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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2003, 21.02.2003


Pubblichiamo di seguito il testo in lingua originale italiana e le traduzioni di lavoro in francese, inglese e spagnolo del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la 77° Giornata Missionaria Mondiale, che si celebrerà domenica 19 ottobre 2003:

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE

Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Sin dall’inizio, ho voluto porre il mio pontificato sotto il segno della speciale protezione di Maria. Più volte, poi, ho invitato l’intera comunità dei credenti a rivivere l’esperienza del Cenacolo, dove i discepoli "erano assidui e concordi nella preghiera... con Maria, la madre di Gesù" (At 1,14). Già nella prima Enciclica Redemptor hominis scrivevo che solo in un clima di fervente orazione è possibile "ricevere lo Spirito Santo, che scende su di noi e divenire in questo modo testimoni di Cristo fino agli estremi confini della terra, come coloro che uscirono dal Cenacolo di Gerusalemme nel giorno di Pentecoste" (n. 22).

La Chiesa prende sempre più coscienza di essere ‘madre’ come Maria. Essa è "la culla - notavo nella Bolla Incarnationis mysterium, in occasione del Grande Giubileo dell’Anno 2000 - in cui Maria depone Gesù e lo affida all’adorazione e alla contemplazione di tutti i popoli" (n. 11). Su questo cammino spirituale e missionario intende proseguire, sempre accompagnata dalla Vergine Santissima, Stella della nuova evangelizzazione, aurora luminosa e guida sicura del nostro cammino (cfr Novo millennio ineunte, 58).

Maria e la missione della Chiesa nell’Anno del Rosario

2. Nell’ottobre scorso, entrando nel venticinquesimo anno del mio ministero petrino, quasi ad ideale prolungamento dell’Anno Giubilare, ho indetto uno speciale Anno dedicato alla riscoperta della preghiera del Rosario, tanto cara alla tradizione cristiana; un anno da vivere sotto lo sguardo di Colei che, secondo l’arcano disegno divino, con il suo ‘’ ha reso possibile la salvezza dell’umanità, e dal cielo continua a proteggere quanti a Lei fanno ricorso specialmente nei momenti difficili dell’esistenza.

È mio desiderio che l’Anno del Rosario costituisca per i credenti di ogni continente un’occasione propizia per approfondire il senso della vocazione cristiana. Alla scuola della Vergine e seguendo il suo esempio, ogni comunità potrà meglio far emergere la propria dimensione ‘contemplativa’ e ‘missionaria’.

La Giornata Missionaria Mondiale, che cade proprio alla fine di questo particolare anno mariano, se ben preparata, potrà imprimere un più generoso impulso a quest’impegno della Comunità ecclesiale. Il ricorso fidente a Maria con la quotidiana recita del Rosario e la meditazione dei misteri della vita di Cristo sottolineeranno che la missione della Chiesa deve essere anzitutto sorretta dalla preghiera.

L’atteggiamento di ‘ascolto’, che suggerisce la preghiera del Rosario, avvicina i fedeli a Maria, che "serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Lc 2,19). La ricorrente meditazione della Parola di Dio diventa un allenamento per vivere "in comunione viva con Gesù attraverso - potremmo dire - il Cuore della Madre" (Rosarium Virginis Mariae, 2).

Chiesa più contemplativa: il Volto di Cristo contemplato

3. Cum Maria contemplemur Christi vultum! Mi tornano spesso alla mente queste parole: contemplare il ‘volto’ di Cristo con Maria. Quando parliamo del ‘volto’ di Cristo ci riferiamo alle sue sembianze umane, nelle quali rifulge la gloria eterna del Figlio unigenito del Padre (cfr Gv 1,14): "La gloria della Divinità sfolgora sul volto di Cristo" (ibid., n. 21); Contemplare il volto di Cristo induce a una conoscenza profonda e coinvolgente del suo mistero. Contemplare Gesù con gli occhi della fede spinge a penetrare nel mistero di Dio-Trinità. Dice Gesù: "Chi ha visto me ha visto il Padre" (Gv 14,9). Con il Rosario ci inoltriamo in questo itinerario mistico "in compagnia e alla scuola della sua Madre Santissima" (Rosarium Virginis Mariae, 3). Anzi, Maria stessa si fa nostra maestra e guida. Sotto l’azione dello Spirito Santo, ci aiuta ad acquisire quella ‘tranquilla audacia’ che rende capaci di trasmettere agli altri l’esperienza di Gesù e la speranza che anima i credenti (cfr Redemptoris missio, 24).

Guardiamo sempre a Maria, modello insuperabile! Nel suo animo tutte le parole del Vangelo trovano un’eco straordinaria. Maria è la ‘memoria’ contemplativa della Chiesa, che vive nel desiderio di unirsi più profondamente al suo Sposo per incidere ancor più nella nostra società. Di fronte ai grandi problemi, dinanzi al dolore innocente, alle ingiustizie perpetrate con arrogante insolenza come reagire? Alla docile scuola di Maria, che è nostra Madre, i credenti apprendono a riconoscere nell’apparente "silenzio di Dio" la Parola che risuona nel silenzio per la nostra salvezza.

