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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA XLII GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI, 08.01.2005


MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA XLII GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

TESTO IN LINGUA ITALIANA

TESTO IN LINGUA FRANCESE

TESTO IN LINGUA INGLESE

TESTO IN LINGUA TEDESCA

TESTO IN LINGUA SPAGNOLA

TESTO IN LINGUA PORTOGHESE

Il 17 aprile 2005, IV Domenica di Pasqua, si celebra la 42ma Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni sul tema: "Chiamati a prendere il largo".
Pubblichiamo di seguito il Messaggio che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha inviato per l’occasione ai Vescovi ed ai fedeli di tutto il mondo:

TESTO IN LINGUA ITALIANA

"Chiamati a prendere il largo"

Venerati Fratelli nell'Episcopato,
carissimi Fratelli e Sorelle!

1. "Duc in Altum!" All’inizio della Lettera apostolica Novo millennio ineunte ho fatto riferimento alle parole con cui Gesù esorta i primi discepoli a gettare le reti per una pesca che si rivelerà prodigiosa. Dice a Pietro: "Duc in altum – Prendi il largo" (Lc 5, 4). "Pietro e i primi compagni si fidarono della parola di Cristo, e gettarono le reti" (Novo millennio ineunte, 1).

Questa nota scena evangelica fa da sfondo alla prossima Giornata di Preghiera per le Vocazioni, che ha come tema: "Chiamati a prendere il largo". Si tratta di un’occasione privilegiata per riflettere sulla vocazione a seguire Gesù e, in particolare, a seguirlo nella via del sacerdozio e della vita consacrata.

2. "Duc in altum! " Il comando di Cristo è particolarmente attuale nel nostro tempo, in cui una certa mentalità diffusa favorisce il disimpegno personale davanti alle difficoltà. La prima condizione per "prendere il largo" è coltivare un profondo spirito di preghiera alimentato dal quotidiano ascolto della Parola di Dio. L’autenticità della vita cristiana si misura dalla profondità della preghiera, arte che va appresa umilmente "dalle labbra stesse del Maestro divino", quasi implorando, "come i primi discepoli: ‘Signore, insegnaci a pregare!’ (Lc 11, 1). Nella preghiera si sviluppa quel dialogo con Cristo che ci rende suoi intimi: ‘Rimanete in me e io in voi’ (Gv 15, 4)" (Novo millennio ineunte, 32).

L’orante legame con Cristo ci fa avvertire la sua presenza anche nei momenti d’apparente fallimento, quando la fatica sembra inutile, come avvenne per gli stessi Apostoli che dopo aver faticato tutta la notte esclamarono: "Maestro, non abbiamo preso nulla" (Lc 5, 5). È particolarmente in tali momenti che occorre aprire il cuore all’onda della grazia e consentire alla parola del Redentore di agire con tutta la sua potenza: "Duc in altum!" (cfr. Novo millennio ineunte, 38).

3. Chi apre il cuore a Cristo non soltanto comprende il mistero della propria esistenza, ma anche quello della propria vocazione, e matura splendidi frutti di grazia. Di questi il primo è la crescita nella santità in un cammino spirituale che, iniziato con il dono del Battesimo, prosegue sino al pieno raggiungimento della perfetta carità (cfr. ivi, 30). Vivendo il Vangelo "sine glossa", il cristiano diventa sempre più capace di amare al modo stesso di Cristo, di cui accoglie l’esortazione: "Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5, 48). Egli si impegna a perseverare nell’unità con i fratelli entro la comunione della Chiesa, e si pone al servizio della nuova evangelizzazione per proclamare e testimoniare la stupenda verità dell’amore salvifico di Dio.

4. Cari adolescenti e giovani, è a voi che, in modo particolare, rinnovo l’invito di Cristo a "prendere il largo". Voi vi trovate a dover assumere decisioni importanti per il vostro futuro. Conservo nel cuore il ricordo delle numerose occasioni d’incontro che negli anni passati ho avuto con i giovani, oggi diventati adulti e forse genitori di alcuni di voi, o sacerdoti, religiosi e religiose, vostri educatori nella fede. Li ho visti allegri come devono essere i ragazzi, ma anche pensosi, perché presi dal desiderio di dare ‘senso’ pieno alla loro esistenza. Ho capito sempre più che è forte nell’animo delle nuove generazioni l’attrazione verso i valori dello spirito, è sincero il loro desiderio di santità. I giovani hanno bisogno di Cristo, ma sanno anche che Cristo ha voluto aver bisogno di loro.

Carissimi ragazzi e ragazze! Fidatevi di Lui, mettetevi in ascolto dei suoi insegnamenti, fissate lo sguardo sul suo volto, perseverate nell’ascolto della sua Parola. Lasciate che sia Lui a orientare ogni vostra ricerca e aspirazione, ogni vostro ideale e desiderio del cuore.

5. Mi rivolgo ora a voi, cari genitori ed educatori cristiani, a voi cari sacerdoti, consacrati e catechisti. Dio vi ha affidato il compito peculiare di guidare la gioventù nel sentiero della santità. Siate per loro esempi di generosa fedeltà a Cristo. Incoraggiateli a non esitare nel "prendere il largo", rispondendo senza indugio all’invito del Signore. Egli chiama alcuni alla vita familiare, altri alla vita consacrata o al ministero sacerdotale. Aiutateli a saper discernere quale sia la loro strada, e a diventare veri amici di Cristo e suoi autentici discepoli. Quando gli adulti credenti sanno render visibile il volto di Cristo con le loro parole e con il loro esempio, i giovani più facilmente sono pronti ad accogliere il suo esigente messaggio segnato dal mistero della Croce.

