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L’UDIENZA GENERALE, 04.04.2001


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 in Piazza S. Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa tratta il tema: "La Liturgia delle Ore, preghiera della Chiesa" (Lettura: Sal 69 (70), 2.5-6).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. Prima di intraprendere il commento dei singoli Salmi e Cantici delle Lodi, completiamo quest’oggi la riflessione introduttiva iniziata nella scorsa catechesi. E lo facciamo prendendo le mosse da un aspetto molto caro alla tradizione spirituale: cantando i Salmi, il cristiano sperimenta una sorta di sintonia fra lo Spirito presente nelle Scritture e lo Spirito dimorante in lui per la grazia battesimale. Più che pregare con proprie parole, egli si fa eco di quei "gemiti inesprimibili" di cui parla san Paolo (cfr Rm 8,26), con i quali lo Spirito del Signore spinge i credenti ad unirsi all’invocazione caratteristica di Gesù: "Abbà, Padre!" (Rm 8,15; Gal 4,6).

Gli antichi monaci erano talmente sicuri di questa verità, che non si preoccupavano di cantare i Salmi nella propria lingua materna, bastando loro la consapevolezza di essere, in qualche modo, "organi" dello Spirito Santo. Erano convinti che la loro fede permettesse ai versetti dei Salmi di sprigionare una particolare "energia" dello Spirito Santo. La stessa convinzione si manifesta nella caratteristica utilizzazione dei Salmi, che fu chiamata "preghiera giaculatoria" - dalla parola latina "iaculum", cioè dardo - per indicare brevissime espressioni salmodiche che potevano essere "lanciate", quasi come punte infuocate, ad esempio contro le tentazioni. Giovanni Cassiano, uno scrittore vissuto fra il IV e il V secolo, ricorda che alcuni monaci avevano scoperto l’efficacia straordinaria del brevissimo incipit del Salmo 69: "O Dio vieni a salvarmi; Signore vieni presto in mio aiuto", che da allora divenne come il portale d’ingresso della Liturgia delle Ore (cfr Conlationes, 10,10: CPL 512,298 ss).

2. Accanto alla presenza dello Spirito Santo, un’altra dimensione importante è quella dell’azione sacerdotale che Cristo svolge in questa preghiera associando a sé la Chiesa sua sposa. A tal proposito, proprio riferendosi alla Liturgia delle Ore, il Concilio Vaticano II insegna: "Il Sommo Sacerdote della nuova ed eterna Alleanza, Cristo Gesù, […] unisce a sé tutta la comunità degli uomini, e se l’associa nell’elevare questo divino canto di lode. Infatti Cristo continua questo ufficio sacerdotale per mezzo della sua stessa Chiesa, che loda il Signore incessantemente e intercede per la salvezza del mondo intero non solo con la celebrazione dell’Eucaristia, ma anche in altri modi, specialmente con la recita dell’Ufficio divino" (Sacrosanctum Concilium, 83).

Anche la Liturgia delle Ore, dunque, ha il carattere di preghiera pubblica, nella quale la Chiesa è particolarmente coinvolta. È illuminante allora riscoprire come la Chiesa abbia progressivamente definito questo suo specifico impegno di preghiera scandita sulle varie fasi del giorno. Occorre per questo risalire ai primi tempi della comunità apostolica, quando ancora vigeva uno stretto legame fra la preghiera cristiana e le cosiddette "preghiere legali" - prescritte cioè dalla Legge mosaica - che si svolgevano in determinate ore del giorno nel Tempio di Gerusalemme. Dal libro degli Atti sappiamo che gli Apostoli "tutti insieme frequentavano il Tempio" (2,46), oppure che "salivano al Tempio per la preghiera dell’ora nona" (3,1). E d’altra parte sappiamo anche che le ‘preghiere legali’ per eccellenza erano appunto quelle del mattino e della sera.

