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CAPPELLA PAPALE PER LA CANONIZZAZIONE DI 4 BEATI, 25.11.2001


Alle ore 9.30 di oggi, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’universo, il Santo Padre Giovanni Paolo II celebra l’Eucaristia nella Patriarcale Basilica Vaticana e procede alla Canonizzazione dei Beati: Giuseppe Marello (1844-1895), Vescovo, fondatore della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe; Paula Montal Fornés de San José de Calasanz (1799-1889),vergine, fondatrice dell’Istituto delle Figlie di Maria, Religiose delle Scuole Pie; Léonie Françoise de Sales Aviat (1844-1914), vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore Oblate di San Francesco di Sales; Maria Crescentia Höss (1682-1744), vergine, monaca del Terz’Ordine di San Francesco.

Pubblichiamo di seguito il testo dell’Omelia che il Papa pronuncia nel corso del solenne rito di canonizzazione:

● OMELIA DEL SANTO PADRE

1. "C'era una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei" (Lc 23,38).

Quella scritta, che Pilato aveva fatto porre sulla croce (cfr Gv 19,19), contiene al tempo stesso il motivo della condanna e la verità sulla persona di Cristo. Gesù è re - Lui stesso lo ha affermato -, ma il suo regno non è di questo mondo (cfr Gv 18,36-37). Davanti a Lui, l'umanità si divide: chi lo disprezza per il suo apparente fallimento, e chi lo riconosce come il Cristo, "immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura" (Col 1,15), secondo l'espressione dell’apostolo Paolo nella Lettera ai Colossesi, che abbiamo ascoltato.

Dinanzi alla croce di Cristo si spalanca, in un certo senso, la grande scena del mondo e si compie il dramma della storia personale e collettiva. Sotto lo sguardo di Dio, che nel Figlio Unigenito immolato per noi si è fatto misura di ogni persona, di ogni istituzione, di ogni civiltà, ciascuno è chiamato a decidersi.

2. Dinanzi al divin Re crocifisso si sono presentati anche coloro che poc'anzi sono stati proclamati Santi: Giuseppe Marello, Paula Montal Fornés de San José de Calasanz, Léonie Françoise de Sales Aviat e Maria Crescentia Höss. Ognuno di loro si è affidato alla sua misteriosa regalità, proclamando con tutta la propria vita: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno" (Lc 23,42). E, in modo assolutamente personale, ciascuno di loro ha ricevuto dal Re immortale la risposta: "In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso" (Lc 23,43).

Oggi! Quell'"oggi" appartiene al tempo di Dio, al disegno di salvezza, di cui parla san Paolo nella Lettera ai Romani: "Quelli che [Dio] da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati… chiamati…giustificati…glorificati"(Rm 8,29-30). Quell'"oggi" contiene anche il momento storico dell'odierna canonizzazione, in cui questi quattro esemplari testimoni di vita evangelica sono elevati alla gloria degli altari.

3. "Piacque a Dio di fare abitare in [Cristo]ogni pienezza" (Col 1,19). Di tale pienezza fu reso partecipe san Giuseppe Marello, come sacerdote del clero di Asti e come vescovo della diocesi di Acqui. Pienezza di grazia, fomentata in lui dall'intensa devozione a Maria santissima; pienezza del sacerdozio, che Dio gli conferì come dono ed impegno; pienezza di santità, che egli attinse conformandosi a Cristo, Buon Pastore. Mons. Marello si formò nel periodo aureo della santità piemontese, quando, in mezzo a molteplici forme di ostilità contro la Chiesa e la fede cattolica, fiorirono campioni dello spirito e della carità, quali il Cottolengo, il Cafasso, Don Bosco, il Murialdo e l’Allamano. Giovane buono e intelligente, appassionato della cultura e dell'impegno civile, il nostro Santo trovò solo in Cristo la sintesi di ogni ideale e a Lui si consacrò nel Sacerdozio. "Fare gli interessi di Gesù" fu il motto della sua vita, e per questo si rispecchiò totalmente in san Giuseppe, lo sposo di Maria, il "custode del Redentore". Di san Giuseppe lo attrasse fortemente il servizio nascosto, nutrito di profonda interiorità. Questo stile egli seppe trasfondere negli Oblati di San Giuseppe, la Congregazione religiosa da lui fondata. Ad essi amava ripetere: "Siate straordinari nelle cose ordinarie" e aggiungeva: "Siate certosini in casa e apostoli fuori casa". Della sua robusta personalità, il Signore volle servirsi per la sua Chiesa, chiamandolo all'Episcopato nella Diocesi di Acqui, dove, in pochi anni, spese per il gregge tutte le sue energie, lasciando un’impronta che il tempo non ha cancellato.