Non dimenticate poi che anche oggi c’è bisogno di sacerdoti santi, di anime totalmente consacrate al servizio di Dio! Per questo vorrei ancora una volta ripetere: "È necessario ed urgente impostare una vasta e capillare pastorale delle vocazioni, che raggiunga le parrocchie, i centri educativi, le famiglie, suscitando una più attenta riflessione sui valori essenziali della vita, che trovano la loro sintesi risolutiva nella risposta che ciascuno è invitato a dare alla chiamata di Dio, specialmente quando questa sollecita la donazione totale di sé e delle proprie energie alla causa del Regno" (Novo millennio ineunte, 46).

A voi, giovani, ripeto la parola di Gesù: "Duc in altum!". Nel riproporre questa sua esortazione, penso al tempo stesso alle parole rivolte da Maria, sua Madre, ai servi a Cana di Galilea: "Fate quello che vi dirà" (Gv 2, 5). Cristo, cari giovani, vi chiede di "prendere il largo" e la Vergine vi incoraggia a non esitare nel seguirlo.

6. Salga da ogni angolo della terra, sostenuta dalla materna intercessione della Madonna, l’ardente preghiera al padre celeste per ottenere "operai nella sua messe" (Mt 9, 38). Voglia Egli concedere ferventi e santi sacerdoti ad ogni porzione del suo gregge. Sostenuti da questa consapevolezza ci rivolgiamo a Cristo, Sommo Sacerdote, e Gli diciamo con fiducia rinnovata:

Gesù, Figlio di Dio,
in cui dimora la pienezza della divinità,
Tu chiami tutti battezzati "a prendere il largo",
percorrendo la via della santità.
Suscita nel cuore dei giovani il desiderio
di essere nel mondo di oggi
testimoni della potenza del tuo amore.
Riempili con il tuo Spirito di fortezza e di prudenza
perché siano capaci di scoprire la piena verità
di sé e della propria vocazione.

Salvatore nostro,
mandato dal Padre per rivelarne l’amore misericordioso,
fa’ alla tua Chiesa il dono
di giovani pronti a prendere il largo,
per essere tra i fratelli manifestazione
della tua presenza che rinnova e salva.

Vergine Santa, Madre del Redentore,
guida sicura nel cammino verso Dio e il prossimo,
Tu che hai conservato le sue parole nell’intimo del cuore,
sostieni con la tua materna intercessione
le famiglie e le comunità ecclesiali,
affinché aiutino gli adolescenti e i giovani
a rispondere generosamente alla chiamata del Signore.
Amen.

Da Castel Gandolfo, 11 Agosto 2004

IOANNES PAULUS II

[00031-01.01] [Testo originale: Italiano]

TESTO IN LINGUA FRANCESE  

"Appelés à avancer au large"

Vénérés Frères dans l’Épiscopat,
Très chers Frères et Sœurs !

1. "Duc in altum!" Au début de la Lettre apostolique Novo millennio ineunte, je me suis référé aux paroles par lesquelles Jésus exhorte ses premiers disciples à jeter les filets pour une pêche qui se révélera miraculeuse. Il dit à Pierre : "Duc in altum – Avance au large" (Lc 5, 4). "Pierre et ses premiers compagnons firent confiance à la parole du Christ et jetèrent leurs filets" (Novo millennio ineunte, 1).

Cette scène évangélique bien connue sert de toile de fond à la prochaine Journée de Prière pour les Vocations, qui a pour thème: "Appelés à avancer au large". C'est là une occasion privilégiée pour réfléchir sur la vocation à suivre le Christ et, particulièrement, à le suivre sur la voie du sacerdoce et de la vie consacrée.

2. "Duc in altum!" Le commandement du Christ est particulièrement actuel en notre temps, dans lequel une certaine mentalité diffuse favorise le désengagement de la personne devant les difficultés. La première condition pour "avancer au large" est de cultiver un profond esprit de prière nourri par l'écoute quotidienne de la Parole de Dieu. L'authenticité de la vie chrétienne se mesure à la profondeur de la prière, un art que l'on apprend humblement "des lèvres mêmes du divin Maître", presque en implorant, "comme les premiers disciples: 'Seigneur, apprends-nous à prier!' (Lc 11, 1). Dans la prière se développe ce dialogue avec le Christ qui fait de nous ses intimes: 'Demeurez en moi, comme moi en vous' (Jn 15, 4)" (Novo millennio ineunte, 32).

La relation priante avec le Christ nous fait découvrir sa présence même dans les moments d'échec apparent, quand le labeur semble inutile, comme cela arriva aux Apôtres eux-mêmes qui, après avoir peiné toute la nuit, s'exclamèrent: "Maître, nous n'avons rien pris" (Lc 5, 5). C'est notamment dans de tels moments qu'il faut ouvrir son cœur au flot de la grâce et permettre à la parole du Rédempteur d'agir avec toute sa force: "Duc in altum!" (Cf. Novo millennio ineunte, 38).

3. Celui qui ouvre son cœur au Christ comprend non seulement le mystère de sa propre existence, mais aussi celui de sa propre vocation, et il fait mûrir de splendides fruits de grâce. Le premier de ces fruits est la croissance en sainteté dans un chemin spirituel qui commence avec le don du Baptême et se poursuit jusqu'à la pleine réalisation de la charité parfaite (cf. ibid., 30). En vivant l'Évangile dans son intégralité, le chrétien devient toujours plus capable d'aimer à la manière même du Christ, en accueillant son exhortation: "Soyez parfaits comme votre Père céleste est parfait" (Mt 5, 48). Il s'engage à persévérer dans l'unité avec ses frères au sein de la communion de l'Église, et il se met au service de la nouvelle évangélisation pour proclamer la merveilleuse vérité de l'amour salvifique de Dieu et pour en témoigner.

