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UDIENZA AI PELLEGRINI CONVENUTI PER LA BEATIFICAZIONE DI: IGNAZIO MALOYAN; NIKOLAUS GROSS; ALFONSO MARIA FUSCO; TOMMASO MARIA FUSCO; ÉMILIE TAVERNIER GAMELIN; EUGENIA PICCO; MARIA EUTHYMIA ÜFFING, 08.10.2001


UDIENZA AI PELLEGRINI CONVENUTI PER LA BEATIFICAZIONE DI: IGNAZIO MALOYAN; NIKOLAUS GROSS; ALFONSO MARIA FUSCO; TOMMASO MARIA FUSCO; ÉMILIE TAVERNIER GAMELIN; EUGENIA PICCO; MARIA EUTHYMIA ÜFFING

Alle 10.30 di questa mattina, in Piazza San Pietro, il Papa ha incontrato i pellegrini convenuti per la Beatificazione di: Ignazio Maloyan (1869-1915), Vescovo, martire; Nikolaus Gross (1898-1945), padre di famiglia, martire; Alfonso Maria Fusco (1839-1910), presbitero, fondatore della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista; Tommaso Maria Fusco (1831-1891), presbitero, fondatore dell’Istituto delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue; Émilie Tavernier Gamelin (1800-1851), religiosa, fondatrice della Congregazione delle Suore della Provvidenza di Montréal; Eugenia Picco (1867-1921), vergine, della Congregazione delle Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria; Maria Euthymia Üffing (1914-1955), vergine, della Congregazione delle Barmherzige Schwestern.

Pubblichiamo di seguito il discorso che il Santo Padre ha rivolto ai pellegrini convenuti per le Beatificazioni:

● DISCORSO DEL SANTO PADRE

Venerati Fratelli nell'Episcopato e nel Sacerdozio,
Carissimi Religiosi e Religiose,
Fratelli e Sorelle!

1. E' ancora viva in tutti noi l'eco della solenne celebrazione liturgica di ieri, durante la quale sono stati elevati alla gloria degli altari sette nuovi Beati. A tutti voi, cari pellegrini convenuti a Roma per questo felice avvenimento, rivolgo il mio più cordiale saluto.

Anzitutto desidero condividere con voi ed affidare al Signore l'angustia e la preoccupazione che suscita in noi questo delicato momento della vita internazionale.

Nel clima familiare dell'odierno incontro abbiamo l'opportunità di ringraziare insieme il Signore per i nuovi Beati e di soffermarci a riflettere ancora una volta sulla loro testimonianza evangelica e sulla ricca eredità spirituale che essi ci hanno lasciato.

2. Soyez les bienvenus, chers pèlerins qui êtes venus à Rome participer à la béatification de Mgr Ignace Maloyan. Je salue tous les évêques de l'Église arménienne catholique présents, ainsi que les représentants des autorités civiles d'Arménie. J'adresse un salut particulier aux jeunes, demandant au Seigneur qu’ils soient des témoins courageux de l’Évangile. Au cours de ma récente visite en Arménie, j’ai pu mesurer l’attachement du peuple à la foi chrétienne, dont témoignent tant d’épisodes de son histoire! C’est aussi le beau témoignage que nous laisse le bienheureux Ignace. Homme courageux et plein de foi, il a mis l’amour du Christ au centre de sa vie et de son ministère. Alors que la menace contre le peuple arménien se faisait plus lourde, devinant l’imminence de la persécution, il a choisi, à l’exemple de saint Ignace d’Antioche, de suivre Jésus jusqu’au bout, en versant son sang pour ses frères. Son exemple invite tous les baptisés à se rappeler qu’ils ont été plongés dans la mort et la résurrection du Christ et qu’ils ont à le suivre chaque jour.

Je salue Monsieur le Cardinal Jean-Claude Turcotte et les personnes venues du Canada pour la béatification d’Émilie Gamelin, en particulier les Sœurs de la Providence. La figure de la nouvelle Bienheureuse constitue un modèle pour les hommes et les femmes d’aujourd’hui. On demeure toujours étonné de la fécondité d’une vie qui s’abandonne entre les mains de Dieu, puisant dans la contemplation la force et l’audace pour la vie quotidienne et pour la mission. À l’image de Marie au pied de la Croix, elle reçut Jésus, pour ne vivre que par lui et pour lui. Sa vie spirituelle lui donne la force pour sa mission caritative, se dépouillant de tout et trouvant l’énergie de réconforter toute personne. À la suite de la bienheureuse Émilie, je vous encourage à vous mettre au service des pauvres et des plus démunis de la société, qui sont les bien-aimés de Dieu, pour soulager leurs souffrances, faisant ainsi resplendir leur dignité.