3. Gradualmente i discepoli di Gesù individuarono alcuni Salmi particolarmente appropriati a determinati momenti della giornata, della settimana o dell’anno, cogliendovi un senso profondo in rapporto al mistero cristiano. È autorevole testimone di questo processo san Cipriano, che così scrive nella prima metà del terzo secolo: "Bisogna infatti pregare all’inizio del giorno per celebrare nella preghiera del mattino la risurrezione del Signore. Ciò corrisponde a quello che una volta lo Spirito Santo indicava nei Salmi con queste parole: «Tu sei il mio re, il mio Signore, ed io innalzerò a te, o Signore, di mattino la preghiera: ascolterai la mia supplica; di mattino mi presenterò a te e ti contemplerò» (Sal 5,3-4). […] Quando poi il sole tramonta e viene meno il giorno, bisogna mettersi di nuovo a pregare. Infatti, poiché il Cristo è il vero sole e il vero giorno, nel momento in cui il sole e il giorno del mondo vengono meno, chiedendo attraverso la preghiera che sopra di noi ritorni la luce, invochiamo che Cristo ritorni a portarci la grazia della luce eterna" (De oratione dominica, 35: PL 39,655).

4. La tradizione cristiana non si limitò a perpetuare quella ebraica, ma innovò alcune cose che finirono col caratterizzare diversamente l’intera esperienza di preghiera vissuta dai discepoli di Gesù. Oltre infatti a recitare, al mattino e alla sera, il Padre nostro, i cristiani scelsero con libertà i Salmi con i quali celebrare la loro preghiera quotidiana. Lungo la storia, questo processo suggerì l’utilizzazione di determinati Salmi per alcuni momenti di fede particolarmente significativi. Fra questi teneva il primo posto la preghiera vigiliare, che preparava al Giorno del Signore, la Domenica, in cui si celebrava la Pasqua di Risurrezione.

Una caratteristica tipicamente cristiana è stata poi l’aggiunta alla fine di ogni Salmo e Cantico, della dossologia trinitaria, "Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo". Così ogni Salmo e Cantico viene illuminato dalla pienezza di Dio.

5. La preghiera cristiana nasce, si nutre e si sviluppa intorno all’evento per eccellenza della fede, il Mistero pasquale di Cristo. Così, al mattino e alla sera, al sorgere e al tramonto del sole, si ricordava la Pasqua, il passaggio del Signore dalla morte alla vita. Il simbolo di Cristo "luce del mondo" appare nella lampada durante la preghiera del Vespro, chiamata per questo anche lucernario. Le ore del giorno richiamano a loro volta il racconto della passione del Signore, e l’ora terza anche la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste. La preghiera della notte infine ha carattere escatologico, evocando la veglia raccomandata da Gesù nell’attesa del suo ritorno (cfr Mc 13,35-37).

Cadenzando in questo modo la loro preghiera, i cristiani risposero al comando del Signore di "pregare incessantemente" (cfr Lc 18,1; 21,36; 1 Ts 5,17; Ef 6,18), ma senza dimenticare che tutta la vita deve in qualche modo diventare preghiera. Scrive a tal proposito Origene: "Prega senza posa colui che unisce la preghiera alle opere e le opere alla preghiera" (Sulla preghiera, XII,2: PG 11,452C).

Questo orizzonte nel suo insieme costituisce l’habitat naturale della recita dei Salmi. Se essi vengono sentiti e vissuti così, la dossologia trinitaria che corona ogni Salmo diventa, per ciascun credente in Cristo, un continuo rituffarsi, sull’onda dello Spirito e in comunione con l’intero popolo di Dio, nell’oceano di vita e di pace in cui è stato immerso col Battesimo, ossia nel mistero del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

[00532-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Dans la tradition spirituelle de l’Église, la prière des psaumes permet aux chrétiens de vivre une harmonie entre la présence de l’Esprit dans les Écritures et dans les fidèles eux-mêmes, par la grâce du Baptême. Et, comme l’a enseigné le Concile, elle révèle aussi l’action sacerdotale du Christ qui unit à lui l’Église, son épouse, "et se l’associe dans le chant de son divin cantique de louange" (Sacrosanctum Concilium, n.83).

