Alle ore 9 di questa mattina Giovanni Paolo II parte in elicottero dall’eliporto della Città del Vaticano per la Visita Pastorale nell’Isola di Ischia.
Ad accogliere il Santo Padre al suo arrivo - dopo un’ora di volo - all’eliporto allestito a Casamicciola sono, tra gli altri, S.E. Mons. Filippo Strofaldi, Vescovo di Ischia; l’On. Antonio Marzano, Ministro per le Attività Produttive, Rappresentante del Governo Italiano; l’On. Antonio Bassolino, Presidente della Regione Campania; S.E. il Signor Raniero Avogadro, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede; il Dr. Carlo Ferrigno, Prefetto di Napoli; il Prof. Amato Lamberti, Presidente della Provincia di Napoli; il Dott. Pasquale Manzo, Commissario del Comune di Casamicciola; la Dott.ssa Maria Elena Stasi, Commissario del Comune di Ischia.
Subito dopo il Papa raggiunge in auto il Piazzale Aragonese a Ischia-Ponte, per la celebrazione, alle ore 10.30, della Santa Messa della VI Domenica di Pasqua.
Nel corso della Concelebrazione Eucaristica con i Vescovi della Campania e una trentina di sacerdoti, introdotta dalle parole di saluto di S.E. Mons. Filippo Strofaldi, Vescovo di Ischia, il Santo Padre Giovanni Paolo II pronuncia la seguente omelia:
OMELIA DEL SANTO PADRE
1. "Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi" (1Pt 3, 15).
Con queste parole dell'apostolo Pietro, desidero salutare tutti voi, carissimi Fratelli e Sorelle di Ischia. Grazie per la vostra calorosa accoglienza!
Saluto in primo luogo il vostro amato Pastore, Mons. Filippo Strofaldi, e lo ringrazio per le parole di benvenuto che ha voluto rivolgermi a nome vostro. Estendo il mio cordiale saluto al Cardinale di Napoli, ai Vescovi della Campania e agli altri Presuli presenti, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose e alle varie componenti della famiglia diocesana.
Rivolgo un deferente pensiero al Rappresentante del Governo italiano, come pure ai Rappresentanti del Comune, della Provincia di Napoli e della Regione Campania. Saluto anche le altre Autorità politiche e militari, che con la loro presenza hanno voluto onorare questo nostro incontro. Ringrazio poi quanti hanno offerto la loro generosa collaborazione per preparare questa mia visita.
Stringo infine a me in un grande abbraccio tutti voi, abitanti dell'isola, con una speciale parola per gli anziani, gli ammalati, i bambini, le famiglie, senza dimenticare coloro che, per vari motivi, non hanno potuto essere con noi quest'oggi.
2. Permettete, carissimi Fratelli e Sorelle, che nel contesto di questa solenne e festosa celebrazione eucaristica, indirizzi alla vostra amata comunità tre parole importanti, prendendole dalle letture bibliche poc'anzi proclamate.
La prima è: "ascolta!". La troviamo nel vivace racconto del libro degli Atti degli Apostoli, dove si narra che "le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva" (At 8, 6). L'ascolto del testimone di Gesù, che parla di Lui con amore ed entusiasmo, produce, come frutto immediato, la gioia. Nota san Luca: "E vi fu grande gioia in quella città" (At 8, 8).
Comunità cristiana di Ischia, se vuoi sperimentare anche tu questa gioia, resta in ascolto della Parola di Dio! Porterai così a compimento la tua missione, camminando sotto l'azione dello Spirito Santo. Diffonderai il Vangelo della gioia e della pace, rimanendo unita al tuo Vescovo e ai sacerdoti, suoi primi collaboratori.
Come è avvenuto per le comunità di Samaria, di cui parla la prima lettura, scenderà anche su di te l'effusione abbondante del Consolatore, il quale - lo ricorda il Concilio Vaticano II - "muove il cuore e lo rivolge a Dio, apre gli occhi della mente, e dà a tutti dolcezza nel consentire e nel credere alla Verità" (Cost. Dei Verbum, 5).
