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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II A TORONTO, A CIUDAD DE GUATEMALA E A CIUDAD DE MÉXICO (23 LUGLIO-2 AGOSTO 2002) - [V], 27.07.2002


● VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI DELLA XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ NEL DOWNSVIEW PARK A TORONTO

 SALUTO INIZIALE DEL SANTO PADRE

 DISCORSO DEL SANTO PADRE

Alle 18.40 (ora locale), Giovanni Paolo II si trasferisce in elicottero all’eliporto del Downsview Park di Toronto per raggiungere il podio allestito per la Veglia di preghiera con i giovani, sul tema della GMG2002: "Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13-14).

Alle 19.30 (le 01.30 di domenica 28 luglio, ora di Roma), il Santo Padre - accolto con il canto delle Litanie dei Santi e dei Beati - introduce la Veglia rivolgendo ai giovani un saluto.

Nel corso poi della Liturgia della Parola che fa seguito alla processione, alle preghiere dei fedeli in numerose lingue, alla salmodia dei Vespri e alla testimonianza di alcuni giovani, il Papa pronuncia l’Omelia.

Quindi, terminata la Veglia con la "consegna del sale" e l’accensione delle torce, Giovanni Paolo II rientra nella Casa Madre delle Sisters of St. Joseph a Toronto.

Di seguito riportiamo i testi del saluto iniziale e dell’omelia del Santo Padre:

 SALUTO INIZIALE DEL SANTO PADRE

Testo in lingua  originale

Traduzione in lingua  italiana

Traduzione in lingua  inglese

Traduzione in lingua  francese

Testo in lingua  originale 

Chers Jeunes du monde, chers amis !
Dear people of the Beatitudes!

1. Au nom du Seigneur, je vous salue tous avec affection ! Je suis heureux de vous rencontrer une nouvelle fois, après les jours de catéchèse, de réflexion, de partage et de fête que vous avez vécus. Nous nous approchons de la phase conclusive de votre Journée mondiale, qui trouvera son couronnement demain dans la célébration de l’Eucharistie.

C’est en vous, qui êtes réunis à Toronto des quatre coins de la terre, que l’Église lit son avenir et qu’elle entend l’appel à cette jeunesse dont l’Esprit du Christ l’enrichit constamment. L’enthousiasme et la joie que vous manifestez sont les signes de votre amour pour le Seigneur et de votre désir de le servir dans l’Église et dans vos frères.

2. Ces jours derniers, à Wadowice – ma cité natale –, s’est déroulé le troisième Forum international des Jeunes, qui a rassemblé des catholiques, des grecs-catholiques et des orthodoxes provenant de Pologne et de l’Europe de l’Est. Aujourd’hui, à l’inverse, au même endroit, ce sont rassemblés des jeunes de toute la Pologne pour s’unir à nous au moyen de la télévision et pour vivre ensemble cette veillée de prière. Permettez que je les salue en polonais:

Pozdrawiam młodych mówiących po polsku, którzy tak licznie przybyli do Toronto z naszej Ojczyzny i z innych krajów świata oraz tysiące młodych, którzy przyjechali z całej Polski i z krajów Europy Wschodniej do Wadowic, aby za pośrednictwem telewizji przeżywać wraz z nami to modlitewne czuwanie. Wszystkim życzę, aby te dni przyniosły w waszych sercach obfite owoce.

Queridos jóvenes amigos, os agradezco vuestra presencia en Toronto, os abrazo de corazón y siempre pido por vosotros, para que ahora y siempre seáis la sal de la tierra y la luz del mundo.

Saluto con affetto i giovani italiani qui presenti e quanti dall’Italia si uniscono a noi attraverso la televisione. Insieme ai giovani che nelle diverse parti della terra vivono in vari modi questa Giornata della Gioventù vogliamo circondare il mondo in un abbraccio di fede e di amore, per proclamare la nostra fede in Cristo, amico fedele che illumina il cammino di ogni uomo.

3. During this evening’s Vigil we shall welcome the Cross of Christ, the sign of God’s love for humanity. We shall praise the Risen Lord, the light that shines in the darkness. We shall pray in the words of the Psalms, repeating the very words that Jesus used during his earthly life when he spoke to his Father. The Psalms are still the prayer of the Church today. Then we shall listen to the word of the Lord, a lamp for our steps, a light for our path (cf. Ps 119:105).

I invite you to be the voice of the young people of the whole world, to express their joys, their disappointments, their hopes. Look to Jesus, the living One, and repeat what the Apostles asked: "Lord, teach us how to pray". Prayer will be the salt that gives flavour to your lives, and leads you to him, humanity’s true light.

[01217-XX.01] [Testo originale: Plurilingue]

Traduzione in lingua  italiana

Giovani del mondo, cari amici!
Caro popolo delle Beatitudini!

1. Vi saluto tutti con affetto nel nome del Signore! Sono lieto di incontrarmi nuovamente con voi, dopo i giorni di catechesi, di riflessione, di condivisione e di festa che avete vissuto. Ci avviamo alla fase conclusiva della vostra Giornata Mondiale, che avrà domani il suo coronamento nella celebrazione dell'Eucaristia.

