Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


VEGLIA PASQUALE NELLA NOTTE SANTA DI PASQUA, 30.03.2002


Alle ore 20.00 il Santo Padre Giovanni Paolo II presiede, nella Patriarcale Basilica Vaticana, la solenne Veglia nella Notte Santa di Pasqua.

La Veglia ha inizio nell’atrio della Basilica di San Pietro con la benedizione del fuoco e l’accensione del cero pasquale. Alla processione verso l’Altare con il cero pasquale e il canto dell’Exsultet, fanno seguito la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica.

Nel corso della Liturgia Battesimale il Papa amministra i Sacramenti dell’iniziazione cristiana a sette catecumeni provenienti da diversi Paesi e il Battesimo a due bambini.

Pubblichiamo di seguito l’omelia che Giovanni Paolo II pronuncia dopo la proclamazione del Santo Vangelo:

OMELIA DEL SANTO PADRE

1. "Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu" (Gn 1,3).

Un'esplosione di luce, che la parola di Dio trasse dal nulla, squarciò la prima notte, la notte della creazione.

Scriverà l'apostolo Giovanni: "Dio è luce e in lui non ci sono tenebre" (1 Gv 1,5). Dio non ha creato le tenebre, ma la luce! E il Libro della Sapienza, rivelando chiaramente che l'opera di Dio obbedisce da sempre ad una finalità positiva, così si esprime: "Egli ha creato tutto per l'esistenza; / le creature del mondo sono sane, / in esse non c'è veleno di morte, / né gli inferi regnano sulla terra" (Sap 1,14).

In quella prima notte, la notte della creazione, affonda le sue radici il mistero pasquale che, dopo il dramma del peccato, costituisce la restaurazione e il coronamento di quel primo inizio. La divina Parola ha chiamato all'esistenza tutte le cose e, in Gesù, si è fatta carne per salvarci. E se destino del primo Adamo fu ritornare alla terra da cui era stato tratto (cfr Gn 3,19), l'ultimo Adamo è disceso dal cielo per risalirvi vincitore, primizia della nuova umanità (cfr Gv 3,13; 1 Cor 15,47).

2. Un'altra notte costituisce l'evento fondamentale della storia d'Israele: è il prodigioso esodo dall'Egitto, di cui ogni anno si legge il racconto nella solenne Veglia pasquale.

"Il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull'asciutto, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra" (Es 14,21-22). Il popolo di Dio è nato da questo "battesimo" nel Mare Rosso, quando sperimentò la mano potente del Signore che lo strappava alla schiavitù per condurlo alla sospirata terra della libertà, della giustizia e della pace.

Questa è la seconda notte, la notte dell'esodo.

La profezia del Libro dell'Esodo si compie oggi anche per noi, che siamo israeliti secondo lo Spirito, discendenza di Abramo grazie alla fede (cfr Rm 4,16). Nella sua Pasqua, quale nuovo Mosè, Cristo ci ha fatto passare dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio. Morti con Gesù, con Lui risorgiamo a vita nuova, grazie alla potenza del suo Spirito. Il suo Battesimo è diventato il nostro.

3. Riceverete questo Battesimo, che genera l'uomo a vita nuova, anche voi, carissimi Fratelli e Sorelle catecumeni, provenienti da diversi Paesi: dall'Albania, dalla Cina, dal Giappone, dall'Italia, dalla Polonia, dalla Repubblica Democratica del Congo. Due di voi, una mamma giapponese ed una cinese, portano con sé anche il figlio, così che, nella stessa celebrazione, le madri saranno battezzate insieme coi loro bambini.

"In questa santissima notte", in cui Cristo è risuscitato dai morti, si compie per voi un "esodo" spirituale: lasciate alle spalle la vecchia esistenza ed entrate nella "terra dei viventi". Questa è la terza notte, la notte della risurrezione.

4. "O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere il tempo e l'ora in cui Cristo è risorto dagli inferi". Così abbiamo cantato nel Preconio pasquale, all'inizio di questa solenne Veglia, madre di tutte le Veglie.

Dopo la notte tragica del Venerdì Santo, quando l'"impero delle tenebre" (Lc 22,53) sembrò aver la meglio su Colui che è "la luce del mondo" (Gv 8,12), dopo il grande silenzio del Sabato Santo, in cui Cristo, compiuta la sua opera sulla terra, trovò riposo nel mistero del Padre e portò il suo messaggio di vita negli abissi della morte, ecco finalmente la notte che precede "il terzo giorno", nel quale, secondo le Scritture, il Messia sarebbe risorto, come Egli stesso aveva più volte preannunciato ai suoi discepoli.

