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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL GIUBILEO DEL MONDO DELLO SPETTACOLO, 12.12.2000


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL GIUBILEO DEL MONDO DELLO SPETTACOLO

INTERVENTO DEL CARD. ROGER ETCHEGARAY 

INTERVENTO DI S.E. MONS. CRESCENZIO SEPE 

INTERVENTO DI S.E. MONS. JOHN PATRICK FOLEY 

INTERVENTO DI S.E. MONS. PIERFRANCO PASTORE 

Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede si svolge la Conferenza Stampa di presentazione del Giubileo del Mondo dello Spettacolo (15-17 dicembre 2000).
Intervengono alla Conferenza Stampa: l’Em.mo Card. Roger Etchegaray, Presidente del Comitato del Grande Giubileo dell’Anno 2000; S.E. Mons. Crescenzio Sepe, Segretario Generale del Comitato del Grande Giubileo dell’Anno 2000; S.E. Mons. John Patrick Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; S.E. Mons. Pierfranco Pastore, Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; Mons. Enrique Planas, Delegato della Filmoteca Vaticana e il Dott. Goffredo Lombardo, Presidente della "Titanus". È inoltre presente il Dott. Angelo Scelzo, Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.
Pubblichiamo di seguito gli interventi del Card. R. Etchegaray, di S.E. Mons. C. Sepe, di S.E. Mons. J. P. Foley e di S.E. Mons. P. Pastore:

INTERVENTO DEL CARD. ROGER ETCHEGARAY

Ecco l’ultimo appuntamento di categoria del calendario giubilare. È dedicato a quello che viene definito il "mondo dello spettacolo."

È veramente un "mondo", un mondo variegato in cui si muovono gli artisti degli spettacoli, antichi e moderni, dalla danza al teatro, dalla musica al cinema , dai teatrini della fiera ai tendoni del circo. Tutti hanno in comune la vocazione di mostrare, di mostrarsi, sia per "convertire" come portatori di un messaggio, sia per "divertire" come artigiani della gioia.

In ogni caso, si tratta per noi di prendere sul serio... ciò che non sempre è preso sul serio. Sono uomini e donne prima di essere artisti che si danno allo spettacolo. Hanno i loro problemi interiori, personali, familiari, professionali. Vi sono quelli esposti alla luce dei proiettori, vedette o anonimi, sospinti dalle onde degli applausi. Vi sono quelli nascosti tra le quinte, assorbiti dagli impegni tecnici dei montaggi. Ma per gli uni e per gli altri il lavoro è una rude scuola: quante prove ostinate da parte della ballerina o del trapezista che sono poi ammirati nella grazia della loro arte!

Per il fatto di avere frequentato, da giovane prete, gente di teatro fin nei camerini e gente del circo fin dentro alle carovane, posso testimoniare che il rovescio di questo mondo dello spettacolo presenta spesso un volto marcato da ricerche religiose. Coloro che, domenica, cederanno il posto della loro virtuosità artistica ad un serio cammino giubilare aspettano da noi una solidarietà spirituale che squarci tutte le maschere, tutti i trucchi, tutte le magie e li raggiunga nella nudità della loro condizione umana. Un motociclista acrobata del "muro della morte" del luna-park, che avevo un tempo preparato alla prima comunione, mi ha scritto di recente: "Che la Chiesa non ci dimentichi, non siamo solo commercianti di divertimenti."

Tuttavia, distinguendolo dal Giubileo degli Artisti, già celebrato il 18 febbraio scorso, la Chiesa ha tenuto, questa volta, a mettere in rilievo il valore festante dell’arte soprattutto popolare, sottolineando così che la festa è un’esigenza della qualità della vita. In questo senso, tutto il Giubileo ha voluto essere, nello scorrere dei mesi, come una continua festa. È vero che nessuno potrà mai misurare la gioia intensa di ogni pellegrino, al tempo stesso beneficiario e dispensatore del perdono, ma la parabola del figliol prodigo che ritorna dal padre ci incita, tuttavia, allo spettacolo della gioia collettiva. Questa gioia del tutto semplice è esplosa dapprima nelle nostre celebrazioni liturgiche e da lì si è poi diffusa nelle piazze, nelle strade romane e fin nei cinquanta e più concerti che hanno costellato ciascuna domenica dell’Anno Santo.

È incredibile come il cristiano ami la festa, la vera festa che prelude, secondo il tempo dell’Avvento, ad una festa che non sarà più uno spettacolo occasionale ma la vita ordinaria di ogni istante e di ogni popolo.

Penso al teologo Harvey Cox e al suo libro "La festa dei folli". Penso al pittore Georges Rouault e al suo Cristo vestito da arlecchino. Penso a Madeleine Delbrêl e al "Ballo dell’obbedienza" nel suo libro "Noi altri, gente di strada", scritto quarant’anni fa, che commenta le parole di Gesù "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato"(Lc,7,32):

"Signore, venite ad invitarci.