Voilà pourquoi la liturgie des Heures a le caractère d’une prière publique, dans laquelle l’Église est particulièrement impliquée. Reprenant la tradition juive de la prière à différentes heures du jour, les disciples de Jésus y ont progressivement associé certains psaumes, dans lesquels ils découvraient un rapport profond avec le mystère pascal. Car la prière chrétienne naît, se nourrit et se développe à partir de l’événement par excellence de la foi, la Pâque du Christ. Ainsi, le matin et le soir, elle fait mémoire du passage du Seigneur de la mort à la vie. Les heures qui ponctuent le jour rappellent la Passion du Seigneur, et la prière de Complies a un caractère eschatologique, évoquant la vigilance demandée par Jésus dans l’attente de son retour.

Je salue cordialement les pèlerins francophones présents à cette audience, en particulier les jeunes venus de France, de Belgique et du Canada. Que le Seigneur rende fructueux votre pèlerinage et fasse grandir en vous un vrai sens de la prière chrétienne ! À tous je donne de grand

cœur la Bénédiction apostolique.

[00533-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

The Liturgy of the Hours developed gradually from the recitation of Psalms associated with particular moments of the day, the week and the year. Morning and evening prayer were associated with the passage of the Lord from death to life. The prayer during the day recalled the Lord’s Passion, while prayer at night reminded Christians to be vigilant in awaiting the return of Christ.

Two aspects of the official prayer of the Church speak to us of its special value. First, in praying the Psalms at different moments of the day, it is the Holy Spirit himself who, dwelling in us through the grace of Baptism, is praying in us with "sighs too deep for words" (cf. Rom 8:26). Secondly, Christ continues his priestly office through his Bride, the Church, and the Liturgy of the Hours is the Bride’s unceasing praise of God and her intercession for the salvation of the world. To recite the Psalms in this way is to immerse ourselves in the ocean of life and grace which is the mystery of the Father, Son and Holy Spirit.

I warmly welcome the English-speaking pilgrims and visitors, especially those from England, Denmark, Sweden, the Faroe Islands, Ghana, Australia and the United States of America. I invite you all to more intense prayer during the coming days of Holy Week. Upon you and your families I invoke the abundant blessings of Almighty God.

[00534-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Schwestern und Brüder!

Das sogenannte Stundengebet ist das öffentliche Gebet der Kirche. Alle Priester, Diakone und Ordensleute beten im Auftrag und im Namen der Kirche zu Gott dem Vater, der das Leben schenkt und den Menschen vom Tod erlöst.

Wichtigster Bestandteil dieses Gebetes sind die Psalmen aus dem Alten Testament. Vom frühen Morgen bis zur Tiefe der Nacht: immerwährend ist das Lob Gottes auf den Lippen des Menschen. Jede Stunde des Tages hat das ihr eigene Gebet. Die Psalmen deuten von alters her die einzelnen Zeiten.

Der Heilige Geist, der die Psalmen mit seiner Gegenwart belebt, erhebt das Herz des Beters zu Gott. Der Lobgesang, den Jesus Christus an den Vater richtet, wird in die Geschichte hinein verlängert. Auf diese Weise bindet der Erlöser seine Kirche besonders eng an sich.

Der Lobpreis auf den Vater, den Sohn und den Heiligen Geist am Ende eines jeden Psalmes gibt den Worten aus dem Alten Testament einen Rahmen und schenkt ihnen den vollen theologischen Sinn.

Herzlich begrüße ich alle Pilger und Besucher aus Deutschland, Österreich und der Schweiz. Besonders willkommen heiße ich die vielen Jugendlichen und Schülergruppen. Gerne erteile ich euch, euren Lieben daheim und allen, die mit uns über Radio Vatikan oder das Fernsehen verbunden sind, den Apostolischen Segen.

[00535-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Prosiguiendo con el tema de la Liturgia de las Horas, quiero subrayar hoy un aspecto de la tradición espiritual: cantando los Salmos, el cristiano experimenta una especie de sintonía entre el Espíritu presente en las Escrituras y el Espíritu que habita en él por la gracia bautismal, por lo cual más que con la propias palabras, intercede con "gemidos inefables", como dice san Pablo (Rm 8,26). Otra dimensión importante es la acción sacerdotal de Cristo en esta oración, asociando a sí mismo a la Iglesia, su esposa. Por ello, La liturgia de las Horas tiene el carácter de oración pública de la Iglesia.

