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L’UDIENZA GENERALE, 05.11.2003


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale si svolge alle ore 10.30 in Piazza S. Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, riprendendo il nuovo ciclo di catechesi sulla Liturgia dei Vespri, il Papa commenta il Salmo 140, 1-9 - Preghiera nel pericolo (Lettura: Sal 140, 1-4.8-9).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. Nelle precedenti catechesi abbiamo dato uno sguardo d’insieme alla struttura e al valore della Liturgia dei Vespri, la grande preghiera ecclesiale della sera. Ora ci inoltriamo al suo interno. Sarà come compiere un pellegrinaggio in quella sorta di «terra santa» costituita da Salmi e da Cantici. Sosteremo di volta in volta davanti ad ognuna di quelle orazioni poetiche, che Dio ha suggellato con la sua ispirazione. Sono le invocazioni che il Signore stesso desidera che gli vengano rivolte. Egli, perciò, ama ascoltarle, sentendo vibrare in esse il cuore dei suoi amati figli.

Inizieremo col Salmo 140, che apre i Vespri domenicali della prima delle quattro settimane in cui, dopo il Concilio, è stata articolata la preghiera serale della Chiesa.

2. «Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera». Il v. 2 di questo Salmo può essere considerato il segno distintivo dell’intero canto e l’evidente giustificazione del fatto che esso sia stato collocato all’interno della Liturgia dei Vespri. L’idea espressa riflette lo spirito della teologia profetica che unisce intimamente il culto alla vita, la preghiera all’esistenza.

La stessa orazione fatta con cuore puro e sincero diventa un sacrificio offerto a Dio. Tutto l’essere della persona che prega diventa un atto sacrificale, preludendo così a quanto suggerirà san Paolo allorché inviterà i cristiani a offrire i loro corpi come sacrificio vivente, santo, gradito a Dio: è questo il sacrificio spirituale che Egli accetta (cfr Rm 12,1).

Le mani alzate nella preghiera sono un ponte di comunicazione con Dio, come lo è il fumo che sale come soave odore dalla vittima durante il rito sacrificale vespertino.

3. Il Salmo prosegue secondo la tonalità di una supplica, a noi trasmessa da un testo che nell’originale ebraico presenta non poche difficoltà e oscurità interpretative (soprattutto nei vv. 4-7).

Il senso generale può, comunque, essere identificato e trasformato in meditazione e orazione. Innanzitutto l’orante supplica il Signore perché impedisca che le sue labbra (cfr v. 3) e i sentimenti del suo cuore siano attratti e irretiti dal male e lo inducano a compiere «azioni inique» (cfr v. 4). Parole e opere sono, infatti, l’espressione della scelta morale della persona. È facile che il male eserciti tanta attrazione da spingere anche il fedele a gustare «i cibi deliziosi» che i peccatori possono offrire, assidendosi alla loro mensa, cioè partecipando alle loro azioni perverse.

Il Salmo acquista quasi il sapore di un esame di coscienza, cui segue l’impegno di scegliere sempre le vie di Dio.

4. A questo punto, però, l’orante ha un sussulto che lo fa uscire in una appassionata dichiarazione di rifiuto di ogni complicità con l’empio: egli non vuole per niente essere ospite dell’empio, né permettere che l’olio profumato riservato ai commensali di riguardo (cfr Sal 22,5) attesti una sua connivenza con chi opera il male (cfr Sal 140,5). Per esprimere con maggiore veemenza la sua radicale dissociazione dal malvagio, il Salmista proclama poi nei suoi confronti una condanna sdegnata, espressa col colorito ricorso a immagini di veemente giudizio.

Si tratta di una delle tipiche imprecazioni del Salterio (cfr Sal 57 e 108), che hanno lo scopo di affermare in modo plastico e persino pittoresco l’ostilità al male, la scelta del bene e la certezza che Dio interviene nella storia col suo giudizio di severa condanna dell’ingiustizia (cfr vv. 6-7).

5. Il Salmo si chiude con un’ultima invocazione fiduciosa (cfr vv. 8-9): è un canto di fede, di gratitudine e di gioia, nella certezza che il fedele non sarà coinvolto nell’odio che i perversi gli riservano e non cadrà nella trappola che gli tendono, dopo aver notato la sua decisa scelta del bene. Il giusto potrà, così, superare indenne ogni inganno, come si dice in un altro Salmo: «Noi siamo stati liberati come un uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati» (Sal 123,7).