In voi, raccolti a Toronto dai quattro angoli della terra, la Chiesa legge il suo futuro e trova il richiamo a quella giovinezza di cui lo Spirito di Cristo costantemente l'arricchisce. L'entusiasmo e la gioia che manifestate sono segno del vostro amore per il Signore e del vostro desiderio di servirlo nella Chiesa e nei fratelli.

2. Nei giorni scorsi, a Wadowice - la mia città natale - si è svolto il III Forum Internazionale dei Giovani, che ha radunato cattolici, greco-cattolici e ortodossi provenienti dalla Polonia e dall'Europa dell'Est. Oggi, invece, sono giunti lì migliaia di giovani da tutta la Polonia per unirsi con noi mediante la televisione e vivere insieme questa veglia di preghiera. Permettete che li saluti in polacco:

Saluto i giovani di lingua polacca, che così numerosi sono giunti qui dalla nostra Patria e dagli altri Paesi del mondo, nonché le migliaia di giovani che si sono radunati a Wadowice da tutta la Polonia e dai Paesi dell'Europa dell'Est per vivere insieme a noi questa veglia di preghiera. A tutti auguro che questi giorni portino abbondanti frutti di generoso slancio nell'adesione a Cristo e al suo Vangelo.

Cari giovani amici, vi ringrazio per la vostra presenza a Toronto, vi abbraccio di cuore e prego per sempre per voi perché ora e sempre siate il sale della terra e la luce del mondo.

Saluto con affetto i giovani italiani qui presenti e quanti dall’Italia si uniscono a noi attraverso la televisione. Insieme ai giovani che nelle diverse parti della terra vivono in vari modi questa Giornata della Gioventù vogliamo circondare il mondo in un abbraccio di fede e di amore, per proclamare la nostra fede in Cristo, amico fedele che illumina il cammino di ogni uomo.

3. Nel corso della Veglia di questa sera accoglieremo la Croce di Cristo, testimonianza dell'amore di Dio per l'umanità. Acclameremo il Signore risorto, luce che brilla nelle tenebre. Pregheremo con i Salmi, ripetendo le stesse parole pronunciate da Gesù quando si rivolgeva al Padre nel corso della sua vita terrena. Esse costituiscono ancora oggi la preghiera della Chiesa. Ascolteremo infine la Parola del Signore, lampada per i nostri passi, luce sul nostro cammino (cfr Sal 119, 105).

Vi invito a farvi voce dei giovani del mondo, delle loro gioie, delusioni, speranze. Guardate a Gesù, il Vivente, e ripetetegli l'implorazione degli Apostoli: "Signore, insegnaci a pregare". La preghiera sarà come il sale che dà sapore alla vostra esistenza e vi orienta verso di Lui, luce vera dell'umanità.

[01217-01.02] [Testo originale: Plurilingue]

Traduzione in lingua  inglese

Young people of the world, dear Friends,
Dear people of the Beatitudes!

With affection in the Lord I greet you all! I am happy to be among you again, after the days you have spent in catechesis and reflection, meeting one another and celebrating. We are coming towards the final phase of your World Day, the high point of which will be our Eucharistic celebration tomorrow.

In you, gathered from the four corners of the world, the Church sees her future, and feels the call to the youthfulness with which the Holy Spirit always enriches her. The enthusiasm and joy that you are showing are a sure sign of your love for the Lord, and of your desire to serve him in the Church and in your brothers and sisters.

2. A few days ago, in Wadowice, my home town, the Third International Young People’s Forum took place. It brought together Catholics, Greek-Catholics and Orthodox youth from Poland and Eastern Europe. Today, thousands of young people from all over Poland are there and are connected with us through a television link-up to celebrate this Prayer Vigil with us. Allow me to greet them in Polish:

I greet the Polish-speaking young people, so many of whom have come from our Homeland and from other countries throughout the world, and the thousands of young people from all of Poland and from the countries of Eastern Europe who have gathered in Wadowice to participate in this prayer vigil with us. To all of you I express the hope that these days will bear abundant fruits of generous fervor in holding fast to Jesus Christ and his Gospel.

Dear Young Friends, I thank you for your presence in Toronto, I embrace you wholeheartedly, and I always pray for you so that you will be now and always the salt of the earth and the light of the world.

With affection I greet the young Italian people present here and all those in Italy who have joined us by TV link-up. Together with the young people who live this Day all over the world, we want to hold the world in our embrace of faith and love, to proclaim our faith in Christ, faithful friend who enlightens everyone's journey.

3. During this evening’s Vigil we shall welcome the Cross of Christ, the sign of God’s love for humanity. We shall praise the Risen Lord, the light that shines in the darkness. We shall pray in the words of the Psalms, repeating the very words that Jesus used during his earthly life when he spoke to his Father. The Psalms are still the prayer of the Church today. Then we shall listen to the word of the Lord, a lamp for our steps, a light for our path (cf. Ps 119:105).

I invite you to be the voice of the young people of the whole world, to express their joys, their disappointments, their hopes. Look to Jesus, the living One, and repeat what the Apostles asked: "Lord, teach us how to pray". Prayer will be the salt that gives flavour to your lives, and leads you to him, humanity’s true light.

