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L’UDIENZA GENERALE, 03.11.2004


L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa commenta il Cantico cfr Ap 4,11; 5,9.10.12 - Inno dei salvati - Vespri del Martedì della 2a settimana (Lettura: Ap 4,11; 5,9.10).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. Il Cantico ora proposto segna la Liturgia dei Vespri con la semplicità e l’intensità di una lode corale. Esso appartiene alla solenne visione d’apertura dell’Apocalisse, che presenta una sorta di Liturgia celeste a cui anche noi, ancora pellegrini sulla terra, ci associamo durante le nostre celebrazioni ecclesiali.

L’inno, composto di alcuni versetti desunti dall’Apocalisse e unificati dall’uso liturgico, è fondato su due elementi fondamentali. Il primo, abbozzato brevemente, è la celebrazione dell’opera del Signore: «Tu hai creato tutte le cose, per la tua volontà furono create, per il tuo volere sussistono» (4,11). La creazione rivela infatti l’immensa potenza di Dio. Come dice il Libro della Sapienza, «dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l’autore» (13,5). Similmente l’apostolo Paolo osserva: «Dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto» (Rm 1,20). È perciò doveroso il canto di lode elevato al Creatore per celebrarne la gloria.

2. In questo contesto, può essere interessante ricordare che l’imperatore Domiziano, sotto il cui regno forse fu composta l’Apocalisse, si faceva chiamare col titolo di «Dominus et deus noster» ed esigeva che non ci si rivolgesse a lui che con quegli appellativi (cfr Svetonio, Domiziano, XIII).

I cristiani rifiutavano, ovviamente, di tributare ad una creatura umana, pur potentissima, simili titoli e rivolgevano le loro acclamazioni adoranti soltanto al vero «Signore e Dio nostro», creatore dell’universo (cfr Ap 4,11) ed a Colui che è, con Dio, «il primo e l’ultimo» (cfr 1,17), seduto con Dio suo Padre sul trono celeste (cfr 3,21): Cristo morto e risorto, simbolicamente rappresentato qui come un «Agnello che sta ritto», benché sia stato «sgozzato» (5,6).

3. È questo, appunto, il secondo elemento, ampiamente sviluppato, dell’inno che stiamo commentando: Cristo, Agnello immolato. I quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi lo acclamano con un canto che comincia con l’acclamazione: «Tu sei degno, o Signore, di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato» (5,9).

Al centro della lode è perciò Cristo con la sua opera storica di redenzione. Proprio per questo Egli è in grado di decifrare il senso della storia: è Lui ad «aprire i sigilli» (ibid.) del libro segreto che contiene il progetto voluto da Dio.

4. Ma la sua non è solo un’opera di interpretazione, è anche un atto di compimento e di liberazione. Poiché è stato «sgozzato», egli ha potuto «comprare» (ibid.) uomini che provengono dalle più diverse origini.

Il verbo greco usato non rimanda esplicitamente alla storia dell’Esodo, nella quale non si parla mai di «comprare» gli israeliti; tuttavia la continuazione della frase contiene una allusione evidente alla celebre promessa fatta da Dio all’Israele del Sinai: «Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa» (Es 19,6).

5. Ora questa promessa è diventata realtà: l’Agnello ha di fatto costituito per Dio «un regno di sacerdoti e regneranno sulla terra» (Ap 5,10), e questo regno è aperto all’umanità intera chiamata a formare la comunità dei figli di Dio, come ricorderà san Pietro: «Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce» (1Pt 2,9).

Il Concilio Vaticano II fa esplicito riferimento a questi testi della Prima Lettera di Pietro e del Libro dell’Apocalisse, quando, presentando il «sacerdozio comune» che appartiene a tutti i fedeli, illustra le modalità con le quali essi lo esercitano: «I fedeli, in virtù del regale loro sacerdozio, concorrono all’oblazione dell’Eucaristia, ed esercitano il sacerdozio con la partecipazione ai sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la testimonianza di una vita santa, con l’abnegazione e l’operosa carità» (Lumen gentium, n. 10).

