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L’UDIENZA GENERALE, 03.12.2003


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale si svolge alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, continuando il ciclo di catechesi sulla Liturgia dei Vespri, il Papa commenta il Salmo 113 A - Meraviglie dell’esodo dall’Egitto - Secondi Vespri della Domenica della 1a Settimana (Lettura: Sal 113A, 1-4.7-8).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. Il gioioso e trionfale canto che ora abbiamo proclamato, evoca l’esodo di Israele dall’oppressione degli egizi. Il Salmo 113A fa parte di quella raccolta che la tradizione giudaica ha chiamato lo «Hallel egiziano». Sono i Salmi 112-117, una sorta di fascicolo di canti, usati soprattutto nella liturgia giudaica della Pasqua.

Il cristianesimo ha assunto il Salmo 113A con la stessa connotazione pasquale, ma aprendolo alla nuova lettura derivante dalla risurrezione di Cristo. L’esodo celebrato dal Salmo diviene, perciò, figura di un’altra liberazione più radicale e universale. Dante, nella Divina Commedia, pone quest’inno, secondo la versione latina della Vulgata, sulle labbra delle anime del Purgatorio: «In exitu Israël de Aegypto / cantavan tutti insieme ad una voce…» (Purgatorio II, 46-47). Egli, cioè, vede nel Salmo il canto dell’attesa e della speranza di quanti sono protesi, dopo la purificazione da ogni peccato, verso la meta ultima della comunione con Dio in Paradiso.

2. Seguiamo ora la trama tematica e spirituale di questa breve composizione orante. In apertura (cfr vv. 1-2) si evoca l’esodo di Israele dall’oppressione egiziana fino all’ingresso in quella terra promessa che è il «santuario» di Dio, cioè il luogo della sua presenza in mezzo al popolo. Anzi, terra e popolo sono fusi insieme: Giuda e Israele, termini coi quali si designava sia la terra santa sia il popolo eletto, vengono considerati come sede della presenza del Signore, sua speciale proprietà ed eredità (cfr Es 19,5-6).

Dopo questa descrizione teologica di uno degli elementi di fede fondamentali dell’Antico Testamento, cioè la proclamazione delle opere meravigliose di Dio per il suo popolo, il Salmista ne approfondisce spiritualmente e simbolicamente gli eventi costitutivi.

3. Il Mar Rosso dell’esodo dall’Egitto e il Giordano dell’ingresso nella Terra santa sono personificati e trasformati in testimoni e strumenti partecipi della liberazione operata dal Signore (cfr Sal 113A,3.5).

All’inizio, nell’esodo, ecco il mare che si ritira per lasciar passare Israele e, alla fine della marcia nel deserto, ecco il Giordano che risale il suo corso, lasciando asciutto il suo letto per far passare la processione dei figli di Israele (cfr Gs 3-4). Al centro, si evoca l’esperienza del Sinai: ora sono i monti a partecipare alla grande rivelazione divina, che si compie sulle loro cime. Simili a creature viventi, come gli arieti e gli agnelli, essi sussultano e saltano. Con una vivacissima personificazione, il Salmista interroga allora i monti e i colli sul motivo del loro sconvolgimento: «Perché voi monti saltellate come arieti e voi colline come agnelli di un gregge?» (Sal 113A,6). La loro risposta non viene riferita: viene data indirettamente per mezzo di una ingiunzione, rivolta poi alla terra, di tremare anch’essa «davanti al Signore» (cfr v. 7). Lo sconvolgimento dei monti e dei colli era dunque un trasalimento di adorazione davanti al Signore, Dio d’Israele, un atto di esaltazione gloriosa del Dio trascendente e salvatore.

4. Questo è il tema della parte finale del Salmo 113A (cfr vv. 7-8), che introduce un altro evento significativo della marcia di Israele nel deserto, quello dell’acqua scaturita dalla rupe di Meriba (cfr Es 17,1-7; Nm 20,1-13). Dio trasforma la roccia in una sorgente d’acqua, che diventa un lago: alla base di questo prodigio c’è la sua premura paterna nei confronti del popolo.

Il gesto acquista, allora, un significato simbolico: è il segno dell’amore salvifico del Signore che sostiene e rigenera l’umanità mentre avanza nel deserto della storia.