"O notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra al cielo e l'uomo al suo Creatore!" (Preconio pasquale).

5. Questa è la notte per eccellenza della fede e della speranza. Mentre tutto è immerso nel buio, Dio - la Luce - veglia. Con Lui vegliano quanti confidano e sperano in Lui.

O Maria, questa è per eccellenza la tua notte! Mentre si spengono le ultime luci del sabato, e il frutto del tuo grembo riposa nella terra, anche il tuo cuore veglia! La tua fede e la tua speranza guardano avanti. Oltre il pesante masso, intravedono già la tomba vuota; oltre gli spessi veli delle tenebre, scorgono l'alba della risurrezione.

Fa, o Madre, che anche noi vegliamo nel silenzio della notte, credendo e sperando nella parola del Signore. Incontreremo così, nella pienezza della luce e della vita, Cristo, primizia dei risorti, che regna col Padre e lo Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Alleluia!

[00499-01.01] [Testo originale: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

«Dieu dit: ‘Que la lumière soit’. Et la lumière fut» (Gn 1, 3).

Une explosion de lumière, que la parole de Dieu tira du néant, déchira la première nuit, la nuit de la création.

L’Apôtre Jean écrira: «Dieu est lumière, il n’y a pas de ténèbres en lui» (1Jn, 1, 5). Dieu n’a pas créé les ténèbres, mais la lumière. Le livre de la Sagesse, révélant clairement que l’œuvre de Dieu obéit depuis toujours à une finalité positive, s’exprime ainsi: «Il a créé toutes choses pour qu’elles subsistent; ce qui naît dans le monde est bienfaisant, et l’on n’y trouve pas le poison qui fait mourir. La puissance de la mort ne règne pas sur la terre» (Sg 1, 14).

C’est dans cette première nuit, la nuit de la création, que le mystère pascal plonge ses racines et, après le drame du péché, il constitue la restauration et le couronnement de ce premier commencement. La parole divine a appelé toutes choses à l’existence et, en Jésus, elle s’est faite chair pour nous sauver. Et si la destinée d’Adam fut de retourner à la terre dont il avait été tiré (cf. Gn3, 19), le dernier Adam est descendu du ciel pour y remonter vainqueur, prémices de l’humanité nouvelle (cf. Jn3, 13; 1 Co15, 47).

2. Une autre nuit constitue l’événement fondamental de l’histoire d’Israël: il s’agit du prodigieux exode d’Égypte, dont nous lisons chaque année le récit dans la solennelle Veillée pascale.

«Le Seigneur chassa la mer toute la nuit par un fort vent d’est, et il mit la mer à sec. Les eaux se fendirent, et les fils d’Israël pénétrèrent dans la mer à pied sec, les eaux formant une muraille à leur droite et à leur gauche» (Ex 14, 21-22). Le peuple de Dieu est né de ce «baptême» dans la Mer Rouge, lorsqu’il fit l’expérience de la main puissante du Seigneur, qui le tirait de l’esclavage pour le conduire à la terre désirée de la liberté, de la justice et de la paix.

C’est la deuxième nuit, la nuit de l’exode.

La prophétie du Livre de l’Exode s’accomplit aussi aujourd’hui pour nous qui sommes des israélites selon l’Esprit, descendance d’Abraham grâce à la foi (cf. Rm 4, 16). Dans sa Pâque, comme nouveau Moïse, le Christ nous a fait passer de l’esclavage du péché à la liberté des fils de Dieu. Morts avec Jésus, avec Lui nous ressuscitons à une vie nouvelle, grâce à la puissance de son Esprit. Son Baptême est devenu le nôtre.

3. Chers Frères et Sœurs catéchumènes, vous aussi, vous allez recevoir ce Baptême, qui engendre en l’homme une vie nouvelle, vous qui venez de différents pays: Albanie, Chine, Japon, Italie, Pologne, République démocratique du Congo. Deux d’entre vous, une mère japonaise et une mère chinoise, ont aussi, chacune avec elle, leur enfant, de sorte que, dans la même célébration, les mères seront baptisées avec leurs enfants.