3. Fratelli e Sorelle carissimi, c'è una seconda parola che vorrei rivolgervi, ed è: "accogli!". La vostra splendida isola, meta di un gran numero di visitatori e turisti, conosce bene il valore dell'accoglienza. Ischia, pertanto, può diventare un laboratorio privilegiato anche di quella tipica accoglienza, che i discepoli di Cristo sono chiamati ad offrire a tutti, da qualunque paese provengano e a qualsiasi cultura appartengano. Solo chi ha aperto l'animo a Cristo è in grado di offrire un'accoglienza mai formale e superficiale, ma contrassegnata da "dolcezza" e da "rispetto" (cfr 1 Pt 3, 15).
La fede accompagnata da opere buone è contagiosa e irradiante, perché rende visibile e comunica l'amore di Dio. Tendete a far vostro questo stile di vita, ascoltando le parole dell'apostolo Pietro, poco fa proclamate nella seconda lettura (cfr 1Pt 3, 15). Egli esorta i credenti a rispondere sempre con pronta disponibilità "a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi". E aggiunge che è "meglio, se così vuole Dio, soffrire operando il bene che facendo il male" (1Pt 3, 17).
4. Quanta saggezza umana e quanta ricchezza spirituale in questi semplici, ma fondamentali consigli ascetici e pastorali! Essi conducono alla terza parola che vorrei affidarvi: "ama!". L'ascolto e l'accoglienza aprono l'animo all'amore. Il brano del Vangelo di Giovanni, appena letto, ci aiuta a meglio comprendere questa misteriosa realtà. Esso ci mostra come l'amore sia il pieno compimento della vocazione della persona secondo il disegno di Dio. Questo amore è il grande dono di Gesù, che ci rende veramente e pienamente uomini. "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, - dice il Signore - questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui" (Gv 14, 21).
Quando ci si sente amati, si è più facilmente spinti ad amare. Quando si sperimenta l'amore di Dio, si è più pronti a seguire Colui che ha amato i suoi discepoli "sino alla fine" (Gv 13, 1), cioè fino al dono totale di sé stesso.
È di questo amore che l'umanità, oggi forse più che mai, ha bisogno, perché solo l'amore è credibile. È la fede incrollabile in questo amore che ispira ai discepoli di Gesù di ogni epoca pensieri di pace, spalancando orizzonti di perdono e di concordia. Certo, ciò è impossibile secondo la logica del mondo, ma tutto si rende possibile a chi si lascia trasformare dalla grazia dello Spirito di Cristo, effusa con il Battesimo nei nostri cuori (cfr Rm 5, 5).
5. Chiesa carissima che vivi in Ischia: sii docile e obbediente alla Parola di Dio e sarai laboratorio di pace e di autentico amore. Diventerai Chiesa sempre più accogliente, dove tutti si sentono a casa. Coloro che vengono a visitarti ripartiranno rinfrancati nel corpo, ma ancor più rinvigoriti nello spirito.
Sotto la guida illuminata e prudente del tuo Pastore, sii una comunità che sa "ascoltare", una terra pronta ad "accogliere", una famiglia che si sforza di "amare" tutti in Cristo.
Ti affido alla Vergine Maria, Madre del Bell'Amore, perché ti aiuti a far risplendere la tua identità di Chiesa di Cristo, di Chiesa dell'Amore.
Ti siano di esempio e di aiuto i santi Patroni, nei quali si è resa concreta in modo visibile e credibile la divina carità.
Chiesa che vivi in Ischia! Il soffio dello Spirito di Cristo ti spinge verso gli orizzonti sconfinati della santità. Non temere, ma con fiducia prendi il largo! Avanza fiduciosa. Sempre!
Sia lodato Gesù Cristo!
[00732-01.02] [Testo originale: Italiano]
● LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DEL REGINA CÆLI
Al termine della solenne Concelebrazione Eucaristica, il Santo Padre guida la recita del Regina Cæli con i fedeli presenti nel Piazzale Aragonese di Ischia-Ponte.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
PRIMA DEL REGINA CÆLI
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Al termine di questa solenne celebrazione eucaristica, volgiamo lo sguardo a Maria, la "Tota Pulchra", la Tutta Bella, la creatura per mezzo della quale Dio si è fatto incontro all'umanità nella forma più sublime. Maria è l'Arca dell'Alleanza in cui si incontrano la terra e il cielo: la natura umana e la natura divina nella Persona del Figlio di Dio. In questa vostra splendida Isola, dono e segno della bellezza di Dio, quante chiese e cappelle sono a Lei dedicate! Con quanti titoli, cari alla pietà popolare, voi invocate Maria!