3. Einen herzlichen Gruß entbiete ich den Pilgern aus Deutschland, vor allem den Gläubigen aus den Bistümern Essen und Münster mit ihren Oberhirten Hubert Luthe und Reinhard Lettmann. Liebe Schwestern und Brüder! Im Märtyrer Nikolaus Groß und in der Clemens-Schwester Euthymia wurden euren Ortskirchen zwei neue Selige geschenkt. Solche "Vorzeige-Christen" sind ein Aushängeschild für eure Diözesen. Darauf dürft ihr stolz sein. Mit den festlichen Tagen in Rom habt ihr nicht nur ein Ziel erreicht; die Seligsprechung ist auch ein Anfang. Denn die neuen Seligen laden dazu ein, in der Heimat ihren Spuren nachzugehen.

Der selige Nikolaus Groß lehrt uns, Gott mehr zu gehorchen als den Menschen. Gerade unsere Zeit braucht dringend überzeugte Christen, die auf die Stimme des Gewissens hören und den Mut aufbringen, den Mund zu öffnen, wenn es um die Würde des Menschen geht. Auch die selige Schwester Euthymia hat eine aktuelle Botschaft für unsere Tage. Ihr Leben zeigt uns, daß scheinbar kleine Dinge in den Augen Gottes ganz groß sein können. Menschlich gesprochen war die Ordensschwester kein "Star" im Rampenlicht, doch ihr Wirken im Stillen war für viele ein Lichtblick, der bis heute ausstrahlt.

Das Beispiel der beiden neuen Seligen möge euch anspornen, und ihre Fürbitte begleite euch auf euren Lebenswegen. Gern erteile ich euch den Apostolischen Segen.

4. In questo clima di intima gioia sono lieto di esprimere le mie più cordiali felicitazioni alla Comunità diocesana di Nocera Inferiore-Sarno, che ha visto elevati insieme agli onori degli altari due suoi figli sacerdoti: Alfonso Maria Fusco e Tommaso Maria Fusco. Non parenti ma Confratelli nel sacerdozio, la Provvidenza li ha associati ora anche nella gloria dei Beati in Cielo. Saluto il Vescovo, Mons. Gioacchino Illiano, e tutti voi, venuti numerosi dalla Diocesi. Con speciale affetto mi rivolgo alle figlie spirituali dei due nuovi Beati: le Suore di San Giovanni Battista e le Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue. La vostra gioia, carissime, è anche la mia e di tutta la Chiesa. Vi ringrazio per la fedeltà devota e fattiva con cui avete onorato la memoria dei vostri Fondatori, la cui esemplarità ha trovato ora un solenne riconoscimento ecclesiale.

Ad Angri, la sua città, il canonico Alfonso Maria Fusco era venerato per il suo spirito di umiltà e semplicità, che gli attirava simpatia e fiducia. Con la calma interiore tipica dei santi, dovuta alla fede assoluta in Dio e nella sua provvidenza, egli riuscì a realizzare il "sogno" della sua vita: istituire una Congregazione femminile per l'assistenza e l'educazione della gioventù disagiata. Le Suore Battistine portano oggi il suo messaggio in tante parti del mondo.

Un apostolo della carità fu anche il beato Tommaso Maria Fusco. All'infinita carità del Padre, resa visibile nel Sangue Preziosissimo di Gesù, versato per effetto di "tenerissimo amore", egli rispose con l'incondizionata dedizione di sé nel ministero sacerdotale e nel servizio verso i piccoli e i poveri. Oggi, il suo programma di vita continua grazie a voi, carissime Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, che lo rendete presente ed attuale nella vostra quotidiana attività.

5. Mi rivolgo ora a voi, Fratelli e Sorelle che esultate per la beatificazione di Eugenia Picco, originaria della Chiesa ambrosiana e figlia adottiva della Chiesa di Parma. Saluto con affetto i Pastori delle vostre Comunità ecclesiali, insieme con le Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria e con tutti voi, cari pellegrini venuti per rendere omaggio alla nuova Beata. Nella Congregazione fondata dal venerabile Agostino Chieppi, ella fu animatrice saggia e prudente delle Consorelle, secondo gli indirizzi ricevuti dal Fondatore. Pienamente inserita nella Chiesa locale, si fece madre di tutti, specialmente dei poveri, dei quali seppe condividere drammi, lotte e speranze. L'esperienza della malattia, specialmente negli ultimi anni della vita, affinò la sua anima. Ella è ora in grado di insegnare a tutti come si affrontano situazioni difficili con l'aiuto della grazia, come si serve la Chiesa con la forza della contemplazione e come si avvicinano i fratelli con l'ardore della carità.

6. Carissimi Fratelli e Sorelle! Mentre ringraziamo il Signore per i luminosi esempi di santità offerti dai nuovi Beati, rinnoviamo a Lui la preghiera per la pace: "Da pacem Domine in diebus nostris! - Concedi, o Signore, la pace ai nostri giorni!".

Ci accompagni e ci sostenga sempre la Vergine Maria, teneramente amata dai nuovi Beati. Alla sua materna protezione tutti vi affido, mentre di cuore vi benedico, insieme con le vostre Comunità ecclesiali, religiose e familiari.

[01593-XX.01] [Testo originale: Plurilingue]