Chiesa più santa: il Volto di Cristo imitato e amato

4. Tutti i credenti sono chiamati, grazie al Battesimo, alla santità. Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione dogmatica Lumen gentium, sottolinea che la vocazione universale alla santità consiste nella chiamata di tutti alla perfezione della carità.

Santità e missione sono aspetti inscindibili della vocazione di ogni battezzato. L’impegno a diventare più santi è strettamente collegato con quello a diffondere il messaggio della salvezza. "Ogni fedele - ricordavo nella Redemptoris missio - è chiamato alla santità e alla missione" (n. 90). Contemplando i misteri del Rosario, il credente è incoraggiato a seguire Cristo e a condividerne la vita sino a poter dire con san Paolo: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20).

Se tutti i misteri del Rosario costituiscono una significativa scuola di santità e di evangelizzazione, i misteri della luce pongono in evidenza aspetti singolari della nostra ‘sequela’ evangelica. Il Battesimo di Gesù al Giordano ricorda che ogni battezzato è eletto a diventare in Cristo "figlio nel Figlio" (Ef 1,5; cfr Gaudium et spes, 22). Nelle nozze di Cana, Maria invita all’ascolto obbediente della Parola del Signore: "Fate quello che vi dirà" (Gv 2,5). L’annuncio del Regno e l’invito alla conversione sono una chiara consegna per tutti ad intraprendere il cammino della santità. Nella Trasfigurazione di Gesù il battezzato sperimenta la gioia che lo attende. Meditando l’istituzione dell’Eucaristia, egli torna ripetutamente nel Cenacolo, dove il divino Maestro ha lasciato ai suoi discepoli il tesoro più prezioso: se stesso nel Sacramento dell’altare.

Sono le parole che la Vergine pronuncia a Cana a costituire, in un certo modo, lo sfondo mariano di tutti i misteri della luce. L’annuncio del Regno vicino, la chiamata alla conversione e alla misericordia, la Trasfigurazione sul Tabor e l’istituzione dell’Eucaristia trovano infatti nel cuore di Maria un’eco singolare. Maria mantiene gli occhi fissi su Cristo, fa tesoro di ogni sua parola ed indica a tutti noi come essere autentici discepoli del suo Figlio.

Chiesa più missionaria: il Volto di Cristo annunciato

5. In nessuna epoca la Chiesa ha avuto tante possibilità di annunciare Gesù come oggi, grazie allo sviluppo dei mezzi della comunicazione. Proprio per questo la Chiesa è oggi chiamata a far trasparire il Volto del suo Sposo con una più rilucente santità. In questo sforzo, non facile, sa di essere sostenuta da Maria. Da Lei ‘impara’ ad essere ‘vergine’, totalmente dedicata al suo Sposo, Gesù Cristo, e ‘madre’ di molti figli che genera alla vita immortale.

Sotto lo sguardo vigile della Madre, la Comunità ecclesiale cresce come una famiglia ravvivata dall’effusione potente dello Spirito e, pronta a raccogliere le sfide della nuova evangelizzazione, contempla il volto misericordioso di Gesù nei fratelli, specialmente nei poveri e bisognosi, nei lontani dalla fede e dal Vangelo. In particolare, la Chiesa non ha paura di gridare al mondo che Cristo è "la Via, la Verità e la Vita" (Gv 14,6); non teme di annunciare con gioia che "la buona notizia ha il suo centro, anzi il suo stesso contenuto, nella persona di Cristo, il Verbo fatto carne, unico Salvatore del mondo" (Rosarium Virginis Mariae, 20).

Urge preparare evangelizzatori competenti e santi; è necessario che non si affievolisca il fervore negli apostoli, specialmente per la missione "ad gentes". Il Rosario, se pienamente riscoperto e valorizzato, offre un ordinario quanto fecondo aiuto spirituale e pedagogico per formare il Popolo di Dio a lavorare nel vasto campo dell’azione apostolica.

Una precisa consegna

6. Il compito dell’animazione missionaria deve continuare ad essere impegno serio e coerente di ogni battezzato e di ogni Comunità ecclesiale. Un ruolo più specifico e peculiare compete certo alle Pontificie Opere Missionarie, che ringrazio per quanto già generosamente stanno facendo.

A tutti vorrei suggerire di intensificare la recita del Santo Rosario, a livello personale e comunitario, per ottenere dal Signore quelle grazie di cui la Chiesa e l’umanità hanno particolare necessità. Invito proprio tutti: bambini e adulti, giovani e anziani, famiglie, parrocchie e comunità religiose.

