VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA ROMANA DI SAN DOMENICO DI GUZMAN Questa mattina, alle ore 9.30, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è recato in visita pastorale alla Parrocchia di San Domenico di Guzman, nel settore Nord della Diocesi di Roma.
Il Papa ha ivi presieduto la celebrazione Eucaristica nel corso della quale, dopo la proclamazione del Vangelo, ha pronunciato la seguente omelia:
● OMELIA DEL SANTO PADRE
1. "Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio" (2 Cor 5,20). Oggi, quarta Domenica di Quaresima, risuonano con singolare eloquenza queste parole dell'apostolo Paolo. Esse costituiscono un forte richiamo alla conversione e alla riconciliazione con Dio. Sono invito a intraprendere un cammino di autentico rinnovamento spirituale. Facendo esperienza dell'amore misericordioso del Padre celeste, il credente diventa a sua volta annunciatore e testimone di questo dono straordinario offerto all'intera umanità in Cristo crocifisso e risorto.
Ricorda, in proposito, l'Apostolo: "Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo" (ibid., 5, 18). E aggiunge che Iddio continua ad esortare per mezzo nostro, "affidando a noi la parola della riconciliazione" (ibid., 5,19). La missione di proclamare la riconciliazione compete anzitutto agli apostoli e ai loro successori; coinvolge inoltre ogni cristiano secondo le responsabilità e le modalità tipiche del suo stato. Tutti, pertanto, siamo chiamati ad essere "missionari di riconciliazione" con la parola e con la vita.
2. "Lasciatevi riconciliare con Dio!". Facendo mia l'esortazione di Paolo, sono lieto di salutare tutti voi, carissimi Fratelli e Sorelle della Parrocchia di san Domenico di Guzman, e gli abitanti della borgata Cinquina! Proseguendo il mio pellegrinaggio pastorale nelle comunità parrocchiali romane, oggi ho la gioia di essere in mezzo a voi. Saluto con affetto il Cardinale Vicario, il Vescovo Ausiliare del Settore, il vostro zelante Parroco, Don Paolo Corsi, il vicario parrocchiale e gli altri sacerdoti. Saluto i religiosi, le religiose e quanti attivamente cooperano nelle diverse attività pastorali. Saluto le famiglie, gli anziani, gli ammalati e quanti non hanno potuto essere con noi, ma sono a noi uniti spiritualmente. Ringrazio coloro che, a nome dell'intera famiglia parrocchiale, mi hanno rivolto cortesi parole di benvenuto all'inizio della Santa Messa.
Uno speciale pensiero va a voi, carissimi giovani, che offrite alla comunità parrocchiale un significativo contributo con la freschezza del vostro entusiasmo. Permettete che profitti di questa circostanza per ricordarvi l'importante appuntamento di giovedì cinque aprile in Piazza San Pietro, alle ore diciassette. Insieme con gli altri vostri coetanei di Roma ci incontreremo per pregare e prepararci alla sedicesima Giornata Mondiale della Gioventù che, come sapete, quest'anno si celebra nelle singole Diocesi, la domenica delle Palme.
3. La liturgia odierna, ricca di richiami al perdono e alla riconciliazione, ci offre utili stimoli per una revisione di vita personale e comunitaria. Quale opportuna occasione anche per la vostra Parrocchia di riflettere sulla sua storia passata, sul suo impegno presente e sulle sue prospettive future!
Nei quasi ventisette anni dalla sua fondazione, essa ha compiuto sforzi notevoli per offrire ai numerosi nuclei familiari, qui venuti ad abitare, un'adeguata accoglienza. Ora si rende necessario compiere un deciso passo in avanti, privilegiando in ogni modo l'evangelizzazione, mediante appropriati percorsi di formazione cristiana. La vostra comunità parrocchiale ha già intrapreso questo itinerario pastorale, partecipando attivamente alla Missione cittadina e alla celebrazione del Grande Giubileo. Un'altra provvidenziale tappa di tale cammino sarà il Convegno diocesano, che avrà luogo nel prossimo mese di giugno, e al quale vi invito a prepararvi con cura e soprattutto pregando.