4. Chers adolescents et chers jeunes, c'est à vous, tout particulièrement, que je renouvelle l'invitation du Christ à "avancer au large". Vous avez à prendre des décisions importantes pour votre avenir. Je garde dans mon cœur le souvenir des nombreuses occasions de rencontres que j'ai eues au cours des années passées avec les jeunes, devenus aujourd'hui adultes et peut-être parents de certains d'entre vous, ou prêtres, religieux et religieuses, vos éducateurs dans la foi. Je les ai vus joyeux comme doivent l'être des jeunes, mais aussi interrogatifs, parce qu'ils étaient pris par le désir de donner un 'sens' plénier à leur existence. J'ai compris toujours davantage combien est fort dans le cœur des nouvelles générations l'attrait pour les valeurs de l'esprit et combien sincère leur désir de sainteté. Les jeunes ont besoin du Christ, mais ils savent aussi que le Christ a voulu avoir besoin d'eux.

Très chers jeunes gens et jeunes filles! Ayez confiance en Lui, mettez-vous à l'écoute de ses enseignements, fixez le regard sur son visage, persévérez dans l'écoute de sa Parole. Laissez-Le orienter toutes vos recherches et toutes vos aspirations, tout votre idéal et tout le désir de votre cœur.

5. Maintenant, je me tourne vers vous, chers parents et éducateurs chrétiens, vers vous, chers prêtres, consacrés et catéchistes. Dieu vous a confié la tâche particulière de guider la jeunesse sur le chemin de la sainteté. Soyez pour eux des exemples de généreuse fidélité au Christ. Encouragez-les à ne pas hésiter à "avancer au large", en répondant sans délai à l'invitation du Seigneur. Il appelle certains à la vie de famille, d'autres à la vie consacrée ou au ministère sacerdotal. Aidez-les à savoir discerner quelle est leur route et à devenir de véritables amis du Christ et ses vrais disciples. Quand les adultes croyants savent rendre visible le visage du Christ par leurs paroles et par leur exemple, les jeunes sont plus facilement prêts à accueillir son message exigeant, marqué par le mystère de la Croix.

De plus, n'oubliez pas qu'aujourd'hui encore il est nécessaire d'avoir de saints prêtres, des âmes totalement consacrées au service de Dieu! C'est pourquoi, je voudrais répéter encore une fois: "Il est nécessaire et urgent de mettre en œuvre une pastorale des vocations largement diffusée, qui atteigne les paroisses, les lieux éducatifs, les familles, suscitant une réflexion plus attentive sur les valeurs essentielles de la vie, qui trouvent leur aboutissement dans la réponse que chacun est invité à donner à l'appel de Dieu, spécialement quand cet appel invite au don total de soi et de ses énergies pour la cause du Royaume" (Novo millennio ineunte, 46).

À vous, jeunes, je répète la parole de Jésus: "Duc in altum!". En proposant de nouveau son exhortation, je pense en même temps à la parole adressée par Marie, sa Mère, aux serviteurs à Cana de Galilée: "Faites tout ce qu'il vous dira" (Jn 2, 5). Chers jeunes, le Christ vous demande "d'avancer au large" et la Vierge vous encourage à ne pas hésiter à le suivre.

6. Que monte de tous les coins du monde, soutenue par l'intercession maternelle de la Madone, la prière ardente au Père du ciel pour obtenir «des ouvriers pour sa moisson» (Mt 9, 38). Qu'Il veuille bien accorder de fervents et saints prêtres à chaque portion de son troupeau. Éclairés par cette prise de conscience, nous nous tournons vers le Christ, Souverain Prêtre, et nous lui disons avec une confiance renouvelée:

Jésus, Fils de Dieu,
en qui demeure la plénitude de la divinité,
Tu appelles tous les baptisés "à avancer au large",
en parcourant le chemin de la sainteté.
Suscite dans le cœur des jeunes le désir
d'être des témoins de la puissance de ton amour
dans le monde d'aujourd'hui.
Remplis-les de ton Esprit de force et de prudence,
pour qu'ils soient capables de découvrir la pleine vérité
sur eux-mêmes et leur vocation propre.

Notre Sauveur,
envoyé par le Père pour révéler son amour miséricordieux,
fais à ton Église le don
de jeunes prêts à avancer au large,
pour être parmi leurs frères une manifestation
de ta présence qui renouvelle et qui sauve.

Vierge Sainte, Mère du Rédempteur,
guide assuré dans le chemin vers Dieu et le prochain,
Toi qui as conservé ses paroles dans l'intimité de ton cœur,
soutiens par ton intercession maternelle
les familles et les communautés ecclésiales,
afin qu'elles aident les adolescents et les jeunes
à répondre généreusement à l'appel du Seigneur.
Amen.

Castel Gandolfo, le 11 août 2004

IOANNES PAULUS II

[00031-03.01] [Texte original: Français]

TESTO IN LINGUA INGLESE  

"Called to put out into the deep".

Venerable Brethren in the Episcopate,
dearest Brothers and Sisters!

1. "Duc in altum!" At the beginning of the Apostolic Letter Novo millennio ineunte, I made reference to the words with which Jesus encourages the first disciples to let down their nets for a catch, which turned out to be a marvellous one. Jesus says to Peter: "Duc in altum - Put out into the deep" (Lk 5,4). "Peter and the first companions trusted Christ's words and cast their nets" (Novo millennio ineunte, 1).

This well-known Gospel scene can serve as the background setting of the coming World Day of Prayer for Vocations, which has the theme: "Called to put out into the deep". This is a special occasion for reflecting on the vocation to follow Christ and, in particular, to follow him in the priesthood and the consecrated life.

2. "Duc in altum!" The command of Christ is particularly relevant in our time, when there is a widespread mentality which, in the face of difficulties, favours personal non-commitment. The first condition for "putting out into the deep" is to cultivate a deep spirit of prayer nourished by a daily listening to the Word of God. The authenticity of the Christan life is measured by the depth of one’s prayer, an art that must be humbly learnt "from the lips of the Divine Master", almost imploring "like the first disciples: ‘Lord, teach us to pray!’ (Lk 11,1). In prayer, a conversation with Christ develops and it makes us his intimate friends: ‘Abide in me and I in you’ (Jn 15, 4)" (Novo millennio ineunte, 32).