«Dans cette nuit très sainte» au cours de laquelle le Christ est ressuscité d’entre les morts, s’accomplit pour vous un «exode» spirituel: laissez derrière vous votre vieille existence et entrez dans la «terre des vivants». C’est la troisième nuit, la nuit de la Résurrection.

4. «Ô nuit bienheureuse, toi seule as mérité de connaître le temps et l’heure où le Christ est ressuscité des morts». C’est ce que nous avons chanté dans l’Exsultet pascal, au début de cette Veillée solennelle, mère de toutes les Veillées.

Après la nuit tragique du Vendredi saint, où la «domination des ténèbres» (Lc 22, 53) semblait l’emporter sur Celui qui est «la lumière du monde» (Jn 8, 12), après le grand silence du Samedi saint, où le Christ, ayant accompli son œuvre sur la terre, trouva son repos dans le mystère du Père et porta son message de vie dans les profondeurs de la mort, voici finalement la nuit qui précède «le troisième jour», au cours duquel, selon les Écritures, le Messie serait ressuscité, comme il l’avait à plusieurs reprises annoncé à ses disciples.

«Ô nuit vraiment glorieuse, nuit où le ciel s’unit la terre, où l’homme rencontre son Créateur!» (Exsultet pascal).

5. C’est la nuit par excellence de la foi et de l’espérance. Tandis que tout est plongé dans l’obscurité, Dieu – la lumière – veille. Avec Lui veillent ceux qui se confient et qui espèrent en Lui.

Ô Marie, c’est là par excellence ta nuit ! Tandis que s’éteignent les dernières lumières du samedi et que le fruit de ton sein repose dans la terre, ton cœur veille aussi. Ta foi et ton espérance regardent en avant. Au-delà de la lourde pierre, ils entrevoient déjà le tombeau vide; au-delà du voile épais des ténèbres, ils perçoivent l’aube de la Résurrection.

Fais, Ô Mère, que nous aussi nous veillions dans le silence de la nuit, croyant et espérant en la parole du Seigneur! Nous rencontrerons ainsi, dans la plénitude de la lumière et de la vie, le Christ, premier des ressuscités, lui qui règne avec le Père et l’Esprit Saint, dans les siècles des siècles. Alléluia!

[00499-03.01] [Texte original: Italien]

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

1. "God said: ‘Let there be light’; and there was light" (Gen 1:3).

An explosion of light, which God’s word brought forth from nothing, rent asunder the first night, the night of Creation.

The Apostle John will write:"God is light, and in him is no darkness at all" (1 Jn 1:5). God did not create darkness but light! And the Book of Wisdom, clearly revealing that God’s work has always had a positive purpose, puts it thus: "He created all things that they might exist; and the creatures of the world are wholesome, and there is no destructive poison in them; and the dominion of Hades is not on earth" (Wis 1:14).

In that first night, the night of Creation, is rooted the Paschal Mystery which, following the tragedy of sin, represents the restoration and the crowning of that first beginning. The divine Word called into existence all things and, in Jesus, became flesh for our salvation. And if the destiny of the first Adam was to return to the earth from which he had been made (cf. Gen 3:19), the last Adam has come down from heaven in order to return there in victory, the first-fruits of the new humanity (cf. Jn 3:13; 1 Cor 15:47).

2. Another night constitutes the fundamental event of the history of Israel: it is the wondrous Exodus from Egypt, the story of which is read each year at the solemn Easter Vigil.

"The Lord drove the sea back by a strong east wind all night, and made the sea dry land, and the waters were divided. The people of Israel went into the midst of the sea on dry ground, the waters being a wall to them on their right hand and on their left" (Ex 14:21-22). The People of God was born from this "baptism" in the Red Sea, when it experienced the powerful hand of the Lord who snatched it from slavery in order to lead it to the yearned-for land of freedom, justice and peace.

This is the second night, the night of the Exodus.

The prophecy of the Book of Exodus is fulfilled today also for us, who are Israelites according to the Spirit, descendants of Abraham because of faith (cf. Rom 4:16). In his Passover, as the new Moses, Christ has made us pass from the slavery of sin to the freedom of the children of God. Having died with Jesus, with him we rise to new life, thanks to the power of his Spirit. His Baptism has become our baptism.

3. You too will receive this Baptism, which brings us into a new life, dear catechumens from different countries: from Albania, China, Japan, Italy, Poland, and the Democratic Republic of Congo. Two of you, a Japanese mother and a Chinese mother, have each brought their child, so that, in the same celebration, the mothers and the children will be baptized together.

