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VISITA PASTORALE DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II IN UCRAINA (23-27 GIUGNO 2001) - (XIII), 27.06.2001


Alle 17.45 il Papa lascia il Palazzo Arcivescovile di S. Giorgio e si trasferisce all’aeroporto internazionale di Lviv per il ritorno a Roma, conclusa la Visita Pastorale in Ucraina.

Dopo il saluto del Presidente della Repubblica, Sig. Leonid Kučma, Giovanni Paolo II pronuncia il discorso di commiato in lingua ucraina.

Ne pubblichiamo di seguito la traduzione in lingua italiana e inglese:

  TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

La ringrazio cordialmente Signor Leonid Danilovic Kučma, per questo coraggioso invito in Ucraina. Grazie anche a tutti coloro che hanno contribuito al mio incontro pastorale con i fedeli della Chiesa Cattolica ucraina e la gente del vostro nobile Paese. Che Dio benedica il Suo servizio, Signor Presidente, per il bene del popolo ucraino.

Signor Presidente della Repubblica Ucraina,
Signori Cardinali, Venerati Fratelli nell'Episcopato,
Illustri Signori, carissimi Ucraini!

1. E' giunto il momento del congedo. Con emozione saluto voi qui presenti e, in voi, saluto il popolo dell'Ucraina, che in questi giorni ho potuto meglio conoscere. In modo particolare il mio pensiero va agli abitanti delle città di Kyiv e Leopoli che mi hanno accolto, e a quanti sono venuti da altre città e paesi per incontrarmi.

Al mio arrivo mi sono sentito come abbracciato dall'affetto della città di Kyiv dalle cupole d'oro, intessuta di giardini. Ho, poi, assaporato la tradizionale ospitalità di Leopoli, città dagli insigni monumenti così ricchi di memorie cristiane.

Con grande nostalgia parto ora da questa Terra, crocevia di popoli e culture, dalla quale più di mille anni fa il Vangelo ha iniziato la sua corsa per diffondersi e radicarsi nel tessuto storico e culturale delle popolazioni dell'Europa dell'Est. A tutti e a ciascuno di voi vorrei ripetere: grazie!

2. Grazie a Te, Ucraina, che hai difeso l'Europa nella tua instancabile ed eroica lotta contro gli invasori.

Grazie a voi, Autorità civili e militari, per quanto fate, nei rispettivi campi, a servizio dell'ordinato progresso del Popolo ucraino, e grazie per la generosa dedizione con cui avete assicurato il buon esito di questo mio viaggio apostolico.

Grazie a voi, cari Fratelli e Sorelle, che fate parte di questa Comunità cristiana, "fedele fino alla morte" (Ap 2,10). Da tempo desideravo manifestarvi la mia ammirazione e il mio apprezzamento per l'eroica testimonianza che avete dato durante il lungo inverno della persecuzione nel secolo scorso.

Grazie per le preghiere e per la lunga preparazione spirituale con cui avete voluto incontrare il Successore di Pietro, per essere da Lui confermati nella fede e aiutati a vivere in quell'amore fraterno che "tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1 Cor 13,7).

Un saluto rispettoso e cordiale, nel momento di lasciare il suolo ucraino, desidero inviare ai fratelli e sorelle di questa venerabile Chiesa Ortodossa e ai loro Pastori.

Tutti accompagno con la preghiera e a tutti rivolgo come augurio le parole benedicenti dell'apostolo Paolo ai cristiani di Tessalonica: "Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni modo" (2 Ts 3,16).

3. Il Signore dia pace a te, Popolo ucraino, che, riacquistata finalmente la libertà con dedizione tenace e concorde, hai avviato un'opera di riscoperta delle tue radici più vere e ti stai impegnando in un laborioso cammino di riforme, per dare a tutti la possibilità di vivere ed esprimere la propria fede, la propria cultura e le proprie convinzioni in un quadro di libertà e di giustizia.

Anche se ancora doloranti sono le cicatrici delle tremende ferite subite lungo interminabili anni di oppressione, di dittatura e di totalitarismo, nei quali i diritti del popolo sono stati negati e conculcati, guarda con fiducia verso l'avvenire. Questo è il tempo propizio! Questo è il tempo della speranza e dell'audacia!

Il mio augurio è che l'Ucraina possa inserirsi, a pieno titolo, in un Europa che abbracci l'intero continente dall'Atlantico agli Urali. Come dicevo al termine di quel 1989 che tanto rilievo ha avuto nella storia recente del Continente, non ci potrà essere "un'Europa pacifica ed irradiatrice di civiltà senza questa osmosi e questa partecipazione di valori differenti eppure complementari", che sono tipici dei popoli dell'Est e dell'Ovest (Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XII/2, 1989, p. 1591).