The link with Christ through prayer also makes us aware that He is also present in moments of apparent failure, when tireless effort seems useless, as happened to the Apostles themselves, who after toiling all night, exclaimed : "Master, we took nothing" (Lk 5,5). It is especially in these moments that one needs to open one's heart to the abundance of grace and to allow the word of the Redeemer to act with all its power: "Duc in altum!" (cfr Novo millennio ineunte, 38).

3. Whoever opens his heart to Christ will not only understand the mystery of his own existence, but also that of his own vocation; he will bear the abundant fruit of grace. The first fruit will be his growth in holiness, in the course of a spiritual journey which begins with the gift of Baptism and continues even to the fullness of perfect love (cfr ibid., 30). Living the Gospel without adding to it, the Christian becomes always increasingly capable of loving in the way that Christ loved, and welcomes the exhortation of Christ: "You, therefore, must be perfect, as your heavenly Father is perfect" (Mt 5,48). He will commit himself to persevering in unity with his brothers within the communion of the Church, and he will place himself at the service of the new evangelization, to proclaim and bear witness to the wonderful truth of the saving love of God.

4. Dear adolescents and young people, it is to you in a particular way that I renew the invitation of Christ to "put out into the deep". You find yourselves having to make important decisions for your future. I still hold in my heart the memory of the many opportunities I have had over the years to meet with young people, who have now become adults, some of them your own parents perhaps, or priests or religious, your teachers in the faith. I saw them, happy as young people should be, but also thoughtful, because they were conscious of a desire to give full ‘meaning’ to their lives. I came to recognise more and more how strong is the attraction in young people to the values of the spirit, and how sincere is their desire for holiness. Young people need Christ, but they also know that Christ chose to be in need of them.

Dear young men and women! Trust Christ; listen attentively to his teachings, fix your eyes on his face, persevere in listening to his Word. Allow Him to focus your search and your aspirations, all your ideals and the desires of your heart.

5. Now I turn to you, dear parents and Christian educators, to you dear priests, consecrated persons and catechists. God has entrusted to you the peculiar task of guiding young people on the path to holiness. Be an example to them of generous fidelity to Christ. Encourage them to "put out into the deep" without hesitation, responding eagerly to the invitation of the Lord. Some he calls to family life, others to consecrated life or to the ministerial priesthood. Help them to discern their path, and to become true friends of Christ and his true disciples. When adult Christians show themselves capable of revealing the face of Christ through their own words and example, young people are more ready to welcome His demanding message, stamped as it is with the mystery of the Cross.

Do not forget that today too there is need of holy priests, of persons wholly consecrated to the service of God! With this in mind, I want to repeat once more: "There is a pressing need to implement an extensive plan of vocational promotion, based on personal contact and involving parishes, schools, and families in the effort to foster a more attentive reflection on the essential values of life. These values reach their fulfilment in the response which each person is invited to give to God's call, particularly when the call implies the total gift of oneself and of one's energies for the sake of the Kingdom" (Novo millennio ineunte, 46)

To you, young people, I repeat the word of Jesus: "Duc in altum!". In proposing His exhortation once more to you, I think at the same time of the words which Mary, his Mother, addressed to the servants at Cana in Galilee: "Do whatever he tells you" (Jn 2,5). Dear young people, Christ is asking you to "put out into the deep" and the Virgin Mary is encouraging you not to hesitate in following Him.

6. May an ardent prayer sustained by the motherly intercession of Mary, rise from every corner of the earth, to the heavenly Father to obtain "labourers for his harvest" (Mt 9,38). May He give zealous and holy priests to every part of his flock. Sustained by this awareness we turn to Christ, the High Priest, and we pray to Him with renewed trust:

Jesus, Son of God,
in whom the fullness of the Divinity dwells,
You call all the baptized to " put out into the deep",
taking the path that leads to holiness.
Waken in the hearts of young people the desire
to be witnesses in the world of today
to the power of your love.
Fill them with your Spirit of fortitude and prudence,
so that they may be able to discover the full truth
about themselves and their own vocation.

Our Saviour,
sent by the Father to reveal His merciful love,
give to your Church the gift
of young people who are ready to put out into the deep,
to be the sign among their brothers
of Your presence which renews and saves.

Holy Virgin, Mother of the Redeemer,
sure guide on the way towards God and towards neighbour,
You who pondered his word in the depth of your heart,
sustain with your motherly intercession
our families and our ecclesial communities,
so that they may help adolescents and young people
to answer generously the call of the Lord.
Amen.

Castel Gandolfo, 11th August 2004

IOANNES PAULUS II

[00031-02.00] [Original text: English]

TESTO IN LINGUA TEDESCA  

"Zum Hinausfahren berufen"

Verehrte Mitbrüder im Bischofsamt,
liebe Brüder und Schwestern auf der ganzen Welt!

1. "Duc in altum!" Zu Beginn des Apostolischen Schreibens Novo millennio ineunte habe ich an die Worte erinnert, mit denen Jesus die ersten Jünger auffordert, ihre Netze zu einem Fischfang auszuwerfen, der sich als äußerst ergiebig erweisen wird. Er sagt zu Petrus: "Duc in altum" (Lk 5,4). "Petrus und die ersten Gefährten vertrauten dem Wort Christi und warfen ihre Netze aus" (Novo millennio ineunte, 1).

Diese bekannte Begebenheit aus dem Evangelium bildet den Hintergrund des kommenden Weltgebetstages für geistliche Berufungen, der unter dem Leitwort steht: "Zum Hinausfahren berufen." Er ist eine bevorzugte Gelegenheit, über die Berufung nachzudenken, Jesus zu folgen und Ihm insbesondere auf dem Weg des Priestertums und des geweihten Lebens nachzufolgen.