"On this most holy night", when Christ rose from the dead, you too will experience a spiritual "exodus": leave behind your former life and enter the "land of the living". This is the third night, the night of the Resurrection.

4. "Most blessed of all nights, chosen by God to see Christ rising from the dead!". We sang these words in the Easter Proclamation at the beginning of this solemn Vigil, the Mother of all Vigils.

After the tragic night of Good Friday, when "the power of darkness" (Lk 22:53) seemed to have prevailed over the One who is "the light of the world" (Jn 8:12), after the great silence of Holy Saturday, in which Christ, having completed his work on earth, found rest in the mystery of the Father and took his message of life into the pit of death, behold at last the night which precedes "the third day", on which, in accordance with the Scriptures, the Messiah would rise, as he himself had often foretold to his disciples.

"Night truly blessed, when heaven is wedded to earth and man is reconciled to God!" (Easter Proclamation).

5. This is the night of nights, the night of faith and of hope. While all is shrouded in darkness, God – the Light – keeps watch. With him there keep watch all who hope and trust in him.

O Mary, this is truly your night! As the last lights of the Sabbath are extinguished, and the fruit of your womb rests in the earth, your heart too keeps watch! Your faith and your hope look ahead. Behind the heavy stone, they already detect the empty tomb; behind the thick veil of darkness, they glimpse the dawn of the Resurrection.

Grant, O Mother, that we too may keep watch in the silence of the night, believing and hoping in the Lord’s word. Thus shall we meet, in the fullness of light and life, Christ, the first-fruits of the risen, who reigns with the Father and the Holy Spirit, for ever and ever. Alleluia!

[00499-02.01] [Original text: Italian]

TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

"Gott sprach: Es werde Licht! Und es wurde Licht" (Gen 1,3).

Eine Explosion des Lichtes, die das Wort Gottes aus dem Nichts hervorrief, zerriß die erste Nacht, die Nacht der Schöpfung.

Der Apostel Johannes wird später schreiben: "Gott ist Licht, und keine Finsternis ist in ihm" (1 Joh 1,5). Gott hat nicht die Finsternis geschaffen, sondern das Licht! Gottes Werk folgt von Anbeginn an einer positiven Zielsetzung. Dies drückt das Buch der Weisheit mit offenbarender Klarheit aus: "Zum Dasein hat er alles geschaffen, und heilbringend sind die Geschöpfe der Welt. Kein Gift des Verderbens ist in ihnen, das Reich des Todes hat keine Macht auf der Erde" (Weish 1,14).

In jene erste Nacht, die Nacht der Schöpfung, senkt das Ostergeheimnis seine Wurzeln, das nach dem Drama des Sündenfalls die Wiederherstellung und Krönung des Uranfangs darstellt. Das göttliche Wort hat alles ins Dasein gerufen und ist in Jesus Fleisch geworden, um uns zu retten. Und wenn es dem ersten Adam beschieden war, zur Erde zurückzukehren, von der er genommen war (vgl. Gen 3,19), so ist der zweite Adam vom Himmel herabgestiegen, um siegreich dorthin zurückzukehren, als Erstlingsgabe der neuen Menschheit (vgl. Joh 3,13; 1 Kor 15, 47).

2. Eine andere Nacht bildet das entscheidende Ereignis der Geschichte Israels: Es ist der wunderbare Auszug aus Ägypten, dessen Bericht jedes Jahr in der Osternachtfeier vorgetragen wird.

"Der Herr trieb die ganze Nacht das Meer durch einen starken Ostwind fort. Er ließ das Meer austrocknen, und das Wasser spaltete sich. Die Israeliten zogen auf trockenem Boden ins Meer hinein, während rechts und links von ihnen das Wasser wie eine Mauer stand" (Ex 14, 21-22). Das Volk Gottes ist aus dieser "Taufe" im Roten Meer geboren, als es die mächtige Hand des Herrn erlebte, die es der Knechtschaft entriss, um es in das ersehnte Land der Freiheit, der Gerechtigkeit und des Friedens zu führen.

Das ist die zweite Nacht, die Nacht des Exodus.

