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L’UDIENZA GENERALE, 24.01.2001


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

APPELLO DEL SANTO PADRE

L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa tratta il tema: "L’impegno per un futuro degno dell’uomo" (Lettura: 1 Gv 2,12-14).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

Al termine dell’Udienza il Santo Padre rivolge un appello a favore della Colombia.

L’Udienza Generale si conclude con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. Se gettiamo lo sguardo sul mondo e sulla sua storia, a prima vista sembra dominare il vessillo della guerra, della violenza, dell’oppressione, dell’ingiustizia, del degrado morale. Ci sembra, come nella visione del capitolo 6 dell’Apocalisse, che per le lande desolate della terra corrano i cavalieri che reggono ora la corona del potere trionfatore, ora la spada della violenza, ora la bilancia della povertà e della fame, ora la falce affilata della morte (cfr Ap 6,1-8).

Di fronte alle tragedie della storia e all’immoralità dilagante, viene da ripetere la domanda che il profeta Geremia rivolge a Dio dando voce a tanti sofferenti e oppressi: "Tu sei troppo giusto, Signore, perché io possa discutere con te; ma vorrei solo rivolgerti una parola sulla giustizia. Perché le cose degli empi prosperano? Perché tutti i traditori sono tranquilli?" (12,1). A differenza di Mosè che dall’alto del monte Nebo contempla la terra promessa (cfr Dt 34,1), noi ci affacciamo su un mondo travagliato, nel quale il Regno di Dio fatica a farsi strada.

2. Sant’Ireneo nel II secolo individuava una spiegazione nella libertà dell’uomo che, invece di seguire il progetto divino di convivenza pacifica (cfr Gn 2), lacera le relazioni con Dio, con l’uomo e con il mondo. Scriveva, dunque, il vescovo di Lione: "A essere manchevole non è l’arte di Dio, che è in grado di suscitare figli ad Abramo dalle pietre, ma è colui che non la segue ad essere causa della propria perfezione mancata. Non è infatti la luce a mancare per colpa di quelli che si sono accecati, ma quelli che si sono accecati rimangono nell’oscurità per colpa loro, mentre la luce continua a brillare. La luce non assoggetta nessuno per forza, né Dio costringe nessuno ad accettare la sua arte" (Adversus haereses IV, 39,3).

È dunque necessario un continuo sforzo di conversione che raddrizzi la rotta dell’umanità, perché liberamente scelga di seguire l’"arte di Dio", cioè il suo disegno di pace e di amore, di verità e di giustizia. È quell’arte che si rivela pienamente in Cristo, e che il convertito Paolino di Nola faceva sua con questo toccante programma di vita: "Mia sola arte è la fede e la musica è Cristo" (Carme XX,32).

3. Con la fede lo Spirito Santo depone nel cuore dell’uomo anche il seme della speranza. La fede è infatti, come dice la Lettera agli Ebrei, "fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono" (11,1). In un orizzonte spesso segnato dallo scoraggiamento, dal pessimismo, da scelte di morte, da inerzia e superficialità, il cristiano deve aprirsi alla speranza che sboccia dalla fede. Ciò è raffigurato nella scena evangelica del turbine che si scatena sul lago: "Maestro, maestro, siamo perduti!", gridano i discepoli. E Cristo domanda loro: "Dov’è la vostra fede?" (Lc 8,24-25). Con la fede in Cristo e nel Regno di Dio non si è mai perduti, e la speranza della quiete serena riappare all’orizzonte. Anche per un futuro degno dell’uomo è necessario far rifiorire la fede operosa che genera la speranza. Di questa un poeta francese ha scritto: "La speranza è l’attesa trepidante del buon seminatore, è l’ansia di chi si candida all’eterno. La speranza è infinitezza d’amore" (Ch. Péguy, Il portico del mistero della seconda Virtù).

4. L’amore per l’umanità, per il suo benessere materiale e spirituale, per un progresso autentico, deve animare tutti i credenti. Ogni atto compiuto per creare un futuro migliore, una terra più abitabile e una società più fraterna partecipa, anche se in modo indiretto, all’edificazione del Regno di Dio. Proprio nella prospettiva di tale Regno, "l’uomo, l’uomo vivente, costituisce la prima e fondamentale via della Chiesa" (Evangelium vitae, 2; cfr Redemptor hominis, 14). È la via che Cristo stesso ha seguito, facendosi al tempo stesso "via" dell’uomo (cfr Gv 14,6).

