COMUNICATO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA PASTORALE PER I MIGRANTI E GLI ITINERANTI ● 1° INCONTRO EUROPEO DEI DIRETTORI NAZIONALI PER LA PASTORALE DELLA STRADA
Ha inizio questa mattina, lunedì 3 febbraio 2003, il 1° Incontro Europeo dei Direttori Nazionali per la Pastorale della Strada, che si riuniscono per due giornate di studio a Palazzo San Calisto (Vaticano), per iniziativa del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.
Vi partecipano 4 Vescovi, e alcuni Direttori Nazionali e Delegati, in rappresentanza di 11 Nazioni europee, vale a dire: Albania, Belgio, Bosnia Erzegovina, Cechia, Croazia, Francia, Italia, Romania, Slovacchia, Spagna, Ucraina.
L’Incontro sarà presieduto dall’Arcivescovo Stephen Fumio Hamao e diretto dall’Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario dello stesso Consiglio.
A monte della Riunione sta il fatto che nel mondo la maggior parte degli spostamenti di persone e merci avviene su 2 e 4 ruote, coinvolgendo dunque milioni di persone: camionisti, automobilisti, turisti, addetti alla sicurezza del traffico, ai caselli autostradali, alle stazioni di servizio, alle officine meccaniche, ai posti di ristoro, ecc.
Questa realtà dunque non può essere trascurata dalla Chiesa, che cerca di essere presente in ogni situazione della mobilità umana. L’Apostolato della Strada, settore del Pontificio Consiglio che incarna la sollecitudine Pontificia per questo mondo in movimento, intende dare pertanto un’ampia risposta cristiana a questo fenomeno sociale, tanto importante e in continua crescita. Tale apostolato consiste in gran parte in un continuo e serio richiamo alla responsabilità del conducente, promuovendo valori evangelici che alla base hanno il comandamento dell’amore e del rispetto per la vita propria e altrui. In questa linea, si dovranno proporre iniziative per offrire un contributo all’educazione stradale fin dalla prima infanzia. La sollecitudine pastorale sarà pure visibile nelle chiese e nelle cappelle lungo le autostrade, si manifesterà in assistenza e consulenza ai camionisti fuori del loro Paese; in conforto e assistenza anche spirituale nei tanti casi di incidenti, che si ripercuotono su una vasta porzione della società, provocando morte e invalidità.
Per il cristiano la strada deve essere pure cammino per incontrare Dio e i fratelli. Essa è infatti un’occasione straordinaria per esercitare le virtù cristiane, presupponendo altresì autocontrollo, aiuto reciproco e coscienza della proprie responsabilità. In effetti qualità proprie del conducente sono la cortesia, la correttezza e la prudenza, per essere in grado, egli, di superare gli eventuali imprevisti, causati magari da altri utenti della strada (per stanchezza, abuso di alcool, di medicinali, guida impropria, scarsa conoscenza del Codice della strada, ecc.), o causati altresì dalle condizioni atmosferiche, dallo stato del veicolo o della rete viaria.
L’Incontro si prefigge alcuni obiettivi, che possono essere così sintetizzati:
- innanzitutto una presa di coscienza della realtà della strada nella prospettiva cristiana;
- si vorrebbe poi coordinare un’azione apostolica della e sulla strada, partendo dalle strutture ecclesiastiche già esistenti (Conferenze e Commissioni Episcopali, Diocesi, Parrocchie, ecc) e coinvolgendo associazioni d’ispirazione cristiana;
- ci si propone infine di cercare gli strumenti adeguati per questo apostolato (persone, luoghi di accoglienza, iniziative), con dilatazione all’attenzione pure alle ferrovie (strade ferrate) e altresì agli "abitanti della strada" - se possibile -, a coloro che non hanno fissa dimora, tenendo in conto specialmente i bambini.
[00157-01.02]