NOTIFICAZIONE DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE ● TESTO IN LINGUA ITALIANA
● TESTO IN LINGUA FRANCESE
● TESTO IN LINGUA INGLESE
● TESTO IN LINGUA SPAGNOLA
Pubblichiamo di seguito in varie lingue la Notificazione della Congregazione per la Dottrina della Fede a proposito del libro di Jacques Dupuis, S.I.: "Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso":
● TESTO IN LINGUA ITALIANA
Preambolo
In seguito ad uno studio condotto sull’opera di P. Jacques Dupuis S.I., Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso (Ed. Queriniana, Brescia 1997), la Congregazione per la Dottrina della Fede decise di approfondire l’esame della suddetta opera con procedura ordinaria, secondo quanto stabilito dal cap. III del Regolamento per l’esame delle dottrine.
Si deve anzitutto sottolineare che in questo libro l’Autore propone una riflessione introduttiva a una teologia cristiana del pluralismo religioso. Non si tratta semplicemente di una teologia delle religioni, ma di una teologia del pluralismo religioso, che intende ricercare, alla luce della fede cristiana, il significato che la pluralità delle tradizioni religiose riveste all’interno del disegno di Dio per l’umanità. Conscio della problematicità della sua prospettiva, l’Autore stesso non si nasconde la possibilità che la sua ipotesi potrebbe sollevare un numero di interrogativi pari a quelli per cui proporrà delle soluzioni.
A seguito dell’esame compiuto e dei risultati del dialogo con l’Autore, gli Em.mi Padri, valutati le analisi e i pareri espressi dai Consultori in merito alle Risposte date dall’Autore stesso, nella Sessione Ordinaria del 30 giugno 1999, hanno riconosciuto il suo tentativo di voler rimanere nei limiti dell’ortodossia, impegnandosi nella trattazione di problematiche finora inesplorate. Nello stesso tempo, pur considerando la buona disposizione dell’Autore, manifestata nelle sue Risposte, a fornire i chiarimenti giudicati necessari, nonché la sua volontà di rimanere fedele alla dottrina della Chiesa e all’insegnamento del Magistero, hanno constatato che nel libro sono contenute notevoli ambiguità e difficoltà su punti dottrinali di rilevante portata, che possono condurre il lettore a opinioni erronee o pericolose. Tali punti concernono l’interpretazione della mediazione salvifica unica e universale di Cristo, l’unicità e pienezza della rivelazione di Cristo, l’azione salvifica universale dello Spirito Santo, l’ordinazione di tutti gli uomini alla Chiesa, il valore e il significato della funzione salvifica delle religioni.
La Congregazione per la Dottrina della Fede, adempiuta la procedura ordinaria dell’esame in tutte le sue fasi, ha deciso di redigere una Notificazione con l’intento di salvaguardare la dottrina della fede cattolica da errori, ambiguità o interpretazioni pericolose. Tale Notificazione, approvata dal Santo Padre nella Udienza del 24 novembre 2000, è stata presentata al P. Jacques Dupuis, e da lui è stata accettata. Con la firma del testo l’Autore si è impegnato ad assentire alle tesi enunciate e ad attenersi in futuro nella sua attività teologica e nelle sue pubblicazioni ai contenuti dottrinali indicati nella Notificazione, il cui testo dovrà comparire anche nelle eventuali ristampe o riedizioni del libro in questione, e nelle relative traduzioni.
La presente Notificazione non intende esprimere un giudizio sul pensiero soggettivo dell’Autore; ma si propone piuttosto di enunciare la dottrina della Chiesa a riguardo di alcuni aspetti delle suddette verità dottrinali, e nello stesso tempo di confutare opinioni erronee o pericolose, a cui, indipendentemente dalle intenzioni dell’Autore, il lettore può pervenire a motivo di formulazioni ambigue o spiegazioni insufficienti contenute in diversi passi del libro. In tal modo si ritiene di offrire ai lettori cattolici un sicuro criterio di valutazione, consono con la dottrina della Chiesa, al fine di evitare che la lettura del volume possa indurre a gravi equivoci e fraintendimenti.