Fateci vivere la nostra vita,

Non come una partita a scacchi in cui tutto è calcolato,

Non come un match in cui tutto è difficile,

Non come un teorema che ci rompe la testa,

Ma come una festa senza fine in cui il vostro incontro si rinnova,

Come un ballo,

Come una danza,

Tra le braccia di vostra grazia,

Nella musica universale dell’amore".

Con Dio, è la festa senza fine... È il Giubileo senza fine.

[02796-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI S.E. MONS. CRESCENZIO SEPE

Anche il calendario giubilare risponde a suo modo a una regia. E non è certamente un caso se l’ultima delle giornate è dedicata al mondo dello spettacolo. Il tono della festa ben si addice anche a un evento che durante tutto il suo corso ha manifestato pienamente il suo carattere spirituale.

Il Grande Giubileo non è stato altro e, nelle intenzioni e negli scritti del Santo Padre, non voleva essere altro che la manifestazione aperta e gioiosa di un rendimento di grazie al Creatore nel bimillennario dell’Incarnazione del Figlio unigenito. In questo Anno Santo, tutto il genere umano, possiamo dire, si è reso interprete di questo planetario ringraziamento, e lo ha fatto attraverso le diverse espressioni del suo genio e della sua cultura, unendosi alla preghiera dei cristiani.

E del resto quale storia più grande, e quale trama più sublime di quella nata duemila anni fa in una mangiatoia di Betlemme poteva innestarsi più a fondo nella storia di ogni uomo fino a diventare storia di tutta l’umanità?

Quel "copione", uscito dall’infinita misericordia di Dio, è diventato trama di tutta la nostra vita.

Ma il Signore ci ha chiamati ad essere non solo attori, bensì protagonisti della storia della salvezza, assegnando a ognuno di noi un ruolo, una parte - non da recitare - ma da vivere fino in fondo e in prima persona.

In questo contesto, abbiamo accolto con piacere la richiesta di una giornata giubilare dedicata al mondo dello spettacolo. Questo, infatti, mettendo in campo le sue grandi risorse, la sua inventiva, il genio delle sue rappresentazioni, sintetizza, nelle espressioni più alte, le aspirazioni più nobili e le tensioni più autentiche dell’umanità. Si è di fronte a una delle forme di comunicazione più efficaci e variegate con una gamma di espressioni che tocca, si può dire, ogni aspetto della realtà sociale.

Il Giubileo, quindi, del mondo dello spettacolo vuole coglierne i valori più autentici, promuoverli, incoraggiare ogni tentativo volto al rispetto della persona e della sua dignità.

Un’altra consapevolezza deve essere posta al centro di questa giornata: il mondo dello spettacolo non è fatto solo di luci e di riflettori e non riguarda solo la ribalta di "stelle": è un mondo del lavoro, spesso anche duro e impegnativo, che coinvolge migliaia di persone, molte delle quali operano umilmente "dietro le quinte".

Per esempio, sono parte del mondo dello spettacolo anche i cosiddetti artisti di strada, espressione, in molti casi, della più vera e genuina arte popolare.

Tutti insieme, nei tre giorni programmati, attraverso una serie di appuntamenti di preghiera, cercheranno di esprimere l’arte del loro essere.

Ciò che verrà fuori sarà certamente un tono di festa e di riflessione, ai quali tutti siamo invitati a partecipare per testimoniare la nostra fede a Cristo, nato duemila anni fa.

[02795-01.02] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI S.E. MONS. JOHN PATRICK FOLEY

Cari colleghi giornalisti,

sei mesi fa, S.E. Mons. Pierfranco Pastore ed io eravamo qui con il nostro nuovo Sottosegretario, il Dott. Angelo Scelzo, per presentare il programma del Giubileo dei Giornalisti. Il Dott. Scelzo è qui anche oggi, in prima fila.

In occasione del Giubileo dei Giornalisti, c’era stato raccomandato di prepararci a circa 800 partecipanti, ma ne vennero quasi 8.000. Fummo assai lieti, non solo per la quantità dei giornalisti presenti al Giubileo, ma soprattutto per la qualità della loro partecipazione. È stata per me un’esperienza davvero commovente vedere così tanti giornalisti professionisti in umile e fervente preghiera, in occasione del loro Giubileo. Era evidente quanto essi fossero profondamente commossi dall’udienza con il Santo Padre e dal suo messaggio, così come lo stesso Pontefice era particolarmente lieto del genuino entusiasmo della loro risposta. Sono veramente grato a tutte le persone che hanno lavorato così tanto per rendere quel Giubileo un’esperienza memorabile.

Anche questa volta, come in quella occasione, abbiamo chiesto aiuto soprattutto al Comitato Centrale e alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), per l’organizzazione del Giubileo del Mondo dello Spettacolo. Sono attese circa 8.000 persone.

Qualcuno potrebbe chiedere: chi sono tutte queste persone?

Naturalmente ci saranno alcuni nomi noti tra coloro che operano nell’ambiente dello spettacolo, ma abbiamo voluto evitare una situazione nella quale le "stelle" potessero eclissare, in certo qual modo, il Sole, il Figlio di Dio, Nostro Signore Gesù Cristo.