[01217-02.01] [Original text: Plurilingual]

Traduzione in lingua  francese

Chers Jeunes du monde, chers amis !
cher peuple des Béatitudes !

1. Au nom du Seigneur, je vous salue tous avec affection ! Je suis heureux de vous rencontrer une nouvelle fois, après les jours de catéchèse, de réflexion, de partage et de fête que vous avez vécus. Nous nous approchons de la phase conclusive de cette Journée mondiale, qui trouvera son couronnement demain dans la célébration de l’Eucharistie.

C’est en vous, qui êtes réunis à Toronto des quatre coins de la terre, que l’Église lit son avenir et qu’elle entend l’appel à cette jeunesse dont l’Esprit du Christ l’enrichit constamment. L’enthousiasme et la joie que vous manifestez sont les signes de votre amour pour le Seigneur et de votre désir de le servir dans l’Église et dans vos frères.

2. Ces jours derniers, à Wadowice – ma cité natale –, s’est déroulé le troisième Forum international des Jeunes, qui a rassemblé des catholiques, des grecs-catholiques et des orthodoxes provenant de Pologne et de l’Europe de l’Est. Aujourd’hui, à l’inverse, au même endroit, ce sont rassemblés des jeunes de toute la Pologne pour s’unir à nous au moyen de la télévision et pour vivre ensemble cette veillée de prière. Permettez que je les salue en polonais:

Je salue les jeunes de langue polonaise, qui sont venus très nombreux de notre patrie et des autres pays du monde, ainsi que les milliers de jeunes qui, de toute la Pologne et des pays de l’Europe de l’Est, sont rassemblés à Wadowice pour vivre avec nous cette veillée de prière. À tous, je souhaite que ces jours apportent des fruits abondants pour un élan généreux dans leur adhésion au Christ et à son Évangile.

Chers jeunes amis, je vous remercie de votre présence à Toronto, je vous embrasse de tout cœur et je prie sans cesse pour vous afin que vous soyez maintenant et toujours le sel de la terre et la lumière du monde.

Je salue avec affection les jeunes italiens ici présents et tous ceux qui en Italie s’unissent à nous à travers la télévision. Avec tous les jeunes qui, de diverses parties de la terre vivent de différents manières cette Journée mondiale de la Jeunesse, nous voulons embrasser le monde d’un geste de foi et d’amour, pour proclamer notre foi dans le Christ, ami fidèle qui illumine le chemin de chaque homme.

3. Au cours de la veillée de ce soir, nous accueillerons la Croix du Christ, témoignage de l’amour de Dieu pour l’humanité. Nous acclamerons le Seigneur ressuscité, lumière qui brille dans les ténèbres. Nous prierons avec les psaumes, reprenant les paroles mêmes que Jésus a prononcées quand il s’adressait à son Père durant sa vie terrestre. Ils constituent aujourd’hui encore la prière de l’Église. Nous écouterons enfin la Parole du Seigneur, lampe pour nos pas, lumière sur notre route (cf. Ps 119, 105).

Je vous invite à être la voix des jeunes du monde, de leurs joies, de leurs désespoirs, de leurs espérances. Regardez Jésus, le Vivant, et refaites-lui la même demande que les Apôtres: «Seigneur, apprends-nous à prier» ! La prière sera comme le sel, qui donne de la saveur à votre existence et qui vous tournera vers Lui, lumière véritable de l’humanité.

[01217-03.01] [Texte original: Plurilingue]

 DISCORSO DEL SANTO PADRE

Testo in lingua originale

Traduzione in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua francese

Testo in lingua originale

Dear Young People,

1. When, back in 1985, I wanted to start the World Youth Days, I was thinking of the words of the Apostle John that we have listened to this evening: "That which was from the beginning, which we have heard, which we have seen with our eyes, which we have looked upon and touched with our hands, concerning the word of life... we proclaim also to you" (1 Jn 1:1.3). And I imagined the World Youth Days as a powerful moment in which the young people of the world could meet Christ, who is eternally young, and could learn from him how to be bearers of the Gospel to other young people.

This evening, together with you, I praise God and give thanks to him for the gift bestowed on the Church through the World Youth Days. Millions of young people have taken part, and as a result have become better and more committed Christian witnesses. I am especially thankful to you, who have responded to my invitation to come here to Toronto in order to "tell the world of the happiness you have found in meeting Jesus Christ, of your desire to know him better, of how you are committed to proclaiming the Gospel of salvation to the ends of the earth!" (Message for the 17th World Youth Day, No. 5).

2. The new millennium opened with two contrasting scenarios: one, the sight of multitudes of pilgrims coming to Rome during the Great Jubilee to pass through the Holy Door which is Christ, our Savior and Redeemer; and the other, the terrible terrorist attack on New York, an image that is a sort of icon of a world in which hostility and hatred seem to prevail.

The question that arises is dramatic: on what foundations must we build the new historical era that is emerging from the great transformations of the twentieth century? Is it enough to rely on the technological revolution now taking place, which seems to respond only to criteria of productivity and efficiency, without reference to the individual’s spiritual dimension or to any universally shared ethical values? Is it right to be content with provisional answers to the ultimate questions, and to abandon life to the impulses of instinct, to short-lived sensations or passing fads?