2. "Duc in altum!" Diese Weisung Christi ist besonders aktuell in unserer Zeit, in der sich eine gewisse Mentalität ausbreitet, welche die persönliche Teilnahmslosigkeit angesichts auftretender Schwierigkeiten fördert. Die erste Bedingung für das "Hinausfahren" besteht darin, einen tiefen Geist des Gebets zu pflegen, der durch das tägliche Hören des Wortes Gottes genährt wird. Die Wahrhaftigkeit des christlichen Lebens läßt sich an der Tiefe des Gebetes messen, einer Kunst, die wir demütig "von den Lippen des göttlichen Meisters" selbst ablesen müssen, wobei wir Ihn gleichsam wie die ersten Jünger bitten sollen: 'Herr, lehre uns beten.' (Lk 11,1). Im Gebet entwickelt sich jener Dialog mit Christus, der uns zu seinen engsten Vertrauten macht: Bleibt in mir, dann bleibe ich in euch (Joh 15,4)" (Novo millennio ineunte, 32).

Diese Verbindung mit Christus im Gebet läßt uns seine Gegenwart auch in den Augenblicken vermeintlichen Scheiterns erkennen, wenn alle Mühen unnütz erscheinen. Dies ist den Aposteln selbst widerfahren, als sie nach einer arbeitsreichen Nacht ausriefen: "Meister, wir haben […] nichts gefangen" (Lk 5,5). Besonders in diesen Momenten müssen wir das Herz dem Strom der Gnade öffnen und dem Wort Christi gestatten, uns mit aller Kraft zu durchdringen: "Duc in altum!" (vgl. Novo millennio ineunte, 38).

3. Wer sein Herz für Christus öffnet, wird nicht nur das Geheimnis seines eigenen Daseins verstehen, sondern auch das seiner eigenen Berufung, und er wird wunderbare Früchte der Gnade heranreifen lassen. Die erste unter ihnen ist das Wachsen in der Heiligkeit auf einem geistlichen Weg, der mit dem Geschenk der Taufe beginnt und bis zur völligen Entfaltung der vollkommenen Liebe führt (vgl. ebd., 30). Wenn der Christ das Evangelium ohne Abstriche lebt, wird er immer mehr dazu fähig, wie Christus selbst zu lieben und seine Mahnung zu beherzigen: "Ihr sollt also vollkommen sein, wie es auch euer himmlischer Vater ist" (Mt 5,48). Er strebt danach, innerhalb der Gemeinschaft der Kirche mit den Brüdern in Einheit verbunden zu bleiben und stellt sich in den Dienst an der Neuevangelisierung, um die großartige Wahrheit der heilbringenden Liebe Gottes zu verkünden und zu bezeugen.

4. Liebe Heranwachsende und Jugendliche, vor allem Euch gegenüber möchte ich die Einladung Christi wiederholen, "hinauszufahren". Ihr befindet Euch in Situationen, in denen Ihr wichtige Entscheidungen für Eure Zukunft zu treffen habt. In meinem Herzen bewahre ich die zahlreichen Gelegenheiten, bei denen ich in den vergangenen Jahren jungen Menschen begegnet bin, die heute erwachsen sind und vielleicht Eltern von einigen unter Euch – oder Priester, Ordensmänner und -frauen, Eure Erzieher im Glauben. Ich habe sie fröhlich gesehen, wie junge Menschen es sein sollen, aber auch nachdenklich, da sie vom Wunsch beseelt sind, ihrem Leben einen umfassenden "Sinn" zu geben. Immer tiefer habe ich erkannt, daß im Denken der neuen Generationen das Streben nach geistigen Werten stark ausgeprägt und ihre Sehnsucht nach Heiligkeit sehr aufrichtig ist. Die jungen Menschen brauchen Christus, aber sie wissen auch, daß Christus nicht ohne sie auskommen wollte.

Liebe junge Männer und Frauen! Vertraut Ihm, hört auf seine Lehren, richtet Euren Blick auf sein Antlitz, hört beharrlich sein Wort. Laßt zu, daß er all Eurem Suchen und Sehnen, all Euren Idealen und Herzenswünschen Orientierung gibt.

5. Nun wende ich mich an Euch, liebe Eltern und christliche Erzieher, sowie an Euch, liebe Priester, Personen des geweihten Lebens und Katecheten. Gott hat Euch die besondere Aufgabe übertragen, die Jugendlichen auf dem Weg der Heiligkeit zu führen. Seid ihnen Vorbilder großherziger Treue zu Christus. Ermutigt sie, ohne zu Zögern "hinauszufahren" und spontan auf die Einladung des Herrn zu antworten. Einige beruft er zum Familienleben, andere zum geweihten Leben oder zum priesterlichen Dienst. Helft ihnen, ihren Weg zu erkennen und zu echten Freunden Christi und zu seinen wahren Jüngern zu werden. Wenn vom Glauben erfüllte Erwachsene durch ihr Wort und Beispiel das Antlitz Christi sichtbar machen, fällt es den Jugendlichen leichter, die anspruchsvolle, vom Geheimnis des Kreuzes geprägte Botschaft anzunehmen.

Vergeßt zudem nicht, daß auch heute großer Bedarf an heiligmäßigen Priestern besteht, an Seelen, die ganz dem Dienst an Gott geweiht sind. Daher möchte ich erneut hervorheben: "Es ist dringend notwendig, eine breitangelegte und engmaschige Berufungspastoral zu schaffen. Sie muß die Pfarreien, Bildungszentren und Familien erreichen und ein aufmerksameres Nachdenken über die wesentlichen Werte des Lebens wecken. Diese finden ihre entscheidende Zusammenschau in der Antwort, die jeder auf den Ruf Gottes geben soll. Dies gilt besonders dann, wenn die Antwort es erfordert, sich selbst ganz hinzugeben und die eigenen Energien für das Reich Gottes einzusetzen" (Novo millennio ineunte, 46).

