MESSAGGIO DEL SANTO PADRE IN OCCASIONE DELLA DICHIARAZIONE DELL’INDIPENDENZA DELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DI TIMOR EST ● MESSAGGIO DEL SANTO PADRE IN LINGUA ORIGINALE
● TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA
In concomitanza con la dichiarazione dell’indipendenza nazionale, il Santo Padre ha rivolto al popolo timorese il Messaggio che di seguito riportiamo. Latore di detto Messaggio è l’Ecc.mo Mons. Renato R. Martino, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite di New York, nominato Inviato Straordinario di Sua Santità alle cerimonie ufficiali. Le celebrazioni si sono aperte con una solenne Misa Campal, presieduta da Mons. Martino, a Tacitolo (nei dintorni di Díli), dove Giovanni Paolo II, il 12 ottobre 1989, presiedette una celebrazione eucaristica, in occasione del viaggio pastorale in Indonesia e Timor Orientale.
● MESSAGGIO DEL SANTO PADRE IN LINGUA ORIGINALE
Aos Administradores Apostólicos de Díli e Baucau,
meus Irmãos no Episcopado,
Às ilustres Autoridades,
Ao dilecto Povo Timorense,
Com uma solene Celebração Eucarística na presença do meu Enviado Extraordinário, o Arcebispo Renato Martino, quisestes dar graças a Deus pelo dom da liberdade e independência do vosso País.
Neste momento tão significativo da vossa história em que estais para entrar na categoria das Nações livres da terra, uno-me espiritualmente a todos vós para partilhar do vosso sentimento de regozijo e incitar-vos a edificar uma sociedade justa, livre, solidária e pacífica.
Chegou a hora da liberdade! Chegou o tempo da reconstrução! Para vós, amados timorenses, ressoam as palavras do apóstolo Paulo: «Foi para a liberdade que Cristo nos libertou. Permanecei, pois, firmes e não torneis a sujeitar-vos ao jugo da escravidão» (Gal 5, 1)! De facto, a liberdade tem de ser sempre defendida e preservada tanto daquilo que pode enclausurá-la, como das contrafacções que possam adulterar a sua autenticidade em prejuízo da pessoa humana e da sua dignidade. Por isso, permanece válida a exortação do apóstolo Pedro: «Comportai-vos como homens livres, não como aqueles que fazem da liberdade como que um véu para encobrir a malícia, mas como servos de Deus» (1 Ped 2, 16).
Esta Pátria, que Deus entrega nas vossas mãos diligentes, há-de apoiar-se sobre os valores imprescindíveis para a existência duma verdadeira democracia: respeito pela vida e por toda a pessoa; solidariedade efectiva entre os membros da comunidade; abertura ao contributo positivo de cada uma das suas categorias e de todos os seus membros, no respeito das diversas competências; atenção às necessidades reais das famílias e, de modo especial, dos jovens que são a promessa do futuro do recém-nascido País. Em tudo isto, os cristãos devem ser exemplares, até porque, como bem ensina a liturgia deste domingo de Pentecostes, eles receberam a força do Espírito Santo para se renovar a si próprios e ao mundo.
A todo o querido povo timorense, exprimo, pois, ardentes votos das maiores felicidades; em particular a Sua Excelência o Senhor Kay Rala Xanana Gusmão, Presidente eleito da República, àqueles que ocupam cargos institucionais, quer a nível nacional quer a nível local. Sobre eles, na verdade, recai mais directamente a responsabilidade de velar pelo correcto encaminhamento de todas as estruturas políticas e administrativas, consolidando a sua operacionalidade e funcionamento ao serviço duma sociedade onde todos possam ser artífices de um projecto comum.
Envio uma saudação fraterna e afectuosa aos Excelentíssimos e Reverendíssimos D. Carlos Filipe Ximenes Belo e D. Basílio do Nascimento, Administradores Apostólicos respectivamente de Díli e Baucau, encorajando-os a continuarem, através da sua palavra iluminada pela fé, do seu exemplo de vida e do seu testemunho constante de fidelidade ao Evangelho e generoso serviço pastoral, a ser pontos de segura referência e orientação. O meu encorajamento também aos sacerdotes, aos religiosos e religiosas, que actuam incansavelmente nas paróquias, nas escolas, nos postos médicos, para que possam continuar o seu precioso apostolado de evangelização e promoção, quer no seio das comunidades católicas, quer em benefício de toda a população timorense.
