UDIENZA ALLE SUORE OBLATE DEL BAMBINO GESÙ IN OCCASIONE DEL 330° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE Alle 11.45 di questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre ha ricevuto in Udienza le Suore Oblate del Bambino Gesù in occasione del 330o anniversario di fondazione dell’Istituto.
Nel corso dell’Udienza, Giovanni Paolo II ha consegnato alla Superiora Generale il messaggio che riportiamo di seguito:
● MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
Carissime Sorelle!
1. Il vostro Istituto celebra oggi il 330E anniversario di fondazione. Era infatti il 2 luglio del 1672 quando, a Roma, Anna Moroni e dodici ragazze si consacrarono a Cristo col proposito di seguirlo e di servirlo nei "piccoli", specialmente mediante la catechesi e l'educazione della gioventù. In questa felice circostanza, sono lieto di rivolgermi a voi con questo speciale Messaggio. Saluto ciascuna di voi, con un particolare pensiero per la Superiora Generale, che ringrazio per i sentimenti espressi a nome di tutte.
Voi, care Sorelle, avete tanto desiderato incontrare il Successore di Pietro, al quale vi lega, da oltre tre secoli, l'apprezzato servizio che offrite nella Sacrestia Pontificia, servizio affidatovi dal mio venerato predecessore, il Beato Innocenzo XI. Vi sono grato per l'assidua e diligente premura con cui da allora l'adempite. La vostra spiritualità, improntata alla contemplazione del Bambino Gesù a Betlemme, vi spinge a trattare le cose sante necessarie alla Liturgia con lo stesso amore con cui la Vergine Maria avvolse in fasce il Figlio neonato e lo depose nella mangiatoia (cfr Lc 2,7). L'adorazione del Bambino Gesù vi stimola a diventare sempre più miti ed umili di cuore, imitando la sua sottomissione e laboriosità all'interno della Santa Famiglia.
2. "Vivere la spiritualità di Betlemme raggiungendo la somiglianza con il Verbo incarnato": ecco il carisma della vostra Congregazione, intimamente legato al mistero dell'Incarnazione. Immagino che il Grande Giubileo dell'Anno 2000 sia stato per voi un'occasione privilegiata per approfondire ancor più questo "spirito di Betlem". E' lo spirito dell'infanzia spirituale che, come sottolineano le Costituzioni della vostra Congregazione, vi aiuta "a conquistare, per grazia di Dio, le stesse virtù che i bambini hanno per natura, in rapporto a Dio e al prossimo: l'innocenza, la spontaneità, l'apertura, la sincerità, la fiducia, la rettitudine, la semplicità che nasce dalla sapienza divina".
Mi compiaccio con voi per lo slancio spirituale che vi anima: esso costituisce la migliore garanzia per un autentico rinnovamento della vita consacrata. Il motto "Duc in altum", da me rivolto all'intero popolo cristiano nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte, trova una sua significativa interpretazione in quello lasciatovi dalla vostra Fondatrice: "Da Betlem al Calvario". Seguendo Cristo nel suo integrale itinerario salvifico, si può "prendere il largo" verso gli sconfinati orizzonti della santità, lasciando che Dio operi in noi e attraverso di noi prodigi di bontà e di amore.
3. Nella Roma del Seicento, Anna Moroni insieme alle prime consacrate non possedeva molti mezzi, ma era ricca di Dio ed è per questo che poté con il consiglio del Direttore spirituale, il P. Cosimo Berlinsani, operare grandi cose tra i piccoli e i semplici, coniugando fede e vita ed attirando tante anime a Cristo. La vostra Fondatrice era innamorata di Gesù Bambino e provava un trasporto profondo per il Crocifisso, che definiva il suo "unico libro".
Fedeli al vostro carisma, voi potete rispondere alle nuove sfide dell'educazione e dell'evangelizzazione, privilegiando, secondo la specificità del vostro Istituto, la catechesi e la pastorale giovanile. Senza lasciarvi scoraggiare da difficoltà e prove, continuate a dilatare le tende della vostra azione apostolica nel mondo, come, per esempio, avete fatto recentemente - e ve ne rendo merito - con la nuova opera alla periferia di Lima, in Perù. Dedicarsi all'educazione dell'infanzia e della gioventù è una priorità apostolica alla quale la Chiesa non ha mai rinunciato e mai rinuncerà. In questo complesso ambito pastorale si gioca un aspetto essenziale del mandato di Cristo agli Apostoli: "Andate e ammaestrate tutte le nazioni..." (Mt 28, 20).
Voi, care Suore Oblate del Bambino Gesù, cooperate a questa missione con molteplici iniziative: dalla catechesi, che costituisce il vostro primo impegno, alle opere parrocchiali, dagli esercizi spirituali per giovani ad altre proposte di pastorale giovanile ed ai pensionati universitari, dall'istruzione scolastica al recupero e al sostegno di situazioni familiari difficili, dalla visita a famiglie povere all'accoglienza dei pellegrini.
4. In ogni vostra attività sentitevi "nutrici del Bambino Gesù", contemplandone il volto in ogni persona che incontrate, ed irradiandone le virtù mediante l'obbedienza filiale, l'abbandono al Padre, la semplicità e la gioia di vivere, la povertà e il lavoro quotidiano, la preghiera e lo spirito di comunione fraterna. Con lo stile attraente dell'infanzia spirituale, non vi sarà difficile coinvolgere nel vostro apostolato i laici a voi vicini. La loro collaborazione è preziosa, perché risponde ad un chiaro insegnamento del Concilio Vaticano II e permette di meglio diffondere il lievito evangelico nelle famiglie e nella società.
Penso alla realtà già ben strutturata degli "Animatori laici Anna Moroni" (A.L.A.M.) e ai programmi che insieme con loro state realizzando. Nel rivolgere il mio saluto alla loro nutrita rappresentanza oggi presente, vi esorto a proseguire con generosità su questa strada: Iddio benedirà i vostri sforzi con tante vocazioni e nuovi validi collaboratori.
Carissime Sorelle, l'amore ardente a Gesù Bambino ispiri ogni momento della vostra vita, come pure l'esercizio del vostro apostolato in mezzo alla gioventù. Contemplazione e azione siano da voi sentite come una sola chiamata, perché solo dall'unione di entrambe scaturisce quella genuina maternità spirituale che deve guidare l'azione caritativa e pedagogica alla quale vi siete votate.
Vi sostenga un'intensa e confidente devozione a Maria Santissima, come pure al suo sposo san Giuseppe, ai quali il Padre celeste ha affidato la cura del suo Figlio unigenito fatto uomo. Con affetto, io vi rinnovo l'espressione della mia stima e riconoscenza, mentre prego per ciascuna di voi e per l'intero vostro Istituto, che nelle sue molteplici attività e future prospettive intende vivere, insieme con i collaboratori laici, il testamento della Madre fondatrice: "unione e concordia".
Iddio vi aiuti a conservare e incrementare questa preziosa eredità per il bene di tutti. Con questo auspicio, di cuore vi benedico.
Dal Vaticano, 2 Luglio 2002
IOANNES PAULUS II
[01091-01.02] [Testo originale: Italiano]