2. In Lei si riflette il volto luminoso di Cristo. Se la seguiamo docilmente, la Vergine ci conduce a Gesù. Durante il mese di maggio, appena iniziato, alla scuola e in compagnia di Maria, possiamo percorrere un vero cammino contemplativo mediante la recita del Santo Rosario. Questa tradizionale pratica è sicuramente un aiuto validissimo per contemplare i misteri della vita di Cristo.
Parlando del Rosario, il mio pensiero va alla città di Pompei, che sorge a poca distanza da qui. In essa il Beato Bartolo Longo volle dedicare alla Vergine del Santo Rosario un tempio, divenuto il cuore mariano della Campania, noto nel mondo intero. Nel sorvolare i cieli di questa bella Regione, ho pensato con devoto affetto a quel caro Santuario, dove, a Dio piacendo, spero di potermi nuovamente recare. Perché ci sono andato una volta sola!
3. Viviamo in questi giorni la gioia del tempo pasquale. Il mio pensiero va ai nostri fratelli orientali, che oggi celebrano, secondo il loro calendario, la festa di Pasqua. Ci uniamo di cuore alla loro esultanza per la risurrezione di Cristo, pregando il nostro comune Signore perché quanto prima tutti i cristiani possano sperimentare la gioia della piena unità.
Resta sempre davanti al mio cuore la difficile situazione in cui versano non poche popolazioni nel mondo. Vorrei presentare alla Vergine la richiesta di sicurezza e di pace che sale insistente da tante parti e specialmente dalla Terra Santa. Vi invito a pregare con me la Madonna per ottenere l'esaudimento di quelle accorate invocazioni.
A Maria affido pure le popolazioni della Campania e, in particolare, i fedeli di Ischia, che la onorano come Castellana dell'Isola. Con l'aiuto di Maria, possa l’amata Chiesa Ischitana essere faro risplendente di fede e di carità cristiana.
[00733-01.02] [Testo originale: Italiano]
● INCONTRO CON I GIOVANI NEL PIAZZALE DEL SOCCORSO A FORIO D’ISCHIA
Nel pomeriggio, dopo il pranzo con i Vescovi della Campania e una sosta nell’Episcopio, Giovanni Paolo II raggiunge in auto Forio per l’incontro con i giovani, previsto per le ore 17 nel piazzale antistante la Chiesa di Santa Maria del Soccorso.
Accolto dal Sindaco, Dr. Franco Monti, il Santo Padre riceve il saluto del Vescovo, S.E. Mons. Filippo Strofaldi e di tre giovani della diocesi.
Nel corso dell’incontro con i giovani ischitani, il Papa pronuncia il seguente discorso:
DISCORSO DEL SANTO PADRE
Carissimi giovani!
1. "Voi siete il sale della terra ... Voi siete la luce del mondo" (Mt 5,13-14). Queste parole di Gesù, come sapete, costituiscono il tema della prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Così il Maestro divino si rivolse ai suoi discepoli sulle rive del Lago di Galilea, duemila anni fa. Così di nuovo parlerà a migliaia di giovani cristiani di ogni parte del mondo, nella prossima estate, a Toronto. Queste stesse parole risuonano oggi qui, sulle rive del Mare Tirreno, mentre si conclude la mia rapida, ma intensa visita alla vostra bella isola. Esse risuonano per voi, cari giovani di Ischia. Ed è per me una grande gioia farmi eco della voce di Cristo, che vi invita ad ascoltare, a riflettere, ad agire. Solo la parola di Cristo può veramente illuminare i vostri passi.
Vi saluto con grande affetto, carissimi giovani amici. Tutti e ciascuno. Ringrazio il vostro Vescovo che vi ha presentati come "sentinelle del mattino". Ringrazio i vostri rappresentanti, che hanno parlato a nome di tutta la gioventù di Ischia. Grazie della vostra calorosa accoglienza, in cui ben si esprime l'entusiasmo della gioventù ed il "genio" della vostra terra.
