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L’UDIENZA GENERALE, 25.04.2001


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa tratta il tema: "L’anima assetata del Signore" (Lettura: Salmo 62,2-9 - Lodi Domenica I settimana).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si conclude con il canto del Regina Cæli e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. Il Salmo 62, sul quale oggi ci fermiamo a riflettere, è il Salmo dell’amore mistico, che celebra l’adesione totale a Dio, partendo da un anelito quasi fisico e raggiungendo la sua pienezza in un abbraccio intimo e perenne. La preghiera si fa desiderio, sete e fame, perché coinvolge anima e corpo.

Come scrive santa Teresa d’Avila, "la sete esprime il desiderio di una cosa, ma un desiderio talmente intenso che noi moriamo se ne restiamo privi" (Cammino di perfezione, c. XXI). Del Salmo la liturgia ci propone le prime due strofe che sono appunto incentrate sui simboli della sete e della fame, mentre la terza strofa fa balenare un orizzonte oscuro, quello del giudizio divino sul male, in contrasto con la luminosità e la dolcezza del resto del Salmo.

2. Iniziamo, allora, la nostra meditazione col primo canto, quello della sete di Dio (cfr vv. 2-4). È l’alba, il sole sta sorgendo nel cielo terso della Terra Santa e l’orante comincia la sua giornata recandosi al tempio per cercare la luce di Dio. Egli ha bisogno di quell’incontro col Signore in modo quasi istintivo, si direbbe "fisico". Come la terra arida è morta, finché non è irrigata dalla pioggia, e come nelle screpolature del terreno essa sembra una bocca assetata e riarsa, così il fedele anela a Dio per essere riempito di Lui e per potere così esistere in comunione con Lui.

Il profeta Geremia aveva già proclamato: il Signore è "sorgente d’acqua viva", e aveva rimproverato il popolo per aver costruito "cisterne screpolate, che non tengono l’acqua" (2,13). Gesù stesso esclamerà ad alta voce: "Chi ha sete venga a me e beva, chi crede in me" (Gv 7,37-38). Nel pieno meriggio di un giorno assolato e silenzioso, promette alla donna samaritana: "Chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna" (Gv 4,14).

3. La preghiera del Salmo 62 s’intreccia, per questo tema, col canto di un altro stupendo Salmo, il 41: "Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente" (vv. 2-3). Ora, nella lingua dell’Antico Testamento, l’ebraico, "l’anima" è espressa con il termine nefesh, che in alcuni testi designa la "gola" e in molti altri si allarga ad indicare l’essere intero della persona. Colto in queste dimensioni, il vocabolo aiuta a comprendere quanto sia essenziale e profondo il bisogno di Dio; senza di lui vien meno il respiro e la stessa vita. Per questo il Salmista giunge a mettere in secondo piano la stessa esistenza fisica, qualora venga a mancare l’unione con Dio: "La tua grazia vale più della vita" (Sal 62,4). Anche nel Salmo 72 si ripeterà al Signore: "Fuori di te nulla bramo sulla terra. Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre… Il mio bene è stare vicino a Dio" (vv. 25-28).

4. Dopo il canto della sete, ecco modularsi nelle parole del Salmista il canto della fame (cfr Sal 62,6-9). Probabilmente, con le immagini del "lauto convito" e della sazietà, l’orante rimanda a uno dei sacrifici che si celebravano nel tempio di Sion: quello cosiddetto "di comunione", ossia un banchetto sacro in cui i fedeli mangiavano le carni delle vittime immolate. Un’altra necessità fondamentale della vita viene qui usata come simbolo della comunione con Dio: la fame è saziata quando si ascolta la Parola divina e si incontra il Signore. Infatti, "l’uomo non vive soltanto di pane, ma l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore" (Dt 8,3; cfr Mt 4,4). E qui il pensiero del cristiano corre a quel banchetto che Cristo ha imbandito l’ultima sera della sua vita terrena e il cui valore profondo aveva già spiegato nel discorso di Cafarnao: "La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui" (Gv 6,55-56).