Tra le tante intenzioni, non vorrei dimenticare quella della pace. La guerra e l’ingiustizia hanno il loro inizio nel cuore ‘diviso’. "Chi assimila il mistero di Cristo - e il Rosario proprio a questo mira -, apprende il segreto della pace e ne fa un progetto di vita" (Rosarium Virginis Mariae, 40). Se il Rosario batterà il ritmo della nostra esistenza, potrà diventare strumento privilegiato per costruire la pace nel cuore degli uomini, nelle famiglie e tra i popoli. Con Maria tutto possiamo ottenere dal Figlio Gesù. Sorretti da Maria, non esiteremo a dedicarci con generosità alla diffusione dell’annuncio evangelico sino agli estremi confini della terra.

Con tali sentimenti, di cuore tutti vi benedico.

Dal Vaticano, 12 Gennaio 2003, Festa del Battesimo del Signore.

IOANNES PAULUS II

[00264-01.02] [Testo originale: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

Très chers frères et sœurs!

1. Depuis le début, j'ai voulu placer mon pontificat sous le signe de la protection spéciale de Marie. Par la suite, à plusieurs reprises, j'ai invité la communauté des croyants à revivre l'expérience du Cénacle, où les disciples "étaient assidus à la prière avec [...] Marie, Mère de Jésus" (Ac 1, 14). Déjà, dans ma première Encyclique Redemptor hominis, j'écrivais que ce n'est que dans un climat de prière fervente qu'il est possible de "recevoir l'Esprit Saint qui descend sur nous et de devenir ainsi témoins du Christ jusqu'aux extrémités de la terre, comme ceux qui sortirent du Cénacle de Jérusalem au jour de la Pentecôte" (n. 22).

L'Eglise prend toujours plus consciente d'être "mère" comme Marie. Elle est "le berceau, comme je l’ai fait remarquer dans la Bulle Incarnationis mysterium à l'occasion du grand Jubilé de l'An 2000 , dans lequel Marie dépose Jésus et le livre à l'adoration et à la contemplation de tous les peuples" (n.11). Elle entend poursuivre ce chemin spirituel et missionnaire, toujours accompagnée par la Vierge Très Sainte, Etoile de la nouvelle évangélisation, aurore lumineuse et guide sûre pour notre chemin (cf. Novo Millennio ineunte, n. 58).

Marie et la mission de l'Eglise en l'Année du Rosaire

2. En octobre dernier, en entrant dans la vingt-cinquième année de mon ministère pétrinien, comme une sorte de prolongement idéal de l'Année jubilaire, j'ai proclamé une Année spéciale consacrée à la redécouverte de la prière du Rosaire, si chère à la tradition chrétienne; une année à vivre sous le regard de Celle qui, selon le mystérieux dessein divin, a rendu possible, à travers son "oui" le salut de l'humanité, et qui continue depuis le ciel à protéger ceux qui ont recours à Elle dans les moments difficiles de l’existence.

Je forme le vœu que l'Année du Rosaire constitue pour les croyants de tous les continents une occasion propice pour approfondir le sens de la vocation chrétienne. A l'école de la Vierge et à son exemple, chaque communauté pourra mieux faire ressortir sa propre dimension "contemplative" et "missionnaire".

La Journée Mondiale de Missions, qui tombe précisément à la fin de cette année mariale particulière, pourra, si elle est bien préparée, donner un élan plus généreux à cet engagement de la communauté ecclésiale. Le recours confiant à Marie à travers la récitation quotidienne du Rosaire et la méditation des mystères de la vie du Christ souligneront que la mission de l'Eglise doit être avant tout soutenue par la prière.

L'attitude d'"écoute", que suggère la prière du Rosaire, rapproche les fidèles de Marie qui "conservait avec soin toutes ces choses, les méditant en son cœur" (Lc 2, 19). La méditation fréquente de la Parole de Dieu devient un entraînement pour vivre "en communion vivante avec Jésus à travers le Cœur de la Mère, pourrions-nous dire" (Rosarium Virginis Mariae, n. 2).

Une Eglise plus contemplative: le Visage du Christ contemplé

3. Cum Maria contemplemur Christi vultum! Ces paroles me reviennent souvent à l'esprit: contempler le "visage" du Christ avec Marie. Lorsque nous parlons du "visage" du Christ, nous nous référons à son aspect humain, à travers lequel resplendit la gloire éternelle du Fils unique du Père (cf. Jn 1, 14): "La gloire de la divinité resplendit dans le visage du Christ" (ibid., n. 21). Contempler le visage du Christ conduit à une connaissance profonde et passionnante de son mystère. Contempler Jésus avec les yeux de la foi nous fait pénétrer davantage dans le mystère de Dieu-Trinité. Jésus dit: "Qui m'a vu a vu le Père" (Jn 14, 9). A travers le Rosaire, nous avançons sur cet itinéraire mystique "en compagnie de sa Mère très sainte et à son école" (Rosarium Virginis Mariae, n. 3). Marie nous sert même de maîtresse et de guide. Sous l'action de l'Esprit Saint, elle nous aide à acquérir cette "audace tranquille" qui permet de transmettre aux autres l'expérience de Jésus et l'espérance qui anime les croyants (cf. Redemptoris missio, n.24).