Su questa via siamo chiamati innanzitutto a cancellare la paura del futuro. Essa attanaglia spesso le giovani generazioni, conducendole per reazione all’indifferenza, alla dimissione nei confronti degli impegni nella vita, all’abbrutimento di sé nella droga, nella violenza, nell’apatia. Bisogna poi far emergere la gioia per ogni bimbo che nasce (cfr Gv 16,21), perché venga accolto con amore e gli si prepari la possibilità di crescere nel corpo e nello spirito. In tal modo si collabora all’opera stessa di Cristo, che ha così definito la sua missione: "Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza" (Gv 10,10).

5. In apertura abbiamo ascoltato il messaggio che l’apostolo Giovanni rivolge ai padri e ai figli, agli anziani e ai giovani, perché continuino insieme a lottare e a sperare, nella certezza che è possibile vincere il male e il Maligno, in forza della presenza efficace del Padre celeste. Additare la speranza è un compito fondamentale della Chiesa. Il Concilio Vaticano II ci ha lasciato in proposito questa illuminante considerazione: "Legittimamente si può pensare che il futuro dell’umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza" (Gaudium et spes, 31). In questa prospettiva mi piace riproporvi l’appello alla fiducia che feci nel discorso all’ONU nel 1995: "Non dobbiamo avere timore del futuro. (…) Abbiamo in noi la capacità di sapienza e di virtù. Con tali doni, e con l’aiuto della grazia di Dio, possiamo costruire nel secolo che sta per giungere e per il prossimo millennio una civiltà degna della persona umana, una vera cultura della libertà. Possiamo e dobbiamo farlo! E, facendolo, potremo renderci conto che le lacrime di questo secolo hanno preparato il terreno a una nuova primavera dello spirito umano" (Insegnamenti XVIII/2 [1995], p. 744).

[00136-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Un regard sur les événements du monde, qui sont faits de violence et de guerres, d’injustices et d’oppressions, pourrait conduire au découragement. Mais nous sommes invités à témoigner de notre espérance, fondée sur le Christ et déposée en nos cœurs par l’Esprit Saint. Le mal n’est pas une fatalité; l’amour nous presse de bâtir un avenir digne de l’homme. Alors que l’inquiétude de l’avenir tenaille tant de personnes, notamment les jeunes, les chrétiens doivent montrer qu’il est possible de vaincre le mal, avec la grâce de Dieu et par un engagement résolu.

L’amour pour les hommes, le souci de leur bien-être matériel et spirituel, doivent animer tous les croyants, en vue d’un progrès authentique de chaque personne et de l’humanité entière. Tout acte accompli pour édifier une société plus fraternelle y participe, contribuant à la venue du Règne de Dieu. Nous ne devons donc pas avoir peur de l’avenir, mais nous avons à témoigner de nos raisons de vivre et d’espérer (Gaudium et spes, n.31).

Je salue cordialement les francophones présents à cette audience, en particulier les jeunes du lycée Notre-Dame des Dunes, de Dunkerque. Que votre pèlerinage sur la tombe de l’Apôtre saint

Pierre ravive votre foi et fasse de vous des artisans de paix au milieu de vos frères ! À tous, je donne de grand cœur la Bénédiction apostolique.

[00137-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

The world in which we live is afflicted by many forms of violence and injustice. This situation arose because man freely chose not to follow God’s plan, and so destroyed the original harmony between the creature and the Creator. But Christ’s followers, far from becoming discouraged or pessimistic, are to be witnesses to the hope that springs from faith, and their actions should be directed to building up God’s kingdom by working for a better life for all, in conformity with God’s plan of peace, love, justice and truth. We know that we can overcome evil, since our Heavenly Father is always with us. Inspired by the words of the Second Vatican Council: "the future of humanity lies in the hands of those who are strong enough to provide coming generations with reasons for living and hoping" (Gaudium et Spes, 31), we have a mission of restoring hope to the world.