The question will not go away: on what foundations, on what certainties should we build our lives and the life of the community to which we belong?

3. Dear Friends, spontaneously in your hearts, in the enthusiasm of your young years you know the answer, and you are saying it through your presence here this evening: Christ alone is the cornerstone on which it is possible solidly to build one’s existence. Only Christ – known, contemplated and loved – is the faithful friend who never lets us down, who becomes our travelling companion, and whose words warm our hearts (cf. Lk 24:13-35).

The twentieth century often tried to do without that cornerstone, and attempted to build the city of man without reference to Him. It ended by actually building that city against man! Christians know that it is not possible to reject or ignore God without demeaning man.

4. L’attente que l’humanité nourrit au milieu de tant d’injustices et de souffrances est celle d’une nouvelle civilisation à l’enseigne de la liberté et de la paix. Mais, pour une telle entreprise, il faut une nouvelle génération de bâtisseurs qui, animés non par la peur ou par la violence, mais par l’urgence d’un amour authentique, sachent poser une pierre après l’autre pour édifier dans la cité des hommes la cité de Dieu.

Chers jeunes, acceptez que je vous confie mon espérance: vous devez être ces ‘bâtisseurs’. Vous êtes les hommes et les femmes de demain; dans vos cœurs et dans vos mains est contenu l’avenir. À vous, Dieu confie la tâche, difficile mais exaltante, de collaborer avec Lui pour édifier la civilisation de l’amour.

5. Dans la lettre de Jean – l’apôtre le plus jeune et peut-être pour cela le plus aimé par le Seigneur –, nous avons entendu que "Dieu est lumière et qu’il n’y a pas de ténèbres en Lui" (cf. 1 Jn 1, 5). Cependant, observe saint Jean, Dieu, personne ne l’a jamais vu. C’est Jésus, le Fils unique du Père, qui nous l’a révélé (cf. Jn 1, 18). Mais si Jésus a révélé Dieu, il a révélé la lumière. En effet, avec le Christ, "la vraie lumière, qui éclaire tout homme", est venue dans le monde (Jn 1, 9).

Chers jeunes, laissez-vous attirer par la lumière du Christ et répandez-la dans les milieux où vous vivez ! "La lumière du regard de Jésus – est-il écrit dans le Catéchisme de l’Église catholique – illumine les yeux de notre cœur; elle nous enseigne à tout voir dans la lumière de sa vérité et de sa compassion pour tous les hommes" (n. 2715).

Dans la mesure où votre amitié avec le Christ, votre connaissance de son mystère, votre don de vous-mêmes à Lui, seront authentiques et profonds, vous serez "fils de la lumière" et vous deviendrez à votre tour "lumière du monde". Pour cela, je vous redis la parole de l’Évangile: "Que votre lumière brille devant les hommes; alors en voyant ce que vous faites de bien, ils rendront gloire à votre Père qui est aux cieux" (Mt 5,16).

6. Ce soir, avec vous, jeunes des différents continents, le Pape affirme à nouveau la foi qui soutient la vie de l’Église: le Christ est la lumière des nations; il est mort et il est ressuscité pour redonner aux hommes, qui marchent dans l’histoire, l’espérance de l’éternité. Son Évangile n’humilie pas l’humain: toute valeur authentique, quelle que soit la culture dans laquelle elle se manifeste, est accueillie et assumée par le Christ. Conscient de cela, le chrétien ne peut pas ne pas sentir vibrer en lui la fierté et la responsabilité d’être témoin de la lumière de l’Évangile.

C’est pourquoi je vous dis à vous ce soir: faites resplendir la lumière du Christ dans votre vie ! N’attendez pas d’être plus âgés pour vous engager dans la voie de la sainteté ! La sainteté est toujours jeune, comme est éternelle la jeunesse de Dieu.

Faites connaître à tous la beauté de la rencontre avec Dieu, qui donne sens à votre existence. Dans la recherche de la justice, de la promotion de la paix, de l’engagement en vue de la fraternité et de la solidarité, ne soyez pas en reste !

Comme il est beau le chant qui résonne en ces jours:
"Lumière du monde ! Sel de la terre !
Soyez pour le monde visage de l’amour !
Soyez pour la terre le reflet de sa lumière !".

C’est le don le plus beau et le plus précieux que vous pourrez faire à l’Église et au monde. Vous le savez, le Pape vous accompagne de sa prière et de son affectueuse Bénédiction.

7. Je voudrais saluer encore les jeunes de langue polonaise:
Drodzy młodzi przyjaciele. Dziękuję wam za waszą obecność w Toronto, w Wadowicach i wszędzie tam, gdzie duchowo trwacie zjednoczeni z młodymi świata przeżywającymi ich XVII Światowy Dzień. Wszystkich chcę zapewnić, że nieustannie sercem i modlitwą obejmuję każdego i każdą z was, prosząc Boga, abyście byli solą i światłem dla świata teraz i w dorosłym życiu. Niech Bóg Wam błogosławi!

You are invited tomorrow morning. Sleep well!
Bonne nuit, que Dieu vous bénisse toujours. Bonne nuit !