I. A proposito della mediazione salvifica unica e universale di Gesù Cristo
1. Deve essere fermamente creduto che Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, crocifisso e risorto, è l’unico e universale mediatore della salvezza di tutta l’umanità.
2. Deve essere pure fermamente creduto che Gesù di Nazareth, Figlio di Maria e unico Salvatore del mondo, è il Figlio e il Verbo del Padre. Per l’unità del piano divino di salvezza incentrato in Gesù Cristo, va inoltre ritenuto che l’azione salvifica del Verbo sia attuata in e per Gesù Cristo, Figlio incarnato del Padre, quale mediatore della salvezza di tutta l’umanità. È quindi contrario alla fede cattolica non soltanto affermare una separazione tra il Verbo e Gesù o una separazione tra l’azione salvifica del Verbo e quella di Gesù, ma anche sostenere la tesi di un’azione salvifica del Verbo come tale nella sua divinità, indipendente dall’umanità del Verbo incarnato.
II. A proposito dell’unicità e pienezza della rivelazione di Gesù Cristo
3. Deve essere fermamente creduto che Gesù Cristo è il mediatore, il compimento e la pienezza della rivelazione. È quindi contrario alla fede della Chiesa sostenere che la rivelazione di/in Gesù Cristo sia limitata, incompleta e imperfetta. Inoltre, benché la piena conoscenza della rivelazione divina si avrà soltanto nel giorno della venuta gloriosa del Signore, tuttavia la rivelazione storica di Gesù Cristo offre tutto ciò che è necessario per la salvezza dell’uomo e non ha bisogno di essere completata da altre religioni.
4. È conforme alla dottrina cattolica affermare che i semi di verità e di bontà che esistono nelle altre religioni sono una certa partecipazione alle verità contenute nella rivelazione di/in Gesù Cristo. È invece opinione erronea ritenere che tali elementi di verità e di bontà, o alcuni di essi, non derivino ultimamente dalla mediazione fontale di Gesù Cristo.
III. A proposito dell’azione salvifica universale dello Spirito Santo
5. La fede della Chiesa insegna che lo Spirito Santo operante dopo la risurrezione di Gesù Cristo è sempre lo Spirito di Cristo inviato dal Padre, che opera in modo salvifico sia nei cristiani sia nei non cristiani. È quindi contrario alla fede cattolica ritenere che l’azione salvifica dello Spirito Santo si possa estendere oltre l’unica economia salvifica universale del Verbo incarnato.
IV. A proposito dell’ordinazione di tutti gli uomini alla Chiesa
6. Deve essere fermamente creduto che la Chiesa è segno e strumento di salvezza per tutti gli uomini. È contrario alla fede cattolica considerare le varie religioni del mondo come vie complementari alla Chiesa in ordine alla salvezza.
7. Secondo la dottrina cattolica anche i seguaci delle altre religioni sono ordinati alla Chiesa e sono tutti chiamati a far parte di essa.
V. A proposito del valore e della funzione salvifica delle tradizioni religiose
8. Secondo la dottrina cattolica si deve ritenere che «quanto lo Spirito opera nel cuore degli uomini e nella storia dei popoli, nelle culture e religioni, assume un ruolo di preparazione evangelica (cf. Cost. dogm. Lumen gentium, 16)». È dunque legittimo sostenere che lo Spirito Santo opera la salvezza nei non cristiani anche mediante quegli elementi di verità e di bontà presenti nelle varie religioni; ma non ha alcun fondamento nella teologia cattolica ritenere queste religioni, considerate come tali, vie di salvezza, anche perché in esse sono presenti lacune, insufficienze ed errori, che riguardano le verità fondamentali su Dio, l’uomo e il mondo.