4. In questo importante passaggio epocale la Chiesa, consapevole della sua missione, non mancherà di esortare i suoi fedeli a cooperare attivamente con lo Stato nella promozione del bene comune. Vi è infatti una carità sociale, che si traduce in "servizio alla cultura, alla politica, all'economia, alla famiglia, perché dappertutto siano rispettati i principi fondamentali dai quali dipende il destino dell'essere umano e il futuro della civiltà" (Novo millennio ineunte, 51).

I cristiani, del resto, sanno di essere a pieno titolo parte integrante della Nazione ucraina. Lo sono in virtù di una storia millenaria, iniziata con il battesimo di Vladimiro e della Rus' di Kyiv nel 988 nelle acque del fiume Dniepr; ma lo sono soprattutto oggi, in virtù del battesimo di sangue che hanno ricevuto nel corso delle tremende persecuzioni del XX secolo: in quegli anni terribili numerosissimi sono stati i testimoni della fede, non solo cattolici ma anche ortodossi e riformati, che per amore di Cristo hanno affrontato privazioni di ogni genere, giungendo in molti casi fino al sacrificio della vita.

5. L'unità e la concordia! Ecco il segreto della pace e la condizione d'un vero e stabile progresso sociale. E' grazie a questa sinergia di intenti e di azioni che l'Ucraina, patria di fede e di dialogo, potrà vedere riconosciuta la sua dignità nel consesso delle Nazioni.

Mi torna alla mente il monito solenne del vostro grande poeta Taras Shevchenko: "Solamente nella tua casa troverai la verità, la forza e la libertà". Ucraini, è nel fecondo terreno delle vostre tradizioni che affondano le radici del vostro futuro! Insieme potete costruirlo; insieme potete affrontare le sfide dell'ora presente, animati da quei comuni ideali che costituiscono il patrimonio incancellabile della vostra storia passata e recente. Comune è la missione; comune sia anche l'impegno assunto dall'intero Popolo ucraino!

Io rinnovo a Te, Terra di Ucraina, il mio auspicio di prosperità e di pace. Tu lasci nel mio cuore ricordi indimenticabili! Arrivederci, popolo amico, che stringo in un abbraccio di simpatia e di affetto! Grazie per la cordiale accoglienza e ospitalità, che non potrò mai dimenticare!

Arrivederci, Ucraina! Faccio mie le parole del tuo sommo poeta ed invoco da "Dio forte e giusto" ogni benedizione per i figli della tua Terra, "cento volte insanguinata, un tempo terra gloriosa". Carissimi Fratelli e Sorelle, anch'io dico con il vostro poeta e con voi: Iddio ti protegga sempre "o santa, santa Patria mia!".

Chiedo a Dio Onnipotente di benedirti, o Popolo ucraino, e di sanare ogni tua ferita. Il suo grande amore colmi il tuo cuore e ti guidi nel terzo millennio cristiano verso un nuovo futuro di speranza. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo!

[01081-01.02] [Testo originale: Ucraino]

  TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

I want to thank Mr Leonid Danilovic Kuchma very much for his courageous invitation to me to visit Ukraine. I want to thank all those who contributed to make a success my pastoral visit with the faithful of the Catholic Church in Ukraine and with the people of your wonderful Nation. May God bless your service, Mr President, for the good of the Ukrainian people.

Mr President of the Republic of Ukraine,
Your Eminences, Dear Brothers in the Episcopate,
Ladies and Gentlemen, Dear Ukrainians,

1. The moment of farewell has arrived. With affection I greet all of you here present and through you I greet the people of Ukraine whom I have come to know better during these days. I especially greet the people of the cities of Kyiv and Lviv who welcomed me, and those who came from other cities and regions to meet me.

Upon my arrival, I felt embraced by the affection of the city of Kyiv with its golden domes and tapestry of gardens. I then experienced the traditional hospitality of Lviv, a city of famous monuments, rich in Christian memories.

I am now sad to leave this land, which is a crossroads of peoples and cultures, where over a thousand years ago the Gospel began the course that led it to spread and take root in the historical and cultural fabric of the peoples of Eastern Europe. To each and every one of you I say again: Thank you!

2. Thank you, Ukraine, who defended Europe in your untiring and heroic struggle against invaders.

Thank you, civil and military Authorities, and all of you who in different ways and with great generosity have cooperated in ensuring the successful outcome of my visit.