6. L’inno del Libro dell’Apocalisse che oggi meditiamo si conclude con una acclamazione finale gridata da «miriadi di miriadi» di angeli (cfr Ap 5,11). Riguarda «l’Agnello sgozzato», al quale viene attribuita la stessa gloria destinata a Dio Padre, perché «è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza» (5,12). È il momento della contemplazione pura, della lode gioiosa, del canto d’amore a Cristo nel suo mistero pasquale.

Questa luminosa immagine della gloria celeste viene anticipata nella Liturgia della Chiesa. Infatti, come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica, la Liturgia è «azione» di Cristo tutto interoChristus totus»). Coloro che qui la celebrano, vivono già in qualche modo, al di là dei segni, nella Liturgia celeste, dove la celebrazione è totalmente comunione e festa. È a questa Liturgia eterna che lo Spirito e la Chiesa ci fanno partecipare quando celebriamo, nei sacramenti, il Mistero della salvezza (cfr nn. 1136.1139).

[01717-01.02] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

 Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

Le Cantique qui nous est proposé marque la Liturgie des Vêpres avec la simplicité et l’intensité d’une louange. Au centre du cantique se trouve le Christ, l’Agneau qui a été «immolé» sur la Croix et qui règne désormais dans la gloire.

En Lui s’accomplit le dessein de Dieu préparé depuis toute éternité. Il nous a libérés du mal et il a fait de nous «un peuple de prêtres» (Ap 5, 10). L’humanité est invitée à entrer dans la nouvelle communauté des fils de Dieu.

Cette hymne est donc une invitation à louer le Christ dans la joie et les chants, le contemplant dans son mystère pascal. Dans la Liturgie de l’Église, nous vivons déjà par anticipation la Liturgie céleste, qui est la fête et la communion parfaites.

Je salue cordialement les pèlerins francophones présents ce matin. Puisse votre séjour à Rome être une occasion pour grandir dans la foi et la confiance au Christ Ressuscité.

[01718-03.02] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

The Canticle offered for our meditation today brings to the liturgy of Evening Prayer the simplicity and intensity of a chorus of praise. It concentrates in a particular way on Christ, the Lamb, who has been slain but now reigns glorious. In him God’s eternal project has been fulfilled. He has freed us from evil and made us into a kingdom of priests. We are a community of God’s children to which all people are called.

As we express our praise and love of Christ and contemplate his Paschal victory, we already, in a sense, share in the festive communion of the heavenly liturgy.

Dear Brothers and Sisters,

I offer a warm welcome to all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience. I greet particularly the groups from England, Ireland, Denmark, Sweden, Malta and the United States of America. Wishing you a pleasant stay in Rome, I cordially invoke upon you joy and peace in our Lord Jesus Christ.

[01719-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Christus ist das Lamm, das am Kreuz geopfert wurde und nun herrscht in Ewigkeit. In ihm erfüllt sich der Heilsplan Gottes für die Menschheit. Er hat uns vom Bösen befreit und uns „zu Königen und Priestern gemacht" (Offb 5, 10). Zu dieser neuen Gemeinschaft der Kinder Gottes sind alle Menschen berufen.

Wir preisen freudig Christi Liebe, die im Pascha-Mysterium sichtbar geworden ist. In der Liturgie der Kirche haben wir vorauskostend teil an der Liturgie des Himmels in der nie endenden Festgemeinschaft der Erlösten.

Von Herzen grüße ich die Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache. In seinem Sohn ruft Gott alle Menschen zu einem Volk zusammen. Christus hat uns im Kreuzesopfer das neue Leben erworben. Gebt als Kinder Gottes stets Zeugnis für seine Liebe! Ich danke für die guten Wünsche und segne euch.

[01720-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

1. El Cántico que hemos escuchado marca la liturgia de las Vísperas con la sencillez y la intensidad de una alabanza cara! En el centro esta Cristo, el Cordero quei ha sido "inmolado" en la Cruz y que ahora reina glorioso.

En Cristo se realiza el proyecto querido por Dios desde la eternidad. Él nos ha liberado del mal y ha hecho de nosotros "un reinoo de sacerdotes" (Ap 5,10). La humanidad entera está llamada a formar parte de esta comunidad de los hijos de Dios.