La sfida che avete davanti è impegnativa. E' necessario, come voi stessi osservate, giungere ad articolare un vero e proprio percorso di formazione alla fede, che coinvolga quanti si accostano ai sacramenti dell'iniziazione cristiana e prosegua nell'età dell'adolescenza e della giovinezza, interessando poi i fidanzati e le famiglie. A tal fine, potrete valorizzare le diverse modalità esistenti, che spaziano dalla catechesi alle interessanti attività giovanili, quali gli incontri per i ragazzi del «dopo-Cresima», i campi scuola estivi, il laboratorio teatrale e le iniziative dell'oratorio, comprese quelle destinate ai più piccoli. Va, inoltre, favorita una sempre più attiva presenza dei laici negli organismi di partecipazione pastorale. E' ugualmente importante incentivare la collaborazione dei fedeli alla vita della Parrocchia attraverso l'adesione ad associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali e alle proposte della Caritas e del Volontariato vincenziano.
4. Per portare a compimento un così vasto programma apostolico, è necessario in primo luogo dedicarsi alla preghiera e all'ascolto della Parola di Dio. So che in Parrocchia ci sono vari incontri di preghiera e si tiene l'adorazione eucaristica settimanale: me ne compiaccio con voi. Il cuore di ogni progetto e piano missionario, cari Fratelli e Sorelle, sia la Santa Messa, vissuta con fede e con gioia soprattutto la domenica, "Giorno del Signore".
Contemplando il volto di Cristo morto e risorto per noi, e celebrando la sua presenza eucaristica, potrete con più fedeltà e coraggio proseguire nella grande impresa della «nuova evangelizzazione». E' un impegno urgente. Nel vostro quartiere, infatti, non è assente la sfida delle sette. Non posso non dire a voi di adoperarvi perché ai vostri fanciulli e a tutte le persone di buona volontà sia annunciato il Vangelo così come da duemila anni lo annuncia la Chiesa. Proponete con chiarezza le verità della fede cristiana, accompagnandole sempre con il linguaggio comprensibile a tutti dell'amore e della fraternità.
5. "Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove" (2 Cor 5,17). E' proprio così: in Cristo tutto si rinnova, e rinasce costantemente la speranza, anche dopo esperienze amare e tristi. La parabola del "figliol prodigo", meglio definita come la parabola del "Padre misericordioso", oggi proclamata nella nostra assemblea, ci assicura che l'amore misericordioso del Padre celeste può cambiare radicalmente l'atteggiamento di ogni figlio prodigo: può renderlo nuova creatura.
Colui che, avendo peccato contro il Cielo era perduto ed era morto, adesso è realmente perdonato e torna in vita. Prodigio straordinario della misericordia di Dio! La Chiesa ha come missione quella di annunciare e condividere con tutti gli uomini il grande tesoro del "Vangelo della misericordia".
E' qui la sorgente della gioia che permea la liturgia dell'odierna domenica, chiamata appunto "Domenica laetare", dalle prime parole latine dell'Antifona all'ingresso. E' la gioia dell'antico popolo d'Israele che, dopo quarant'anni di cammino nel deserto, poté celebrare la prima Pasqua e godere dei frutti della Terra Promessa. E' anche la gioia di tutti noi che, percorsi i quaranta giorni della Quaresima, rivivremo il Mistero pasquale.
Ci accompagni in quest'itinerario Maria, che con il "fiat" dell'Annunciazione, ha dischiuso le porte dell'umanità al dono della salvezza. Ci ottenga di pronunciare ogni giorno il nostro "sì" a Cristo, per essere sempre più totalmente "riconciliati con Dio". Amen.
[00478-01.01] [Testo originale: Italiano]