Toda oración cristiana nace, se alimenta y desarrolla a la luz del acontecimiento central de la fe, el Misterio pascual de Cristo. Por eso, el amanecer y el ocaso recuerdan la Pascua, el paso del Señor de la muerte a la vida. Las horas diurnas a su vez evocan la pasión del Señor y la hora tercia la venida del Espíritu Santo. Distribuyendo así la plegaria, los cristianos responden al mandamiento del Señor de "orar siempre" (cf Lc 18,1), sin olvidar que toda la vida debe ser, en cierto modo, oración.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en especial a los alumnos del Instituto de Enseñanza de Nájera (La Rioja) y del Colegio Corazón Inmaculado, de Madrid, y al grupo de fieles de Córdoba (Argentina). A todos os deseo una buena preparación para la gran fiesta de la Pascua, ya cercana. Muchas gracias por vuestra atención.

[00536-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Caríssimos Irmãos e Irmãs:

A Liturgia das Horas, cantada ou rezada ao ritmo dos Salmos, significa, ao mesmo tempo, presença do Espírito Santo e acção sacerdotal que Cristo realiza, associando a Si próprio a Igreja, Sua Esposa. Ela tem um carácter de oração pública, repartida em diversas horas do dia, conforme a antiga tradição cristã estabelecida pelos discípulos de Jesus. Se a oração cristã, nasce, se nutre e se desenvolve em torno ao Mistério Pascoal, os cristãos, em obediência ao mandato do Senhor de «rezar sem cessar», continuam abeirando-se ao mistério do Pai, do Filho e do Espírito Santo.

Saúdo com afecto em Cristo os peregrinos e ouvintes de língua portuguesa, desejando-lhes felicidades e os favores de Deus. Faço votos por que a proximidade da Semana Santa ajude a uma maior vivência do sentido redentor da Cruz em suas vidas, por uma doação generosa e alegre ao próximo, mormente aos mais necessitados. Com a minha Bênção Apostólica.

[00537-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua neerlandese

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua neerlandese  

Ik groet nu de Belgische en Nederlandse pelgrims!

Ik wens u toe dat deze Veertigdagentijd het verlangen naar een oprechte bekering in u doet groeien, en u doet openstaan voor Gods genade.

Van harte verleen ik u de Apostolische Zegen.

Geloofd zij Jezus Christus !

[Adesso saluto i pellegrini belgi e neerlandesi!

Auspico che questo periodo di Quaresima accresca in voi il desiderio di autentica conversione, per iniziare un cammino di apertura alla grazia divina.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00538-XX.01] [Testo originale:Neerlandese]

Saluto in lingua croata

Srdačno pozdravljam sve hodočasničke skupine iz Hrvatske, a na poseban način predstavnike građanskih vlasti Osječko-baranjske zupanije sa zupanom i dozupanom, te pripadnike Saveza Nijemaca i Austrijanaca Hrvatske iz Osijeka.

Predragi, udjeljujući apostolski blagoslov vama i vašim obiteljima, od srca zelim da skorašnja svetkovina Uskrsnuća Gospodnjega za sve bude neiscrpljivo vrelo nade koja će vas pratiti u vašemu svakodnevnom zivotu i radu.

Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto cordialmente tutti i gruppi di pellegrini provenienti dalla Croazia e, in modo particolare, i rappresentanti delle Autorità civili della Contea di Osijek-Baranja con il Governatore e il Vice-Governatore, come pure gli appartenenti alla Lega dei Tedeschi e degli Austriaci della Croazia di Osijek.

Carissimi, nell'impartire la Benedizione Apostolica a voi ed ai vostri familiari, auspico che la prossima solennità della Risurrezione del Signore possa essere per ciascuno fonte di inesauribile speranza, la quale vi accompagni nella vita e nel lavoro di ogni giorno.

Siano lodati Gesù e Maria!]

[00539-XX.02] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua ceca

Srdečně vítám poutníky z olomoucké konfederace věz!