Vor Euch Jugendlichen wiederhole ich die Worte Jesu: "Duc in altum!" Wenn ich von neuem auf diese seine Aufforderung hinweise, so denke ich zugleich an die Worte, die Maria, seine Mutter, in Kana in Galiläa an die Diener richtete: "Was er euch sagt, das tut!" (Joh 2,5). Christus, liebe Jugendliche, bittet Euch "hinauszufahren", und die Jungfrau Maria ermutigt Euch, Ihm ohne Zögern nachzufolgen.

6. Unterstützt von der mütterlichen Fürsprache der Gottesmutter, steige aus allen Teilen der Erde unser inniges Gebet zum himmlischen Vater auf, auf daß Er "Arbeiter für seine Ernte" (Mt 9,38) aussende. Er möge allen Gliedern seiner Herde eifrige und heilige Priester schenken. Getragen von diesem Bewußtsein, wenden wir uns an Christus, den Hohenpriester, und sprechen zu Ihm mit neuer Zuversicht:

Jesus, Sohn Gottes,
in dem die Fülle der Gottheit wohnt,
Du berufst alle Getauften, "hinauszufahren"
und den Weg der Heiligkeit zu gehen.
Erwecke in den Herzen der jungen Menschen die Sehnsucht, in der
Welt von heute Zeugen der Macht Deiner Liebe zu sein.
Erfülle sie mit Deinem Geist der Stärke und Besonnenheit,
damit sie fähig werden, die volle Wahrheit über sich selbst und ihre
Berufung zu entdecken.

Unser Erlöser,
vom Vater gesandt, seine barmherzige Liebe zu offenbaren, schenke
Deiner Kirche junge Menschen, die bereit sind, "hinauszufahren"
und für ihre Brüder zum Zeichen Deiner erneuernden und
heilbringenden Gegenwart zu werden.

Heilige Jungfrau, Mutter des Erlösers,
sichere Führerin auf dem Weg zu Gott und dem Nächsten,
Du hast seine Worte im Innersten Deines Herzens bewahrt.
Stehe mit Deiner mütterlichen Fürsprache den Familien und
kirchlichen Gemeinschaften zur Seite,
damit sie den Heranwachsenden und Jugendlichen dabei helfen,
großherzig auf den Ruf des Herrn zu antworten.
Amen.

Aus Castelgandolfo, 11. August 2004

IOANNES PAULUS II

[00031-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

TESTO IN LINGUA SPAGNOLA  

"Llamados a remar mar adentro"

Venerados Hermanos en el Episcopado,
queridos Hermanos y Hermanas:

1. "Duc in altum!" Al comienzo de la Carta apostólica Novo millennio ineunte cité las palabras con las que Jesús anima a los primeros discípulos a echar las redes para una pesca que sería milagrosa. Dice a Pedro: "Duc in altum – Remar mar adentro" (Lc 5, 4). «Pedro y los primeros compañeros se fiaron de las palabras de Cristo, y echaron las redes» (Novo millennio ineunte, 1).

Esta conocida escena evangélica sirve de telón de fondo para la próxima Jornada de Oración para las Vocaciones, que lleva por lema: «Llamados a remar mar adentro». Privilegiada oportunidad para reflexionar sobre la llamada a seguir a Jesús y, en particular, a seguirle en el camino del sacerdocio y de la vida consagrada.

2. "Duc in altum!" La llamada de Cristo resulta especialmente actual en nuestro tiempo, en el que una difusa manera de pensar propicia la falta de esfuerzo personal ante las dificultades. La primera condición para "remar mar adentro" requiere cultivar un profundo espíritu de oración, alimentado por la escucha diaria de la Palabra de Dios. La auténtica vida cristiana se mide por la hondura en la oración, arte que se aprende humildemente "de los mismos labios del divino Maestro", implorando casi, "como los primeros discípulos: ‘¡Señor, enséñanos a orar!’ (Lc 11, 1). En la plegaria se desarrolla ese diálogo con Cristo que nos convierte en sus íntimos: ‘Permaneced en mí, como yo en vosotros’ (Jn 15, 4)" (Novo millennio ineunte, 32).

La orante unión con Cristo nos ayuda a descubrir su presencia incluso en momentos de aparente desilusión, cuando la fatiga parece inútil, como les sucedía a los mismos apóstoles que después de haber faenado toda la noche exclamaron: "Maestro, no hemos pescado nada" (Lc 5, 5). Frecuentemente en momentos así es cuando hay que abrir el corazón a la onda de la gracia y dejar que la palabra del Redentor actúe con toda su fuerza: "Duc in altum!" (cfr. Novo millennio ineunte,38).

3. Quien abra el corazón a Cristo no sólo comprende el misterio de la propia existencia, sino también el de la propia vocación, y recoge espléndidos frutos de gracia. Primero, creciendo en santidad por un camino espiritual que, comenzando con el don del Bautismo, prosigue hasta alcanzar la perfecta caridad (cfr ibid, 30). Viviendo el Evangelio "sine glossa", el cristiano se hace cada vez más capaz de amar como Cristo, a tenor de la exhortación: "Sed perfectos como vuestro Padre celestial es perfecto" (Mt 5, 48). Se esfuerza en perseverar en la unidad con los hermanos dentro de la comunión de la Iglesia, y se pone al servicio de la nueva evangelización para proclamar y ser testigo de la impresionante realidad del amor salvífico de Dios.

4. Particularmente a vosotros, queridos adolescentes y jóvenes, os repito la invitación de Cristo a "remar mar adentro". Os encontráis en un momento en que tenéis que tomar una decisión importante para vuestro futuro. Guardo en mi corazón el recuerdo de numerosos encuentros en años pasados con jóvenes, convertidos hoy en adultos, tal vez en padres de algunos de vosotros, en sacerdotes, religiosos, religiosas, vuestros educadores en la fe. Los vi alegres, como deben ser los jóvenes, pero también reflexivos, por el empeño en dar un ‘sentido’ pleno a su existencia. Cada vez estoy más convencido de que, en el ánimo de las nuevas generaciones es mayor la atracción hacia los valores del espíritu, mayor el ansia de santidad. Los jóvenes necesitan de Cristo, pero saben también que Cristo quiere contar con ellos.