Inoltre, il fatto che gli elementi di verità e di bontà presenti nelle varie religioni possano preparare i popoli e le culture ad accogliere l’evento salvifico di Gesù Cristo, non comporta che i testi sacri delle altre religioni possano considerarsi complementari all’Antico Testamento, che è la preparazione immediata allo stesso evento di Cristo.
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell’Udienza del 19 gennaio 2001, alla luce degli ulteriori sviluppi, ha confermato la sua approvazione della presente Notificazione, decisa nella Sessione Ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.
Roma, dalla sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 24 gennaio 2001, nella memoria di San Francesco di Sales.
Joseph Card. Ratzinger
Prefetto
Tarcisio Bertone, SDB
Arcivescovo emerito di Vercelli
Segretario
[00332-01.01] [Testo originale: Plurilingue]
● TESTO IN LINGUA FRANCESE
Préambule
Après un examen de l’oeuvre du P. Jacques Dupuis, S.J., Vers une théologie chrétienne du pluralisme religieux (Paris, Cerf,1997), la Congrégation pour la Doctrine de la Foi a décidé d’en approfondir l’étude selon sa procédure ordinaire, telle qu’elle a été fixée par le chapitre III du Règlement pour l’examen des doctrines.
Il faut souligner tout d’abord que l’Auteur propose dans ce livre une réflexion introductive à une théologie chrétienne du pluralisme religieux. Il ne s’agit pas simplement d’une théologie des religions, mais d’une théologie du pluralisme religieux, qui veut rechercher, à la lumière de la foi chrétienne, la signification que revêt la pluralité des traditions religieuses à l’intérieur du dessein de Dieu sur l’humanité. Conscient du caractère problématique de sa perspective, l’Auteur lui-même ne se cache pas que les questions soulevées par son hypothèse pourraient être aussi nombreuses que les solutions qu’il propose.
A la suite de l’examen effectué et des résultats obtenus dans le dialogue avec l’Auteur, tenant compte également des analyses et des avis exprimés par les Consulteurs sur les Réponses données par celui-ci lors de la Session Ordinaire du 30 juin 1999, les Eminents Pères ont reconnu sa tentative de rester dans les limites de l’orthodoxie, tout en s’efforçant de traiter des problématiques inexplorées jusqu’ici. En même temps, tout en considérant la bonne disposition à fournir les éclaircissement jugés nécessaires manifestée dans ses réponses ainsi que sa volonté de rester fidèle à la doctrine de l’Eglise et à l’enseignement du Magistère, ils ont constaté que dans le livre sont contenues de graves ambiguïtés et des difficultés sur des points doctrinaux importants qui peuvent conduire le lecteur à des opinions erronées ou dangereuses. Ces points concernent l’interprétation de la médiation salvifique unique et universelle de Jésus Christ, l’unicité et la plénitude de la Révélation dans le Christ, l’action salvifique de l’Esprit Saint, l’ordination de tous les hommes à l’Eglise, la valeur et la signification de la fonction salvifique des religions.
La Congrégation pour la Doctrine de la Foi, après avoir accompli la procédure ordinaire de l’examen dans toutes ses phases, a décidé de rédiger une Notification dans le but de sauvegarder la doctrine de la foi catholique d’erreurs, d’ambiguïtés ou d’interprétations dangereuses. Cette Notification, approuvée par le Saint Père durant l’audience du 24 novembre 2000, a été présentée au Père Jacques Dupuis et acceptée par lui. En signant ce texte, l’Auteur s’est engagé à reconnaître les thèses énoncées et à s’en tenir à l’avenir, dans ses activités théologiques et ses publications aux contenus doctrinaux indiqués dans la Notification, dont le texte devra apparaître aussi dans les éventuelles réimpressions ou rééditions du livre en question ainsi que dans ses traductions.