Die Prophetie des Buches Exodus erfüllt sich heute auch für uns, die wir dem Geiste nach, dank unserer Abstammung im Glauben von Abraham, Israeliten sind (vgl. Röm 4,16). In seinem Pascha hat uns Christus, als neuer Moses, aus der Knechtschaft der Sünde zur Freiheit der Kinder Gottes gelangen lassen. Nachdem wir mit Christus gestorben sind, erstehen wir durch die Kraft seines Geistes mit ihm zu neuem Leben. Seine Taufe ist zu unserer Taufe geworden.

3. Auch Ihr, geliebte Brüder und Schwestern, Katechumenen aus verschiedenen Ländern - aus Albanien, China, Japan, Italien, Polen, der Demokratischen Republik Kongo -, dürft diese Taufe, die den Menschen zu neuem Leben erweckt, empfangen. Zwei von euch, eine japanische und eine chinesische Mutter, bringen auch ihr Kind mit, so dass in derselben Feier die Mütter zusammen mit ihren Kindern getauft werden.

"In dieser heiligsten Nacht", in der Christus von den Toten auferstanden ist, vollzieht sich für euch ein geistiger "Exodus": Ihr lasst das alte Dasein hinter euch und tretet ein in das "Land der Lebenden". Dies ist die dritte Nacht, die Nacht der Auferstehung.

4. "O wahrhaft selige Nacht, dir allein war es vergönnt, die Stunde zu kennen, in der Christus erstand von den Toten". So haben wir im Osterlob zu Beginn dieser feierlichen Osternacht, der Mutter aller nächtlichen Gottesdienste, gesungen.

Nach der tragischen Nacht des Karfreitags, als "die Macht der Finsternis" (Lk 22, 53) über Den, der "das Licht der Welt" (Joh 8,12) ist, die Oberhand zu haben schien, nach dem großen Schweigen des Karsamstag, an dem Christus nach Vollendung seines irdischen Werkes im Geheimnis des Vaters Ruhe fand und seine Botschaft vom Leben in die Abgründe des Todes trug, da endlich bricht die Nacht an, die "dem dritten Tag" vorausgeht, an dem, nach der Schrift, der Messias auferstehen sollte, wie er selbst es mehrmals seinen Jüngern angekündigt hatte.

"O wahrhaft selige Nacht, die Himmel und Erde versöhnt, die Gott und Menschen verbindet!" (Osterlob).

5. Dies ist die Nacht des Glaubens und der Hoffnung schlechthin. Während alles in Finsternis versinkt, wacht Gott - das Licht. Mit ihm wachen alle, die auf ihn vertrauen und hoffen.

O Maria, dies ist wahrhaftig deine Nacht! Während die letzten Lichter des Samstags verlöschen und die Frucht deines Leibes in der Erde ruht, bleibt dein Herz wach! Dein Glaube und deine Hoffnung schauen nach vorne. Sie sehen, dass hinter dem schweren Felsblock das Grab bereits leer ist; sie erblicken hinter den dicken Schleiern der Dunkelheit die Morgenröte der Auferstehung.

Mutter, lass auch uns wachen im Schweigen der Nacht, im Glauben und in der Hoffnung auf das Wort des Herrn. So werden wir in der Fülle des Lichtes und des Lebens, Christus, der Erstlingsgabe der Auferstandenen, begegnen, der mit dem Vater und dem Heiligen Geist herrscht von Ewigkeit zu Ewigkeit. Halleluja!

[00499-05.01] [Originalsprache: Italienisch]

TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

1. "Y dijo Dios: Que exista la luz. Y la luz existió" (Gn 1, 3). Una explosión de luz, que la palabra de Dios sacó de la nada, rompió la primera noche, la noche de la creación.

Como dice el apóstol Juan: "Dios es Luz, en él no hay tiniebla alguna" (1 Jn 1, 5). Dios no ha creado la oscuridad, sino la luz. Y el libro de la Sabiduría, revelando claramente que la obra de Dios tiene siempre una finalidad positiva, se expresa de la siguiente manera: "Él todo lo creó para que subsistiera, las criaturas del mundo son saludables, no hay en ellas veneno de muerte ni imperio del Hades sobre la tierra" (Sab 1, 14).

En aquella primera noche de la creación hunde sus raíces el misterio pascual que, tras el drama del pecado, representa la restauración y la culminación de aquel comienzo primero. La Palabra divina ha llamado a la existencia a todas las cosas y, en Jesús, se ha hecho carne para salvarnos. Y, si el destino del primer Adán fue volver a la tierra de la que había sido hecho (cf. Gn 3, 19), el último Adán ha bajado del cielo para volver a él victorioso, primicia de la nueva humanidad (cf. Jn 3, 13; 1 Co 15, 47).