4. "Te lo aseguro: hoy estarás conmigo en el paraíso" (Lc 23, 43). En el paraíso, en la plenitud del Reino de Dios, fue acogida Santa Paula Montal Fornés de San José de Calasanz, fundadora del Instituto de las Hijas de María, Religiosas Escolapias, tras una vida de santidad. Primero en su ciudad natal, Arenys del Mar, comprometida en diversas actividades apostólicas y adentrándose, con la oración y la piedad sincera, en los misterios de Dios; luego, como fundadora de una familia religiosa, inspirada en el lema calasancio "piedad y letras", se dedica a la promoción de la mujer y de la familia con su ideal de: "Salvar la familia, educando a las niñas en el Santo temor de Dios"; al final dará muestra de la autenticidad, el temple y la ternura de su espíritu, un espíritu modelado por Dios, durante los treinta años de vida escondida en Olesa de Montserrat.

La nueva Santa pertenece a ese grupo de fundadores de institutos religiosos que en el siglo XIX salieron al paso de las muchas necesidades que entonces se presentaban y a las cuales la Iglesia, desde las perspectivas del Evangelio y las insinuaciones del Espíritu, tenía que responder en bien de la sociedad. El mensaje de Santa Paula sigue siendo actual y su carisma educativo es fuente de inspiración en la formación de las generaciones del tercer milenio cristiano.

5. Le dessein bienveillant du Père qui "nous fait entrer dans le royaume de son Fils bien-aimé" trouve en sainte Françoise-de-Sales Aviat une splendide réalisation : elle a vécu jusqu’au bout l’offrande d’elle-même. Au cœur de son engagement et de son apostolat, Sœur Françoise-de-Sales place l’oraison et l’union à Dieu, où elle trouve lumière et force pour surmonter les épreuves et les difficultés, et jusqu’à la fin de son existence elle persévère dans cette vie de foi, désirant se laisser conduire par le Seigneur : "Ô mon Dieu, que mon bonheur soit de vous sacrifier toutes mes volontés, tous mes désirs!". La résolution qui caractérise si bien Mère Aviat, "M’oublier entièrement", est aussi pour nous un appel à aller à contre-courant de l’égoïsme et des jouissances faciles, et à nous ouvrir aux nécessités sociales et spirituelles de notre temps. Chères Sœurs Oblates de Saint-François-de-Sales, à l’école de votre fondatrice, en communion profonde avec l’Église, là où Dieu vous a plantées, soyez bien déterminées à recevoir les grâces présentes et à en profiter, car c’est en Dieu que l’on trouve la lumière et le secours nécessaires en chaque circonstance ! Confiantes en l’intercession puissante de la nouvelle Sainte, accueillez dans la joie l’invitation à vivre, dans une fidélité renouvelée, les intuitions qu’elle a si parfaitement vécues.

6. Christus, dem König, die Ehre geben: Dieser Wunsch hat die heilige Maria Crescentia Höss von Kindesbeinen an beseelt. Dafür setzte sie ihre Talente ein. Gott hatte ihr eine schöne Stimme in die Wiege gelegt. Schon als junges Mädchen durfte sie im Kirchenchor den Solopart singen - nicht um sich selbst darzustellen, sondern um für Christus-König zu singen und zu spielen.

Auch ihre Menschenkenntnis stellte sie in den Dienst des Herrn. Die Franziskanerin war eine begehrte Ratgeberin. An der Klosterpforte drängten sich die Besucher: neben ganz einfachen Männern und Frauen auch Fürsten und Kaiserinnen, Priester und Ordensleute, Äbte und Bischöfe. So wurde sie zu einer Art "Hebamme", um in den Herzen der Ratsuchenden die Wahrheit entbinden zu helfen.

Der Heiligen blieb aber auch das Leiden nicht erspart. "Mobbing" gab es schon zu ihrer Zeit. Die Schikanen in der eigenen Gemeinschaft ertrug sie, ohne an ihrer Berufung zu zweifeln. Der lange Atem der Leidenschaft ließ die Tugend der Geduld in ihr reifen. Das kam ihr zugute, als sie selbst Oberin wurde: Geistlich leiten hieß für sie dienen. Sie war freigebig gegenüber den Armen, mütterlich zu ihren Mitschwestern und feinfühlig zu allen, die ein gutes Wort brauchten. Die heilige Crescentia hat vorgelebt, was das Königtum Christi bedeutet: "Was ihr für einen meiner geringsten Brüder getan habt, das habt ihr mir getan" (Mt 25, 40).

7. "Ringraziamo con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce" (Col 1,12). Mai come in questi momenti trovano eco in noi queste parole di san Paolo! Veramente la comunione dei santi ci fa pregustare il Regno celeste e, al tempo stesso, ci spinge, sul loro esempio, a costruirlo nel mondo e nella storia.

"Oportet illum regnare", "Bisogna che egli regni" (1 Cor 15,25), scriveva l'Apostolo, riferendosi a Cristo.

"Oportet illum regnare" ci ripetete, con la vostra testimonianza, voi, san Giuseppe Marello, santa Paula Montal Fornès de San Josè de Calasanz, santa Lèonie de Sales Aviat e santa Maria Crescentia Höss! Il vostro esempio ci stimoli a una più viva contemplazione di Cristo Re, crocifisso e risorto. Il vostro sostegno ci aiuti a camminare fedelmente sulle orme del Redentore, per condividere un giorno, insieme a voi, insieme a Maria e a tutti i santi, l’eterna sua gloria in paradiso. Amen!

[01917-01.03] [Testo originale:Plurilingue]