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L’UDIENZA GENERALE, 19.09.2001


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre - proveniente in elicottero dalla residenza estiva di Castel Gandolfo - incontra gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa tratta il tema: "Preghiera del mattino nella sofferenza" (Lettura: Sal 56,2.7-11).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si conclude con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti. Al termine, il Santo Padre rientra a Castel Gandolfo.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. È una notte tenebrosa, nella quale s’avvertono intorno belve voraci. L’orante è in attesa che sorga l’alba, perché la luce vinca l’oscurità e le paure. È questo lo sfondo del Salmo 56, proposto oggi alla nostra riflessione: un canto notturno che prepara l’orante alla luce dell’aurora, attesa con ansia, per poter lodare il Signore nella gioia (vv. 9-12). Il Salmo in effetti passa dal lamento drammatico rivolto a Dio alla speranza serena e al ringraziamento gioioso, quest’ultimo espresso con le parole che risuoneranno ancora in seguito, in un altro Salmo (cfr Sal 107,2-6).

In pratica, si assiste al passaggio dalla paura alla gioia, dalla notte al giorno, dall’incubo alla serenità, dalla supplica alla lode. È un’esperienza frequentemente descritta nel Salterio: "Hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia, perché io possa cantare senza posa. Signore, mio Dio, ti loderò per sempre!" (Sal 29,12-13).

2. Due sono, dunque, i momenti del Salmo 56 che stiamo meditando. Il primo riguarda l’esperienza del timore per l’assalto del male che tenta di colpire il giusto (vv. 2-7). Al centro della scena ci sono dei leoni in posizione d’attacco. Ben presto questa immagine viene trasformata in un simbolo bellico, delineato con lance, frecce, spade. L’orante si sente assalito da una sorta di squadrone della morte. Intorno a lui c’è una banda di cacciatori, che tende trappole e scava fosse per catturare la preda. Ma questa atmosfera di tensione è subito dissolta. Infatti, già in apertura (v. 2) appare il simbolo protettivo delle ali divine, che concretamente richiamano l’arca dell’alleanza coi cherubini alati, cioè la presenza di Dio accanto ai fedeli nel tempio santo di Sion.

3. L’orante chiede istantemente che Dio mandi dal cielo i suoi messaggeri, ai quali egli attribuisce i nomi emblematici di "Fedeltà" e "Grazia" (v. 4), qualità proprie dell’amore salvifico di Dio. Perciò, anche se rabbrividisce per il ruggito terribile delle fiere e per la perfidia dei persecutori, il fedele nell’intimo rimane sereno e fiducioso, come Daniele nella fossa dei leoni (cfr Dn 6,17-25).

La presenza del Signore non tarda a mostrare la sua efficacia, mediante l’autopunizione degli avversari: questi piombano nella fossa che avevano scavato per il giusto (v. 7). Tale fiducia nella giustizia divina, sempre viva nel Salterio, impedisce lo scoraggiamento e la resa alla prepotenza del male. Dalla parte del fedele prima o poi si schiera Dio, che sconvolge le manovre degli empi facendoli inciampare nei loro stessi progetti malvagi.

4. Giungiamo, così, al secondo momento del Salmo, quello del ringraziamento (vv. 8-12). C’è un passo che brilla per intensità e bellezza: "Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore. Voglio cantare, a te voglio inneggiare: svegliati, mio cuore, svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l’aurora" (vv. 8-9). Ormai le tenebre si sono dileguate: l’alba della salvezza è resa vicina dal canto dell’orante.

Applicando a sé questa immagine, il Salmista forse traduce nei termini della religiosità biblica, rigorosamente monoteistica, l’uso dei sacerdoti egiziani o fenici che erano incaricati di "svegliare l’aurora", cioè di far riapparire il sole, considerato una divinità benefica. Egli allude anche all’uso di appendere e velare gli strumenti musicali nel tempo del lutto e della prova (cfr Sal 136,2), e di "risvegliarli" al suono festivo nel tempo della liberazione e della gioia. La liturgia, quindi, fa sbocciare la speranza: si rivolge a Dio invitandolo ad avvicinarsi di nuovo al suo popolo e ad ascoltare la sua supplica. Spesso nel Salterio l’alba è il momento dell’esaudimento divino, dopo una notte di preghiera.

