UDIENZA AI PELLEGRINI DELLA DIOCESI DI CAPUA ED AI PARTECIPANTI AL CONVEGNO SU ARMIDA BARELLI Pubblichiamo di seguito il discorso che Giovanni Paolo II ha rivolto ai pellegrini dell’Arcidiocesi di Capua ed ai partecipanti al Convegno promosso dall’Azione Cattolica Italiana su Armida Barelli, ricevuti questa mattina in udienza nell’Aula Paolo VI:
● DISCORSO DEL SANTO PADRE
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Sono lieto di rivolgere a ciascuno di voi il mio cordiale benvenuto! Grazie per questa visita che avete voluto rendermi per ricordare il mio viaggio pastorale compiuto dieci anni or sono nella diletta Arcidiocesi di Capua. Serbo ancora vivo ricordo dei luoghi e delle persone incontrate in quella memorabile occasione. Come dimenticare la calorosa accoglienza dell'antica e nobile Città di Capua?
Ancora una volta desidero manifestarvi la mia riconoscenza e salutare con affetto il vostro Arcivescovo Mons. Bruno Schettino, ringraziandolo per le cordiali parole che ha voluto indirizzarmi a nome di tutti. Con lui saluto il carissimo Mons. Luigi Diligenza, Pastore emerito della Chiesa di Capua e principale artefice dell'importante evento che oggi intendete commemorare. Saluto i presbiteri, i religiosi, le religiose e i laici impegnati al servizio del Vangelo. Rivolgo, altresì, un deferente e rispettoso pensiero alle Autorità, che hanno voluto partecipare a questa Udienza.
2. Come ricordava poc'anzi l'Arcivescovo, la vostra Diocesi ha avuto il privilegio di ricevere l'annuncio del Vangelo sin dai tempi apostolici, ed è stata fecondata dal sangue di numerosi martiri. Pastori insigni per fede, cultura e santità di vita l'hanno guidata: mi è caro qui ricordare la figura e l'opera di san Roberto Bellarmino, che 400 anni fa iniziò nella vostra Diocesi un servizio pastorale breve, ma denso di dottrina e di ardore apostolico. Come non impegnarsi ad essere degni di un'eredità spirituale così singolare?
La Visita pastorale, che il vostro Arcivescovo inizierà il prossimo 17 settembre, festa appunto di san Roberto Bellarmino, offrirà alla vostra Diocesi questa singolare opportunità. Non mancate di andare incontro a Cristo con ardore nuovo, per ascoltarne la voce, che vi chiama a più intensa fedeltà evangelica. Egli vi chiede di renderlo presente dove l'uomo è solo, emarginato o umiliato dal dolore e dalla violenza e dove le persone, stanche di parole umane, nutrono una profonda nostalgia di Dio.
3. Formulo voti che la Visita pastorale susciti un vigoroso slancio missionario specialmente nelle parrocchie, dove la comunione ecclesiale trova la sua più immediata e visibile espressione. Ogni comunità parrocchiale sia luogo privilegiato dell'ascolto e dell'annuncio del Vangelo; casa di preghiera raccolta intorno all'Eucaristia; vera scuola della comunione, dove l'ardore della carità prevalga sulla tentazione di una religiosità epidermica e inconcludente.
La tensione verso la santità darà rinnovato vigore e motivazioni sempre più forti a quel lodevole sforzo caritativo verso gli immigrati e i poveri che rappresenta già una felice realtà della vostra Diocesi. Vi accosterete così a chi è senza casa e posto di lavoro, a quanti sono afflitti da antiche e nuove povertà non soltanto per provvedere alle loro necessità più urgenti, ma per costruire insieme con loro una società accogliente, rispettosa delle diversità, desiderosa di giustizia e di solidarietà.
4. "Andate... e ammaestrate tutte le nazioni" (Mt 28,19). Commentando queste parole del Risorto ai Dodici, dieci anni or sono, invitavo i giovani capuani a rispondere generosamente all'invito di Gesù e ricordavo loro che si può portare il Vangelo di Cristo senza andare lontano. Si può rimanere nella propria casa, e nel proprio ambiente, nella propria scuola, accanto al proprio banco di lavoro, nella propria famiglia e testimoniare in modo efficace la propria fede.
Oggi desidero estendere questo invito ai giovani di dieci anni dopo: non perdete mai la fierezza di essere cristiani, di poter entrare in amicizia con Cristo, di cercare quello che Lui cercava, di comportarvi come Lui si comportava. Gesù deve diventare il centro della vostra vita. E' Lui che vi aiuterà ad essere "sale e fermento" della vostra Terra.
5. Maria, di cui il Concilio plenario svoltosi proprio a Capua più di sedici secoli or sono riaffermava la perpetua verginità, vi renda docili alla parola del Signore, vi trasformi in operai umili, credibili ed efficaci del Vangelo e vi sostenga nei vostri buoni propositi.
A Lei ed ai Santi che hanno impreziosito il cammino di fede del vostro popolo vi affido tutti e in particolare i piccoli, i poveri e gli ammalati. Sostenuti da tali potenti intercessori, dirigetevi, carissimi, senza paura verso le mete alte della santità che il Signore vi propone perché vi ama!
6. Rivolgo ora un cordiale saluto ai partecipanti al Convegno sulla figura di Armida Barelli, che sono qui convenuti insieme con Monsignor Francesco Lambiasi e con la dottoressa Paola Bignardi, rispettivamente Assistente Generale e Presidente Nazionale dell'Azione Cattolica.
A distanza di mezzo secolo, risalta con crescente attualità la statura di colei che veniva chiamata "Sorella Maggiore" della Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Quale infaticabile discepola di Cristo, Armida Barelli dispiegò un'intensa attività apostolica, segnata da singolare intuizione delle mutate esigenze dei tempi. Rispondendo con genialità femminile agli auspici e alle direttive sul laicato dei miei predecessori Benedetto XV, Pio XI e Pio XII, essa raccolse oltre un milione di giovani donne e ragazze nel Movimento cattolico italiano. Dette poi un apporto determinante alla nascita dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, come pure alla fondazione delle Missionarie dell'Opera della Regalità.
La sorgente di questo suo multiforme e fecondo apostolato era la preghiera, e specialmente un'ardente pietà eucaristica, che trovava la sua risorsa più concreta ed efficace nella devozione al Cuore di Gesù e nell'adorazione del SS.mo Sacramento. Carissimi, seguite con fedeltà la via tracciata da questa donna forte e intrepida, imitando la sua tensione alla santità, il suo zelo missionario e il suo impegno civile e sociale per fermentare con il lievito del Vangelo i vasti campi della cultura, della politica, dell'economia e del tempo libero. Vi sostenga il Cuore Immacolato di Maria, che oggi commemoriamo.
Con questi voti, a tutti imparto di cuore una speciale Benedizione Apostolica.
[00957-01.01] [Testo originale: Italiano]