La présente Notification n’entend pas exprimer un jugement sur la pensée subjective de l’Auteur; elle se propose plutôt d’énoncer la doctrine de l’Eglise à propos de certains aspects des vérités doctrinales énoncées ci-dessus. Elle voudrait, en même temps, réfuter les opinions erronnées et dangereuses auxquelles le lecteur pourrait être conduit, indépendamment des intentions de l’Auteur, en raison des formulations ambiguës et des explications insuffisantes de différents passages du livre. Elle voudrait offrir ainsi aux lecteurs catholiques un critère d’évaluation sûr et conforme à la doctrine de l’Eglise, pour éviter que la lecture de l’ouvrage n’induise de graves équivoques et malentendus.
I. A propos de la médiation salvifique unique et universelle de Jésus-Christ
1. Il faut croire fermement que Jésus-Christ, Fils de Dieu fait homme, crucifié et ressuscité, est le médiateur unique et universel du salut de toute l’humanité.
2. Il faut aussi croire fermement que le Jésus de Nazareth, Fils de Marie et seul Sauveur du monde est le Fils et le Verbe du Père. En raison de l’unité du plan divin de salut, qui a son centre en Jésus-Christ, il faut tenir en outre que l’oeuvre salvifique du Verbe est accomplie dans et par Jésus-Christ, Fils incarné du Père, en tant que médiateur du salut de toute l’humanité. Il est donc contraire à la foi catholique non seulement d’affirmer une séparation entre le Verbe et Jésus ou une séparation entre l’action salvifique du Verbe et celle de Jésus, mais aussi de soutenir la thèse d’une action salvifique du Verbe comme tel, dans sa divinité, indépendamment de l’humanité du Verbe incarné.
II. A propos de l’unicité et de la plénitude de la révélation de Jésus-Christ
3. Il faut croire fermement que Jésus-Christ est le médiateur, l’accomplissement et la plénitude de la révélation. Il est donc contraire à la foi de l’Eglise de soutenir que la révélation par/en Jésus-Christ soit limitée incomplète ou imparfaite. En outre, même si on ne possédera la pleine connaissance de la vérité divine qu’au jour de la venue glorieuse du Seigneur, la révélation historique de Jésus-Christ offre tout ce qui est nécessaire pour le salut de l’homme et n’a pas besoin d’être complétée par d’autres religions.
4. Il est conforme à la doctrine catholique d’affirmer que les grains de vérité et de bonté qui se trouvent dans les autres religions participent d’une certaine manière aux vérités contenues par/en Jésus-Christ. Par contre, considérer que ces éléments de vérité et de bonté, ou certains d’entre eux, ne dérivent pas ultimement de la médiation-source de Jésus-Christ, est une opinion erronée.
III. A propos de l’action salvifique universelle de l’Esprit Saint
5. La foi de l’Eglise enseigne que l’Esprit Saint, à l’oeuvre après la résurrection de Jésus-Christ, est encore l’Esprit du Christ envoyé par le Père qui opère de manière salvifique aussi bien dans les chrétiens que dans les non-chrétiens. Il est donc contraire à la foi catholique de considérer que l’action salvifique de l’Esprit Saint puisse s’étendre au-delà de l’unique économie salvifique universelle du Verbe incarné.
IV. A propos de l’ordination de tous les hommes à l’Eglise
6. Il faut croire fermement que l’Eglise est signe et instrument de salut pour tous les hommes. Il est contraire à la foi catholique de considérer les diverses religions du monde comme des voies complémentaires à l’Eglise pour ce qui est du salut.
7. Selon la doctrine catholique, les adeptes des autres religions sont eux aussi ordonnés à l’Eglise et sont tous appelés à en faire partie.
V. A propos de la valeur et de la fonction salvifique des traditions religieuses
8. Selon la doctrine catholique, il faut tenir que: «ce que l’Esprit fait dans le coeur des hommes et dans l’histoire des peuples, dans les cultures et les religions, remplit une fonction de préparation évangélique (cf. Const. dogm. Lumen gentium, n. 16)». Il est donc légitime de soutenir que l’Esprit Saint pour sauver les non-chrétiens, utilise aussi les éléments de vérité et de bonté qui se trouvent dans les diverses religions, mais considérer comme voies de salut ces religions, prises comme telles, n’a aucun fondement dans la théologie catholique; en effet, elles présentent des lacunes, des insuffisances et des erreurs sur les vérités fondamentales regardant Dieu, l’homme et le monde.
