LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS ● PRIMA DELL’ANGELUS
● DOPO L’ANGELUS
Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Giovanni Paolo II si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
● PRIMA DELL’ANGELUS
1. In questa prima domenica del nuovo anno risuona nuovamente nella liturgia il Vangelo del giorno di Natale: "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14).
Il Verbo di Dio è la Sapienza eterna, che opera nel cosmo e nella storia; Sapienza che nel mistero dell’Incarnazione si è rivelata pienamente, per instaurare un regno di vita, di amore e di pace.
2. La fede poi ci insegna che anche nelle prove più difficili e dolorose, - come nelle calamità che hanno colpito nei giorni scorsi il Sud-Est Asiatico -, Dio non ci abbandona mai: nel mistero del Natale è venuto a condividere la nostra esistenza.
Il Bambino di Betlemme è Colui che, alla vigilia della sua morte redentrice, ci lascerà il comandamento di amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amato (cfr Gv 13,34). E’ nell’attuazione concreta di questo "suo" comandamento che Egli fa sentire la sua presenza.
3. Questo messaggio evangelico dà fondamento alla speranza di un mondo migliore a condizione che camminiamo nel "suo" amore. All’inizio di un nuovo anno, ci aiuti la Madre del Signore a fare nostro questo programma di vita.
[00004-01.01] [Testo originale: Italiano]
● DOPO L’ANGELUS
Saluto i partecipanti ai cortei che rappresentano i Re Magi: l’uno diretto a Giulianello di Cori, dove renderà omaggio al venerato Bambinello, l’altro dell’associazione "Liberamente" di Notaresco.
Saluto, inoltre, i ragazzi della parrocchia di Talamona in Valtellina.
A tutti rinnovo gli auguri di pace e di bene per l’anno appena iniziato.
[00005-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0003-XX.02]