Queridos muchachos y muchachas, confiad en Él, escuchad sus enseñanzas, mirad su rostro, perseverad en la escucha de su Palabra. Dejad que sea Él quien oriente vuestras búsquedas y aspiraciones, vuestros ideales y los anhelos de vuestro corazón.

5. Me dirijo ahora a los queridos padres y educadores cristianos, a los amados sacerdotes, consagrados y catequistas. Dios os ha confiado el quehacer peculiar de guiar a la juventud por el camino de la santidad. Sed para ellos ejemplo de generosa fidelidad a Cristo. Animadles a no dudar en "remar mar adentro", respondiendo sin tardanza a la invitación del Señor. Él llama a unos a la vida familiar, a otros a la vida consagrada o al ministerio sacerdotal. Ayudadles para que sepan discernir cuál es su camino, y lleguen a ser verdaderos amigos de Cristo y sus auténticos discípulos. Cuando los adultos creyentes hacen visible el rostro de Cristo con la palabra y con el ejemplo, los jóvenes están dispuestos más fácilmente a acoger su exigente mensaje marcado por el misterio de la Cruz.

¡No olvidéis, además, que hoy también se necesitan sacerdotes santos, personas totalmente consagradas al servicio de Dios! Por eso querría repetir una vez más: "Es necesario y urgente enfocar una vasta y capilar pastoral de las vocaciones que llegue a las parroquias, los centros educativos, a las familias, suscitando una reflexión más atenta a los valores esenciales de la vida, los cuales se resumen claramente en la respuesta que cada uno está invitado a dar a la llamada de Dios, especialmente cuando pide la entrega total de sí y de las propias fuerzas para la causa del Reino" (Novo millennio ineunte, 46).

A los jóvenes les vuelvo a decir las palabras de Jesús: "Duc in altum!" Al repetir de nuevo esta exhortación, pienso también en las palabras dirigidas por María, su Madre, a los servidores en Caná de Galilea: "Haced lo que Él os diga" (Jn 2, 5). Cristo, queridos jóvenes, os pide «remar mar adentro» y la Virgen os anima a no dudar en seguirle.

6. Suba desde cada rincón de la tierra, reforzada con la materna intercesión de la Virgen, la ardiente plegaria al Padre celestial para conseguir "obreros para su mies" (Mt 9, 38). Quiera Él conceder fervorosos y santos sacerdotes a cada porción de su grey. Confiadamente nos dirigimos a Cristo, Sumo Sacerdote, y Le decimos con renovada esperanza:

Jesús, Hijo de Dios,
en quien habita la plenitud de la divinidad,
que llamas a todos los bautizados a "remar mar adentro",
recorriendo el camino de la santidad,
suscita en el corazón de los jóvenes
el anhelo de ser en el mundo de hoy
testigos del poder de tu amor.
Llénalos con tu Espíritu de fortaleza y de prudencia
para que lleguen a descubrir su auténtico ser
y su verdadera vocación.

Salvador de los hombres,
enviado por el Padre para revelar el amor misericordioso,
concede a tu Iglesia el regalo
de jóvenes dispuestos a remar mar a dentro,
siendo entre sus hermanos
manifestación de tu presencia que renueva y salva.

Virgen Santísima, Madre del Redentor,
guía segura en el camino hacia Dios y el prójimo,
que guardaste sus palabras en lo profundo de tu corazón,
protege con tu maternal intercesión
a las familias y a las comunidades cristianas,
para que ayuden a los adolescentes y a los jóvenes
a responder generosamente a la llamada del Señor.
Amén.

Castel Gandolfo, 11 de agosto del 2004

IOANNES PAULUS II

[00031-04.01] [Texto original: Español]

TESTO IN LINGUA PORTOGHESE

"Chamados a fazermo-nos ao largo"

Veneráveis Irmãos no Episcopado,
caríssimos Irmãos e Irmãs!

1. "Duc in altum"! No início da Carta apostólica Novo millennio ineunte referi-me às palavras com que Jesus exorta os primeiros discípulos a lançar as redes para uma pesca que se revelará milagrosa. Disse ele a Pedro: "Duc in altum - Faz-te ao largo" " (Lc 5, 4); "Pedro e os primeiros companheiros confiaram na palavra de Cristo e lançaram as redes" (Novo millennio ineunte, 1).

É este episódio evangélico familiar que serve de cenário para o próximo Dia de Oração pelas Vocações, que tem como tema: "Chamados a fazermo-nos ao largo". Trata-se de uma ocasião privilegiada para reflectir sobre o chamamento a seguir Jesus e, em particular, a segui-l’O no caminho do sacerdócio e da vida consagrada.

2. "Duc in altum!" A ordem de Cristo é particularmente actual para o nosso tempo, no qual se difunde uma certa mentalidade que favorece a falta de compromisso pessoal face às dificuldades. A primeira condição para "se fazer ao largo" é cultivar um profundo espírito de oração, alimentado pela escuta diária da Palavra de Deus. A autenticidade da vida cristã mede-se pela profundidade da oração, arte esta que se aprende humildemente "dos próprios lábios do Mestre divino, como que implorando, como os primeiros discípulos: ‘Senhor, ensina-nos a orar!’ (Lc 11, 1). Na oração, fomenta-se aquele diálogo com Cristo que faz de nós seus amigos íntimos: ‘Permanecei em Mim e Eu permanecerei em vós’ (Jo 15, 4)" (Novo millennio ineunte, 32).

A união com Cristo através da oração torna-nos capazes de nos apercebermos da sua presença, mesmo nos momentos de aparente fracasso, quando todos os esforços parecem inúteis, tal como aconteceu com os próprios Apóstolos, os quais, depois de se terem afadigado durante toda a noite, exclamaram: "Mestre, não pescámos nada" (Lc 5, 5). É precisamente em tais momentos que se deve abrir o coração às ondas da graça, permitindo que a palavra do Redentor possa agir em nós com todo o seu poder: "Duc in altum!" (cf. Novo millennio ineunte, 38).