En outre, le fait que les éléments de vérité et de bonté des différentes religions puissent préparer les peuples et les cultures à accueillir l’événement salvifique de Jésus-Christ, ne suppose pas que les textes sacrés des autres religions puissent être considérés comme complémentaires à l’Ancien Testament, qui est la préparation immédiate à l’événement du Christ.
Au cours de l’audience du 19 janvier 2001, le Souverain Pontife Jean-Paul II, à la lumière des derniers développements, a confirmé son approbation de la présente Notification, décidée lors de la Session Ordinaire de la Congrégation pour la Doctrine de la Foi, et en a ordonné la publication.
A Rome, au siège de la Congrégation pour la Doctrine de la Foi, le 24 janvier 2001, jour de la mémoire de Saint François de Sales.
Joseph Card. Ratzinger
Préfet
Tarcisio Bertone, SDB
Archevêque émérite de Verceil
Secrétaire
[00332-03.03] [Texte original: Plurilingue]
● TESTO IN LINGUA INGLESE
Preface
After a preliminary study of the book Toward a Christian Theology of Religious Pluralism (Orbis Book: Maryknoll, New York, 1997) by Father Jacques Dupuis, S.J., the Congregation for the Doctrine of the Faith decided to proceed to a comprehensive examination of the text by means of its ordinary procedure, in accordance with Chapter 3 of the Regulations for Doctrinal Examination.
It must be emphasized that this text is an introductory reflection on a Christian theology of religious pluralism. It is not simply a theology of religions, but a theology of religious pluralism, which seeks to investigate, in the light of Christian faith, the significance of the plurality of religious traditions in God’s plan for humanity. Aware of the potential problems in this approach, the author does not conceal the possibility that his hypothesis may raise as many questions as it seeks to answer.
Following the doctrinal examination of the book and the outcome of the dialogue with the author, the Bishop and Cardinal Members of the Congregation, in the Ordinary Session of June 30, 1999, evaluated the analysis and the opinions of the Congregation’s Consultors regarding the author’s Responses. The Members of the Congregation recognized the author’s attempt to remain within the limits of orthodoxy in his study of questions hitherto largely unexplored. At the same time, while noting the author’s willingness to provide the necessary clarifications, as evident in his Responses, as well as his desire to remain faithful to the doctrine of the Church and the teaching of the Magisterium, they found that his book contained notable ambiguities and difficulties on important doctrinal points, which could lead a reader to erroneous or harmful opinions. These points concerned the interpretation of the sole and universal salvific mediation of Christ, the unicity and completeness of Christ’s revelation, the universal salvific action of the Holy Spirit, the orientation of all people to the Church, and the value and significance of the salvific function of other religions.
At the conclusion of the ordinary procedure of examination, the Congregation for the Doctrine of the Faith decided to draft a Notification, intended to safeguard the doctrine of the Catholic faith from errors, ambiguities or harmful interpretations. This Notification, approved by the Holy Father in the Audience of November 24, 2000, was presented to Father Jacques Dupuis and was accepted by him. By signing the text, the author committed himself to assent to the stated theses and, in his future theological activity and publications, to hold the doctrinal contents indicated in the Notification, the text of which must be included in any reprinting or further editions of his book, as well as in all translations.
The present Notification is not meant as a judgment on the author’s subjective thought, but rather as a statement of the Church’s teaching on certain aspects of the above-mentioned doctrinal truths, and as a refutation of erroneous or harmful opinions, which, prescinding from the author’s intentions, could be derived from reading the ambiguous statements and insufficient explanations found in certain sections of the text. In this way, Catholic readers will be given solid criteria for judgment, consistent with the doctrine of the Church, in order to avoid the serious confusion and misunderstanding which could result from reading this book.
