Alle ore 12 di oggi, Solennità dell’Epifania del Signore, il Santo Padre Giovanni Paolo II si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
● PRIMA DELL’ANGELUS
1. Nell’odierna festa dell’Epifania del Signore, il Vangelo di Matteo parla di una misteriosa "stella", che guidò i Magi fino a Gerusalemme e poi a Betlemme, dove adorarono il Bambino Gesù (cfr 2,2.7.9.10).
La stella, che conduce a Cristo i Magi, richiama la ricca simbologia della luce, molto presente nel Natale. Dio è luce e il Verbo fatto uomo è "luce del mondo" (Gv 8,12), luce che guida il cammino delle genti: "Lumen gentium".
2. Questa grande verità animava il mio venerato predecessore Paolo VI quando, esattamente quarant’anni fa, compì il suo storico pellegrinaggio in Terra Santa. Proprio il 6 gennaio 1964, a Betlemme, nella Basilica della Natività, pronunciò parole memorabili. Disse tra l’altro: "Noi guardiamo al mondo con immensa simpatia. Se il mondo si sente estraneo al cristianesimo, il cristianesimo non si sente estraneo al mondo" (Insegnamenti, vol. II, 1964, p. 32). E aggiunse che la missione del cristianesimo in mezzo all’umanità è una missione di amicizia, di comprensione, di incoraggiamento, di promozione, di elevazione: una missione, cioè, di salvezza (cfr ibid., pp. 32-33).
E da quel luogo che ha visto nascere il Principe della Pace, esortò i Responsabili delle Nazioni ad una sempre più stretta collaborazione per "instaurare la pace nella verità, nella giustizia, nella libertà e nell’amore fraterno" (ibid., pp. 34-35).
3. Di cuore faccio mie queste parole del servo di Dio Paolo VI, mentre invoco l’intercessione di Maria Santissima, stella dell’umanità pellegrinante nel tempo. Con l’aiuto materno della Vergine, possa ogni uomo giungere a Cristo, Luce di verità, e il mondo progredire sulla via della giustizia e della pace.
[00016-01.02] [Testo originale: Italiano]
● DOPO L’ANGELUS
Ai fratelli e alle sorelle delle Chiese Orientali, che seguendo il calendario giuliano celebrano in questi giorni il santo Natale, rivolgo il mio augurio cordiale, assicurando il costante ricordo nella preghiera.
Saluto i pellegrini presenti, in particolare i partecipanti al corteo storico-folcloristico "Viva la Befana", dedicato quest’anno alle tradizioni della città di Anagni e del suo territorio.
A tutti auguro di camminare sempre nella luce di Cristo.
[00017-01.01] [Testo originale: Italiano]