5. Attraverso il cibo mistico della comunione con Dio "l’anima si stringe" a Lui, come dichiara il Salmista. Ancora una volta, la parola "anima" evoca l’intero essere umano. Non per nulla si parla di un abbraccio, di uno stringersi quasi fisico: ormai Dio e uomo sono in piena comunione e sulle labbra della creatura non può che sbocciare la lode gioiosa e grata. Anche quando si è nella notte oscura, ci si sente protetti dalle ali di Dio, come l’arca dell’alleanza è coperta dalle ali dei cherubini. E allora fiorisce l’espressione estatica della gioia: "Esulto di gioia all’ombra delle tue ali". La paura si dissolve, l’abbraccio non stringe il vuoto ma Dio stesso, la nostra mano s’intreccia con la forza della sua destra (cfr Sal 62,8-9).

6. In una lettura del Salmo alla luce del mistero pasquale, la sete e la fame che ci spingono verso Dio, trovano il loro appagamento in Cristo crocifisso e risorto, dal quale giunge a noi, mediante il dono dello Spirito e dei Sacramenti, la vita nuova e l’alimento che la sostiene.

Ce lo ricorda san Giovanni Crisostomo, che commentando l’annotazione giovannea: dal fianco "uscì sangue e acqua" (cfr Gv 19,34), afferma: "Quel sangue e quell’acqua sono simboli del Battesimo e dei Misteri", cioè dell’Eucaristia. E conclude: "Vedete come Cristo congiunse a se stesso la sposa? Vedete con quale cibo nutre tutti noi? È dallo stesso cibo che siamo stati formati e veniamo nutriti. Infatti come la donna nutre colui che ha generato con il proprio sangue e latte, così anche Cristo nutre continuamente col proprio sangue colui che egli stesso ha generato" (Omelia III rivolta ai neofiti, 16-19 passim: SC 50 bis, 160-162).

[00641-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Le Psaume 62 célèbre l’amour mystique du croyant, qui exprime son désir profond d’adhésion totale à Dieu par le langage de la soif et de la faim. Comme une terre assoiffée qui attend la pluie, l’être tout entier de celui qui se tourne vers Dieu manifeste le besoin essentiel et profond d’être rempli de la présence de Dieu, et de pouvoir exister ainsi en pleine communion avec Lui. L’image du festin rend compte de cette union à Dieu par une autre réalité fondamentale de la vie: la faim est comblée lorsqu’on écoute la Parole de Dieu et que l’on rencontre le Seigneur. À travers la nourriture mystique que constitue la communion avec Dieu, le croyant "s’attache" à Lui, goûtant joyeusement son soutien dans les nuits de l’épreuve. Avec la lumière de Pâques, nos regards sont orientés vers le Christ mort et ressuscité, de qui nous recevons, par le don de l’Esprit et des sacrements, la vie nouvelle et la nourriture qui la soutient.

Je salue cordialement les pèlerins francophones présents à cette audience, en particulier les jeunes du Collège Saint-Joseph de Tivoli de Bordeaux, les jeunes confirmands du diocèse de Reims, et les jeunes des collèges Sainte-Marguerite Marie de Josselin et Saint-Joseph de Questembert. Que le Christ ressuscité ravive en vous la soif et la faim pour accueillir sa Parole et vous mettre au service de vos frères!

J’adresse une particulière bienvenue à Monseigneur Joseph Doré, archevêque de Strasbourg, aux pèlerins de son diocèse, à la communauté éducative du séminaire de Walbourg, ainsi qu'aux chrétiens de la Moselle, venus se préparer spirituellement à célébrer l’année prochaine le millénaire de la naissance du Pape Léon IX. Que son exemple vous encourage à témoigner de la nouveauté de l’Évangile, au cœur du monde où le Christ vous envoie pour être témoins de son amour, en particulier auprès des plus pauvres! À tous, j’accorde de grand cœur la Bénédiction apostolique.

