UDIENZA AI PARTECIPANTI ALL’INCONTRO PROMOSSO DAL CENTRO SPORTIVO ITALIANO Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Paolo VI, Giovanni Paolo II ha ricevuto in Udienza i partecipanti all’Incontro promosso dal Centro Sportivo Italiano, in occasione del sessantesimo anniversario della sua fondazione.
Riportiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti:
● DISCORSO DEL SANTO PADRE
Cari amici del Centro Sportivo Italiano!
1. Benvenuti a questo incontro, che ricorda i sessant’anni della vostra benemerita Istituzione, fondata per evangelizzare il mondo dello Sport in Italia. Vi accolgo e saluto tutti con affetto. Saluto i Presuli presenti e, in primo luogo, il Cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. A lui sono grato, in particolare, per avermi poc’anzi illustrato i programmi e i progetti della vostra Associazione. Saluto i dirigenti, gli allenatori, gli arbitri, gli animatori e gli assistenti spirituali. Un saluto cordiale rivolgo a Mons. Vittorio Peri, Consulente Ecclesiastico Nazionale, e al Presidente Nazionale, Signor Edio Costantini. Saluto soprattutto voi, cari giovani atleti, e vi ringrazio per la vostra calorosa accoglienza.
2. "Alzati!" (Lc 7,14). Vorrei riprendere in questa circostanza l’invito del Signore al ragazzo di Nain, che è stato il tema del mio recente pellegrinaggio apostolico in Svizzera, per riflettere anche con voi sul senso della vostra missione nella Chiesa e nella società.
"Alzati! Ascolta! Mettiti in cammino!". Queste parole ho rivolto ai giovani raccolti nel Palazzo di ghiaccio di Berna lo scorso 5 giugno. Questo stesso invito ripeto a voi, cari amici del Centro Sportivo Italiano. Ciascuno di voi è chiamato a seguire Cristo e ad essere suo testimone nell’ambito sportivo.
Voi siete ben consapevoli di questa singolare vocazione, e, nel progetto culturale sportivo dell’Associazione, affermate che non intendete esaurire la vostra presenza nella società italiana solo in funzione della promozione dello sport, ma volete contribuire a rispondere alle domande profonde che pongono le nuove generazioni circa il senso alla vita, il suo orientamento e la sua meta. Intendete così promuovere una mentalità e una cultura sportiva che attraverso il "fare sport", non solo "il parlare di sport", faccia riscoprire la piena verità sulla persona.
3. Con questo fine il Centro Sportivo Italiano è nato sessant'anni fa: proporre ai giovani, allora segnati dalle conseguenze funeste della seconda guerra mondiale, la pratica sportiva non soltanto come fonte di benessere fisico, ma come ideale di vita coraggioso, positivo, ottimista, come mezzo di rinnovamento integrale della persona e della società. Il mio venerato Predecessore, il servo di Dio Pio XII, chiese allora al vostro Sodalizio di essere lievito di cristianesimo negli stadi, sulle strade, sui monti, al mare, ovunque si innalza con onore il vostro vessillo (cfr Discorso al CSI nel 1955).
Nel corso degli anni, cari amici, avete cercato di mantenervi fedeli a questa consegna, proponendo il Centro Sportivo Italiano come scuola di autentica formazione umana. Avete lavorato perché bambini, giovani e adulti potessero conoscere, attraverso le varie discipline sportive, la ricchezza e la bellezza del Vangelo. Li avete aiutati a incontrare Gesù e a sceglierlo come ragione ultima della loro esistenza.
4. Questa resta oggi la vostra missione, di cui la società continua ad avere bisogno. Lo sforzo da parte delle vostre società sportive di promuovere lo sport come esperienza formativa nelle parrocchie, nella scuola, nel territorio aiuterà le nuove generazioni a scegliere e coltivare i valori autentici della vita: l’amore per la verità e la giustizia, il gusto della bellezza e della bontà, la ricerca dell’autentica libertà e della pace.
Nel nostro tempo il sistema dello sport sembra talora condizionato dalle logiche del profitto, dello spettacolo, del doping, dell'agonismo esasperato e da episodi di violenza. E’ compito anche vostro annunciare e testimoniare la forza umanizzante del Vangelo nei riguardi della pratica sportiva che, se vissuta secondo la visione cristiana, diventa "principio generativo" di relazioni umane profonde, e favorisce la costruzione di un mondo più sereno e solidale.
Specialmente a voi, cari giovani atleti, auguro di praticare lo sport con lealtà e sano spirito agonistico. Vi aiuterà così ad affrontare la gara impegnativa della vita con coraggio e onestà, con gioia e serena fiducia nel futuro.
Affido al Signore, per intercessione di Maria, l’intera famiglia del Centro Sportivo Italiano e ogni suo progetto di bene, mentre con affetto tutti vi benedico.
[01078-01.02] [Testo originale: Italiano]