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COMUNICATO DELLA CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI: SIMPOSIO INTERNAZIONALE IUS ECCLESIARUM - VEHICULUM CARITATIS (19-23 NOVEMBRE 2001), 16.11.2001


COMUNICATO DELLA CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI: SIMPOSIO INTERNAZIONALE IUS ECCLESIARUM - VEHICULUM CARITATIS (19-23 NOVEMBRE 2001)

Nel 10° anniversario dall’entrata in vigore, il 1° ottobre 1991, del Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium (Codice dei Canoni delle Chiese Orientali), la Congregazione per le Chiese Orientali organizza un Simposio internazionale dal titolo Ius Ecclesiarum - Vehiculum Caritatis (Diritto delle Chiese - Strumento di Carità). Il Simposio è presieduto dal Prefetto della Congregazione, Sua Beatitudine Eminentissima Ignace Moussa I Daoud. I vicepresidenti del Simposio sono S.E.R. Mons. Julián Herranz, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi che interpreta anche questo Codice e S.E.R. Mons. Emilio Eid, Giudice del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, già Vicepresidente, nell’ultima fase dell’elaborazione, della Pontificia Commissione che ha preparato il Codice.

Il titolo del Simposio si ispira alle parole dette da Giovanni Paolo II all’occasione della promulgazione del Codice. In quella circostanza il Papa ha auspicato "... che questo Codice diventi vehiculum (strumento) di quella carità che, ... deve essere profondamente radicata nell’anima di ogni umana creatura". Il Papa si è pure augurato che sia un mezzo per stabilire nelle Chiese orientali cattoliche quella tranquillitas ordinis (tranquillità dell’ordine), che assegna "il primato all’amore, alla grazia e al carisma" [cf. AAS 82 (1990) 1042-1043].

Inoltre il Papa, nel Sinodo straordinario dei Vescovi dell’ottobre 1990, ha dichiarato che questo Codice, insieme con quello latino, è da considerarsi espressione di quel precetto dell’amore di Gesù (Gv 13, 34) che in ultima analisi è la sola Legge del popolo di Dio (cf. LG 9). È elaborato alla luce e sul fondamento di questa Legge, sotto la costante cura del Vescovo di Roma che, secondo la nota espressione di S. Ignazio di Antiochia, praesidet caritati (presiede alla carità) [cf. AAS 83 (1991) 488-489, n.5].

L’espressione latina Ecclesiarum, o "delle Chiese", che sta nel titolo del Simposio, è rappresentata anche figurativamente attraverso il logo del Simposio. Le tre navicelle, da un mosaico di S. Apollinare in Ravenna, rappresentano le diverse Chiese Orientali sui iuris - sono infatti ventuno -, che guidano le anime alla salvezza lungo la rotta sicura del Regno, attraverso le norme del Codice. Non a caso lo stesso logo appare sul frontespizio di ognuno dei trentuno fascicoli di Nuntia, che fu bollettino ufficiale della Commissione preparatoria del Codice

Il Simposio si svolge in Vaticano, nella Nuova Aula del Sinodo, dal 19 al 23 novembre 2001. Vi partecipano più di trecento studiosi da tutte le parti del mondo. Le tematiche trattate dal Simposio riguardano tutto il Codice. Sono articolate in una ventina di relazioni, per alcune delle quali è previsto un ampio dibattito. Il Simposio sarà arricchito da comunicazioni pervenute in iscritto al Simposio da altri studiosi. Anche queste saranno pubblicate negli Atti del Simposio, a cura del Pontificio Istituto Orientale, cui è affidata tutta la gestione del Simposio.

Il Simposio intende essere - oltre che un evento accademico-scientifico - un favorevole momento d’incontro di diverse culture e tradizioni ecclesiali. Non mancheranno gli spazi spirituali. Infatti il Simposio si apre con la celebrazione bizantina dell’Akathistos, il 19 novembre alle ore 19.30 nella Chiesa di S. Maria in Traspontina. Nell’ultimo giorno, il 23 novembre alle ore 9.30, nella chiesa di S. Spirito in Sassia sarà celebrata la Liturgia Eucaristica in rito maronita, seguita alle ore 11.30, a conclusione dei lavori del Simposio, da un’udienza del Santo Padre Giovanni Paolo II.

[01855-01.01]