[00642-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Psalm 62 begins by speaking of man’s almost physical need of God, like the dry, weary land which needs water. The Psalmist then goes on to describe his hunger for God using the image of a banquet. Christians see here a reference to the Eucharist, the mystical food which God gives, and which enables the soul to be united with him in a most personal and real way. The Psalmist tells us that he thinks constantly of God, who gives him help and protection, causing him to rejoice and give thanks. In the light of the Paschal mystery, Christians understand that their hunger and thirst for God are satisfied through the Risen Christ’s gift of the Holy Spirit and the Sacraments, which fulfil the deepest longing of the human spirit for God.

I warmly greet the English-speaking pilgrims and visitors present, especially those from England, Finland, Ghana, Korea and the United States. Upon you and your families I invoke the joy and peace of the Risen Lord.

[00643-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Schwestern und Brüder!

In unserer Reihe über das Buch der Psalmen wollen wir heute den Psalm 63 betrachten. Das Verlangen der Seele nach Gott wird gleichgesetzt mit dem Hunger und dem Durst des Leibes.

Wie ein dürstender Mensch in der Wüste unter der Mittagssonne nach frischem Wasser verlangt, so ist es auch mit der Sehnsucht nach Gott. Der heutige Mensch kennt eine Art Wüste der Welt, die ihm als Dürre vorkommt. Sein Leben gelingt nur in der gelebten Gemeinschaft mit Gott.

Neben dem Durst wird auch der Hunger nach Gott beschrieben. Dieses bohrende Verlangen der Seele wird erst gestillt, wenn das Geschöpf das Wort Gottes annimmt: "Der Mensch lebt nicht nur von Brot, sondern von jedem Wort, das aus Gottes Mund kommt" (Mt 4,4).

Im Licht von Ostern verweist uns der geistliche Hunger und Durst auf den gekreuzigten und auferstandenen Christus. Durch den Heiligen Geist und die Sakramente der Kirche gibt er der tiefen Sehnsucht der menschlichen Seele die richtige Speise, die Nahrung für das ewige Leben.

Herzlich begrüße ich alle Anwesenden aus den Ländern deutscher Sprache. Insbesondere grüße ich die Angehörigen und Freunde der Diakone des Collegium Germanicum et Hungaricum.

Gerne erteile ich euch und euren Lieben daheim den Apostolischen Segen.

[00644-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Reflexionamos hoy sobre el Salmo 62, en el cual se ensalza el amor místico y se canta el anhelo de una adhesión total a Dios. La oración aquí se hace deseo, hambre y sed, porque abarca al alma y al cuerpo.

Por lo que se refiere a la sed, utiliza el símbolo de la tierra árida, que parece muerta hasta ser regada por la lluvia, para indicar que el fiel anhela a Dios para llenarse de Él y poder así vivir y crecer en su gracia. Al recordar los sacrificios de comunión que se ofrecían en el templo, el salmista alude al hambre de Dios, que sólo se sacia al escuchar su palabra y recibirle a Él mismo como alimento. Todo ello nos lleva a pensar hoy en la última Cena y en la Eucaristía, en la que Jesús nos da su Cuerpo y su Sangre como pan de vida y bebida de salvación.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, en especial al grupo de sacerdotes españoles que participan en un curso de actualización en el Pontificio Colegio de San José, y a "Els Amics del Corpus", de Valencia, venidos para la bendición de una "Roca" dedicada al Santo Cáliz, así como a los demás fieles procedentes de España, México y Argentina. Os deseo a todos que vuestra peregrinación a Roma en este tiempo pascual os llene de alegría y os haga valientes testigos de la Resurrección del Señor.

