DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE AL TERMINE DELL’INCONTRO "LA PACE IN TERRA SANTA ED IL FUTURO DEI CRISTIANI" Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha rilasciato nella tarda serata di oggi la dichiarazione che segue:
Si è tenuto oggi in Vaticano, sotto la presidenza del Santo Padre, un incontro sul tema: "La pace in Terra Santa ed il futuro dei cristiani", cui hanno partecipato l’Em.mo Cardinale Segretario di Stato ed i suoi collaboratori, gli Em.mi Cardinali Responsabili di alcuni Dicasteri della Curia, i Capi delle diverse comunità cattoliche in Terra Santa, i Presidenti di alcune Conferenze Episcopali ed i Rappresentanti Pontifici di quelle regioni.
Attraverso la convocazione di tale incontro, si è voluto ribadire, una volta di più, l’interesse e la preoccupazione con la quale il Santo Padre e la Santa Sede seguono la situazione in Terra Santa. Allo stesso tempo, si è voluto testimoniare la sollecitudine della Chiesa Universale per tutte le Chiese cristiane in Terra Santa, come anche manifestare il comune impegno per la continuità della loro millenaria presenza in quella regione ed offrire il proprio contributo per la giustizia e la riconciliazione tra quanti in quei luoghi hanno le radici della propria fede.
La riunione ha dato luogo ad una profonda riflessione sulla drammatica situazione che sconvolge le popolazioni della Terra Santa, in particolare quella israeliana e palestinese, da troppo tempo, ormai, ostaggio di una spirale di violenza che, purtroppo, ha già mietuto tantissime vittime, specie tra le giovani generazioni. Sentimenti di cordoglio sono stati manifestati per le famiglie di tutte le vittime cadute a causa di questa assurda violenza.
L’attenzione è stata prestata principalmente alla presenza dei cristiani in Terra Santa, come alla difesa ed alla promozione dei loro diritti, tenendo presente in particolare i due Accordi sottoscritti con la Santa Sede, rispettivamente dallo Stato di Israele nel 1993 e dall’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) nel 2000.
I partecipanti hanno riaffermato la volontà della Chiesa, in Terra Santa e nel mondo intero, a continuare nell’impegno a favore della riconciliazione e della pace, attraverso il dialogo religioso con i fratelli ebrei e musulmani. Uguale impegno è stato assicurato per il prosieguo della collaborazione che offrono le numerose organizzazioni cattoliche delle chiese nel mondo intero, le quali, già da lungo tempo, grazie alla generosa ed instancabile opera dei loro membri, portano fiducia e speranza a quelle genti.
Per quanto riguarda, in modo particolare, il conflitto israelo-palestinese, è stato osservato che i due Popoli direttamente interessati ed i loro Responsabili devono mobilitare le loro energie per la ricerca di vie nuove e pacifiche, capaci di risolvere un conflitto che è già durato troppo a lungo. Allo stesso tempo, è stata sottolineata la necessità di rispettare il Diritto Internazionale e le intese già raggiunte, per favorire il ritorno al tavolo dei negoziati. Il coinvolgimento della comunità Internazionale è stato considerato una iniziativa necessaria per aiutare gli uni e gli altri (israeliani e palestinesi) a rinunciare all’odio e allo spirito di vendetta. La pace tra i due popoli, infatti, sarà realizzabile soltanto se saranno rispettati il diritto e l’equità su questioni fondamentali: la sicurezza dello Stato di Israele, la nascita di uno Stato per il Popolo palestinese, l’evacuazione dei territori occupati, uno Statuto Speciale internazionalmente garantito per le parti più sacre di Gerusalemme, una soluzione equa per i rifugiati palestinesi. Tutto questo nel quadro di quanto già previsto dai trattati stipulati e dalle Risoluzioni delle Nazioni Unite. Al riguardo, i partecipanti hanno lanciato un vibrante appello ai Capi religiosi del Giudaismo e dell’Islam affinché collaborino nell’aiutare i responsabili israeliani e palestinesi nei loro sforzi a favore della giustizia, della pace e contro la violenza.
E’ stata manifestata, infine, la preoccupazione dell’intera comunità cristiana per l’autorizzazione concessa dal governo israeliano per la costruzione di una moschea nella prossimità della Basilica dell’Annunciazione a Nazareth. L’edificazione di una moschea in quel luogo rischierebbe d’essere considerata provocatoria ed è vista come una grave mancanza di rispetto per i sentimenti dei cristiani e per un luogo di preghiera ricco di profondi significati spirituali per la loro fede.
Gli Ecc.mi Rappresentanti delle Conferenze Episcopali d’Europa, d’America Latina, degli USA e del Canada hanno riaffermato il loro appoggio agli sforzi a favore della pace, ed hanno assicurato il loro interessamento presso i propri governanti affinché si adoperino per il miglioramento della situazione dei cristiani in Terra Santa.
All’approssimarsi del Santo Natale, mentre si preparano a celebrare la nascita del Signore Gesù, i cristiani del mondo intero sentono il proprio legame con la Terra Santa e la solidarietà con i cristiani locali, memoria vivente di Cristo e della prima Chiesa. E pertanto essi, in unione spirituale con quelle popolazioni, lanciano un invito pressante alla fine delle ostilità, alla ripresa del negoziato e all’impegno per ridare alla Terra Santa il suo vero volto di crocevia di pace e di fraternità.
[02068-01.02]