Concludiamo la nostra lettura del Salmo 140 ritornando all’immagine di partenza, quella della preghiera serale come sacrificio gradito a Dio. Un grande maestro spirituale vissuto tra il IV e il V secolo, Giovanni Cassiano, che provenendo dall’Oriente trascorse nella Gallia meridionale l’ultima parte della sua vita, rileggeva quelle parole in chiave cristologica: «In esse, infatti, si può comprendere più spiritualmente un’allusione al sacrificio della sera, compiuto dal Signore e Salvatore durante la sua ultima cena e consegnato agli apostoli, allorché egli sanciva l’inizio dei santi misteri della Chiesa, oppure (si può cogliere un’allusione) a quello stesso sacrificio che egli, il giorno seguente, offrì alla sera, in se stesso, con l’elevazione delle proprie mani, sacrificio che si protrarrà fino alla fine dei secoli per la salvezza del mondo intero» (Le istituzioni cenobitiche, Abbazia di Praglia, Padova 1989, p. 92).

[01704-01.03] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Le psaume 140 reflète bien l’esprit de la théologie prophétique qui unit intimement le culte et la vie. La prière, faite avec un cœur pur et sincère, devient ainsi un sacrifice offert à Dieu. C’est pourquoi le psalmiste supplie le Seigneur, afin que ses lèvres et les sentiments de son cœur ne cèdent pas aux attraits du mal : la parole et les actes sont en effet l’expression des choix moraux de la personne. Enfin, ce psaume est un chant de confiance et de gratitude envers Dieu qui protège les siens des pièges des méchants.

Je salue cordialement les pèlerins francophones présents ce matin, en particulier les membres du Mouvement mondial des Travailleurs chrétiens et les pèlerins du diocèse de Coutances. Que votre pèlerinage sur les tombes des Apôtres vous renouvelle dans le désir de la sainteté !

[01705-03.02] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters

Today’s psalm speaks of our prayer rising to God like incense and like the evening oblation. It underlines the intimate link between prayer and daily life and reminds us that our prayer is in itself an act of sacrifice to God. The psalmist recognizes that words and actions are an expression of moral choice. He pleads to the Lord to keep him safe from any complicity with evil. The psalm concludes with joy and faith knowing that we may take refuge in the Lord.

I extend a special greeting to the group from the Pontifical Irish College accompanied by Cardinal Connell and other Irish Bishops. I welcome all the English-speaking visitors here today including groups from England, Scotland, Ireland, Norway, Sweden, Denmark and the United States. Upon all of you I invoke the grace and peace of our Lord and Saviour Jesus Christ.

[01706-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Im Vespergebet bringt die Kirche Gott ein frohes Dankopfer dar: „Als Abendopfer gelte vor dir, wenn ich meine Hände erhebe" (Ps 141, 2). Das ganze Dasein des betenden Menschen ist in dieses Opfer hineingenommen.

Vor Gottes Angesicht prüft der Mensch sein Leben. Der Herr möge ihn vor der Sünde bewahren. So kann er aufs neue Gottes Wege gehen. Christus, der am Kreuz die Arme ausbreitet, nimmt unsere Bitten in sein Opfer auf.

Herzlich grüße ich die Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache. Besonders heiße ich die Teilnehmer der Leserreise des Osservatore Romano und das Berufskolleg St. Michael willkommen. Heiligt euer Leben durch das Gebet! Gott schenke euch seinen Frieden!

[01707-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

El salmista presenta la oración vespertina, con las manos levantadas, como un sacrificio ofrecido a Dios, y que abarca todo el ser de la persona. El culto y la vida, la oración y la existencia van unidas. Por eso continúa implorando al Señor que aparte de él toda maldad, toda complicidad con la iniquidad, para que su oración sea escuchada y su ofrenda aceptable.

Todo ello es como un preanuncio de la invitación que hace San Pablo a los cristianos, para que ofrezcan sus cuerpos como sacrificio vivo, santo y agradable a Dios.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los Cofrades del Santísimo Cristo de la Humildad, de Jaén, y de la Santísima Virgen del Rocío, de Murcia. Invito a todos a ofrecer a Dios con corazón puro cada jornada de vuestra vida.

Gracias por vuestra atención.

[01708-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Amados Irmãos e Irmãs:

«Como incenso seja apresentada minha oração em tua presença, sejam como oferenda vespertina minhas mãos erguidas!» (Sal 140, 2)

Com este versículo, o salmista suplica a Deus que acolha suas preces como acolhe o perfume do incenso que acompanha o sacrifício que se oferece, cada tarde, no Templo. A celebração das Vésperas representa o sacrifício da tarde, lembrando o Sacrifício Eucarístico celebrado na tarde da Quinta-Feira Santa e o Sacrifício vespertino do Senhor. Também a Igreja possui um altar do incenso, no qual os cristãos são convidados a «oferecer-se como sacrifício vivo, santo, agradável a Deus».