Tournons-nous toujours vers Marie, modèle incomparable! Dans son âme, toutes les paroles de l'Evangile trouvent un écho extraordinaire. Marie est la "mémoire" contemplative de l'Eglise, qui vit dans le désir de s'unir plus profondément à son Epoux pour marquer encore davantage notre société. Face aux grands problèmes, face à la douleur innocente, aux injustices perpétrées avec une insolence arrogante, comment devons-nous réagir? A l’école de Marie, qui est notre Mère, les croyants apprennent à reconnaître dans l'apparent "silence de Dieu" la Parole qui retentit dans le silence pour notre salut.

Une Eglise plus sainte: le Visage du Christ imité et aimé

4. Grâce au Baptême, tous les croyants sont appelés à la sainteté. Le Concile Vatican II, dans la Constitution dogmatique Lumen gentium, souligne que la vocation universelle à la sainteté consiste à l'appel de tous à la perfection de la charité.

Sainteté et mission sont deux aspects inséparables de la vocation de chaque baptisé. L'engagement à devenir plus saints est étroitement lié à celui de diffuser le message du salut. "Tout fidèle - rappelais-je dans Redemptoris missio - est appelé à la sainteté et à la mission" (n. 90). En contemplant les mystères du Rosaire, le croyant est encouragé à suivre le Christ et à en partager la vie, jusqu'à pouvoir dire avec saint Paul: "Ce n'est plus moi qui vis, mais le Christ qui vit en moi" (Ga 2, 20).

Si tous les mystères du Rosaire constituent une école importante de sainteté et d'évangélisation, les mystères lumineux mettent en évidence des aspects singuliers de notre "sequela" évangélique. Le Baptême de Jésus au Jourdain rappelle que chaque baptisé est choisi pour devenir dans le Christ "fils dans le Fils" (Ep 1, 5; cf. Gaudium et spes, n. 22). Lors des Noces de Cana, Marie invite à l'écoute obéissante de la Parole du Seigneur: "Faites tout ce qu'il vous dira" (Jn 2, 5). L'annonce du Royaume et l'invitation à la conversion sont une claire consigne pour tous à entreprendre le chemin de la sainteté. Dans la Transfiguration de Jésus, le baptisé fait l'expérience de la joie qui l'attend. En méditant l'institution de l'Eucharistie, il retourne perpétuellement au Cénacle, où le divin Maître a transmis le trésor le plus précieux à ses disciples: Lui-même dans le Sacrement de l'autel.

Les paroles que la Vierge prononce à Cana constituent en quelque sorte l'horizon marial de tous les mystères lumineux. L'annonce du Royaume imminent, l'appel à la conversion et à la miséricorde, la Transfiguration sur le Mont Thabor et l'institution de l'Eucharistie trouvent en effet dans le cœur de Marie un écho particulier. Marie garde les yeux fixés sur le Christ, mettant à profit chacune de ses paroles et indique à tous comment être d'authentiques disciples de son Fils.

Une Eglise plus missionnaire: le Visage du Christ annoncé

5. A aucune autre époque, l'Eglise n'a eu autant de possibilités d'annoncer Jésus comme aujourd'hui, grâce au développement des moyens de communication. C'est précisément pour cette raison que l'Eglise est appelée aujourd'hui à faire transparaître le Visage de son Epoux avec une sainteté plus resplendissante. Dans ce difficile effort, elle se sait soutenue par Marie. Elle "apprend" d'Elle à être "vierge", totalement dédiée à son Epoux, Jésus-Christ, et "mère" d’une multitude de fils qu'elle engendre à la vie immortelle.

Sous le regard vigilant de la Mère, la communauté ecclésiale croît comme une famille ravivée par l'effusion puissante de l'Esprit et, prête à relever les défis de la nouvelle évangélisation, elle contemple le visage miséricordieux de Jésus dans les frères, en particulier chez les pauvres et les personnes indigentes, ainsi que ceux qui sont éloignés de la foi et de l'Evangile. En particulier, l'Eglise n'a pas peur de crier au monde que le Christ est "le Chemin, la Vérité et la Vie" (Jn 14, 6); elle ne craint pas d'annoncer avec joie "la bonne nouvelle, dont le centre, mieux encore le contenu lui-même, réside dans la personne du Christ, le Verbe fait chair, l'unique Sauveur du monde" (Rosarium Virginis Mariae, n. 20).

Il est urgent de préparer des évangélisateurs compétents et saints; il est nécessaire que la ferveur ne s'affaiblisse pas chez les apôtres, en particulier pour la mission "ad gentes". Le Rosaire, s'il est pleinement redécouvert et valorisé, offre une aide spirituelle et pédagogique constante mais en même temps féconde pour former le Peuple de Dieu à travailler dans le vaste domaine de l'action apostolique.

Une consigne précise

6. Le devoir de l'animation missionnaire doit continuer à représenter un engagement sérieux et cohérent de chaque baptisé et de chaque communauté ecclésiale. Un rôle plus spécifique et particulier revient certainement aux Œuvres Pontificales Missionnaires, que je remercie pour ce qu'elles accomplissent déjà généreusement.