Enquanto concedo uma cordial Bênção Apostólica a todos vós, invoco, sobre as Autoridades da República Democrática de Timor Leste e quantos hão-de trabalhar para um futuro próspero e sereno, a assistência divina e a intercessão de Maria Imaculada, por vós invocada carinhosamente sob o título da «Virgem de Aitara».
Vaticano, 6 de Maio de 2002.
IOANNES PAULUS II
[00832-06.01] [Texto original: Português]
● TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA
Ai fratelli nell'Episcopato, gli Amministratori Apostolici di Díli e Baucau
Alle Onorevoli Autorità,
Al diletto Popolo timorese,
In una solenne celebrazione eucaristica, voi avete voluto rendere grazie a Dio per il dono della libertà e dell'indipendenza del vostro Paese, alla presenza dell'Arcivescovo Renato Martino, mio Inviato Straordinario.
In questo momento così significativo della vostra storia, mentre vi apprestate ad entrare nel novero delle Nazioni libere della terra, mi unisco spiritualmente a tutti voi per condividere il vostro sentimento di esultanza e per spronarvi ad edificare una società giusta, libera, solidale e pacifica.
È giunta l'ora della libertà! È giunto il tempo della ricostruzione! Per voi, carissimi timoresi, risuonano le parole dell'apostolo Paolo: "Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù" (Gal 5, 1)! La libertà, infatti, va sempre difesa e preservata, sia da ciò che la potrebbe imprigionare, sia da contraffazioni che ne possono snaturare la genuinità, a danno della persona umana e della sua dignità. Vale, allora, l'esortazione dell'Apostolo: "Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio" (1Pt 2,16).
Questa Patria, che Dio affida alle vostre mani operose, dovrà poggiare sui valori senza i quali non esiste una vera democrazia: rispetto della vita e di ogni persona; solidarietà effettiva tra i membri della stessa comunità; apertura al positivo contributo di ogni sua categoria e di tutti i suoi membri, nel rispetto delle differenti competenze; attenzione ai reali bisogni delle famiglie e, in modo speciale, dei giovani, che sono la promessa dell'avvenire del neonato Paese. In tutto ciò i cristiani devono essere di esempio, tanto più che, come ben insegna la liturgia di questa domenica di Pentecoste, essi hanno ricevuto la forza dello Spirito Santo per rinnovare se stessi ed il mondo.
A tutto il caro popolo timorese rivolgo, quindi, il più fervido augurio di ogni bene; in particolare a S.E. il Sig. Kay Rala Xanana Gusmão, Presidente eletto della Repubblica, a coloro che rivestono cariche istituzionali, sia a livello nazionale, sia a livello locale. Ad essi, infatti, compete più direttamente la responsabilità di vegliare sul corretto avvio di tutte le strutture politiche ed amministrative, consolidandone operatività e funzionalità per una società nella quale tutti possano essere artefici di uno stesso progetto.
Un fraterno ed affettuoso saluto rivolgo agli Ecc.mi Mons. Carlos Filipe Ximenes Belo e Mons. Basílio do Nascimento, Amministratori Apostolici di Díli e Baucau, e li incoraggio affinché, con la parola illuminata dalla fede, il loro esempio di vita e la loro costante testimonianza di fedeltà al Vangelo e di generoso servizio pastorale, continuino ad essere punti di riferimento e di orientamento sicuro. Il mio pensiero si rivolge anche ai sacerdoti, i religiosi e le religiose, che operano instancabilmente nelle parrocchie, nelle scuole, nei dispensari medici, affinché possano continuare il loro prezioso apostolato di evangelizzazione e di promozione, sia all'interno delle comunità cattoliche, sia in beneficio dell'intera popolazione timorese.
Nell'impartire di cuore l'Apostolica Benedizione a tutti voi, sulle Autorità della Repubblica Democratica di Timor Est e su tutti coloro che lavoreranno per un prospero e sereno avvenire, invoco l'assistenza divina e l'intercessione di Maria Immacolata, a voi cara sotto il titolo della "Vergine di Aitara".
Dal Vaticano, il 6 maggio 2002
IOANNES PAULUS II
[00832-01.01] [Testo originale: Portoghese]