Alle 17.45 di questo pomeriggio, nell’Aula Paolo VI, ha luogo la Veglia di preghiera mariana a conclusione della prima Giornata europea degli universitari, promossa dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa in collaborazione con il Comitato europeo dei cappellani universitari e l’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma, sul tema: "la Carità intellettuale, anima della nuova Europa".
L’incontro di preghiera degli studenti degli atenei romani prevede collegamenti via satellite con gli universitari di Bratislava, Colonia, Cracovia, Fatima, Uppsala e Vienna.
Alle 19 il Santo Padre giunge nell’Aula Paolo VI e guida la recita del Rosario davanti all’Icona Maria Sedes Sapientiae.
Conclusa la recita del Santo Rosario, il Papa rivolge agli universitari presenti in Aula e collegati dalle varie città europee, le parole di saluto che riportiamo di seguito:
● PAROLE DEL SANTO PADRE
Cari giovani universitari!
1. Vi saluto con affetto e vi ringrazio per la vostra partecipazione, piena di devota gioia, a questa veglia mariana in occasione della Prima Giornata Europea degli Universitari. Ringrazio, in particolare, il Cardinale Camillo Ruini per le cordiali parole, con cui ha interpretato i comuni sentimenti. Il mio ringraziamento si estende poi a Mons. Lorenzo Leuzzi ed a quanti hanno collaborato nell’organizzazione di questa Giornata. Ringrazio inoltre i cori e l'orchestra, come pure la Radio Vaticana e il Centro Televisivo Vaticano, che hanno assicurato i vari collegamenti radiofonici e televisivi.
Saluto cordialmente i giovani uniti con noi, insieme con i loro Pastori, da Uppsala, Bratislava, Cracovia, Colonia, Fatima, Vienna e da alcune Parrocchie dell’Ucraina. Grazie, carissimi, per la vostra testimonianza di fede e di fraternità! Vi auguro ogni bene per i vostri studi e per i vostri progetti di vita.
Questa sera abbiamo pregato per l'Europa, in un momento importante della sua storia. I giovani possono e debbono partecipare alla costruzione della nuova Europa, con il loro contributo di aspirazioni e di ideali, di studio e di lavoro, di creatività e di generosa dedizione. I giovani cristiani, in special modo, sono chiamati ad annunciare e testimoniare Cristo e ad essere, in suo nome, costruttori di unità nella diversità, di libertà nella verità, di pace nella giustizia, di quella pace di cui il mondo ha oggi particolarmente bisogno.
Cari giovani amici, vi affido questa sera un desiderio che tanto mi sta a cuore: che cioè le nuove generazioni possano essere fedeli agli alti principi spirituali e morali che in passato hanno ispirato i padri dell'Europa unita.
2. Durante questa veglia, in cui si avverte l’entusiasmo e la fede tipici dei giovani, il pensiero va naturalmente alle Giornate Mondiali della Gioventù. Sono eventi che mi permettono di incontrare, da un capo all'altro della terra, giovani di diversi continenti, ascoltarli e parlare loro di Cristo. Ogni volta viene offerto alla comune attenzione un tema specifico. Per la prossima Giornata, che verrà celebrata in ogni Diocesi la Domenica delle Palme, tenendo conto che siamo nell’Anno del Rosario ho scelto le significative parole di Gesù all’apostolo prediletto: "Ecco la tua Madre!" (Gv 19,27). Si tratta di un forte invito a tutti voi, cari giovani, a riconoscere e accogliere nella vostra vita Maria come Madre.
Giovani d’Europa e del mondo, aprite il cuore a Maria e seguite docilmente il suo esempio!
3. Mi rivolgo ora a voi, cari giovani di Roma, e vi do appuntamento per giovedì 10 aprile prossimo, in Piazza San Pietro. Sarà un’occasione di preghiera e di festa, come questa sera. Faremo insieme un solenne atto di affidamento alla Madonna, chiedendoLe di vegliare su di voi e di proteggere il vostro cammino di giovani del terzo millennio. In quella circostanza donerò a ciascuno dei presenti una corona del santo Rosario, invitando a recitare questa tradizionale preghiera mariana, perché sia sempre più familiare anche alla gioventù di oggi. Con la fervorosa recita del Rosario, si possono cambiare le sorti del mondo.
Sia questa consapevolezza ad animarvi durante la processione che compirete tra poco fino alla chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, recando l'icona di Maria Sedes Sapientiae. Io mi unisco a voi spiritualmente, mentre con affetto benedico tutti voi e i vostri cari.
[00384-01.03] [Testo originale: Italiano]