Com’è noto, san Paolo riprenderà questa immagine e, sulla base di una tradizione giudaica secondo cui la rupe accompagnava Israele nel suo itinerario nel deserto, rileggerà l’evento in chiave cristologica: «Tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo» (1Cor 10,4).

5. In questa scia, un grande maestro cristiano come Origene, commentando l’uscita del popolo d’Israele dall’Egitto, pensa al nuovo esodo compiuto dai cristiani. Così infatti si esprime: «Non pensate che soltanto allora Mosè abbia condotto il popolo fuori dall’Egitto: anche ora il Mosè che abbiamo con noi…, cioè la legge di Dio vuole condurti fuori dall’Egitto; se la ascolterai, vuole allontanarti dal Faraone… Non vuole che tu rimanga nelle azioni tenebrose della carne, ma che tu esca nel deserto, che tu giunga al luogo privo dei turbamenti e delle fluttuazioni del secolo, che tu giunga alla quiete e al silenzio… Quando dunque sarai giunto a questo luogo di quiete, là potrai immolare al Signore, là riconoscere la legge di Dio e la potenza della voce divina» (Omelie sull’Esodo, Roma 1981, pp. 71-72).

Riprendendo l’immagine paolina che evoca la traversata del mare, Origene continua: «L’Apostolo chiama questo un battesimo, compiuto in Mosè nella nube e nel mare, affinché anche tu, che sei stato battezzato nel Cristo, nell’acqua e nello Spirito Santo, sappia che gli egiziani sono al tuo inseguimento e vogliono richiamarti al loro servizio, cioè ai reggitori di questo mondo e agli spiriti malvagi dei quali prima fosti schiavo. Essi cercheranno certo d’inseguirti, ma tu discendi nell’acqua e scampa incolume e, lavate le macchie dei peccati, risali come uomo nuovo pronto per cantare il cantico nuovo» (ibid., p. 107).

[01891-01.02] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

Le Psaume 113/A chante, spirituellement et symboliquement, les merveilles que Dieu accomplit en faveur d’Israël, le faisant sortir d’Égypte pour lui faire prendre possession de la terre promise, lieu de la présence du Seigneur au milieu de son peuple.

La Mer Rouge et le Jourdain deviennent alors les instruments de la libération réalisée par le Seigneur. En référence à l’événement du Sinaï, les montagnes sont personnifiées, invitant la création tout entière à adorer le Dieu d’Israël. Comme la source jaillissant du rocher, l’amour du Seigneur soutient l’humanité tandis qu’elle avance dans le désert de l’histoire.

En relisant ce Psaume à la lumière de la Résurrection du Christ, saint Paul et la tradition chrétienne y ont vu la figure d’une libération plus radicale par laquelle le fidèle, délivré du péché et régénéré par le baptême, s’achemine vers le but ultime de la communion avec Dieu au Paradis.

Je salue cordialement les pèlerins francophones. Puissiez-vous, en ce début du temps de l’Avent, grandir dans l’intimité avec le Christ, pour annoncer sa venue en restant en tenue de service!

[01892-03.02] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

The joyful and triumphant hymn of praise we proclaim today celebrates the liberation of the people of Israel from the oppression of the Egyptian Pharaoh. The exodus event reminds all Christians that the Lord, who led Israel to safety through the Red Sea, is the same Lord who leads us by Baptism to freedom from our sins. May we always listen to God in the silence of our hearts, so that we can recognize his law and the power of his divine voice.

I offer special greetings to the participants in the General Assembly of the Conference of International Catholic Organizations. Today I bless the crosses that you will receive at the closing Mass of your Assembly: may they serve as a permanent reminder of the Lord’s love and his promise to be with us always, "to the close of the age" (Mt 28:20). Upon all the English-speaking pilgrims present at this Audience, especially those from Malta, Japan and the United States, I cordially invoke the grace and peace of Jesus Christ.

[01893-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Immer wieder entzündet sich Israels Danklied an der Erfahrung seiner Befreiung. Der Auszug aus Ägypten offenbart Gottes mächtige Gegenwart. Eine neue Beziehung entsteht: „Da wurde Juda Gottes Heiligtum" (Ps 114, 2). Gott bahnt seinem pilgernden Volk Wege des Heils.

In der Wüste labte der Herr die Israeliten mit Wasser aus dem Felsen (vgl. Ps 114, 8). Dem Volk des neuen Bundes sprudelt in der Taufe die Quelle der Erlösung. Durch die Sakramente der Kirche gestärkt und erneuert folgen wir Christus, unserem lebensspendenden Fels (vgl. 1 Kor 10, 4).