Thank you, dear Brothers and Sisters, who are part of this Christian community, "faithful unto death" (Rev 2:10). It has been my long-standing wish to express my admiration and appreciation for the heroic witness that you have borne during the long winter of persecution in the past century.

Thank you for your prayers and the long spiritual preparation you made for this meeting with the Successor of Peter, so that he would be able to confirm you in faith and help you to live in the fraternal love that "bears all things, believes all things, hopes all things, endures all things" (1 Cor 13:7). As I depart from Ukrainian soil I extend respectful and heartfelt greeting to the brothers and sisters and to the Pastors of the venerable Orthodox Church.

I bear you all in my prayer and I greet you all in Saint Paul’s words of blessing to the Christians of Thessalonika: "May the Lord of peace himself give you peace at all times in all ways" (2 Th 3:16).

3. May the Lord give you peace, People of Ukraine, who with tenacious and harmonious dedication have at last recovered your freedom, and have begun the work of rediscovering your truest roots. You are committed to an arduous path of reforms aimed at giving everyone the possibility of following and practising their own faith, culture and convictions in a framework of freedom and justice.

Even if you still feel the painful scars of the tremendous wounds inflicted over endless years of oppression, dictatorship and totalitarianism, during which the rights of the people were denied and trampled upon, look with confidence to the future. This is the opportune time! This is the time for hope and daring!

My hope is that Ukraine will be able fully to become a part of the Europe which will take in the entire continent from the Atlantic to the Urals. As I said at the end of that year 1989 which was of such great importance in the recent history of the continent, there cannot be "a peaceful Europe capable of spreading civilization without the interaction and sharing of the different though complementary values" which are characteristic of the peoples of East and West (Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XXX/2, 1989, p. 1591).

4. In this important and significant transition, the Church, conscious of her mission, will not fail to exhort the faithful to cooperate actively with the State in the promotion of the common good. There is in fact a social charity, which is expressed in "service to culture, politics, the economy and the family, so that the fundamental principles upon which depend the destiny of human beings and the future of civilization will be everywhere respected" (Novo Millennio Ineunte, 51).

Furthermore, Christians know that they are by right an integral part of the Ukrainian nation. They are so by virtue of a thousand-year history, which began with the baptism of Volodymyr and Kievan Rus’ in 988 in the waters of the Dnieper river; but they are especially so today, because of the baptism of blood which they received in the course of the tremendous persecutions of the 20th century: in those terrible years countless were the witnesses to the faith, not only Catholics but also Orthodox and Reformed Christians, who underwent deprivations of all kinds for love of Christ, in many cases even to the sacrifice of their lives.

5. Unity and harmony! This is the secret of peace and the condition for true and stable social progress. It is thanks to this combination of intentions and actions that Ukraine, homeland of faith and dialogue, will see its dignity recognized in the community of nations.

The solemn warning of your great poet Taras Shevchenko comes to mind: "Only in your own house will you find truth, strength and freedom". People of Ukraine, it is into the fertile soil of your own traditions that the roots of your future stretch! Together you can build that future; together you will be able to face the challenges of the present time, inspired by the common ideals that form the indelible heritage of your past and recent history. The mission is common to all; may the commitment taken on by the entire Ukrainian people also be common to all!

To you, land of Ukraine, I renew my wish for prosperity and peace. You have left unforgettable memories in my heart! Goodbye, friendly people, whom I embrace with sympathy and affection! Thank you for your heartfelt welcome and hospitality, which I shall never forget!

Goodbye, Ukraine! I make my own the words of your greatest poet and I invoke every blessing of the "strong and just God" upon the children of your land, "a hundred times stained with blood, once a glorious land". Dear Brothers and Sisters, with your poet and with you I say: May God protect you always, "o holy, holy, land of mine!".

I ask Almighty God to bless you, the people of Ukraine, and to heal all your wounds. May his great love fill your hearts and guide you in the Third Christian Millennium towards a new future . In the name of the Father, and of the Son and of the Holy Spirit!

[01081-02.02] [Original text: Ukrainian]

TELEGRAMMI A CAPI DI STATO

Alle ore 19 il Papa parte a bordo di un aereo B 737 della Air Ucraina International, diretto a Roma. Al momento di lasciare Lviv, al termine della Sua Visita Pastorale in Ucraina e prima di rientrare in Italia, sorvolando l’Ungheria, l’Austria, la Slovenia e la Croazia, il Santo Padre fa pervenire ai rispettivi Capi di Stato i seguenti messaggi telegrafici:

Traduzione italiana:

A SUA ECCELLENZA IL SIGNOR
PRESIDENTE DELL'UCRAINA

NEL LASCIARE IL SUOLO DELL'UCRAINA DOPO LA MIA VISITA PASTORALE DESIDERO RINNOVARE A LEI SIGNOR PRESIDENTE UN CORDIALE SALUTO RICOLMO DI COMMOSSA RICONOSCENZA PER L'OSPITALITÀ OFFERTAMI IN CODESTA CARA NAZIONE DOVE HO VISSUTO MOMENTI INTENSI DI SPIRITUALITÀ E DI GIOIA INCONTRANDO FERVENTI COMUNITÀ CATTOLICHE DI RITO GRECO E DI RITO LATINO CHE CONSERVANDO SALDE LE PROPRIE RADICI E MEMORI DEGLI ESEMPI LUMINOSI LASCIATI DAI PROPRI SANTI A PARTIRE DAL PRINCIPE VLADIMIRO NONCHÉ DAI TESTIMONI DELLA FEDE DEL SECOLO SCORSO RICERCANO OGGI DI PROSEGUIRE IL CAMMINO DI UN AUTENTICO RINNOVAMENTO RELIGIOSO A BENEFICIO ANCHE DEL PROGRESSO INTEGRALE DELLA NAZIONE (.) CONSERVO VIVO IL RICORDO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEGLI INCONTRI CON L'EPISCOPATO CON IL CLERO LE FAMIGLIE I GIOVANI I RAPPRESENTANTI DELLE ALTRE COMUNITÀ RELIGIOSE CON LE AUTORITÀ E CON UOMINI DI CULTURA E DELLA POLITICA E MENTRE INVOCO SU TUTTI LA PROTEZIONE DELLA VERGINE MARIA E AUSPICO DI CUORE CHE IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE DELL'UCRAINA NELL'EUROPA E NELLA COMUNITÀ DEI POPOLI CONTINUI CON IL DESIDERATO SUCCESSO INVIO A LEI ALLA SUA FAMIGLIA AI SUOI COLLABORATORI E ALL'INTERA NAZIONE UN BENEDICENTE SALUTO

IOANNES PAULUS PP. II

[01066-AA.02] [Testo originale: Ucraino]

HIS EXCELLENCY
FERENC MADL
PRESIDENT OF HUNGARY
BUDAPEST

HAVING COMPLETED MY VISIT TO UKRAINE AND NOW FLYING OVER YOUR COUNTRY ON MY WAY BACK TO ROME I RENEW MY GREETINGS TO YOUR EXCELLENCY AND TO THE BELOVED HUNGARIAN PEOPLE (stop) I PRAY THAT ALMIGHTY GOD WILL POUR OUT HIS ABUNDANT BLESSINGS UPON YOU ALL

IOANNES PAULUS PP. II

[01067-02.01] [Original text: English]

SEINER EXZELLENZ
HERRN DR. THOMAS KLESTIL
PRAESIDENT DER REPUBLIK OESTERREICH
WIEN

WAEHREND ICH AUF DEM RUECKFLUG VON MEINEM PASTORORALBESUCH IN DER UKRAINE DAS HOHEITSGEBIET DER REPUBLIK OESTERREICH UEBERFLIEGE, DARF ICH IHNEN, SEHR GEEHRTER HERR BUNDESPRAESIDENT, UND DEM GANZEN OESTERREICHISCHEN VOLK MEINE AUFRICHTIGEN GRUESSE UEBERMITTELN. ZUGLEICH ERBITTE ICH IHNEN UND ALLEN BUERGERN IHRES GESCHAETZTEN LANDES GOTTES STETEN SCHUTZ UND SEGEN.

IOANNES PAULUS PP. II

[01068-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

HIS EXCELLENCY
MILAN KUĆAN
PRESIDENT OF THE REPUBLIC OF SLOVENIA
LJUBLJANA

AS MY JOURNEY FROM UKRAINE BACK TO ROME TAKES ME OVER SLOVENIAN TERRITORY I GLADLY EXTEND TO YOUR EXCELLENCY AND YOUR FELLOW CITIZENS MY CORDIAL GREETINGS AND BEST WISHES (stop) EXPRESSING THE CONFIDENT HOPE THAT THE NATION WILL CONTINUE TO ADVANCE ALONG THE PATH OF SPIRITUAL AND MATERIAL PROGRESS I ASSURE YOU OF MY PRAYERS AND INVOKE UPON SLOVENIA ALMIGHTY GOD'S BLESSINGS OF PEACE AND WELL-BEING

IOANNES PAULUS PP. II

[01069-02.01] [Original text: English]

IL RIENTRO A ROMA

Il rientro del Santo Padre è previsto alle ore 21 all’Aeroporto di Ciampino (Roma).

[01103-01.01]