Je voudrais suggérer à tous d'intensifier la récitation du Saint Rosaire, au niveau personnel et communautaire, pour obtenir du Seigneur les grâces dont l'Eglise et l'humanité ont particulièrement besoin. J'y invite véritablement chacun: enfants et adultes, jeunes et personnes âgées, familles, paroisses et communautés religieuses.

Parmi les nombreuses intentions, je ne voudrais pas oublier celle de la paix. La guerre et l'injustice naissent dans le cœur "divisé". "Celui qui assimile le mystère du Christ, - et le Rosaire vise précisément à cela - apprend le secret de la paix et en fait un projet de vie" (Rosarium Virginis Mariae, n. 40). Si le Rosaire rythme notre existence, il pourra devenir un instrument privilégié pour construire la paix dans le cœur des hommes, dans les familles et entre les peuples. Avec Marie, nous pouvons tout obtenir de son Fils Jésus. Soutenus par Marie, nous n'hésiterons pas à nous consacrer avec générosité à la diffusion de l'annonce évangélique jusqu'aux extrémités de la terre.

Avec ces sentiments, je vous bénis tous de tout cœur.

Du Vatican, le 12 janvier 2003, fête du Baptême du Seigneur

IOANNES PAULUS II

[00264-03.02] [Texte original: Italien]

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

Dear Brothers and Sisters,

1. From the beginning, I wished to place my pontificate under Mary's special protection. Further, I have often asked the entire community of believers to relive the experience of the Upper Room, where the disciples "devoted themselves to prayer, together with ... Mary, the Mother of Jesus" (Acts 1,14). Already in my first Encyclical Redemptor hominis, I wrote that only in an atmosphere of fervent prayer are we able "to receive the Holy Spirit coming upon us and thus become Christ's witnesses ‘to the ends of the earth’, like those who went forth from the Upper Room in Jerusalem on the day of Pentecost" (n. 22).

The Church becomes more conscious that she is "mother" as Mary is. As I pointed out in the Bull Incarnationis mysterium, on the occasion of the Great Jubilee of the Year 2000, the Church is "the cradle in which Mary places Jesus and entrusts him to the adoration and contemplation of all peoples" (n. 11). The Church intends to continue on this spiritual and missionary path, accompanied by the Blessed Virgin, Star of the New vangelization, radiant dawn and sure guide for our steps (cf. Novo Millennio ineunte, n. 58).

Mary and the mission of the Church in the Year of the Rosary

2. Last October, when I entered the 25th year of my Petrine ministry, I announced a special Year, almost as a spiritual continuation of the Jubilee Year, to be dedicated to the rediscovery of the prayer of the Rosary, so dear to Christian tradition. It is a year to be lived under the gaze of the One who, in accord with God's mysterious plan, with her "yes", made possible humanity's salvation and who continues from Heaven to protect those who turn to her, especially during the difficult moments of their lives.

I would like the Year of the Rosary to be a favourable occasion for believers on all the continents to deepen the meaning of their Christian vocation. At the school of the Blessed Virgin and following her example, every community will be better able to have its own "contemplative" and "missionary" activity emerge.

If the World Mission Sunday, which takes place right at the end of the special Marian year, is well prepared, it will give a more generous thrust to this commitment of the ecclesial community. Confident recourse to Mary, with the daily recitation of the Rosary and the meditation of the mysteries of the life of Christ, will emphasize that the Church's mission must be sustained first of all by prayer. The attitude of "listening", which is prompted by praying the Rosary, brings the faithful close to Mary, who "kept all these things, pondering them in her heart" (Lk 2,19). Frequent meditation on the Word of God forms us to live "in living communion with Jesus through — we might say — the heart of his Mother" (Rosarium Virginis Mariae, n. 2).

A more contemplative Church: the face of Christ contemplated

3. Cum Maria contemplemur Christi vultum! These words often come to mind: contemplate the "face" of Christ with Mary. When we speak of the "face" of Christ, we refer to his human likeness in which the eternal glory of the Father's only Son shines out (cf. Jn 1,14): "The glory of the Godhead shines forth from the face of Christ" (Rosarium Virginis Mariae, n. 21). Contemplating the face of Christ leads to a deeper, interior familiarity with his mystery. Contemplating Jesus with the eyes of faith impels one to penetrate the mystery of the Trinitarian God. Jesus says:"He who has seen me has seen the Father" (Jn 14,9). With the Rosary we advance on this mystical journey "in union with, and at the school of, his Most Holy Mother" (Rosarium Virginis Mariae, n. 3). Indeed, Mary makes herself our teacher and our guide. Under the action of the Holy Spirit, she helps us acquire that "serene boldness" which enables believers to pass on to others their experience of Jesus and the hope that motivates them (cf. Redemptoris missio, n. 24).