[01217-XX.01] [Testo originale: Plurilingue]

Traduzione in lingua italiana

Carissimi giovani!

1. Quando, nell'ormai lontano 1985, ho voluto dare inizio alle Giornate Mondiali della Gioventù, avevo nel cuore le parole dell'Apostolo Giovanni che abbiamo ascoltato stasera: "Ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita... noi lo annunziamo anche a voi" (cfr 1 Gv 1, 1.3). E immaginavo le Giornate Mondiali come un momento forte nel quale i giovani del mondo avrebbero potuto incontrare Cristo, l'eternamente giovane, ed imparare da Lui a divenire gli evangelizzatori degli altri giovani.

Questa sera, insieme con voi, benedico e rendo grazie al Signore per il dono fatto alla Chiesa attraverso le Giornate Mondiali della Gioventù. Milioni di giovani vi hanno partecipato, traendone motivazioni di impegno e di testimonianza cristiana. Ringrazio in particolare voi, che accogliendo il mio invito vi siete raccolti qui a Toronto per "dire davanti al mondo la vostra gioia di aver incontrato Gesù Cristo, il vostro desiderio di conoscerlo sempre meglio, il vostro impegno di annunciare il Vangelo di salvezza fino agli estremi confini della terra" (Messaggio per la XVII Giornata Mondiale della Gioventù, 5).

2. Il nuovo millennio si è inaugurato con due scenari contrastanti: quello della moltitudine di pellegrini venuti a Roma nel Grande Giubileo per varcare la Porta Santa che è Cristo, Salvatore e Redentore dell'uomo; e quello del terribile attentato terroristico di New York, icona di un mondo nel quale sembra prevalere la dialettica dell'inimicizia e dell'odio.

La domanda che si impone è drammatica: su quali fondamenta bisogna costruire la nuova epoca storica che emerge dalle grandi trasformazioni del secolo XX? Sarà sufficiente scommettere sulla rivoluzione tecnologica in corso, che sembra essere regolata unicamente da criteri di produttività e di efficienza, senza un riferimento alla dimensione religiosa dell'uomo e senza un discernimento etico universalmente condiviso? E' giusto accontentarsi di risposte provvisorie ai problemi di fondo e lasciare che la vita resti in balia di pulsioni istintive, di sensazioni effimere, di entusiasmi passeggeri?

La domanda ritorna: su quali basi, su quali certezze edificare la propria esistenza e quella della comunità cui s'appartiene?

3. Cari amici, voi lo sentite istintivamente dentro di voi, nell'entusiasmo dei vostri giovani anni, e lo affermate con la vostra presenza qui stasera: solo Cristo è la ‘pietra angolare’ su cui è possibile costruire saldamente l'edificio della propria esistenza. Solo Cristo, conosciuto, contemplato e amato, è l'amico fedele che non delude, che si fa compagno di strada e le cui parole riscaldano il cuore (cfr Lc 24, 13-35).

Il XX secolo ha spesso preteso di fare a meno di quella ‘pietra angolare’, tentando di costruire la città dell'uomo senza fare riferimento a Lui ed ha finito per edificarla di fatto contro l'uomo! Ma i cristiani lo sanno: non si può rifiutare o emarginare Dio, senza esporsi al rischio di umiliare l'uomo.

4. L'attesa, che l'umanità va coltivando tra tante ingiustizie e sofferenze, è quella di una nuova civiltà all'insegna della libertà e della pace. Ma per una simile impresa si richiede una nuova generazione di costruttori che, mossi non dalla paura o dalla violenza ma dall'urgenza di un autentico amore, sappiano porre pietra su pietra per edificare, nella città dell'uomo, la città di Dio.

Lasciate, cari giovani, che vi confidi la mia speranza: questi ‘costruttori’ dovete essere voi! Voi siete gli uomini e le donne di domani; nei vostri cuori e nelle vostre mani è racchiuso il futuro. A voi Dio affida il compito, difficile ma esaltante, di collaborare con Lui nell'edificazione della civiltà dell'amore.

5. Abbiamo ascoltato dalla lettera di Giovanni - l'apostolo più giovane e forse per questo più amato dal Signore - che "Dio è luce e in lui non ci sono tenebre" (1 Gv 1, 5). Dio, però, nessuno l'ha mai visto, osserva san Giovanni. E' Gesù, il Figlio unigenito del Padre, che ce l'ha rivelato (cfr Gv 1, 18). Ma se Gesù ha rivelato Dio, ha rivelato la luce. Con Cristo, infatti, è venuta nel mondo "la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1, 9).

Cari giovani, lasciatevi conquistare dalla luce di Cristo e fatevene propagatori nell'ambiente in cui vivete. "La luce dello sguardo di Gesù - è scritto nel Catechismo della Chiesa Cattolica - illumina gli occhi del nostro cuore; ci insegna a vedere tutto nella luce della sua verità e della sua compassione per tutti gli uomini" (n. 2715).

Nella misura in cui la vostra amicizia con Cristo, la vostra conoscenza del suo mistero, la vostra donazione a Lui saranno autentiche e profonde, voi sarete "figli della luce", e diventerete a vostra volta "luce del mondo". Perciò io vi ripeto la parola del Vangelo: "Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5,16).

