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COMUNICATO: NUOVE PROSPETTIVE PER L’APERTURA DEGLI ARCHIVI VATICANI A RIGUARDO DEL PONTIFICATO DI PIO XI, 15.02.2002


COMUNICATO: NUOVE PROSPETTIVE PER L’APERTURA DEGLI ARCHIVI VATICANI A RIGUARDO DEL PONTIFICATO DI PIO XI

Nel 1984, per disposizione di Papa Giovanni Paolo II, la consultazione delle fonti degli Archivi Vaticani venne estesa fino al 1922, termine del Pontificato di Benedetto XV. Allo stesso tempo si avviò il riordino della documentazione relativa al Pontificato di Papa Pio XI (1922-1939), alla luce di alcuni criteri che da sempre disciplinano la materia, e cioè, l'apertura per periodi di tempo corrispondenti ad uno o più Pontificati; il rispetto di un congruo lasso di tempo, ai fini di proteggere la giusta discrezione quanto a persone ed istituzioni; il compimento del totale riordino dei documenti d'archivio allo scopo di rendere funzionale la ricerca e sicuro il trattamento della documentazione.

La preparazione del materiale archivistico relativo al Pontificato di Papa Pio XI è in fase avanzata; tuttavia, il suo completamento richiede ancora altri tre anni circa e non può essere espletato semplicemente con una qualunque integrazione dell'equipe preposta ai lavori, giacché la materia stessa esige la collaborazione di archivisti esperti ed idonei a trattare, non di rado, carte riguardanti il foro interno.

Mentre si attende, pertanto, l'apertura di tutte le fonti archivistiche della Santa Sede relative a tale Pontificato, il Santo Padre Giovanni Paolo II è venuto nella determinazione di rendere disponibili ai Ricercatori, a partire dall'inizio dell'anno 2003, i documenti contenuti negli archivi della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato e nell'Archivio Segreto Vaticano, concernenti la Germania e relativi al periodo 1922-1939.

Verranno pertanto posti a disposizione degli Storici tutti i documenti dei fondi: — Archivio degli Affari Ecclesiastici Straordinari, Baviera (1922-1939), circa 10 buste; Germania (1922-1939), circa 100 buste. — Archivio Segreto Vaticano: Archivio della Nunziatura Apostolica in Monaco di Baviera (1922-1934), circa 430 buste; Archivio della Nunziatura Apostolica in Berlino (1922-1930), circa 100 buste. Com'è noto, quest'ultimo fondo di Nunziatura patì gravi manomissioni e distruzioni nel corso della Seconda Guerra Mondiale in suolo tedesco e moltissimi documenti degli anni 1931-1942 andarono soggetti a dispersioni e forse distruzioni ben prima del versamento in Vaticano dell'archivio diplomatico. La consultazione dei suddetti fondi avverrà presso l'Archivio Segreto Vaticano, secondo le modalità di ammissione dei Ricercatori previste dal suo Regolamento.

La decisione del Santo Padre intende così venire incontro alle molte richieste di accesso alla documentazione vaticana riguardante un Pontificato certamente rilevante come fu quello di Pio XI, durante il quale, fra l'altro, si ebbero vasti rivolgimenti politici in Europa e si giunse, purtroppo, all'avvento di Stati totalitari e di governi dispotici, preludio alla seconda guerra mondiale, le cui prime minacciose mosse furono poste in essere proprio verso la fine del Pontificato di Pio XI.

A nessuno sfugge, naturalmente, la natura eccezionale del gesto del Santo Padre che ammette una deroga ai suesposti criteri al fine di contribuire a che si ponga termine ad ingiuste ed ingrate speculazioni.

Si può fin d'ora dichiarare, inoltre, che è intenzione del Santo Padre, una volta giunti all'apertura completa degli Archivi Vaticani per il Pontificato di Pio XI, rendere accessibili, con precedenza, le fonti documentarie vaticano-tedesche per il Pontificato di Pio XII (1939-1958). Questa ulteriore apertura degli Archivi Vaticani sta molto a cuore al Santo Padre per evidenti motivi, tenuto conto che durante il Pontificato di Pio XII ebbe luogo il secondo conflitto mondiale e con esso anche la deportazione degli Ebrei e la tragedia della Shoà.

Questi progressivi passi che si compiono in vista di una più ampia e ravvicinata apertura degli Archivi Vaticani, in se stessi certamente positivi, potrebbero tuttavia suscitare talune perplessità od osservazioni critiche di carattere scientifico, di cui la Santa Sede è fin d'ora pienamente consapevole.

Potrebbe alcuno osservare, ad esempio, che la limitata apertura di una sola serie di scritture (nel caso concreto i documenti vaticano-tedeschi dal 1922 al 1939) e non dell'intero complesso dei fondi archivistici originatisi durante il Pontificato di Pio XI, costituisca in certo senso una anomalia in ambito archivistico, dato che le «aperture» dei fondi documentari degli archivi avvengono, di norma, per tutti i fondi di una determinata Istituzione e non soltanto per uno o alcuni di essa, sia pure per un periodo cronologico prestabilito. Lo storico che vorrà indagare le carte dei rapporti vaticano-tedeschi dal 1922 al 1939, una volta rese accessibili, avvertirà subito l'esigenza di allargare la sua indagine, seguendo le correlazioni e i legami che esistono fra le carte più disparate degli archivi, in altri fondi della Santa Sede, i quali però non sono ancora accessibili. Da qui una evidente difficoltà, che ben si comprende.

Di fronte a questa e ad altre eventuali difficoltà, che pure hanno le loro serie ragioni scientifiche, la Santa Sede fa presente il carattere di eccezionalità della presente disposizione.

Noi crediamo che, malgrado le inevitabili «delusioni» dei Ricercatori, i quali si attendevano forse in breve periodo la completa apertura delle fonti vaticane fino al 1939, la decisione assunta dal Santo Padre relativamente alla documentazione vaticano-tedesca, possa costituire come una premessa solida a futuri studi e indagini, che fra tre anni circa, pensiamo, si potranno allargare a tutti i fondi degli Archivi Vaticani fino al 1939 e quindi, con il tempo necessario, anche oltre.

 

E' stata decisa frattanto la pubblicazione dei dati relativi ai prigionieri dell'ultima guerra (1939-1945) che si hanno nell'omonimo fondo dell'Archivio Segreto Vaticano.

Poiché si tratta qui di un insieme documentario omogeneo e completo, già ordinato, si vuole, con la sua ragionata pubblicazione – che sarà compiuta nel corso degli anni, in diversi volumi – portare subito a conoscenza degli Storici la grande opera di carità e di assistenza compiuta da Pio XII nei riguardi dei numerosi prigionieri e altre vittime della guerra, di qualsivoglia nazione, religione e razza.

L'opera sarà patrocinata dalla Segreteria di Stato e pubblicata a cura dell'Archivio Segreto Vaticano.

P. Sergio Pagano, B.

Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano

P. Marcel Chappin, S.J.

Responsabile dell’Archivio Storico della Segreteria di Stato

(Sezione Rapporti con gli Stati)

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