Let us always look to Mary, an unequalled model. All the words of the Gospel find an extraordinary echo in her soul. Mary is the contemplative "memory" of the Church, who lives with the desire to be deeply united with her Bridegroom, in order to have an ever greater impact on our society. How do we react to the great problems, the innocent suffering, the injustices perpetrated with arrogant insolence? At the docile school of Mary, who is our Mother, believers learn to recognize in the apparent "silence of God" the Word who resounds in the silence for our salvation.

A holier Church: the face of Christ imitated and loved

4. Through baptism all believers are called to holiness. In the Dogmatic Constitution Lumen gentium, the Second Vatican Council stresses that the universal vocation to holiness consists in the call of all to the perfection of charity.

Holiness and mission are inseparable aspects of the vocation of every baptized person. The commitment to become more holy is closely linked to that of spreading the message of salvation. In Redemptoris missio I recalled, "Every member of the faithful is called to holiness and to mission" (n. 90). In contemplating the mysteries of the Rosary, the believer is encouraged to follow Christ and to share his life so that he can say with St Paul: "It is no longer I who live, but Christ who lives in me" (Gal 2,20).

If all the mysteries of the Rosary constitute an important school of holiness and evangelization, the mysteries of light bring into relief special aspects of our Gospel "sequela". The Baptism of Jesus in the Jordan recalls that the baptized are chosen to become "sons in the Son" (Eph 1,5; cf. Gaudium et spes, n. 22). At the wedding feast of Cana, Mary invites the servants to listen obediently to the Word of the Lord: "Do whatever he tells you" (Jn 2,5). The proclamation of the Kingdom and the invitation to conversion are a clear mandate to everyone to pursue the path of holiness. In the Transfiguration of Jesus, the baptized person experiences the joy that awaits him. In meditating upon the institution of the Eucharist, he returns often to the Upper Room, where the divine Master left his disciples his most precious treasure: himself in the Sacrament of the altar.

In a certain sense it is the words that the Blessed Virgin pronounces at Cana that form the Marian background for all the mysteries of light. Indeed, the proclamation of the Kingdom at hand, the call to conversion and mercy, the Transfiguration on Mount Tabor and the institution of the Eucharist find a special echo in Mary's heart. Mary keeps her eyes fixed on Christ, treasures his every word and shows us how to be genuine disciples of her Son.

A more missionary Church: the Face of Christ proclaimed

5. At no other time has the Church had so many possibilities of proclaiming Jesus, thanks to the development of the means of social communication. For this reason, the Church today is called to make the Face of her Bridegroom shine forth with her more radiant holiness. In this far from easy effort, she knows she is sustained by Mary. From Mary she "learns" to be a "virgin", totally dedicated to her Spouse, Jesus Christ, and a "mother" of many children whom she brings forth to eternal life.

Under the watchful gaze of her Mother, the ecclesial community flourishes like a family revived by the powerful outpouring of the Spirit, and, accepting the challenges of the new evangelization, contemplates the merciful face of Jesus in the brothers and sisters, especially the poor and needy, in those far from the faith and the Gospel. In particular, the Church is not afraid to cry to the world that Christ is "the Way, the Truth, and the Life" (Jn 14,6). She is not afraid to proclaim joyfully that "good news, which has as its heart and its whole content the person of Jesus Christ, the Word made flesh, the one Saviour of the world" (Rosarium Virginis Mariae, n. 20).

It is necessary to prepare capable and holy evangelizes. The fervour of the apostles must not be allowed to weaken, especially in regard to the mission ad gentes. The Rosary, if it is fully rediscovered and appreciated, is an ordinary yet fruitful pedagogical and spiritual tool to form the People of God to work in the vast field of apostolic action.

A precise mandate

6. The task of missionary animation must continue to be a serious, consistent duty of every baptized person and of every ecclesial community. The Pontifical Missionary Societies, of course, have a specific and particular role and I thank them for generously carrying it out.

I would like to suggest to all of you that you intensify your praying of the Rosary, privately and in community, to obtain from the Lord those graces that the Church and humanity especially need. I invite everyone to do this: children, adults, young and old, families, parishes and religious communities.

Among the many intentions, I would not wish to forget that of peace. War and injustice have their origins in the "divided" heart. "Anyone who assimilates the mystery of Christ — and this is clearly the goal of the Rosary — learns the secret of peace and makes it his life's project" (Rosarium Virginis Mariae, n. 40). If the Rosary keeps pace with the speed of our lives, it can become a privileged instrument for building peace in the hearts of persons, in families and among peoples. With Mary, we can obtain everything from her Son Jesus. Supported by Mary, we will not hesitate to devote ourselves generously to taking the proclamation of the Good News to the ends of the earth.

With these sentiments, I cordially bless all of you.

From the Vatican, 12 January 2003, Feast of the Baptism of the Lord.