6. Questa sera il Papa insieme con voi, giovani dei vari continenti, riafferma davanti al mondo la fede che sostiene la vita della Chiesa: Cristo è luce delle genti, Egli è morto ed è risorto per ridare agli uomini, che camminano nel tempo, la speranza dell'eternità. Il suo Vangelo non mortifica l'umano: ogni valore autentico, in qualunque cultura si manifesti, è da Cristo accolto e sublimato. Consapevole di ciò, il cristiano non può non sentir vibrare in sé la fierezza e la responsabilità di farsi testimone della luce del Vangelo.

Proprio per questo io dico a voi questa sera: fate risplendere la luce di Cristo nella vostra vita! Non aspettate di avere più anni per avventurarvi sulla via della santità! La santità è sempre giovane, così come eterna è la giovinezza di Dio.

Comunicate a tutti la bellezza dell'incontro con Dio che dà senso alla vostra vita. Nella ricerca della giustizia, nella promozione della pace, nell'impegno di fratellanza e di solidarietà non siate secondi a nessuno!

Quanto è bello il canto che è risuonato in questi giorni:
"Lumière du monde! Sel de la terre!
Soyez pour le monde visage de l'amour!
Soyez pour la terre le reflet de sa lumière!".

È il dono più bello e prezioso che potrete fare alla Chiesa e al mondo. Il Papa vi accompagna - lo sapete - con la sua preghiera e con un'affettuosa benedizione.

7. Vorrei ancora salutare i giovani di lingua polacca:
Cari miei giovani amici, vi ringrazio per la vostra presenza a Toronto, a Wadowice e dovunque spiritualmente siete uniti con i giovani del mondo che vivono la loro XVII Giornata Mondiale. Vi voglio assicurare che ininterrottamente abbraccio con il cuore e con la preghiera ognuno e ognuna di voi, chiedendo a Dio che possiate essere il sale e la luce della terra ora e nella vita adulta. Dio vi benedica!

Siete tutti invitati domani mattina. Buon riposo!
Buona notte. Che Dio vi benedica sempre. Buona notte!

[01217-01.02] [Testo originale: Plurilingue]

Traduzione in lingua inglese

Dear Young People,

1. When, back in 1985, I wanted to start the World Youth Days, I was thinking of the words of the Apostle John that we have listened to this evening: "That which was from the beginning, which we have heard, which we have seen with our eyes, which we have looked upon and touched with our hands, concerning the word of life. . . we proclaim also to you" (1 Jn 1:1.3). And I imagined the World Youth Days as a powerful moment in which the young people of the world could meet Christ, who is eternally young, and could learn from him how to be bearers of the Gospel to other young people.

This evening, together with you, I praise God and give thanks to him for the gift bestowed on the Church through the World Youth Days. Millions of young people have taken part, and as a result have become better and more committed Christian witnesses. I am especially thankful to you, who have responded to my invitation to come here to Toronto in order to "tell the world of the happiness you have found in meeting Jesus Christ, of your desire to know him better, of how you are committed to proclaiming the Gospel of salvation to the ends of the earth!" (Message for the 17th World Youth Day, No. 5).

2. The new millennium opened with two contrasting scenarios: one, the sight of multitudes of pilgrims coming to Rome during the Great Jubilee to pass through the Holy Door which is Christ, our Savior and Redeemer; and the other, the terrible terrorist attack on New York, an image that is a sort of icon of a world in which hostility and hatred seem to prevail.

The question that arises is dramatic: on what foundations must we build the new historical era that is emerging from the great transformations of the twentieth century? Is it enough to rely on the technological revolution now taking place, which seems to respond only to criteria of productivity and efficiency, without reference to the individual’s spiritual dimension or to any universally shared ethical values? Is it right to be content with provisional answers to the ultimate questions, and to abandon life to the impulses of instinct, to short-lived sensations or passing fads?

The question will not go away: on what foundations, on what certainties should we build our lives and the life of the community to which we belong?

3. Dear Friends, spontaneously in your hearts, in the enthusiasm of your young years you know the answer, and you are saying it through your presence here this evening: Christ alone is the cornerstone on which it is possible solidly to build one’s existence. Only Christ – known, contemplated and loved – is the faithful friend who never lets us down, who becomes our travelling companion, and whose words warm our hearts (cf. Lk 24:13-35).

The twentieth century often tried to do without that cornerstone, and attempted to build the city of man without reference to Him. It ended by actually building that city against man! Christians know that it is not possible to reject or ignore God without demeaning man.

4. The aspiration that humanity nurtures, amid countless injustices and sufferings, is the hope of a new civilization marked by freedom and peace. But for such an undertaking, a new generation of builders is needed. Moved not by fear or violence but by the urgency of genuine love, they must learn to build, brick by brick, the city of God within the city of man.

Allow me, dear young people, to consign this hope of mine to you: you must be those "builders"! You are the men and women of tomorrow. The future is in your hearts and in your hands. God is entrusting to you the task, at once difficult and uplifting, of working with him in the building of the civilization of love.