I welcome the English-speaking pilgrims and visitors, especially the Asahikawa Choir from Japan, the choir and orchestra of Muskegon School, Michigan, and the students from Australia and the United States of America. Upon all of you and your families, I invoke the joy and peace of our Lord Jesus Christ.

[00138-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Schwestern und Brüder!

Wenn wir die Lage der Welt betrachten, scheint auf den ersten Blick das Dunkle zu überwiegen: Krieg, Gewalt, Unterdrückung, Ungerechtigkeit und moralischer Verfall.

Doch in dieses Dunkel strahlt das Licht. Die "Kunst Gottes" besteht darin, daß er einen Plan mit uns Menschen hat: den Plan des Friedens und der Liebe, der Wahrheit und der Gerechtigkeit. Damit dieser Plan Wirklichkeit wird in der Architektur der Welt, ist der Mensch zur Umkehr gerufen. Es geht um eine Richtungsänderung, damit dem Plan Gottes der Weg geebnet wird.

Paulinus von Nola faßt es in die tiefen Worte: "Meine einzige Kunst ist der Glaube, und die Musik ist Christus".

Wo Musik erklingt, da ist Hoffnung. Wir Christen sind die Hoffnungsträger der Menschheit.

Mit diesen Gedanken grüße ich die Pilger und Besucher, die aus den Ländern deutscher Sprache nach Rom gekommen sind. Ich lade Euch alle ein, in dieser Woche besonders für die Einheit der Christen zu beten. Euch, Euren Angehörigen daheim und allen, die mit uns über Radio Vatikan und das Fernsehen verbunden sind, erteile ich gern den Apostolischen Segen.

[00139-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Al mirar el mundo parece que esté como dominado por la guerra, la violencia, la opresión, la injusticia o la inmoralidad, dificultando el crecimiento del Reino de Dios. San Ireneo explicaba esto por la libertad del hombre, que en lugar de seguir el proyecto divino de convivencia pacífica, vulnera las relaciones con Dios, con la humanidad y con el mundo. Por eso, es necesaria una conversión que restablezca el camino de la humanidad, para que libremente elija el plan divino de la paz y el amor, de la verdad y la justicia.

El Espíritu Santo, junto con la fe, infunde también en el corazón del hombre la esperanza, por lo cual el cristiano, frente al pesimismo, la muerte y la superficialidad, debe abrirse a esta esperanza que brota de la fe. Con la fe en Cristo y en el Reino de Dios nunca estamos desorientados. Para un futuro digno del hombre es necesario hacer renacer la fe activa que genera la esperanza. El amor por la humanidad, por su bienestar espiritual y material, y por el auténtico progreso, debe animar a los creyentes. Por eso, la Iglesia tiene como cometido fundamental favorecer la esperanza.

Saludo a los peregrinos de lengua española presentes hoy en esta audiencia y les animo a ser siempre y en todas partes sembradores de la esperanza que brota de la victoria de Cristo sobre el mal y la muerte.

[00140-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Caríssimos Irmãos e Irmãs:

Diante do panorama do atual mundo e da história, em que parece dominar o espectro das guerras, da violência e da opressão, junto, certamente, a tantas maravilhas que a divina Providência realiza com o concurso da liberdade humana, a Igreja lançará sempre, à exemplo do divino semeador, a semente da esperança. A Esposa de Cristo conclama todos a cancelar o medo pelo futuro; ao cristão não lhe faltará jamais a Luz que vem do Alto, se souber seguir com fé os desígnios amorosos de verdade e de justiça que o Criador infunde em seu coração.

Com votos cordiais de graça, paz, saúde e alegria, saúdo quantos me ouvís, de língua portuguesa e peço ao Senhor que a todos faça crescer na fé e na adesão prática a Jesus Cristo, nosso Salvador. Na perspectiva da Festa da Conversão de S. Paulo, rogo que rezem pela unidade da fé, para que todos os cristãos professem, com renovada alegria, que Cristo é o único Salvador do mundo «ontem, hoje e sempre».

[00141-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua lituana

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua italiana  

Saluto in lingua lituana  

Sveikinu piligrimus lietuvius!

Kartu su Banyčia visus jus kviečiu nukreipti savo pagrindinę vilt  Krist, vienintel ms Išganytoją. Kiekviename ingsnyje jus telydi ir teveda Marija, nauj ami vaigdė. Linkėdamas viso kas geriausia, iš širdies laiminu jus ir visus, kas jums yra brangs.