2. Hay otra noche como acontecimiento fundamental de la historia de Israel: la salida prodigiosa de Egipto, cuyo relato se lee cada año en la solemne Vigilia pascual.

"El Señor hizo soplar durante toda la noche un fuerte viento del este que secó el mar y se dividieron las aguas. Los israelitas entraron en medio del mar a pie enjuto, mientras que las aguas formaban muralla a derecha e izquierda" (Ex 14, 21-22). El pueblo de Dios ha nacido de este "bautismo" en el Mar Rojo, cuando experimentó la mano poderosa del Señor que lo rescataba de la esclavitud para conducirlo a la anhelada tierra de la libertad, de la justicia y de la paz.

Esta es la segunda noche, la noche del éxodo.

La profecía del libro del Éxodo se cumple hoy también en nosotros, que somos israelitas según el espíritu, descendientes de Abraham por la fe (cf. Rm 4, 16). Como el nuevo Moisés, Cristo nos ha hecho pasar en su Pascua de la esclavitud del pecado a la libertad de los hijos de Dios. Muertos con Jesús, resucitamos con Él a un vida nueva, por la fuerza del Espíritu Santo. Su Bautismo se ha convertido en el nuestro.

3. También recibiréis este Bautismo, que engendra el hombre a una vida nueva, vosotros, queridos Hermanos y Hermanas catecúmenos provenientes de diversos países: de Albania, China, Japón, Italia, Polonia y República Democrática del Congo. Dos de vosotros, una mamá japonesa y otra china, llevan consigo también a su hijo, de tal manera que, en la misma celebración, las madres serán bautizadas junto con sus hijos.

"En esta noche de gracia", en la que Cristo ha resucitado de entre los muertos, se realiza en vosotros un "éxodo" espiritual: dejáis atrás la vieja existencia y entráis en la "tierra de los vivos". Esta es la tercera noche, la noche de la resurrección.

4. "¡Qué noche tan dichosa! Sólo ella conoció el momento en que Cristo resucitó de entre los muertos". Así se ha cantado en el Pregón pascual, al comienzo de esta Vigilia solemne, madre de todas las Vigilias.

Después de la noche trágica del Viernes Santo, cuando el "poder de las tinieblas" (cf. Lc 22, 53) parecía prevalecer sobre Aquel que es "la luz del mundo" (Jn 8, 12), después del gran silencio del Sábado Santo, en el cual Cristo, cumplida su misión en la tierra, encontró reposo en el misterio del Padre y llevó su mensaje de vida a los abismos de la muerte, ha llegado finalmente la noche que precede el "tercer día", en el que, según las Escrituras, el Señor habría de resucitar, como Él mismo había preanunciado varias veces a sus discípulos.

"¡Qué noche tan dichosa en que une el cielo con la tierra, lo humano y lo divino!" (Pregón pascual).

5. Esta es la noche por excelencia de la fe y de la esperanza. Mientras todo está sumido en la oscuridad, Dios – la Luz – vela. Con Él velan todos los que confían y esperan en Él.

¡Oh María!, esta es por excelencia tu noche. Mientras se apagan las últimas luces del sábado y el fruto de tu vientre reposa en la tierra, tu corazón también vela. Tu fe y tu esperanza miran hacia delante. Vislumbran ya detrás de la pesada losa la tumba vacía; más allá del velo denso de las tinieblas, atisban el alba de la resurrección.

Madre, haz que también velemos en el silencio de la noche, creyendo y esperando en la palabra del Señor. Así encontraremos, en la plenitud de la luz y de la vida, a Cristo, primicia de los resucitados, que reina con el Padre y el Espíritu Santo, por los siglos de los siglos. ¡Aleluya!

[00499-04.01] [Texto original: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE

1. "Disse Deus: «Haja Luz». E houve luz" (Gn 1,3)

Uma explosão de luz, que a palavra de Deus fez surgir do nada, rasgou a primeira noite, a noite da criação.

O apóstolo João escreverá: "Deus é luz e n’Ele não há trevas" (1Jo 1,5). Deus não criou as trevas, mas a luz! E o Livro da Sabedoria, revelando claramente que a obra de Deus obedece desde sempre a uma finalidade positiva, assim se exprime: "Ele criou tudo para a existência; / e todas as criaturas têm em si a salvação. / Não há nelas nenhum princípio de morte, / nem o domínio da morte impera sobre a terra" (Sab 1,14).