5. From the Letter of John – the youngest of the apostles, and maybe for that very reason the most loved by the Lord – we have listened to these words: "God is light and in him there is no darkness at all" (1 Jn 1:5). But, John observes, no one has ever seen God. It is Jesus, the only Son of the Father, who has revealed him to us (cf. Jn 1:18). And if Jesus has revealed God, he has revealed the light. With Christ in fact "the true light that enlightens every man" (Jn 1:9) has come into the world.

Dear young people, let yourselves be taken over by the light of Christ, and spread that light wherever you are. "The light of the countenance of Jesus – says the Catechism of the Catholic Church – illumines the eyes of our heart and teaches us to see everything in the light of his truth and his compassion for all" (No. 2715).

If your friendship with Christ, your knowledge of his mystery, your giving of yourselves to him, are genuine and deep, you will be "children of the light", and you will become "the light of the world". For this reason I repeat to you the Gospel words: "Let your light so shine before others, that they may see your good works and give glory to your Father who is in heaven" (Mt 5:16).

6. This evening the Pope, along with all of you, young people from every continent, reaffirms before the world the faith that sustains the life of the Church. Christ is the light of the nations. He died and rose again in order to give back to those who journey through time the hope of eternity. Nothing human is hurt by the Gospel: every authentic value, in whatever culture it appears, is accepted and raised up by Christ. Knowing this, Christians cannot fail to feel in their hearts the pride and responsibility of their call to be witnesses to the light of the Gospel.

Precisely for this reason I say to you this evening: let the light of Christ shine in your lives! Do not wait until you are older in order to set out on the path of holiness! Holiness is always youthful, just as eternal is the youthfulness of God.

Communicate to everyone the beauty of the contact with God that gives meaning to your lives. In the quest for justice, in the promotion of peace, in your commitment to brotherhood and solidarity, let no one surpass you!

How beautiful the song that we have been hearing during these days:
"Light of the world! Salt of the earth!
Be for the world the face of love!
Be for the earth the reflection of his light!"

That is the most beautiful and precious gift that you can give to the Church and the world. You know that the Pope is with you, with his prayer and fond blessing.

7. I would like to greet once more the Polish young people:
Dear young people, I thank you for your presence in Toronto, in Wadowice and wherever you are spiritually united with the world’s young people taking part in the Seventeenth World Youth Day. I wish to assure you that in my heart and in my prayer I never cease to embrace each and every one of you, asking God that you may be the salt and the light of the earth, now and in your adult lives. God bless you!

[01217-02.01] [Original text: Plurilingual]

Traduzione in lingua francese

Chers Jeunes,

1. Lorsqu’en l’année 1985, désormais lointaine, j’ai voulu lancer les Journées mondiales de la Jeunesse, j’avais dans le cœur les paroles de l’Apôtre Jean que nous avons écoutées ce soir: «Ce que nous avons entendu, ce que nous avons contemplé de nos yeux, ce que nous avons vu et que nos mains ont touché, c’est le Verbe de la vie... nous vous l’annonçons à vous aussi» (1 Jn 1, 1.3). Et j’imaginais les Journées mondiales comme un temps fort au cours duquel les jeunes du monde pourraient rencontrer le Christ, éternellement jeune, et apprendre de Lui à devenir les évangélisateurs des autres jeunes.

Ce soir, avec vous, je bénis le Seigneur, lui rendant grâce pour le don fait à son Église à travers les Journées mondiales de la Jeunesse. Des millions de jeunes y ont participé, trouvant ainsi des motifs d’engagement et de témoignage chrétiens. Je vous remercie en particulier vous qui, accueillant mon invitation, vous êtes rassemblés ici à Toronto pour «dire au monde votre joie d’avoir rencontré le Christ Jésus, votre désir de le connaître toujours mieux, votre engagement à annoncer son Évangile de salut jusqu’aux extrémités de la terre» (Message pour la 17.ème Journée mondiale de la Jeunesse, n. 5).

2. Le nouveau millénaire a commencé avec deux événements contradictoires: celui de la foule des pèlerins venus à Rome au cours du grand Jubilé pour franchir la Porte sainte qui est le Christ, Sauveur et Rédempteur de l’homme; et celui du terrible attentat terroriste de New York, icône d’un monde dans lequel semble prévaloir la dialectique de l’inimitié et de la haine.

La question qui se pose est dramatique: sur quelles fondations faut-il construire la nouvelle époque de l’histoire qui émerge des grandes transformations du vingtième siècle ? Sera-t-il suffisant de parier sur la révolution technologique en cours, qui semble être guidée uniquement par des critères de productivité et d’efficacité, sans référence aucune à la dimension religieuse de l’homme et sans un discernement éthique universellement partagé ? Est-il juste de se contenter de réponses provisoires aux problèmes de fond et de laisser la vie aux prises de pulsions instinctives, de sensations éphémères, d’enthousiasmes passagers ?

La question se pose à nouveau: sur quelles bases, sur quelles certitudes édifier son existence et celle de la communauté à laquelle on appartient ?