2. Este himno es, pues, una invitación a la alabanza gozosa y al canto de amor a Cristo, contemplado en Su misterio pascual. En la liturgia de la Iglesia ya vivimos de alguna manera esta liturgia del cielo, donde la celebración es plenamente comunión y fiesta.

 

Saludo con afecto a los fieles de lengua española, en particular a las Siervas de María Ministras de los Enfermos y a las Legionarias de María Inmaculada. También, a la Fundación ANDE y a los otros grupos venidos de España; a los peregrinos de México, así como a los demás visitantes de América Latina. Alabemos al Señor por el gran don de Cristo, que dio su vida por nosotros.

[01721-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua portoghese

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua lituana

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua portoghese

Caríssimos Irmãos e Irmãs de língua portuguesa,

Neste clima de canto gozoso à comunidade celestial, saúdo a todos com afecto, de modo especial aos brasileiros da Associação "Mar a dentro" e à Comunidade "Canção Nova", juntamente a um numeroso grupo de peregrinos da vossa terra, desejando paz e felicidade, com a minha Bênção Apostólica.

[01722-06.02] [Texto original: Português]

Saluto in lingua croata

Od srca pozdravljam hrvatske hodočasnike, posebno vjernike hrvatske katoličke misije iz Stuttgarta.
Predragi, svima vama ovdje nazočnima, rado udjeljujem apostolski blagoslov.
Hvaljen Isus i Marija!

[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua croata, in particolare ai fedeli della Missione Cattolica Croata di Stuttgart.
Carissimi volentieri benedico tutti voi qui presenti.
Siano lodati Gesù e Maria]

[01723-AA.01] [Testo originale: Croato]

 

Saluto in lingua ceca

Srdečnģ zdravķm a vķtįm skupinu poutnķkł z České Republiky.
Moji drazķ, dģkuji vįm za vaši nįvštģvu a ze srdce žehnám vám i vašim drahým ve vlasti.
Chvála Kristu!

[Rivolgo un cordiale benvenuto al gruppo di pellegrini provenienti dalla Repubblica Ceca. Carissimi, vi ringrazio per la vostra visita e di cuore invoco su di voi e sui vostri cari copiose benedizioni dal cielo.
Sia lodato Gesù Cristo!]

[01724-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua slovacca

Srdečne pozdravujem pútnikov zo Slovenska.
Drahí bratia a sestry, prijmite Apoštolské požehnanie, ktoré vďačne udeľujem vám i vašim drahým vo vlasti.
Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Saluto cordialmente i pellegrini provenienti dalla Slovacchia.
Cari fratelli e sorelle, con gratitudine imparto la Benedizione Apostolica a voi ed ai vostri cari in Patria.
Sia lodato Gesù Cristo!]

[01725-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntöm a magyar híveket, különösen is a budapesti Szent Margit Gimnázium csoportját. Isten hozott Benneteket!
Szívesen adom rátok apostoli áldásomat.
Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Un saluto cordiale rivolgo ai pellegrini ungheresi, specialmente al gruppo del liceo di Santa Margherita di Budapest.
Vi imparto volentieri la Benedizione Apostolica.
Sia lodato Gesù Cristo!]

[01726-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua lituana

Iš širdies sveikinu lietuvius maldininkus ypač folkloro grupę "Vijuras" iš Šakių!
Šių Eucharistijos metų pradžioje jus lydžiu savo malda ir mielai teikiu savo Palaiminimą.
Garbė Jėzui Kristui!

[Saluto di cuore i pellegrini lituani in modo particolare il gruppo folcloristico "Vijuras" da Šakiai.
All’inizio di questo Anno Eucaristico vi accompagno con la mia preghiera e vi imparto volentieri la mia Benedizione.
Sia lodato Gesù Cristo!]

