare la fede nella presenza continua del Signore.

In tale periodo emergono tuttavia vari momenti in cui la fede ecclesiale è chiamata a manifestarsi in modo particolare. Il primo è legato alla mancanza del Romano Pontefice. In tale situazione la Chiesa è chiamata ad affidarsi «con fiducioso abbandono a Cristo, Supremo Pastore, che ad essa ha promesso la sua perenne presenza e assistenza».7 La fede della Chiesa è espressa nella preghiera che accompagna la stesura del velo di seta bianca sul volto del Pontefice defunto:

«Dio onnipotente ed eterno,

Signore della vita e della morte,

noi speriamo e crediamo

che la vita del Santo Padre N.

è ora nascosta in te.

Il suo volto,

a cui è venuta meno la luce di questo mondo,

sia illuminato per sempre dalla vera luce

che ha in te la sorgente inesauribile.

Il suo volto,

che ha scrutato le tue vie

per mostrarle alla Chiesa,

veda ora il tuo volto paterno.

Il suo volto,

che viene sottratto alla nostra vista,

contempli la tua bellezza

e raccomandi il gregge a te, eterno Pastore,

che vivi e regni nei secoli dei secoli».8

Il secondo momento forte di fede è richiesto alla Chiesa durante il tempo della elezione del successore di Pietro. La Chiesa in tale circostanza deve essere particolarmente unita con i sacri Pastori e soprattutto con i Cardinali elettori, ed implorare «da Dio il nuovo Sommo Pontefice, come dono della sua bontà e provvidenza. E’ necessario, infatti, che tutta la Chiesa, come la prima comunità di cristiani, di cui si parla negli Atti degli Apostoli (cf. 1, 4), in unione spirituale con Maria, madre di Gesù, perseveri concordemente nella preghiera per ottenere dal Signore un degno Pastore».9

Il terzo momento di forte significato ecclesiale ha luogo in occasione del solenne annuncio della elezione del Romano Pontefice e della sua prima benedizione urbi et orbi. L’acclamazione spontanea del popolo in piazza San Pietro all’annuncio della avvenuta elezione habemus Papam10, e l’acclamazione al nuovo Pontefice nel momento del suo arrivo nella loggia centrale della Basilica vaticana, costituiscono, nella tradizione delle elezioni papali, uno dei momenti di fede ecclesiale più forti e significativi. In tal modo i fedeli della diocesi di Roma e quelli provenienti da varie parti del mondo riconoscono e accolgono nel nuovo Pontefice il Successore di Pietro nella sede di Roma, il Capo visibile di tutta la Chiesa e il Servo dei Servi di Dio.

____________________________________

1 Tipografia Vaticana, 2000.

2 Cf. Universi Dominici Gregis, nn.7-13.

3 Universi Dominici Gregis, p.6.

4 Ordo Exsequiarum Romani Ponteficis, Premesse, n.1.

5 Ordo Rituum Conclavis, Premesse, n.2.

6 Ordo Rituum Conclavis, Premesse, n.1.

7 Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, Premesse, n.3.

8 Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, n.98.

9 Ordo Rituum Conclavis, Premesse, 2. Significative sono anche al riguardo le numerose preghiere di intercessione previste dall’Ordo prima delle votazioni dei Cardinali: 96-102.

10 "Il primo dei Cardinali Diaconi dalla Loggia esterna dell’Aula della Benedizione della Basilica Vaticana, annuncia ad alta voce al popolo l’elezione del nuovo Pontefice, con queste parole: Vi annuncio una grande gioia: è stato eletto il Papa! E’ il Cardinale di Santa Romana Chiesa N.....che ha scelto il nome N...": Ordo Rituum Conclavis, n.74.

[00412-01.02[Testo originale: Italiano]