[00645-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

O piedoso israelita, ao nascer do sol, dirigia-se ao templo em busca da luz de Deus para o dia que começava. Ele sente a necessidade quase instintiva deste encontro com o Senhor. Como na terra ressequida se vão abrindo gretas que lembram bocas abrasadas pelo calor e suplicam a chuva que lhes traz a vida, assim o fiel anela pelo seu Deus, pedindo-lhe que o sacie na comunhão com Ele. A oração torna-se assim desejo, sede e fome de Deus. Tal é o salmo 62 [sessenta e dois] que hoje vos proponho: celebra o nosso anseio quase «físico» de Deus, saciado apenas no abraço íntimo e perene da Santíssima Trindade.

Amados peregrinos de língua portuguesa, humildes «Arautos do Evangelho», a todos saúdo e abençoo afectuosamente em Cristo ressuscitado, pedindo-Lhe que derrame o Seu Espírito sobre vós, vossas famílias e comunidades cristãs como fonte de água viva a jorrar até à eternidade. Louvado seja nosso Senhor Jesus Cristo!

[00646-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua neerlandese

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua lituana

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua neerlandese  

Ik groet nu alle Nederlandse en Belgische pelgrims.

Uw bedevaart naar de graven van de apostelen voert u naar het hart van de Kerk, en is een goede gelegenheid om zich innerlijk te vernieuwen volgens de woorden van het Evangelie.

Van harte verleen ik u de Apostolische Zegen.

Geloofd zij Jezus Christus !

[Adesso saluto tutti i pellegrini neerlandesi e belgi.

Il vostro pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli vi porta al cuore della Chiesa, ed è una buona occasione per un rinnovamento interiore secondo le parole del Vangelo. Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00647-XX.01] [Testo originale: Neerlandese]

Saluto in lingua croata

Srdačno pozdravljam nazočne skupine hrvatskih hodočasnika iz Splita, Zagreba i Knina, a na poseban način one iz raznih mjesta Bosne i Hercegovine, koji su već dugo vremena prisiljeni zivjeti kao izbjeglice u teškim zivotnim uvjetima.

Predragi, znajte u svjetlu Kristova Vazmenoga otajstva raditi tako da nada pobjedi i onda kada prilike izgledaju posve bezizlazne. Svakomu od vas i vašim obiteljima rado udjeljujem apostolski blagoslov.

Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto cordialmente i gruppi di pellegrini croati provenienti da Split, Zagreb, Knin, e in particolare quanti provengono da diverse località della Bosnia ed Erzegovina, costretti già da lungo tempo a vivere come profughi in difficili condizioni di vita.

Carissimi, sappiate alla luce del Mistero pasquale di Cristo fare sì che la speranza vinca anche quando la situazione appare priva di via d'uscita. A ciascuno di voi ed alle vostre famiglie volentieri imparto la Benedizione Apostolica.

Siano lodati Gesù e Maria!]

[00648-XX.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua ceca

Srdečně vítám poutníky z Prahy.

Dnes slavíme svátek svatého Marka, evangelisty. Jeho odpověď na Kristovo povolání, necht' je světlem vašeho kresanského ivota.

K tomu vám všem ze srdce zehnám!

Chvála Kristu!

[Un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti da Praga.

Oggi celebriamo la festa di San Marco, Evangelista. La sua risposta alla vocazione di Cristo continui ad illuminare la vostra vita cristiana.

Con tali voti vi benedico di cuore.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00649-XX.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua slovacca

Srdečne pozdravujem slovenských pútnikov z Hlohovca a Horných Orešian.

Drahí bratia a sestry, dnes slávime sviatok svätého Marka Evanjelistu, ktorý výstizne opísal osobu Jeziša z Nazareta. Usilujme sa, aby aj náš kresanský zivot bol zivým svedectvom o Kristovi.

Rád zehnám vás i vašich drahých.

Pochválený buď Jeziš Kristus!

[Saluto di cuore i pellegrini slovacchi provenienti da Hlohovec e Horné Orešany.