Naquela primeira noite, a noite da criação, tem as suas raízes o mistério pascal que, após o drama do pecado, constitui a restauração e a coroação daquele instante inicial. A Palavra divina trouxe à existência todas as coisas e, em Jesus, fez-se carne para nos salvar. E, se o destino do primeiro Adão foi retornar à terra donde viera (cf. Gn 3,19), o último Adão desceu do céu para lá subir de novo vencedor, primícia da nova humanidade (cf. Jo 3,23; 1 Cor 15,47).

2. Uma outra noite constitui o evento fundamental da história de Israel: é o êxodo prodigioso do Egipto, cuja narração se lê em cada ano na solene Vigília pascal.

"O Senhor fustigou o mar com um impetuoso vento do oriente, que soprou durante toda a noite. Secou o mar, e as águas dividiram-se. Os filhos de Israel desceram a pé enxuto para o meio do mar, e as águas formavam como que uma muralha à direita e à esquerda deles" (Ex 14,21-22). O povo de Deus nasceu deste "baptismo" no Mar Vermelho, quando experimentou a mão forte do Senhor que o arrancava da escravidão, para conduzi-lo à suspirada terra da liberdade, da justiça e da paz.

Esta é a segunda noite, a noite do êxodo.

A profecia do Livro do Êxodo cumpre-se hoje também para nós, que somos israelitas segundo o Espírito, descendência de Abraão graças à fé (cf. Rom 4,16). Na sua Páscoa, como novo Moisés, Cristo faz-nos passar da escravidão do pecado à liberdade dos filhos de Deus. Mortos com Jesus, com Ele ressuscitamos para a vida nova, pelo poder do seu Espírito. O seu Baptismo veio a ser o nosso.

3. Recebereis este Baptismo, que gera o homem para a vida nova, também vós, caríssimos Irmãos e Irmãs catecúmenos, provindos de diversos Países: da Albânia, da China, do Japão, da Itália, da Polónia, da República Democrática do Congo. Dois dentre vós, uma mãe japonesa e uma chinesa, trazem consigo também o filho, de modo que, na mesma celebração, serão baptizadas as mães junto com as suas crianças.

"Nesta santíssima noite" em que Cristo ressuscitou dos mortos, cumpre-se para vós um "êxodo" espiritual: deixais para trás a velha existência e entrais na "terra dos vivos". Esta é a terceira noite, a noite da ressurreição.

4. "Oh noite ditosa, única a ter conhecimento do tempo e da hora em que Cristo ressuscitou do sepulcro". Assim cantámos no Precónio Pascal, no início desta solene Vigília, mãe de todas as Vigílias.

Após a trágica noite de Sexta-feira Santa, quando «o domínio das trevas» (Lc 22,53) parecia levar a melhor sobre Aquele que é «a luz do mundo» (Jo 8,12), após o grande silêncio de Sábado Santo, em que Cristo, cumprida a sua obra na terra, encontrou descanso no mistério do Pai e levou a sua mensagem de vida aos abismos da morte, eis finalmente a noite que precede "o terceiro dia", no qual, segundo as Sagradas Escrituras, o Messias havia de ressuscitar, como Ele mesmo tinha repetidamente preanunciado aos seus discípulos.

"Oh noite ditosa, em que o Céu se une à terra, em que o homem se encontra com Deus!" (Precónio Pascal).

5. Esta é a noite por excelência da fé e da esperança. Enquanto tudo está mergulhado na escuridão, Deus - a Luz - vigia. Com Ele, vigiam todos que confiam e esperam n’Ele.

Ó Maria, esta é por vossa excelência a vossa noite! Enquanto se apagam as últimas luzes do sábado, e o fruto do vosso ventre descansa na terra, vosso coração também vigia! A vossa fé e a vossa esperança projectam-se para diante. Para além da pesada lápide, vislumbram já o túmulo vazio; para além do espesso véu das trevas, entrevêem a aurora da ressurreição.

Fazei, ó Mãe, que também nós vigiemos no silêncio da noite, crendo e esperando na palavra do Senhor. Encontraremos assim, na plenitude da luz e da vida, Cristo, primícia dos ressuscitados, que reina com o Pai e o Espírito Santo, pelos séculos dos séculos. Aleluia!

[00499-06.01] [Texto original: Italiano]