2. "Voi siete il sale della terra" (Mt 5,13). Cari ragazzi e ragazze, non è difficile comprendere questa prima immagine usata da Gesù: il sale. E' un'immagine assai significativa. Quando non esistevano mezzi per garantire la lunga conservazione degli alimenti, il sale non aveva solo la funzione di dare sapore, ma era spesso indispensabile per garantire la stessa possibilità di accesso ai cibi. Dicendo "voi siete il sale della terra", il Redentore affidava ai discepoli una duplice missione: dare sapore alla vita, mostrandone il senso rivelato in Lui, e consentire a tutti l'accesso al nutrimento che viene dall'Alto. E' in questo duplice senso che vorrei riferirle quest'oggi anche a voi.
Giovani di Ischia, siate il sale della terra, che da sapore e bellezza alla vita. Mostrate con gesti concreti e con la convinzione delle parole che vale la pena vivere e vivere insieme l'amore che Gesù è venuto a rivelarci e donarci. Non è forse l'amore di Cristo, vincitore del male e della morte, che ci ha trasformati? Fate in modo che il maggior numero di giovani sia raggiunto da questa stessa esperienza.
Siate il sale che consente al nutrimento del Cielo di essere distribuito a tutti, in modo che anche i più distratti e lontani, grazie al vostro entusiasmo, alla vostra passione, al vostro impegno umile e perseverante, si sentano chiamati a credere in Dio e ad amarLo nel prossimo.
3. "Voi siete la luce del mondo" (Mt 5,14). Ecco l'altro messaggio di Gesù ai suoi discepoli. La luce ha la caratteristica di fugare le tenebre, di riscaldare ciò che raggiunge, di esaltarne le forme. Tutto questo lo fa con velocità altissima. Essere luce del mondo vuol dire allora per i cristiani, e specialmente per i giovani cristiani, diffondere dovunque la luce che viene dall'Alto. Vuol dire combattere l'oscurità, tanto quella dovuta alla resistenza del male e del peccato, quanto quella causata da ignoranza e pregiudizi.
Giovani di Ischia, siate raggi della luce di Cristo. E' Lui la "luce del mondo" (Gv 8, 12)! Propagate questa luce in ogni ambiente, specialmente là dove Gesù non è conosciuto e amato o è addirittura rifiutato. Con la vostra vita fate capire che la luce proveniente dall'Alto non distrugge l'umano; al contrario, lo esalta, come il sole che con il suo fulgore mette in rilievo le forme e i colori. Dio non è il concorrente dell'uomo, ma l'amico vero, il suo più fedele alleato.
Questo messaggio va trasmesso con la velocità della luce! Non perdete tempo: la vostra giovinezza è troppo preziosa per essere sciupata anche solo in minima parte. Dio ha bisogno di voi e vi chiama ciascuno per nome.
4. Da quest'Isola, ricca di sole e di bellezze naturali, coperta di verde e immersa nelle acque meravigliose del "mare nostrum", giunga a tutti i giovani - a cominciare dai tanti che vengono a visitarla - un messaggio di luce e di speranza. Cari ragazzi e ragazze, insieme ai vostri genitori, ai pastori, agli educatori, ai catechisti, agli amici, siate "sale e luce" per coloro che il Signore metterà sulla vostra strada.
Vi guidi Maria Santissima, "Stella del mare", che orienta i naviganti nel grande mare della vita al porto sicuro, splendendo come stella luminosa anche nelle ore più buie. Vi siano di esempio i Santi patroni, specialmente santa Restituta e san Giovan Giuseppe della Croce. Nessun turbamento, nessuna paura, nessun peccato vi separino dall'amore di Dio.
Gesù è la luce che vince le tenebre; il sale che dà sapore ai vostri verdi anni e all'intera vostra esistenza. E' Lui che vi conserva nella bellezza e nella fedeltà a Dio, suo e nostro Padre.
Arrivederci a Toronto, dove vi attendo numerosi: insieme ai vostri coetanei d'ogni Continente offriremo al mondo un messaggio di speranza. Il vostro Vescovo, all'inizio, vi ha presentati come "sentinelle del mattino". Sì, carissimi giovani amici, siate sentinelle intrepide del Vangelo, che attendono e preparano l'avvento del Giorno nuovo che è Cristo.
Vi benedico tutti con affetto.
Concluso l’incontro con i giovani, il Papa raggiunge in auto l’eliporto di Casamicciola. La partenza è prevista per le ore 18.15 e l’arrivo all’eliporto della Città del Vaticano alle ore 19.15, dopo un’ora di volo.
[00734-01.02] [Testo originale: Italiano]