3. Chers amis, vous le sentez instinctivement au-dedans de vous, dans l’enthousiasme de vos jeunes années, et vous l’affirmez par votre présence ce soir: seul le Christ est la ‘pierre angulaire’ sur laquelle il est possible de construire solidement l’édifice de son existence. Seul le Christ, connu, contemplé et aimé, est l’ami fidèle qui ne déçoit pas, qui se fait le compagnon de notre route et dont les paroles réchauffent le cœur (cf. Lc 24, 13-35).

Le vingtième siècle a souvent prétendu se passer de cette ‘pierre angulaire’, tentant de construire la cité des hommes sans faire référence à Lui et il a fini par l’édifier de fait contre l’homme. Mais les chrétiens le savent: il n’est plus possible de refuser ou d’écarter Dieu sans s’exposer au risque d’humilier l’homme.

4. L’attente que l’humanité nourrit au milieu de tant d’injustices et de souffrances est celle d’une nouvelle civilisation à l’enseigne de la liberté et de la paix. Mais, pour une telle entreprise, il faut une nouvelle génération de bâtisseurs qui, animés non par la peur ou par la violence, mais par l’urgence d’un amour authentique, sachent poser une pierre après l’autre pour édifier dans la cité des hommes la cité de Dieu.

Chers jeunes, acceptez que je vous confie mon espérance: vous devez être ces bâtisseurs. Vous êtes les hommes et les femmes de demain; dans vos cœurs et dans vos mains est contenu l’avenir. À vous, Dieu confie la tâche, difficile mais exaltante, de collaborer avec Lui pour édifier la civilisation de l’amour.

5. Dans la lettre de Jean – l’apôtre le plus jeune et peut-être pour cela le plus aimé par le Seigneur –, nous avons entendu que «Dieu est lumière et qu’il n’y a pas de ténèbres en Lui» (cf. 1 Jn 1, 5). Cependant, observe saint Jean, Dieu, personne ne l’a jamais vu. C’est Jésus, le Fils unique du Père, qui nous l’a révélé (cf. Jn 1, 18). Mais si Jésus a révélé Dieu, il a révélé la lumière. En effet, avec le Christ, «la vraie lumière, qui éclaire tout homme», est venue dans le monde (Jn 1, 9).

Chers jeunes, laissez-vous attirer par la lumière du Christ et répandez-la dans les milieux où vous vivez ! «La lumière du regard de Jésus – est-il écrit dans le Catéchisme de l’Église catholique – illumine les yeux de notre cœur; elle nous enseigne à tout voir dans la lumière de sa vérité et de sa compassion pour tous les hommes» (n. 2715).

Dans la mesure où votre amitié avec le Christ, votre connaissance de son mystère, votre don de vous-mêmes à Lui, seront authentiques et profonds, vous serez «fils de la lumière» et vous deviendrez à votre tour «lumière du monde». Pour cela, je vous redis la parole de l’Évangile: «Que votre lumière brille devant les hommes; alors en voyant ce que vous faites de bien, ils rendront gloire à votre Père qui est aux cieux» (Mt 5,16).

6. Ce soir, avec vous, jeunes des différents continents, le Pape affirme à nouveau la foi qui soutient la vie de l’Église: le Christ est la lumière des nations; il est mort et il est ressuscité pour redonner aux hommes, qui marchent dans l’histoire, l’espérance de l’éternité. Son Évangile n’humilie pas l’humain: toute valeur authentique, quelle que soit la culture dans laquelle elle se manifeste, est accueillie et assumée par le Christ. Conscient de cela, le chrétien ne peut pas ne pas sentir vibrer en lui la fierté et la responsabilité d’être témoin de la lumière de l’Évangile.

C’est pourquoi je vous dis à vous ce soir: faites resplendir la lumière du Christ dans votre vie ! N’attendez pas d’être plus âgés pour vous engager dans la voie de la sainteté ! La sainteté est toujours jeune, comme est éternelle la jeunesse de Dieu.

Faites connaître à tous la beauté de la rencontre avec Dieu, qui donne sens à votre existence. Dans la recherche de la justice, de la promotion de la paix, de l’engagement en vue de la fraternité et de la solidarité, ne soyez pas en reste !

Comme il est beau le chant qui résonne en ces jours:
«Lumière du monde ! Sel de la terre !
Soyez pour le monde visage de l’amour !
Soyez pour la terre le reflet de sa lumière !»

C’est le don le plus beau et le plus précieux que vous pourrez faire à l’Église et au monde. Vous le savez, le Pape vous accompagne de sa prière et de son affectueuse Bénédiction.

7. Je voudrais saluer encor les jeunes de langue polonaise:
Chers jeunes amis, Je vous remercie de votre présence à Toronto, à Wadowice et dans tous les lieux où vous êtes spirituellement unis aux jeunes du monde, qui vivent leur XVIIe Journée mondiale. Je veux vous assurer que je ne cesse de porter chacun et chacune de vous dans mon cœur et dans ma prière, demandant à Dieu que vous puissiez être le sel et la lumière de la terre, maintenant et dans la vie adulte. Que Dieu vous bénisse !

Vous êtes tous invités demain matin. Dormez bien !
Bonne nuit, que Dieu vous bénisse toujours. Bonne nuit !

[01217-03.01] [Texte original: Plurilingue]