IOANNES PAULUS II

[00264-02.02] [Original text: Italian]

TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

Amadísimos hermanos y hermanas:

1. Desde el inicio, quise poner mi pontificado bajo el signo de la especial protección de María. En diversas ocasiones he invitado a toda la comunidad de los creyentes a revivir la experiencia del Cenáculo, donde los discípulos «perseveraban en la oración, con un mismo espíritu, en compañía de (...) María, la madre de Jesús» (Hch 1, 14). Ya en mi primera Encíclica, Redemptor hominis, escribí que sólo en un clima de oración ferviente es posible «recibir al Espíritu Santo, que desciende sobre nosotros, y convertirnos de este modo en testigos de Cristo hasta los últimos confines de la tierra, como los que salieron del Cenáculo de Jerusalén el día de Pentecostés» (n. 22).

La Iglesia toma cada vez mayor conciencia de que es «madre» como María. Ella es «la cuna -afirmé en la bula Incarnationis mysterium, con ocasión del Gran Jubileo del año 2000- en la que María coloca a Jesús y lo entrega a la adoración y contemplación de todos los pueblos» (n. 11).

Por este camino espiritual y misionero desea proseguir, acompañada siempre por la Virgen santísima, Estrella de la nueva evangelización, aurora luminosa y guía segura de nuestro caminar (cf. Novo millennio ineunte, 58).

María y la misión de la Iglesia en el Año del Rosario

2. En octubre del año pasado, al entrar en el vigésimo quinto año de mi ministerio petrino, como prolongación ideal del Año jubilar, convoqué un Año especial dedicado al redescubrimiento de la oración del Rosario, tan querida en la tradición cristiana; un año que se debe vivir bajo la mirada de María, la cual, según el misterioso designio divino, con su «sí» hizo posible la salvación de la humanidad y desde el cielo sigue protegiendo a los que acuden a ella especialmente en los momentos difíciles de la existencia.

Es mi deseo que el Año del Rosario constituya para los creyentes de todos los continentes una ocasión propicia para profundizar en el sentido de la vocación cristiana. En la escuela de la Virgen y siguiendo su ejemplo, toda comunidad podrá cultivar mejor su dimensión «contemplativa» y «misionera».

La Jornada Mundial de las Misiones, que se celebra precisamente al final de este particular Año mariano, si se prepara bien, podrá dar un impulso más generoso a este compromiso de la comunidad eclesial. El recurso confiado a María con el rezo diario del Rosario y la meditación de los misterios de la vida de Cristo pondrán de relieve que la misión de la Iglesia se debe sostener, ante todo, con la oración. La actitud de «escucha», que sugiere la plegaria del rosario, acerca a los fieles a María, la cual «conservaba estas cosas meditándolas en su corazón» (Lc 2, 19). La recurrente meditación de la palabra de Dios es un entrenamiento para vivir «en comunión vital con Jesús a través -podríamos decir- del corazón de su Madre» (Rosarium Virginis Mariae, 2).

Iglesia más contemplativa: el Rostro de Jesús contemplado

3. Cum Maria contemplemur Christi vultum! Me vuelven a menudo a la mente estas palabras: contemplar el «rostro» de Cristo con María. Cuando hablamos del rostro de Cristo nos referimos a sus rasgos humanos, en los que resplandece la gloria eterna del Hijo unigénito del Padre (cf. Jn 1, 14): «La gloria de la divinidad resplandece en el rostro de Cristo» (ib., 21).

Contemplar el rostro de Cristo lleva a un conocimiento profundo y comprometedor de su misterio. Contemplar a Jesús con los ojos de la fe impulsa a penetrar en el misterio de Dios-Trinidad. Dice Jesús: «El que me ha visto a mí, ha visto al Padre» (Jn 14, 9). Con el Rosario nos encaminamos por este itinerario místico «en compañía y a ejemplo de su santísima Madre» (Rosarium Virginis Mariae, 3). Más aún, María misma se convierte en nuestra maestra y guía. Bajo la acción del Espíritu Santo, nos ayuda a adquirir la «tranquila audacia» que capacita para transmitir a los demás la experiencia de Jesús y la esperanza que sostiene a los creyentes (cf. Redemptoris missio, 24).

¡Contemplemos siempre a María, modelo insuperable! En su espíritu todas las palabras del Evangelio encuentran un eco extraordinario. María es la «memoria» contemplativa de la Iglesia, que vive con el deseo de unirse más profundamente a su Esposo para influir aún más en nuestra sociedad. ¿Cómo reaccionar ante los grandes problemas, ante el dolor inocente y ante las injusticias perpetradas con arrogante insolencia? Siguiendo dócilmente el ejemplo de María, que es nuestra Madre, los creyentes aprenden a reconocer en el aparente «silencio de Dios» la Palabra que resuena en el silencio por nuestra salvación.

Iglesia más santa: el Rostro de Cristo imitado y amado

4. Todos los creyentes están llamados, por el bautismo, a la santidad. El Concilio Vaticano II, en la constitución dogmática Lumen gentium, subraya que la vocación universal a la santidad consiste en la llamada de todos a la perfección de la caridad.