3. Quem abre o seu coração a Cristo não só compreende o mistério da sua própria existência, mas também o da sua própria vocação e amadurece excelentes frutos de graça. Destes, o primeiro é crescimento na santidade através de um caminho espiritual que, iniciando-se com a graça do Baptismo, prossegue até chegar à sua plena consecução: a caridade perfeita (cf. ivi, 30). Vivendo o Evangelho "sem glosas", o cristão torna-se cada vez mais capaz de amar ao jeito de Cristo, acolhendo a sua exortação: "Sede perfeitos, como o vosso Pai do céu é perfeito" (Mt 5, 48). Empenha-se em perseverar na unidade com os irmãos dentro da comunhão eclesial e põe-se ao serviço da nova evangelização para proclamar e testemunhar a verdade maravilhosa do amor salvífico de Deus.

4. Queridos adolescentes e jovens, é a vós que, de modo particular, renovo o convite de Cristo a "fazer-se ao largo". Vós encontrais-vos perante o imperativo de fazer opções decisivas em ordem ao vosso futuro. Conservo no coração a recordação das numerosas ocasiões em que em anos passados me encontrei com os jovens, entretanto já adultos e, até mesmo, pais de alguns de vós, ou sacerdotes ou religiosos e religiosas ou vossos educadores na fé. Vi-os alegres, como os jovens o devem ser, mas também pensativos, porque tomados pelo desejo de dar pleno "sentido" à sua existência. Compreendi cada vez melhor quão forte é no coração das novas gerações a atracção pelos valores do Espírito, como é sincero o seu desejo de santidade. Os jovens precisam de Cristo, mas sabem também que Cristo quis precisar deles.

Caríssimos jovens, amigos e amigas! Confiai-vos a Ele, escutai os seus ensinamentos, fixai o vosso olhar no seu rosto, perseverai na escuta da sua Palavra. Deixai que seja Ele a orientar cada uma das vossa buscas e das vossas aspirações, cada um dos vossos ideais e dos desejos do vosso coração.

5. Dirijo-me agora a vós, queridos pais e educadores cristãos, a vós, queridos sacerdotes, consagrados e catequistas. Deus confiou-vos a peculiar missão de conduzir a juventude no caminho da santidade. Sede para eles exemplo de uma generosa fidelidade a Cristo. Encorajai-os a não hesitar em "fazerem-se ao largo", respondendo sem delongas ao convite do Senhor. Ele chama, alguns à vida familiar, outros à vida consagrada ou ao ministério sacerdotal. Ajudai-os a saber discernir o seu caminho e a passarem a ser amigos verdadeiros de Cristo e seus autênticos discípulos. Quando os adultos, que têm fé, sabem, com as suas palavras e o seu exemplo, tornar visível o rosto de Cristo, os jovens prontificam-se mais facilmente a acolher a sua mensagem exigente, marcada pelo mistério da Cruz.

Mas depois não vos esqueçais que, também hoje, precisamos de sacerdotes santos, de almas totalmente consagradas ao serviço de Deus! Por isso, gostaria de vos repetir mais uma vez: "É urgente e necessário estruturar uma pastoral vocacional, ampla e detalhada, que envolva as paróquias, os centros de educação, as famílias, suscitando uma reflexão mais atenta aos valores essenciais da vida, cuja síntese decisiva reside na resposta que cada um é convidado a dar ao chamamento de Deus, especialmente quando este pede a total doação de si mesmo e das suas próprias forças à causa do Reino" (Novo millennio ineunte, 46).

A vós, jovens, repito a palavra de Jesus: "Duc in altum!". Ao propor novamente este seu apelo, penso ao mesmo tempo nas palavras que Maria, sua Mãe, dirigiu aos empregados, em Caná da Galileia: "Fazei tudo o que Ele vos disser" (Jo 2, 5). Queridos jovens, Cristo pede-vos a vós que aceiteis "fazer-vos ao largo" e a Virgem Maria anima-vos a não hesitardes em segui-l’O.

6. Suba de cada canto da terra ao Pai celeste, sustentada pela intercessão materna de Nossa Senhora, a ardente prece para obter "operários para a sua seara"(Mt 9, 38). Que Ele se digne conceder sacerdotes fervorosos e santos a cada porção do seu rebanho. Apoiando-nos em tal certeza, dirijamo-nos a Cristo, Sumo Sacerdote, dizendo-lhe com renovada confiança:

Jesus, Filho de Deus,
em quem habita toda a plenitude da divindade,
Vós chamais todos os baptizados a "fazerem-se ao largo",
percorrendo o caminho da santidade.
Despertai no coração dos jovens
o desejo de serem no mundo de hoje
testemunhas da força do Vosso amor.
Enchei-os do Vosso Espírito de fortaleza e de prudência
para que sejam capazes descobrir
a verdade plena sobre si
e sobre a sua própria vocação.

Ó nosso Salvador,
enviado pelo Pai
para nos revelar o seu amor misericordioso,
concedei à vossa Igreja
o dom de jovens prontos a fazerem-se ao largo
para serem entre os irmãos uma manifestação
da Vossa presença salvífica e renovadora.

Virgem Santa, Mãe do Redentor,
guia segura no caminho para Deus e para o próximo,
Vós que guardastes as suas palavras no íntimo do coração,
protegei com a Vossa intercessão materna
as famílias e as comunidades eclesiais,
para que estas saibam ajudar os adolescentes e os jovens
a responder com generosidade ao chamamento do Senhor.
Amen.

De Castelo Gandolfo, 11 Agosto 2004

IOANNES PAULUS II

[00031-06.01] [Texto original: Português]

[B0012-XX.01]