5. Il Salmo si chiude, così, con un canto di lode rivolto al Signore, che opera con le sue due grandi qualità salvifiche, già apparse con termini differenti nella prima parte della supplica (v.4). Ora sono di scena, quasi personificate, la Bontà e la Fedeltà divina. Esse inondano i cieli con la loro presenza e sono come la luce che brilla nell’oscurità delle prove e delle persecuzioni (v. 11). Per questo motivo il Salmo 56 si è trasformato nella tradizione cristiana in canto del risveglio alla luce e alla gioia pasquale, che si irradia nel fedele cancellando la paura della morte e aprendo l’orizzonte della gloria celeste.

6. Gregorio di Nissa scopre nelle parole di questo Salmo una sorta di descrizione tipica di ciò che avviene in ogni esperienza umana aperta al riconoscimento della sapienza di Dio. "Mi salvò infatti - egli esclama - avendomi fatto ombra con la nube dello Spirito, e coloro che mi avevano calpestato sono stati umiliati" (Sui titoli dei Salmi, Roma 1994, p. 183).

Rifacendosi poi alle espressioni che concludono il Salmo, dove è detto: "Innalzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria", egli conclude: "Nella misura in cui la gloria di Dio si estende sulla terra, accresciuta dalla fede di coloro che vengono salvati, le potenze celesti, esultando per la nostra salvezza, inneggiano a Dio" (ivi, p. 184).

[01451-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese 

Chers Frères et Sœurs,

Le Psaume 56 nous fait entendre la prière d’un homme aux prises avec les forces de la mort. Au cœur de la nuit, il espère la lumière de l’aurore pour être délivré de ses peurs et pour pouvoir louer le Seigneur. Assailli par le mal, il perçoit cependant que Dieu est proche, lui donnant de rester serein et confiant dans l’épreuve. L’aube peut alors se lever. Signe lumineux que Dieu exauce la prière du juste, elle lui permet de ne pas se laisser dominer par la nuit du découragement ou par les ténèbres du mal. Le Psalmiste entonne alors un chant d’action de grâce, louant le Seigneur qui fait briller son Amour et sa Vérité dans l’obscurité des épreuves et des persécutions. Ainsi, la tradition chrétienne a associé ce Psaume à la lumière et à la joie pascales, qui illuminent le cœur du fidèle, faisant disparaître en lui la peur de la mort et l’ouvrant à l’horizon de la gloire céleste.

J’accueille avec joie les pèlerins de langue française. Que le Christ vous manifeste sa présence, en particulier lorsque vous êtes dans le doute ou dans l’épreuve ! Que sa lumière vous apporte paix et consolation ! À tous, j’accorde bien volontiers la Bénédiction apostolique.

[01452-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Psalm 56 opens on a note of darkness, destruction and fear. The just man is threatened by the forces of evil, symbolized by lions ready to attack and hunters setting traps to capture their prey. Yet he does not give in to despair but instead turns to God for protection. With serene confidence in God’s faithfulness and saving love, the just man is able to stand up to the evil powers, knowing that they will be overcome. In a spirit of thanksgiving he sings God’s praises and looks forward to the dawn which will scatter the clouds of darkness, giving way to the bright light of day. As we pray this Psalm, we rejoice that God has overcome sin and death, filling our hearts with Easter light and joy.

I extend warm greetings to all the English-speaking pilgrims and visitors, especially those from England, Canada, Malta, Japan, Indonesia and the United States of America. I invite you to pray in these days that Almighty God will guide the minds and hearts of world leaders so that the ways of justice and peace may prevail. Upon you and your families I invoke abundant divine blessings.

[01453-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Schwestern und Brüder!

Psalm 57 ist ein Gebet in einer bedrohlichen und leidvollen Lebenssituation, die mit dem Dunkel der Nacht und deren Gefahren verglichen wird. Der Beter hofft auf das Morgenrot, auf das neue anbrechende Licht, das die Dunkelheit und die Angst überwindet.

Von einer dramatischen Wehklage an Gott geht der Psalm über in eine hoffnungsvolle Heiterkeit und einen freudigen Dank. Wir erleben hier den Übergang von der Angst zur Freude, von der Nacht zum Tag, vom Alptraum zur Seelenruhe, von der Klage zum Lobpreis. Diese menschliche Erfahrung finden wir des öfteren im Buch der Psalmen beschrieben: "Du hast mein Klagen in Tanzen verwandelt, hast mir das Trauergewand ausgezogen und mich mit Freude umgürtet. Darum singt dir mein Herz und will nicht verstummen. Herr, mein Gott, ich will dir danken in Ewigkeit" (Ps 30,12-13).

