RINUNCE E NOMINE ● NOMINA DI MEMBRI ORDINARI DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE
Il Santo Padre ha nominato Membri Ordinari della Pontificia Accademia delle Scienze gli Illustrissimi Signori:
- Prof. Thierry Boon-Falleur, Professore di Immunologia all’Université Catholique di Lovanio e Direttore del Ludwig Institute for Cancer Research di Bruxelles (Belgio);
- Prof. Pierre Léna, Professore di Astrofisica all’Université de Paris VII - Denis Diderot a Meudon (Francia);
- Prof. Günter Blobel, Professore di Biologia Cellulare alla Rockfeller University di New York (U.S.A.);
- Prof. Enrico Berti, Professore di Filosofia all’Università degli Studi di Padova (Italia).
Prof. Thierry Boon-Falleur
Nato a Lovanio nel 1944, Thierry Boon-Falleur ha compiuto gli studi in Medicina all’Università Cattolica di Lovanio e successivamente ha ottenuto il Dottorato all’Università Rockefeller di New York. Attualmente è professore presso l’Università Cattolica di Lovanio, direttore dell’Istituto di Patologia Cellulare Christian de Duve e direttore dell’Unità di Bruxelles del Ludwig Institute per la Ricerca sul Cancro.
Da 25 anni, le ricerche del Prof. Thierry Boon-Falleur sono imperniate sulla genetica e sulla immunologia del cancro. I suoi studi iniziali hanno dimostrato che i tumori suscitano sempre la produzione di antigeni specifici che possono essere riconosciuti dai linfociti T del sistema immunitario. Questi antigeni non sono presenti nelle cellule normali dell’organismo, ma nella maggior parte dei casi essi non provocano una risposta efficace del sistema immunitario. Tuttavia, esperimenti fatti sui topi hanno mostrato che è possibile utilizzare questi antigeni come vaccini terapeutici allo scopo di eliminare le cellule cancerose. Nel 1991, Thierry Boon-Falleur ed il suo gruppo hanno identificato i primi antigeni tumorali umani riconosciuti dai linfociti T, e a seguito di ciò numerosi laboratori nel mondo hanno intrapreso studi clinici per valutare l’utilità di vaccinare i pazienti malati di cancro con questi antigeni. Gli studi di Thierry Boon-Falleur hanno dimostrato che le nostre cellule costantemente presentano in superficie dei frammenti di proteine codificati dal nostro genoma. Questo permette al nostro sistema immunitario di esercitare una sorveglianza costante sull’integrità del nostro genoma, utilizzando i linfociti T per individuare ed eliminare le cellule che producono proteine anomale.
Thierry Boon-Falleur ha ricevuto il Premio « Francqui » (Bruxelles) nel 1990, ed il Premio « Jeantet de Médecine » (Ginevra) nel 1994.
Prof. Pierre Léna
Nato a Parigi (Francia) nel 1937, Pierre Léna ha preparato il suo Dottorato in Francia e negli Stati Uniti sotto la direzione di Jean-Claude Pecker. Dal 1973 è Professore di Astrofisica presso l’Università Denis Diderot (Parigi VII), dove dirige la Scuola di Dottorato di Astronomia e Astrofisica d’Ile-de-France, ed è ricercatore associato all’Osservatorio di Parigi.
Intorno al 1960 la sua attività di ricerca ha accompagnato la nascita, e poi lo sviluppo, di una nuova branca dell’astronomia rivolta all’osservazione degli astri in base alla loro emissione di radiazioni infrarosse, sia per telescopi situati sulla superficie terrestre, sia per quelli a bordo di aerei o di satelliti-osservatorio. A questo scopo, ha sviluppato dei nuovi strumenti, rivolti, in particolare, alla produzione di immagini ad alta risoluzione, per lo studio della superficie e dell’atmosfera di stelle giovani o evolute, come anche dell’ambiente interstellare. Ha contribuito ad introdurre in astronomia l’ottica adattativa, utilizzata per correggere gli effetti deleteri dell’atmosfera terrestre sull’osservazione telescopica, ed ha formato numerosi ricercatori in questo campo di ricerca. Mettendo in opera alcune delle idee introdotte dal francese Antoine Labeyrie, è uno degli artefici del nuovo telescopio europeo VLT in Cile (Very Large Telescope) capace di lavorare in modalità interferometrica ad alta risoluzione e dedicato in modo particolare all’osservazione dei pianeti fuori dal sistema solare.