Drazí, vyuzijme plně této postní doby, času modlitby a pokání, která nás privádí k obrácení a k prohloubení lásky k Bohu i bliznímu.

Všem vám rád zehnám.

Chvála Kristu!

[Porgo un cordiale benvenuto ai pellegrini della Confederazione di ex-prigionieri, di Olomouc.

Carissimi, cogliamo con pieno profitto questo tempo di Quaresima, tempo di preghiera e di penitenza, che ci porta alla conversione e all'approfondimento dell'amore verso Dio e verso il prossimo.

Volentieri vi benedico tutti.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00540-XX.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua slovacca

S láskou vítam slovenských pútnikov z Vel'kej Lehoty a z okolia Košíc, Prešova a Starej ubovne.

Drahí bratia a sestry, preívame obdobie blízkej prípravy na Vekonočné sviatky. Nech je tento posvätný čas pre kazdého z vás príleitosou na upevnenie viery v Krista - Vykupitel'a človeka.

Rád zehnám všetkých vás i vaše rodiny vo vlasti.

Pochválený buď Jeziš Kristus!

[Con affetto do il benvenuto ai pellegrini slovacchi provenienti da Veká Lehota, come pure dai dintorni di Košíce, Prešov e Stará ubova.

Cari Fratelli e Sorelle, viviamo nel periodo della preparazione prossima alle Feste pasquali. Possa questo tempo sacro essere per ciascuno di voi l'occasione per accrescere la propria fede in Cristo, Redentore dell'uomo.

Volentieri benedico tutti voi e le vostre famiglie in Patria.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00541-XX.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntöm a magyar híveket, elsôsorban azokat, akik Udvarhelyrôl érkeztek. Isten hozott Benneteket!

A zsoltárok szavainak imádkozása közben szívünk emelkedjék Istenhez. Ezek az ôsi énekek olyan kincsek, amelyek lelki életünket gazdagítják.

Szívbôl adom apostoli áldásomat Kedves Mindannyiotokra.

Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Saluto cordialmente i fedeli ungheresi, specialmente quelli che sono arrivati da Udvarhely.

Mentre le nostre voci recitano le parole dei salmi, i nostri cuori si alzino a Dio. Questi canti antichi sono di fatto un tesoro che arrichisce la nostra vita spirituale.

Di cuore imparto a tutti la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00542-XX.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua italiana

Il prossimo 7 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Sanità, che quest'anno ha come tema l'«handicap» mentale. Per questa occasione, rinnovo il mio appello affinché ciascuno, secondo le sue responsabilità, s'impegni a difendere la dignità e i diritti dei malati mentali. Che nessuno resti indifferente dinanzi a questi nostri fratelli. La Chiesa guarda a coloro che soffrono per tale malattia con rispetto e affetto, ed esorta l'intera comunità umana ad accoglierli, con speciale premura verso quelli più poveri e abbandonati.

Saluto ora tutti i pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i novizi salesiani, come pure le numerose novizie di diverse Congregazioni religiose, che frequentano i corsi promossi dall'Unione Superiore Maggiori d'Italia, e sono qui presenti con i loro formatori e le loro formatrici. Carissimi Fratelli e Sorelle, vi esorto a far tesoro di questo tempo di formazione per prepararvi bene alla missione che vi attende.

Saluto i fedeli della Parrocchia San Gabriele dell'Addolorata di Atri, la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e il gruppo della Federazione Italiana Rugby. Tutti ringrazio per la loro partecipazione e invoco su ciascuno copiose benedizioni celesti.

Rivolgo, infine, un cordiale saluto ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. In questo ultimo tratto della Quaresima, vi esorto a proseguire con impegno il cammino spirituale verso la Pasqua.

Cari giovani, intensificate la vostra testimonianza di amore fedele alla Croce di Cristo; voi, cari malati, guardate a Gesù crocifisso e risorto per vivere la prova del dolore come atto di amore; e voi, cari sposi novelli, imitando la perdurante fedeltà del Signore verso la Chiesa sua Sposa, fate sì che la vostra unione sponsale sia sempre animata dall'amore divino.

[00543-01.01] [Testo originale: Italiano]