Herzlich begrüße ich alle Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache. Besonders willkommen heiße ich die Armen Schulschwestern von Unserer Lieben Frau aus Regensburg. Vertraut auch ihr auf den Herrn und überwindet mit eurem Glauben die dunklen Nächte eures Lebens, damit ihr voller Hoffnung und Freude Gott für seinen Beistand danken könnt. Gerne erteile ich euch allen und euren Lieben daheim den Apostolischen Segen.

[01454-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

La tradición cristiana ha transformado el Salmo que hemos leído en un canto de alegría pascual. En él se describe, en efecto, la experiencia de temor en la noche y la invocación confiada a Dios, para que nos proteja de las amenazas del mal. Así se espera la luz del alba y la ayuda del Señor no tarda en manifestarse, despejando toda inquietud. Él hace caer a los adversarios en sus mismos proyectos malvados y se pone siempre de parte del fiel, de quien confía en su justicia, mostrando así la luz de la salvación. Por ello el Salmo termina entonando un canto de alabanza y de agradecimiento.

Saludo cordialmente a los peregrinos venidos de España y de Latinoamérica, especialmente al grupo del Pontificio Colegio Mexicano en Roma, al cual aliento promover constantemente la formación sacerdotal de los alumnos. Invito a todos a que, con ocasión de esta visita a Roma, renueven su fe y se hagan testigos del Evangelio en su propia patria.

Muchas gracias.

[01455-04.02] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

O salmo 56, que hoje meditamos, celebra a bondade e fidelidade do Senhor que salva o justo perseguido; a salvação é narrada como passagem do terror à alegria, da noite ao dia, do íncubo à serenidade, da súplica ao louvor. O justo está seguro da intervenção de Deus: «Firme está meu coração, Senhor; meu coração está firme» (v. 8). Sabe que Deus está do lado do justo; e, cedo ou tarde, os projectos dos ímpios caiem por terra e os maus acabam vítimas das próprias ciladas. Esta confiança na justiça divina percorre todo o Saltério, impedindo ao justo de cair no desespero ou de render-se à prepotência do mal.

Saúdo todos os peregrinos de língua portuguesa, nomeadamente os vários grupos de Portugal, as «Famílias Schoenstatt» da diocese de Santa Maria no Brasil, e o grupo de timorenses que se preparam em Roma, sob a égide do Ministério italiano dos Negócios Estrangeiros, para o serviço diplomático, desejando-lhes os melhores êxitos na sua formação para a delicada missão que os espera ao serviço do seu e nosso bem-amado Timor Leste. Sobre todos e extensiva aos familiares e comunidades eclesiais, desça a minha Bênção Apostólica.

[01456-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua neerlandese

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua lituana

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua neerlandese

Ik groet de pelgrims uit Nederland en België!
In de psalm die wij nu aanhoorden, moedigt God ons aan om altijd te vertrouwen op zijn steun. Ik wens u toe dat ieder van u eigen liefde voor Christus versterkt en overal het Evangelie verkondigt. Met deze wens zegen ik u.
Geloofd zij Jezus Christus!

[Saluto i pellegrini neerlandesi e belgi.
Nel Salmo che abbiamo ascoltato, Dio ci incoraggia a confidare sempre nel suo sostegno. Auspico che ciascuno di voi possa rafforzare il proprio amore a Cristo, testimoniando ovunque il Vangelo. Con questi voti vi benedico.
Sia lodato Gesù Cristo!]

[01457-AA.01] [Testo originale: Neerlandese]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntöm a magyar híveket, különösen azokat, akik Naszvadról érkeztek. Isten hozott Benneteket!
A zsoltárossal együtt vessétek bizalmatok az Úrba és hittel vegyetek erôt az élet nehézségein.
Szeretettel adom Rátok apostoli áldásomat.
Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Saluto cordialmente i fedeli ungheresi, specialmente il gruppo venuto da Nesvady.
Assieme al salmista sperate nel Signore e con la forza della fede superate le difficoltà della vita. Imparto volentieri a voi la Benedizione Apostolica.
Sia lodato Gesù Cristo!]

