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VISITA PASTORALE DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II IN KAZAKHSTAN E VIAGGIO APOSTOLICO IN ARMENIA IN OCCASIONE DEI 1700 ANNI DEL CRISTIANESIMO NEL PAESE (22-27 SETTEMBRE 2001) - (VIII), 24.09.2001


VISITA PASTORALE DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II IN KAZAKHSTAN E VIAGGIO APOSTOLICO IN ARMENIA IN OCCASIONE DEI 1700 ANNI DEL CRISTIANESIMO NEL PAESE (22-27 SETTEMBRE 2001) - (VIII)

VISITA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI KAZAKHSTAN (23.09.2001)

INCONTRO CON I GIOVANI NELL’UNIVERSITÀ EURASIA AD ASTANA (23.09.2001 - CONTINUAZIONE)

VISITA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI KAZAKHSTAN (23.09.2001)

Nel pomeriggio di ieri, domenica 23 settembre, Giovanni Paolo II si è recato in visita di cortesia al Presidente della Repubblica di Kazakhstan, S.E. Sig. Nursultan Abishevich Nazarbayev, nel Palazzo Presidenziale ad Astana (crf. Boll. N. 0516).  Durante l’incontro, dopo il saluto rivoltogli dal Presidente, il Papa ha pronunciato le seguenti parole in lingua italiana:

 PAROLE DEL SANTO PADRE

Sono molto grato al Signor Presidente per le sue parole. Di nuovo voglio ringraziare la Provvidenza per avermi permesso di venire qui e di essere qui. Negli ultimi giorni alcuni ritenevano che ciò non sarebbe stato possibile, a causa dei tragici eventi avvenuti negli Stati Uniti. Ma si è visto che è stato possibile, grazie a Dio!

È la prima volta che mi trovo in questo punto del globo, in Asia Centrale. La prima fonte di informazioni sul Kazakhstan è stata per me il Padre Bukowiński, ben noto qui. Durante la Seconda Guerra Mondiale egli è stato deportato come sacerdote dalla Polonia in Unione Sovietica e qui ha passato tutta la sua vita. Qui è anche morto e sepolto, a Karaganda. Da allora ho cominciato a conoscere alcune cose del Kazakhstan. Ma adesso è la prima volta che posso vederlo "oculis propriis", con i miei propri occhi. Peccato che io non possa visitare Karaganda e la tomba di Padre Bukowiński.

Vedo qui che Astana è una città moderna. Tutti questi incontri, tutte queste esperienze vissute, mi spingono ancora di più a pregare per il vostro Paese, per il vostro popolo e per Lei, Signor Presidente. Sono contento che la mia visita cada nel decimo anniversario della vostra indipendenza, perché io sono convinto - e lo è anche la Chiesa - che ogni Nazione ha il diritto di essere sovrana. Questa sovranità nazionale è anche piena espressione di quello che una Nazione è come soggetto politico. Auguro a tutti, e soprattutto a Lei, Signor Presidente, che questa sovranità sia duratura, fruttuosa, sempre più piena, abbracciando tutti i campi della vita nazionale: economico, politico, culturale. Questo è molto importante.

Spero che i cattolici presenti in Kazakhstan possano anch’essi contribuire al bene comune del Paese. Sono un gruppo ristretto, una minoranza, ma anche così possono e potranno contribuire - per quanto è in loro - al bene comune del Kazakhstan.

Dopo che il Presidente ha concluso il suo saluto auspicando la benedizione di Dio sul Kazakhstan, il Papa ha aggiunto in italiano:

Questo auguro a Lei, Signor Presidente, e a tutto il suo popolo: che Dio benedica voi tutti!

[01510-01.01] [Testo originale: Italiano]

INCONTRO CON I GIOVANI NELL’UNIVERSITÀ EURASIA AD ASTANA (23.09.2001 - CONTINUAZIONE)

Al termine dell’incontro con giovani avvenuto nella serata di ieri, domenica 23 settembre, nell’Università Eurasia di Astana (cfr Boll. N. 0516), nel salutare i presenti Giovanni Palo II ha pronunciato queste parole in lingua italiana:

 PAROLE DEL SANTO PADRE

Voglio esprimere la mia profonda riconoscenza per questo incontro con l’Università.  L’Università è da sempre molto vicina a me. E sono tanto contento di trovarla qui, perché essa è fondamento della cultura nazionale e delle sviluppo nazionale.  La cultura è il fondamento dell’identità di un popolo.  Tante grazie!

[01511-01.01] [Testo originale: Italiano]