Garbė Jėzui Kristui!

[Saluto i pellegrini lituani!

Insieme con la Chiesa invito tutti voi ad indirizzare la vostra speranza principalmente in Cristo, unico nostro Salvatore. Vi accompagni e vi guidi in ogni passo Maria, Stella dei tempi nuovi. Vi auguro ogni bene e di cuore vi benedico insieme con quanti vi sono cari.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00142-AA.01] [Testo originale: Lituano]

Saluto in lingua slovacca

Srdečne pozdravujem pútnikov zo Slovenska - pracovníkov Charitného domu vo Vrícku.

Drahí bratia a sestry, zajtra sa konči Oktáva modlitieb za jednotu krest’anov. Modlime sa aj nad’alej za plné spoločenstvo veriacich v Krista.

Rád ehnám Vás i Vašich drahých vo vlasti.

Pochválený bud’Jeiš Kristus!

[Saluto cordialmente i pellegrini dalla Slovacchia - i lavoratori della Casa Charitas di Vrícko. Cari fratelli e sorelle, domani termina l’Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani. Non cessiamo di pregare per la piena comunione fra i credenti in Cristo.

Volentieri benedico voi ed i vostri cari in Patria.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00143-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, alle Suore Domenicane dello Spirito Santo, che in questi giorni compiono la ricognizione canonica dei resti mortali del Fondatore, Monsignor Pio Del Corona. Auguro che questo evento sia loro di stimolo per un rinnovato fervore nella totale consacrazione al Signore.

Saluto i membri dell'Associazione Amici di Raoul Follereau, venuti in occasione della Giornata Mondiale dei malati di lebbra. Possa questa ricorrenza, che da diversi anni si rinnova, favorire il moltiplicarsi di progetti di ricerca scientifica e di generose iniziative a favore di quanti sono colpiti da questa malattia.

Oggi, festa di San Francesco di Sales, Patrono della stampa, ho firmato il Messaggio per la trentacinquesima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, dal titolo: "Predicatelo dai tetti": il Vangelo nell'Era della Comunicazione Globale. Il testo viene oggi diffuso a cura del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

Auspico che la prossima Giornata per le Comunicazioni Sociali, che avrà luogo il 27 maggio 2001, costituisca per tutti un'occasione preziosa di riflessione sul ruolo e l'importanza dei mass media nell'ambito della nuova evangelizzazione. Preghiamo perché gli operatori della comunicazione sociale utilizzino questi strumenti per una sempre più concreta opportunità di conoscenza, di dialogo, di ricerca del senso della vita e di incontro con la Verità del Vangelo.

San Francesco di Sales, anticipando il Concilio Vaticano II, indicò la via della santità come una chiamata rivolta ad ogni stato di vita. Accogliete questo invito voi, cari giovani, e non arrendetevi alle lusinghe di una vita facile e banale, ma rispondete generosamente a Cristo che vi chiama a fare del Vangelo la vostra regola di vita. Il Signore offre a voi, cari ammalati, una via privilegiata per camminare in conformità alla sua volontà: sappiate cogliere tutte le occasioni di grazia della vostra particolare condizione. E voi, cari sposi novelli, seguendo gli insegnamenti di San Francesco di Sales, sappiate costruire ogni giorno la vostra adesione al Vangelo nella reciproca fedeltà e nell'amore.

[00144-01.01] [Testo originale: Italiano]

APPELLO DEL SANTO PADRE

Le notizie provenienti dalla Colombia, che parlano di un impressionante incremento di violenza, non possono che indurre a chiedere a tutti di riscoprire il supremo valore della vita: "Non si può parlare di pace quando manca la difesa di questo valore fondamentale" (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2001, n. 19).

Vorrei anche invitare tutte le parti a promuovere un effettivo e leale dialogo, mentre supplico che cessino i sequestri di persona, gli atti di terrorismo, gli attentati alla vita, come la piaga del narcotraffico.

E' ora di ritornare al Signore della Vita, affinché muova il cuore di tutti i colombiani e faccia loro comprendere che sono una sola grande famiglia.

[00146-01.01] [Testo originale: Italiano]