Alle ore 12 di oggi, il Santo Padre si affaccia alla finestra del Suo studio privato del Palazzo Apostolico Vaticano e guida la recita dell’Angelus con i pellegrini e i fedeli presenti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
● PRIMA DELL’ANGELUS
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Nella luce del Santo Natale, la Liturgia offre oggi alla nostra contemplazione l'eroico esempio di Santo Stefano. Con il suo martirio, egli onora la venuta nel mondo del Re dei re, offrendogli in dono la sua stessa vita. Ci indica così come vivere il mistero del Santo Natale.
Per accogliere degnamente Gesù e prolungare la gioia della Notte Santa, occorre far proprio l'insegnamento del Vangelo, anche a costo della vita. E se non tutti sono chiamati, al pari di Stefano, a versare il proprio sangue per Cristo, ad ogni cristiano è però chiesto di essere coerente con la propria fede in ogni circostanza dell'esistenza.
2. Seguire il Vangelo è certamente un percorso arduo ed esigente, ma ci conforta il dono che il Signore offre agli uomini e alle donne di buona volontà. A Betlemme, infatti, gli Angeli annunciano ai pastori: "Pace in terra agli uomini che Dio ama" (Lc 2,14).
La pace tanto attesa e sperata, l'unica in grado di rasserenare la coscienza e il cuore di ogni persona, è assicurata a quanti, pur nelle prove della vita, sanno accogliere la parola di Dio e s'impegnano ad osservarla con perseveranza sino alla fine (cfr Mt 10,22). E' Cristo stesso, dirà San Paolo, la nostra Pace.
3. Mentre auguro di cuore di trascorrere serenamente queste Feste natalizie, invoco su ciascuno la protezione di Santo Stefano. Sia lui, il Protomartire, a sostenerci nel nostro quotidiano cammino, che speriamo di coronare, alla fine, con l'eterno Natale, nella festosa e lieta cornice dei santi in Paradiso.
[02899-01.01] [Testo originale: Italiano]