Il Prof. Léna ha presieduto la Società francese di fisica, ed anche l’Istituto nazionale di ricerca pedagogica. Il suo interesse per le questioni legate all’educazione scientifica e alla pedagogia l’hanno portato a partecipare a trasmissioni televisive, a scrivere diversi libri ed a impegnarsi, in Francia ed in altri paesi, nella riforma dell’educazione scientifica nella scuola primaria (La Main à la pâte).
Prof. Günter Blobel
E’ nato il 21 maggio 1936, Waltersdorf/Silesia (ora Polonia), Germania.
Il Prof. Bobel ha conseguito la Laurea in Medicina presso l’Università di Tübingen nel 1960. Nel 1963 si è trasferito negli Stati Uniti dove, nel 1967, ha ottenuto il Ph.D. presso la University of Wisconsin. Successivamente ha trascorso due anni presso il laboratorio di George Palade (membro della Pontificia Accademia, Premio Nobel in Medicina nel 1974) della Rockefeller University di New York. Da allora il Prof. Blobel ha insegnato alla Rockefeller University, prima come Assistente nel 1969, poi Professore Associato nel 1973, e quindi Professore Ordinario nel 1976, e infine come John D. Rockefeller Jr Professor nel 1992. Dal 1986 è membro dell’Howard Hughes Institute.
Il Prof. Blobel è un insigne biologo cellulare, noto in tutto il mondo per aver spiegato i meccanismi medianti i quali le proteine di nuova formazione vengono trasportate dal loro luogo di sintesi nel cytosol alla loro finale collocazione all’interno o all’esterno della cellula. I suoi contributi hanno ricevuto molti riconoscimenti, il più recente dei quali è il Premio Nobel in Fisiologia o Medicina nel 1999.
Recentemente, il Prof. Blobel ha creato una fondazione, gli amici di Dresda, che ha già raccolto diversi milioni di dollari per la ricostruzione dei monumenti della città distrutta dai bombardamenti degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare la Sinagoga e il Frauenkirche. A questa fondazione il Prof. Blobel ha donato buona parte dei proventi del Premio Nobel.
Prof. Enrico Berti
Enrico Berti è nato a Valeggio sul Mincio (Verona) il 3 novembre 1935, si è laureato in Filosofia nell’Università di Padova nel 1957, ha insegnato per due anni nella Scuola secondaria superiore, è stato poi assistente nell’Università di Padova dal 1961 al 1964 e dal 1° gennaio 1965 è stato nominato professore di Storia della filosofia antica nell’Università di Perugia, dove ha insegnato anche Storia della filosofia e Filosofia morale. Nel 1969 è passato alla cattedra di Storia della filosofia dell’Università di Perugia e nel 1971 si è trasferito nell’Università di Padova, dove tuttora insegna Storia della filosofia (dopo avere insegnato anche Filosofia teoretica e Filosofia della politica) ed è dal 1997 direttore del Dipartimento di Filosofia. Nel 1990 ha insegnato nell’Università di Ginevra e nel 1998 è stato titolare della Cattedra Perelman nell’Università Libera di Bruxelles. E’ stato due volte presidente della Società Filosofica Italiana. E’ socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei (Roma), membro dell’Institut International de Philosophie (Parigi), membro della Pontificia Accademia di San Tommaso, socio effettivo dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti (Venezia) e dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti in Padova. Nel 1987 ha vinto il premio dell’Associazione Internazionale "F. Nietzsche" per la filosofia.
Le sue ricerche si sono rivolte sin dall’inizio ad Aristotele, di cui Berti ha studiato la concezione generale del sapere, la fisica, la metafisica, l’etica e la politica; indi si sono rivolte alla fortuna di Aristotele nel medioevo, nell’età moderna e nell’età contemporanea. In particolare esse hanno riguardato il problema della contraddizione e la dialettica, la distinzione tra le varie forme di razionalità, la concezione dello Stato, il tema dei diritti umani. Dal punto di vista teoretico Enrico Berti aderisce ad un orientamento di tipo metafisico, proponendo una concezione della metafisica classica in chiave problematica e dialettica. Egli è interessato soprattutto al confronto tra la metafisica di tradizione aristotelica e il dibattito filosofico contemporaneo, sia sul versante della filosofia analitica che su quello dell’ermeneutica.
[00549-01.02]