Saúdo os peregrinos de língua portuguesa que porventura aqui se encontrem. Desejo a todos felicidades, paz e graça no Senhor e vos convido a rezarem pelo papa e pelas suas intenções. Com uma propiciadora Bênção Apostólica.

[01709-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua croata  

Srdačno pozdravljam upravu, igrače i navijače Hajduka iz Splita te na sve zazivam Božji blagoslov.

Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto cordialmente i dirigenti, i calciatori ed i tifosi della «Hajduk» di Split, invocando su tutti la benedizione di Dio.

Siano lodati Gesù e Maria!]

[01710-AA.02] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntöm a magyar híveket, különösen is azokat, akik Somlóvásárhelyrôl érkeztek. Isten hozott Benneteket!

Ma van Szent Imrének, a magyar ifjúság védôszentjének ünnepe.

Az ô közbenjárását kérve, szívesen adom apostoli áldásomat.

Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Un saluto cordiale rivolgo ai pellegrini ungheresi, specialmente quelli che sono arrivati da Somlóvásárhely.

Oggi celebrate la memoria di Sant’Emerico, patrono della gioventù ungherese. Chiedendo la sua intercessione vi imparto volentieri la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[01711-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua polacca

Dzisiaj rozważaliśmy Psalm 140, który odmawiany jest w nieszporach niedzieli pierwszego tygodnia. Natchniony autor prosi w nim Boga o ducha modlitwy. Mówi: "niech moja modlitwa będzie stale przed Tobą jak kadzidło; wzniesienie rąk moich - jak ofiara wieczorna (Ps 141/140/, 2). Z kolei wyraża pragnienie, aby dzięki modlitwie został uchroniony od zła i nieprawości.

Niech ten sam duch - duch modlitwy i sprawiedliwości zawsze kształtuje nasze życie.

Serdecznie pozdrawiam pielgrzymów języka polskiego. W sposób szczególny witam pielgrzymów z Gdańska z arcybiskupem Tadeuszem Gocłowskim, z Gniezna z arcybiskupem Henrykiem Muszyńskim oraz z Tarnowa z biskupem Wiktorem Skworcem. Witam zarząd, członków i przyjaciół Fundacji Jana Pawła II. Pozdrawiam delegację z Grudziądza oraz bernardynów z Kalwarii i z Krakowa. Myślą obejmuję wszystkich tu obecnych i z serca błogosławię. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Oggi abbiamo riflettuto sul Salmo 140, che viene recitato nei Vespri della domenica della prima settimana. In esso l’autore ispirato chiede a Dio lo spirito di preghiera. Dice: "Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera" (Sal 140, 2). In seguito esprime il desiderio che grazie alla preghiera sia preservato dal male e dalle azioni inique.

Questo spirito, spirito di preghiera e di giustizia, ispiri sempre la nostra vita.

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua polacca. In modo particolare do il benvenuto ai pellegrini provenienti da Danzica con l’arcivescovo Tadeusz Gocłowski, da Gniezno con l’arcivescovo Henryk Muszyński e da Tarnów con il vescovo Wiktor Skworc. Profitto della circostanza per porgere distinti ossequi e il benvenuto anche al consiglio, ai membri e agli amici della Fondazione Giovanni Paolo II. Saluto inoltre la delegazione di Grudziądz e i Padri Francescani Bernardini di Kalwaria e di Krakow. Rivolgo un pensiero cordiale a tutti i presenti e li benedico di cuore. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01712-09.02] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Saluto con affetto i missionari e le missionarie che partecipano al corso di formazione organizzato dalla Università Pontificia Salesiana.

Con tutti i pellegrini di lingua italiana, saluto i nuovi Diaconi dell’Arcidiocesi di Milano, i numerosi fedeli della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, guidati dal Vescovo Mons. Vincenzo Paglia, come pure il folto gruppo della Parrocchia di San Nicola Vescovo in San Salvo, accompagnati dall’Arcivescovo di Chieti-Vasto Mons. Edoardo Menichelli.

Saluto inoltre gli Allievi Ufficiali dell’Accademia Militare, i dirigenti delle Associazioni italiane dei cardiopatici e l’Associazione Italiana Amici del Presepio.

Ai giovani, ai malati e agli sposi novelli auguro di sentire sempre viva la presenza di Cristo, per seguirlo con gioia sulla via della santità.

[01713-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0553-XX.01]