I. On the sole and universal salvific mediation of Jesus Christ
1. It must be firmly believed that Jesus Christ, the Son of God made man, crucified and risen, is the sole and universal mediator of salvation for all humanity.
2. It must also be firmly believed that Jesus of Nazareth, Son of Mary and only Saviour of the world, is the Son and Word of the Father. For the unity of the divine plan of salvation centred in Jesus Christ, it must also be held that the salvific action of the Word is accomplished in and through Jesus Christ, the Incarnate Son of the Father, as mediator of salvation for all humanity. It is therefore contrary to the Catholic faith not only to posit a separation between the Word and Jesus, or between the Word’s salvific activity and that of Jesus, but also to maintain that there is a salvific activity of the Word as such in his divinity, independent of the humanity of the Incarnate Word.
II. On the unicity and completeness of revelation of Jesus Christ
3. It must be firmly believed that Jesus Christ is the mediator, the fulfilment and the completeness of revelation. It is therefore contrary to the Catholic faith to maintain that revelation in Jesus Christ (or the revelation of Jesus Christ) is limited, incomplete or imperfect. Moreover, although full knowledge of divine revelation will be had only on the day of the Lord’s coming in glory, the historical revelation of Jesus Christ offers everything necessary for man’s salvation and has no need of completion by other religions.
4. It is consistent with Catholic doctrine to hold that the seeds of truth and goodness that exist in other religions are a certain participation in truths contained in the revelation of or in Jesus Christ. However, it is erroneous to hold that such elements of truth and goodness, or some of them, do not derive ultimately from the source-mediation of Jesus Christ.
III. On the universal salvific action of the Holy Spirit
5. The Church’s faith teaches that the Holy Spirit, working after the resurrection of Jesus Christ, is always the Spirit of Christ sent by the Father, who works in a salvific way in Christians as well as non-Christians. It is therefore contrary to the Catholic faith to hold that the salvific action of the Holy Spirit extends beyond the one universal salvific economy of the Incarnate Word.
IV. On the orientation of all human beings to the Church
6. It must be firmly believed that the Church is sign and instrument of salvation for all people. It is contrary to the Catholic faith to consider the different religions of the world as ways of salvation complementary to the Church.
7. According to Catholic doctrine, the followers of other religions are oriented to the Church and are all called to become part of her.
V. On the value and salvific function of the religious traditions
8. In accordance with Catholic doctrine, it must be held that «whatever the Spirit brings about in human hearts and in the history of peoples, in cultures and religions, serves as a preparation for the Gospel (cf. Dogmatic Constitution Lumen gentium, 16)». It is therefore legitimate to maintain that the Holy Spirit accomplishes salvation in non-Christians also through those elements of truth and goodness present in the various religions; however, to hold that these religions, considered as such, are ways of salvation, has no foundation in Catholic theology, also because they contain omissions, insufficiencies and errors regarding fundamental truths about God, man and the world.
Furthermore, the fact that the elements of truth and goodness present in the various world religions may prepare peoples and cultures to receive the salvific event of Jesus Christ does not imply that the sacred texts of these religions can be considered as complementary to the Old Testament, which is the immediate preparation for the Christ event.
The Sovereign Pontiff John Paul II, at the Audience of January 19, 2001, in the light of the further developments, confirmed the present Notification, which had been adopted in Ordinary Session of the Congregation, and ordered its publication.
Rome, from the Offices of the Congregation for the Doctrine of the Faith, January 24, 2001, the Memorial of Saint Francis de Sales.
Joseph Card. RATZINGER
Prefect
Tarcisio BERTONE, S.D.B.
Archbishop Emeritus of Vercelli
Secretary
● TESTO IN LINGUA SPAGNOLA
Preámbulo
Tras un primer estudio realizado sobre la obra del P. Jacques Dupuis S.J., Hacia una teología cristiana del pluralismo religioso, (Maliaño, Cantabria, Ed. Sal Terræ), la Congregación para la Doctrina de la Fe decidió profundizar en el examen de dicha obra mediante el procedimiento ordinario establecido en el capítulo III del Reglamento para el examen de las doctrinas.