Einen glaubensfrohen Gruß richte ich an die Pilger und Besucher deutscher Sprache. Gott ist der Befreier seines Volkes und macht es zu seinem Heiligtum. Gebt allen ein Zeugnis der Hoffnung, denn eure Erlösung ist nahe! Die Gnade des Herrn sei mit euch!

[01894-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

El Salmo que acabamos de proclamar evoca el éxodo de Israel de la opresión de los egipcios. El mar, el río, los montes, las colinas, los carneros, los corderos, son testigos de esta liberación. La roca transformada en manantial, signo del amor del Señor a la humanidad que avanza por el desierto de la historia, alude a otra liberación más radical y universal: Cristo, que con su redención nos salva de todas las esclavitudes.

Saludo cordialmente a los peregrinos de España y América Latina. Bautizados en Jesucristo, en el agua y el Espíritu Santo, y redimidos de todo pecado, renaced como hombres nuevos y cantad el cántico nuevo.

[01895-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua croata

Srdačno pozdravljam profesore i učenike Centra za odgoj i obrazovanje slušno oštećenih »Slava Raškaj« iz Zagreba.

Predragi, zazivajući na vas i na vaše obitelji Božji blagoslov, želim vam da vam vrijeme došašća, koje je ovih dana počelo, bude posebna prigoda za još veću spoznaju Božje ljubavi prema svakome ljudskom biću.

Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto cordialmente i Professori e gli Studenti del Centro per l’educazione e la formazione di sordomuti "Slava Raškaj" di Zagabria.

Carissimi, nell’invocare su di voi e sulle vostre famiglie la benedizione di Dio, vi auguro che il tempo d’Avvento, iniziato in questi giorni, sia per voi un’occasione particolare per conoscere ancor di più l’amore di Dio verso ogni essere umano.

Siano lodati Gesù e Maria!]

[01897-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua polacca

Psalm, który rozważaliśmy w dzisiejszej katechezie, nawiązuje do historii wyprowadzenia Izraela z Egiptu. To wydarzenie, zwane exodus, dokonało się dzięki wielokrotnym, bezpośrednim interwencjom Boga. Psalmista wspomina opuszczenie kraju faraona, przejście przez Morze Czerwone i Jordan, cudowne wypłynięcie wody ze skały na pustyni. Były to momenty, w których w sposób szczególny objawiła się wyzwalająca miłość Boga do Narodu Wybranego.

Listy apostolskie i późniejsze pisma Ojców Kościoła nawiązują do tych wydarzeń jako do zapowiedzi wyzwolenia wszystkich ludzi z niewoli grzechu, którego dokonał Chrystus. W Jego przejściu ze śmierci do życia jeszcze doskonalej objawiła się zbawcza miłość Boga. Mamy w niej udział dzięki łasce, jaką otrzymaliśmy przez Chrzest.

Właśnie za tę miłość, która rozciąga się na wszystkich ludzi bez wyjątku, wielbimy Boga odmawiając ten Psalm.

Pozdrawiam wszystkich pielgrzymów języka polskiego. Dziękuję za waszą obecność i za wszelkie oznaki życzliwości.

Jesteśmy w pierwszym tygodniu Adwentu. Jest to czas pełnego nadziei oczekiwania na przyjście Syna Bożego w tajemnicy Bożego Narodzenia i na ostateczne przyjście w chwale. Kościół od wieków wsłuchuje się w wezwanie Chrystusa: Czuwajcie! i przypomina, że każdy z nas jest wezwany do tego, aby przygotowywać się na spotkanie z Synem Bożym, przez udział w sakramentach, modlitwę i godne życie.

Niech ten adwent przyniesie wszystkim obfite duchowe owoce. Niech Wam Bóg błogosławi.

[01898-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i rappresentanti della "Confederazione ex alunni della Scuola Cattolica", la "Confraternita Nostra Signora delle Grazie" di Nettuno, e gli allievi della "Scuola di sanità e veterinaria militare".

Saluto infine i giovani, i malati e gli sposi novelli.

Vi invito tutti, carissimi, a guardare a Gesù, il Figlio di Dio che in questo tempo di Avvento, attendiamo come Salvatore. Sia lui la vostra forza e il vostro sostegno!

[01899-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0608-XX.01]