[01727-AA.01] [Testo originale: Lituano]

Saluto in lingua polacca

Kantyk, który rozważamy dzisiaj, napełnia liturgię nieszporów chóralnym oddawaniem chwały Chrystusowi, który jako baranek został złożony w ofierze na krzyżu, a teraz króluje w chwale. W Nim wypełnia się Boży zamysł, jaki istniał przed wiekami. Uwolnił nas od zła i uczynił nas „Bogu naszemu królestwem i kapłanami" (Ap 5, 10). Cała ludzkość jest powołana do tego, aby mieć udział w tej nowej wspólnocie dzieci Bożych.

Hymn ten jest zaproszeniem do radosnego oddawania chwały Chrystusowi zmartwychwstałemu. Ta liturgia miłości, jaką Kościół sprawuje, już teraz pozwala uczestniczyć w przyszłej Liturgii niebieskiej.

Witam wszystkich pielgrzymów języka polskiego. W sposób szczególny pozdrawiam pielgrzymkę Archidiecezji Gdańskiej, której przewodzi ksiądz arcybiskup Tadeusz Gocłowski, jak również pielgrzymkę z diecezji tarnowskiej.

Cieszę się, że są tu obecni przedstawiciele ministrantów z całej Polski pod przewodnictwem Delegata Konferencji Episkopatu do spraw Duszpasterstwa Ministrantów księdzem biskupem Grzegorzem Balcerkiem. Wszystkim ministrantom w Polsce dziękuję za ich posługę ołtarza i zachęcam, aby w Roku Eucharystii starali się jeszcze bardziej gorliwie pomagać kapłanom i wspólnotom parafialnym w przeżywaniu tej wielkiej tajemnicy, jaka dokonuje się podczas każdej Mszy świętej.

Wam, tu obecnym oraz wszystkim, którzy w tych dniach na różne sposoby okazują mi życzliwość serdecznie dziękuję. Niech dobry Bóg wynagradza swoimi łaskami. Z serca wszystkim błogosławię!

[Il Cantico che meditiamo oggi riempie la liturgia dei vespri del corale rendimento di gloria a Cristo, che come Agnello è stato immolato sulla croce, e che ora regna glorioso. In Lui si compie il progetto voluto da Dio fin dall’eternità. Egli ci ha liberati dal male e ha fatto di noi "un regno di sacerdoti" (Ap 5, 10). A questa comunità dei figli di Dio è chiamata l’umanità intera.

L’inno è un invito alla lode gioiosa a Cristo risorto. La Liturgia dell’amore che la Chiesa compie già ora permette di partecipare alla futura Liturgia del cielo.

Un benvenuto a tutti i pellegrini di lingua polacca. In modo particolare saluto il pellegrinaggio dell’Arcidiocesi di Gdańsk, sotto la guida dell’Arcivescovo Tadeusz Gocłowski e della Diocesi di Tarnów.

Sono lieto che sono qui presenti i rappresentanti dei chierichetti da tutta la Polonia, accompagnati dal Delegato della Conferenza Episcopale Polacca per la Pastorale dei Chierichetti, il Vescovo Grzegorz Balcerek. Ringrazio tutti i chierichetti in Polonia per il loro servizio all’altare e li esorto perché nell’Anno dell’Eucaristia cerchino di aiutare con più zelo i sacerdoti e le comunità parrocchiali nel vivere questo grande mistero che si compie durante ogni Santa Messa.

Ringrazio di cuore voi qui presenti e tutti coloro, che in questi giorni in diversi modi hanno espresso la loro benevolenza nei miei riguardi. Il Buon Dio vi ricompensi con le Sue grazie. Benedico tutti di cuore.]

[01728-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i Missionari partecipanti al corso promosso dalla Pontificia Università Salesiana e i fedeli di Carbonara di Bari.

Saluto inoltre i giovani, i malati e gli sposi novelli.
Carissimi, abbiamo appena celebrato la Solennità di Tutti i Santi e la commemorazione dei Fedeli Defunti, e domani celebreremo la memoria di San Carlo Borromeo, a me particolarmente cara. Queste ricorrenze spingano ciascuno di voi a seguire l’esempio dei Santi, che hanno speso la vita a servizio di Dio e del prossimo.

Ringrazio, infine, per gli auguri che mi sono stati presentati in vista della mia festa onomastica.

[01729-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0534-XX.02]