Ante todo, se debe subrayar que en este libro el Autor propone una reflexión introductoria a una teología cristiana del pluralismo religioso. No se trata simplemente de una teología de las religiones, sino de una teología del pluralismo religioso, que busca, a la luz de la fe cristiana, el significado que tiene la pluralidad de las tradiciones religiosas dentro del designio divino para la humanidad. Consciente de lo problemático de su perspectiva, el Autor mismo no ha negado la posibilidad de que su hipótesis pueda suscitar un número de interrogantes semejante al de aquellos para los que propone soluciones.
Después del examen realizado y de los resultados del diálogo con el Autor, los Eminentísimos Padres de la Congregación, a la luz de los análisis y pareceres de los Consultores sobre las Respuestas dadas por el Autor mismo, en la Sesión Ordinaria del 30 de junio de 1999, han reconocido el tentativo del Religioso de mantenerse dentro de los límites de la ortodoxia, dedicándose al tratamiento de problemáticas hasta ahora inexploradas. Al mismo tiempo, aun considerando la buena disposición del Autor –manifestada en sus Respuestas– a proporcionar las aclaraciones necesarias, así como su voluntad de mantenerse fiel a la doctrina de la Iglesia y a la enseñanza del Magisterio, la Congregación Ordinaria ha constatado que el libro contiene ambigüedades y dificultades notables sobre puntos doctrinales de relevante importancia, que pueden conducir al lector a opiniones erróneas y peligrosas. Tales puntos conciernen la interpretación de la mediación salvífica única y universal de Cristo, la unicidad y plenitud de la revelación de Cristo, la acción salvífica universal del Espíritu Santo, la ordenación de todos los hombres a la Iglesia, el valor y el significado de la función salvífica de las religiones.
La Congregación para la Doctrina de la Fe, terminado el examen ordinario en todas sus fases, ha decidido redactar una Notificación con la intención de salvaguardar la doctrina de la fe católica de errores, ambigüedades o interpretaciones peligrosas. Tal Notificación, aprobada por el Santo Padre durante la audiencia del 24 de noviembre de 2000, fue presentada al P. Jacques Dupuis, que la aceptó. Con la firma del texto, el Autor se ha comprometido a dar su asentimiento a las tesis enunciadas y a atenerse en el futuro, en su actividad teológica y en sus publicaciones, a los contenidos doctrinales indicados en la Notificación, cuyo texto deberá aparecer además en las eventuales reimpresiones o reediciones del libro en cuestión y en las correspondientes traducciones.
La presente Notificación no pretende juzgar el pensamiento subjetivo del Autor; se propone más bien enunciar la doctrina de la Iglesia acerca de algunos aspectos de las verdades doctrinales antes mencionadas y, al mismo tiempo, confutar las opiniones erróneas o peligrosas a las cuales puede llegar el lector, independientemente de las intenciones del Autor, a causa de formulaciones ambiguas o explicaciones insuficientes contenidas en varios pasajes del libro. De esa forma se busca ofrecer a los lectores un criterio seguro de valoración, coherente con la doctrina de la Iglesia, para evitar que la lectura del volumen pueda inducir a graves equívocos y tergiversaciones.
I. A propósito de la mediación salvífica única y universal de Jesucristo
1. Debe ser creído firmemente que Jesucristo, Hijo de Dios hecho hombre, crucificado y resucitado, es el mediador único y universal de la salvación de la humanidad.
2. También debe ser creído firmemente que Jesús de Nazaret, hijo de María y único Salvador del mundo, es el Hijo y Verbo del Padre. Para la unidad del plan de salvación centrado en Jesucristo, se debe retener además que el operar salvífico del Verbo se actúa en y por Jesucristo, Hijo encarnado del Padre, cual mediador de la salvación de toda la humanidad. Por lo tanto, es contrario a la fe católica, no solamente afirmar una separación entre el Verbo y Jesús, o entre la acción salvífica del Verbo y la de Jesús, sino también sostener la tesis de una acción salvífica del Verbo como tal en su divinidad, independientemente de la humanidad del Verbo encarnado.