[01458-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua lituana

Sveikinu piligrimus lietuvius!
Brangieji, šioje piligriminėje kelionėje melskite Dievo Dvasią, kad Ji pripildytu jusu širdis meilės Dievui ir Baznyčiai. Jus visus telydi mano palaiminimas, kuri išplečiu ir jusu artimiesiems.
Garbė Jėzui Kristui!

[Saluto con gioia i pellegrini lituani!
Carissimi, durante questo pellegrinaggio chiedete allo Spirito di Dio di riempire i vostri cuori con l'amore per Dio e per la Chiesa. Vi accompagni la mia Benedizione che estendo a tutti i vostri cari.
Sia lodato Gesù Cristo!]

[01459-AA.01] [Testo originale: Lituano]

Saluto in lingua slovacca

Zo srdca pozdravujem pútnikov zo Slovenska: z Bratislavy a Myjavy, Oslían a Nového Mesta, z Topolčian a Nesvád, z Bošáce a Prešova.
Bratía a sestry, v sobotu sa na Slovensku slávil sviatok vašej Patrónky - Sedembolestnej. Ukrizovaný Spasitel' ju dal za Matku nielen apoštolovi svätému Jánovi, ale aj kazdému z nás. Ona nech vás matersky sprevádza na ceste k Nemu do nebeskej vlasti.
Rád zehnám vás i vašu domovinu.
Pochválený buď Jeziš Kristus!

[Saluto di cuore i pellegrini slovacchi provenienti da Bratislava, Myjava, Osany, Nové Mesto, Topočany, Nesvady, Bošáca, Prešov.
Cari Fratelli e Sorelle, sabato scorso si è celebrata in Slovacchia la festa della vostra Patrona, l'Addolorata. Il Salvatore crocifisso l'ha data come Madre non solo all'apostolo san Giovanni, ma ad ognuno di noi. Ella vi accompagni maternamente sulla via verso di Lui, verso la patria celeste.
Volentieri benedico voi e la vostra Patria.
Sia lodato Gesù Cristo!]

[01460-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo ora un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare alle Suore Francescane Missionarie di Assisi che, durante la loro Assemblea capitolare, sono venute a rinnovare al Successore di Pietro i sentimenti di affetto e di profonda comunione ecclesiale.

Sono lieto di accogliere i sacerdoti dei Pontifici Collegi San Paolo apostolo e San Pietro apostolo, giunti a Roma da varie Nazioni per intraprendere gli studi nelle Università Pontificie. Carissimi, vi esorto a far tesoro di tale preziosa occasione di formazione spirituale e teologica per poter offrire alle vostre Diocesi un servizio qualificato e zelante.

Saluto i giovani sacerdoti della Diocesi di Termoli-Larino, accompagnati dal loro Vescovo, Mons. Tommaso Valentinetti, e i Seminaristi del Seminario Arcivescovile di Catania. Carissimi, vi auguro di rispondere con generosità e fedeltà alla chiamata del Signore per essere guide sicure del Popolo di Dio e generosi testimoni del Vangelo.

Saluto, altresì, i rappresentanti dell'Ordine del Santo Sepolcro provenienti dall'Abruzzo e dal Molise e i membri della Cappella musicale Clementina di Velletri, invocando su ciascuno la continua protezione di Dio e della Vergine Santissima.

Saluto, poi, i fedeli della Diocesi di Frosinone-Veroli- Ferentino, guidati dal loro Pastore, Mons. Salvatore Boccaccio, qui convenuti per ricambiare la visita che ho avuto la gioia di compiere domenica scorsa in Ciociaria. Carissimi, grazie per l'affetto con cui mi avete accolto nella vostra Terra; auspico che tale evento costituisca per l'intera Diocesi un'occasione di vitalità spirituale nella fedele e generosa adesione a Cristo e alla Chiesa.

Con speciale affetto il mio pensiero va, infine, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli.

L'amicizia nei confronti di Gesù, cari giovani, sia per voi fonte di gioia e motivo per compiere scelte impegnative.

Essa rechi conforto anche a voi, cari malati, nei momenti difficili ed infonda sollievo al corpo e allo spirito.

Cari sposi novelli, rimanete costantemente uniti a Cristo per corrispondere fedelmente alla vostra vocazione nell'amore reciproco e nel generoso servizio alla vita.

[01461-01.01] [Testo originale: Italiano]