Cari Fratelli e Sorelle, oggi celebriamo la festa di San Marco Evangelista, che ha descritto in modo espressivo la persona di Gesù di Nazaret. Facciamo in modo che la nostra vita cristiana sia una testimonianza viva di Cristo.

Volentieri benedico voi ed i vostri cari.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00650-XX.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntöm a magyar zarándokokat. Külön köszöntöm a levéltárosokat, a Magyar Rádió és Televízió küldöttségét, a fehérvári szeminárium és az országos egyháztörténeti vetélkedô csoportját.

E látogatás erôsítsen meg Bennetek a Szent Péter székével való egységben.

Szívbôl adom apostoli áldásomat.

Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Saluto con affetto i pellegrini ungheresi, specialmente gli archivisti, la delegazione della Radio e Televisione Ungherese, inoltre il gruppo dei seminaristi di Alba Iulia ed i vincitori del concorso sui temi della storia ecclesiastica.

Questo pellegrinaggio vi rinforzi nell’unione con la Cattedra di Pietro.

Di cuore invoco la benedizione apostolica su tutti voi.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00651-XX.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua lituana

Iš širdies sveikinu piligrimus lietuvius!

Prisikėles Kristus mus kviečia iš tamsos i šviesą. Tegul Dievo Dvasia mums padeda su meile tarnauti taikai ir teisingumui, kad jusu tėvynė ir visas pasaulis galėt šlovinti Viešpati!

Visus jus laiminu.

Garbė Jėzui Kristui!

[Saluto di cuore i pellegrini lituani!

Il Cristo Risorto ci chiama dalle tenebre alla luce. Che lo Spirito di Dio ci aiuti a servire con amore la giustizia e la pace, affinché la vostra patria e tutto il mondo possa rendere lode a Dio!

Vi benedico tutti.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00652-XX.02] [Testo originale: Lituano]

Saluto in lingua italiana

Saluto ora i pellegrini di lingua italiana, tra i quali ci sono molti gruppi di fedeli delle parrocchie e di altre associazioni. In particolare, rivolgo un cordiale pensiero ai rappresentanti del Comitato Nazionale "Monumenti al Redentore" e ai Sindaci dei Comuni dove si trovano le sedici montagne sulle cui cime, nell'Anno Santo 1900, il mio predecessore Papa Leone XIII volle innalzare altrettanti monumenti al Redentore. Auspico di cuore che le iniziative promosse per commemorare tale fausto evento contribuiscano a suscitare in tutti un rinnovato entusiasmo spirituale.

Saluto, poi, gli atleti e i familiari della Società Sportiva Autolelli di Ascoli Piceno, accompagnati dal Vescovo Mons. Silvano Montevecchi. Possa, carissimi, la vostra attività sportiva, animata da valori cristiani, contribuire a far sì che lo sport sia sempre un servizio alla persona umana e favorisca il sereno sviluppo della gioventù.

Rivolgo, infine, un particolare pensiero ai rappresentanti della Dieci, che celebrano il sessantesimo anniversario di fondazione, avvenuta a Bassano del Grappa. Possa questa ricorrenza sostenere il vostro impegno, carissimi, nell'annunciare la parola di Dio per la salvezza delle anime.

Desidero ora rivolgere un affettuoso pensiero ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Celebriamo oggi la Festa di San Marco evangelista, collaboratore dell'apostolo Pietro e martire, che nel Vangelo presenta la vita del cristiano come sequela di Gesù fino alla Croce. Saluto voi, cari giovani, tra i quali ci sono tanti studenti e membri di gruppi giovanili. Vi esorto tutti a mettervi generosamente alla scuola di Cristo per imparare a seguire fedelmente le sue orme. Invito voi, cari malati, ad accogliere con fede le vostre prove e a trasformarle in misteriose ma eloquenti manifestazioni dell'amore di Cristo. A voi, cari sposi novelli, auguro di vivere il dono del matrimonio come cammino di fede per diventare servitori generosi del Vangelo della vita.

[00653-01.02] [Testo originale: Italiano]