II. A propósito de la unicidad y plenitud de la revelación en Cristo
3. Debe ser creído firmemente que Jesucristo es mediador, cumplimiento y plenitud de la revelación. Por lo tanto, es contrario a la fe de la Iglesia sostener que la revelación de o en Jesucristo sea limitada, incompleta e imperfecta. Si bien el pleno conocimiento de la revelación divina se tendrá solamente el día de la venida gloriosa del Señor, la revelación histórica de Jesucristo ofrece ya todo lo que es necesario para la salvación del hombre, y no necesita ser completada por otras religiones.
4. Es conforme a la doctrina católica afirmar que las semillas de verdad y bondad que existen en las otras religiones son una cierta participación en las verdades contenidas en la revelación de o en Jesucristo. Al contrario, es opinión errónea considerar que esos elementos de verdad y bondad, o algunos de ellos, no derivan, en última instancia, de la mediación fontal de Jesucristo.
III. A propósito de la acción salvífica universal del Espíritu Santo
5. La fe de la Iglesia enseña que el Espíritu Santo, operante después de la resurrección de Jesucristo, es siempre el Espíritu de Cristo enviado por el Padre, que actúa en modo salvífico tanto en los cristianos como en los no cristianos. Por lo tanto, es contrario a la fe católica considerar que la acción salvífica del Espíritu Santo se pueda extender más allá de la única economía salvífica universal del Verbo encarnado.
IV. A propósito de la ordenación de todos los hombres a la Iglesia.
6. Debe ser creído firmemente que la Iglesia es signo e instrumento de salvación para todos los hombres. Es contrario a la fe de la Iglesia considerar la diferentes religiones del mundo como vías complementarias a la Iglesia en orden a la salvación.
7. Según la doctrina de la Iglesia, también los seguidores de las otras religiones están ordenados a la Iglesia y están todos llamados a formar parte de ella.
V. A propósito del valor y de la función salvífica de las tradiciones religiosas.
8. Según la doctrina católica, se debe considerar que «todo lo que el Espíritu obra en los hombres y en la historia de los pueblos, así como en las culturas y religiones, tiene un papel de preparación evangélica (cf. Const. dogm. Lumen gentium, n. 16)». Por lo tanto, es legítimo sostener que el Espíritu Santo actúa la salvación en los no cristianos también mediante aquellos elementos de verdad y bondad presentes en las distintas religiones; mas no tiene ningún fundamento en la teología católica considerar estas religiones, en cuanto tales, como vías de salvación, porque además en ellas hay lagunas, insuficiencias y errores acerca de las verdades fundamentales sobre Dios, el hombre y el mundo.
Por otra parte, el hecho de que los elementos de verdad y bondad presentes en las distintas religiones puedan preparar a los pueblos y culturas a acoger el evento salvífico de Jesucristo no lleva a que los textos sagrados de las mismas puedan considerarse complementarios al Antiguo Testamento, que es la preparación inmediata al evento mismo de Cristo.
El Sumo Pontífice Juan Pablo II, en el transcurso de la Audiencia del 19 de enero de 2001, a la luz de los pasos dados ulteriores desarrollos, ha confirmado su aprobación a la presente Notificación, decidida en la Sesión Ordinaria del Dicasterio, y ha ordenado que sea publicada.
Roma, en la sede de la Congregación para la Doctrina de la Fe, el 24 de enero de 2001, memoria litúrgica de San Francisco de Sales.
Joseph Card. Ratzinger
Prefecto
Tarcisio Bertone, S.D.B.
Arzobispo emérito de Vercelli
Secretario
[00332-04.02] [Texto original: Plurilingüe]