Santidad y misión son aspectos inseparables de la vocación de todo bautizado. El esfuerzo por llegar a ser más santos está estrechamente vinculado al de difundir el mensaje de la salvación. «Todo fiel -recordé en la Redemptoris missio- está llamado a la santidad y a la misión» (n. 90).

Contemplando los misterios del Rosario, el creyente se siente impulsado a seguir a Cristo y a compartir su vida hasta poder decir con san Pablo: «Ya no vivo yo, sino que es Cristo quien vive en mí» (Gal 2, 20).

Si todos los misterios del Rosario constituyen una significativa escuela de santidad y de evangelización, los misterios de luz ponen de relieve aspectos singulares de nuestro «seguimiento» evangélico. El Bautismo de Jesús en el Jordán recuerda que todo bautizado es elegido para llegar a ser en Cristo «hijo en el Hijo» (Ef. 1, 5; cf. Gaudium et spes, 22). En las bodas de Caná, María invita a la escucha obediente de la palabra del Señor: «Haced lo que él os diga» (Jn 2, 5). El anuncio del Reino y la invitación a la conversión son una clara consigna para todos a emprender el camino de la santidad. En la Transfiguración de Jesús, el bautizado experimenta la alegría que le espera. Al meditar en la institución de la Eucaristía, vuelve repetidamente al Cenáculo, donde el Maestro divino dejó a sus discípulos el tesoro más precioso: él mismo en el Sacramento del altar.

Las palabras que la Virgen pronuncia en Caná constituyen, en cierto modo, el fondo mariano de todos los misterios de luz. En efecto, el anuncio del Reino que se acerca, la llamada a la conversión y a la misericordia, la Transfiguración en el Tabor y la institución de la Eucaristía, encuentran en el corazón de María un eco singular. María mantiene sus ojos fijos en Cristo, conserva como un tesoro cada una de sus palabras y nos indica a todos cómo ser auténticos discípulos de su Hijo.

Iglesia más misionera: el Rostro de Cristo anunciado

5. En ninguna época la Iglesia ha tenido tantas posibilidades de anunciar a Jesús como hoy, gracias al desarrollo de los medios de comunicación social. Precisamente por esto, la Iglesia está llamada a reflejar el Rostro de su Esposo con una santidad más resplandeciente. En este esfuerzo, nada fácil, sabe que la sostiene María. De ella «aprende» a ser «virgen», totalmente dedicada a su Esposo, Jesucristo, y «madre» de muchos hijos que engendra para la vida inmortal.

Bajo la mirada vigilante de la Madre, la comunidad eclesial crece como una familia renovada por la fuerte efusión del Espíritu y, dispuesta a aceptar los desafíos de la nueva evangelización, contempla el rostro misericordioso de Jesús en los hermanos, especialmente en los pobres y necesitados, en los alejados de la fe y del Evangelio. En particular, la Iglesia no teme proclamar ante el mundo que Cristo es «el camino, la verdad y la vida» (Jn 14, 6); no teme anunciar con alegría que la «buena noticia tiene su centro o, mejor dicho, su contenido mismo, en la persona de Cristo, el Verbo hecho carne, único Salvador del mundo» (Rosarium Virginis Mariae, 20).

Urge preparar evangelizadores competentes y santos; es necesario que no decaiga el fervor en los apóstoles, especialmente para la misión «ad gentes». El Rosario, si se redescubre y valora plenamente, presta una ayuda espiritual y pedagógica ordinaria y fecunda para formar al pueblo de Dios a trabajar en el vasto campo de la acción apostólica.

Una valiosa consigna

6. La tarea de la animación misionera debe seguir siendo un compromiso serio y coherente de todo bautizado y de toda comunidad eclesial. Una función más específica y peculiar compete, ciertamente, a las Obras Misionales Pontificias, a las que expreso mi gratitud por todo lo que generosamente están llevando a cabo.

A todos quisiera sugerir que intensifiquen el rezo del santo Rosario, de forma individual y comunitaria, para obtener del Señor las gracias que la Iglesia y la humanidad más necesitan. Mi invitación se dirige a todos: niños y adultos, jóvenes y ancianos, familias, parroquias y comunidades religiosas.

Entre las numerosas intenciones, no quisiera olvidar la de la paz. La guerra y la injusticia tienen su origen en el corazón «dividido». «Quien interioriza el misterio de Cristo —y el Rosario tiende precisamente a eso— aprende el secreto de la paz y hace de él un proyecto de vida» (Rosarium Virginis Mariae, 40). Si el Rosario marca el ritmo de nuestra existencia, podrá transformarse en instrumento privilegiado para construir la paz en el corazón de los hombres, en las familias y entre los pueblos. Con María podemos obtenerlo todo de su Hijo Jesús. Sostenidos por María, no dudaremos en dedicarnos con generosidad a la difusión del anuncio evangélico hasta los confines de la tierra.

Con estos sentimientos, os bendigo a todos de corazón.

Vaticano, 12 de Enero de 2003, Fiesta del Bautismo del Señor.

IOANNES PAULUS II

[00264-04.02] [Texto original: Italiano]