Come ho ricordato, in occasione del Giubileo dei giornalisti, uomini e donne professionisti, sono venuti a pregare come semplici pellegrini. Siamo rimasti colpiti da ciò e abbiamo cercato di perseguire quello stesso spirito.

I giornalisti si dimostrarono molto disponibili e presero parte ad esperienze professionali particolari, come nel caso della conferenza stampa, in cui erano presenti S.E. il Cardinal Angelo Sodano, S.E. Mons. François Xavier Nguyên Van Thuân, S.E. Diarmuid Martin e Mons. Celestino Migliore.

Da parte loro, coloro che operano nell’ambiente dello spettacolo prenderanno parte ad una serata speciale, momento di testimonianza e di spettacolo, nel nuovo studio della Titanus, sulla Via Tiburtina. In un certo senso, quest’evento giubilare sarà il battesimo dello studio.

In considerazione del fatto che il mondo dello spettacolo comprende non soltanto divi famosi, ma anche meno noti artisti di strada, circensi e membri delle bande musicali, ci saranno anche altre occasioni speciali: una processione, dopo la celebrazione penitenziale, dalla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme alla Basilica di San Giovanni in Laterano; una sfilata, il sabato mattina, da Piazza del Popolo alla Chiesa di Sant’Ignazio, dove ci sarà una celebrazione ecumenica della Parola; manifestazioni festose in Piazza San Pietro, il 17 dicembre, dopo la preghiera dell’Angelus del Santo Padre ed il messaggio domenicale.

Il Giubileo del Mondo dello Spettacolo è stato pensato per dare a coloro che operano in quest’ambiente l’opportunità di riconciliarsi con Dio, di offrire il loro lavoro a Dio e di portare a Roma e al mondo, in questa settimana che precede il Natale, nel duemillesimo anniversario della nascita di Gesù, Dio fatto uomo, uno spirito di gioia, di pace e di amore.

Gloria in excelsis Deo – Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama.

[02786-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI S.E. MONS. PIERFRANCO PASTORE

Cari amici,

sarò breve nel mio intervento per non dilungare oltre l'opportuno questa prima parte della Conferenza Stampa e per lasciare spazio ad eventuali domande di chiarimento da parte vostra.

Nell'intervento farò rapido cenno:

A) alla finalità di questo Giubileo del mondo dello spettacolo

B) alla sua struttura organizzativa: inviti, adesioni, accoglienza

C) al programma

A) La finalità

Come è già stato accennato, seppure da angolazioni diverse negli interventi che mi hanno preceduto, mentre si avvia a conclusione l'Anno Santo del 2000, con la celebrazione del Giubileo del mondo dello spettacolo si è inteso invitare gli operatori di questo mondo, caratteristico e diversificato, a riflettere sul vero senso della loro missione che li chiama ad essere, con la loro professione, comunicatori della verità del bene e della gioia. Un invito alla riconciliazione con Dio e con i fratelli, considerando il perdono come una delle tappe fondamentali del percorso giubilare; un invito a far festa per entrare nel nuovo millennio con i cuori colmi di speranza.

B) La struttura organizzativa

Gli inviti

sono stati trasmessi per il tramite delle Conferenze Episcopali, delle Commissioni Episcopali per le Comunicazioni Sociali nei vari Paesi e delle tre Organizzazioni Internazionali delle Comunicazioni Sociali, O.C.I.C., U.C.I.P., UNDA, come già si fece in occasione del Giubileo dei Giornalisti nello scorso mese di giugno. Negli inviti non si è mancato di sottolineare anche l'importanza del Giubileo "in loco" da celebrare con opportune iniziative.

Le adesioni

al momento sono circa ottomila le adesioni giunte alla Segreteria Organizzativa, Come è ovvio, la maggioranza dei partecipanti giunge dall'Italia; ma saranno presenti numerosi pellegrini dai diversi paesi dei cinque continenti tra i quali Belgio, Costa d'Avorio, Costa Rica, Croazia, Francia, Kenya, Repubblica Slovacca, Spagna, Svezia, Stati Uniti d'America.

L'accoglienza

particolari momenti per l'accoglienza, con la distribuzione delle borse contenenti la relativa documentazione (ivi compresi i due libretti per le diverse celebrazioni liturgiche, e i biglietti per la partecipazione alla S. Messa presieduta dal S. Padre a S. Pietro), sono previsti la mattina del 15 dicembre a S. Maria Maggiore dalle ore 9.00, il 16 dicembre a Sant’Ignazio e la domenica 17 presso la Sede della "Peregrinatio ad Petri Sedem", Piazza Pio XII, aperta per l'occasione dalle 7 del mattino.

C) Il programma

VENERDÌ 15 DICEMBRE 2000

ore 9.00

Raduno a Santa Maria Maggiore.

Accoglienza e distribuzione di sussidi per la celebrazione dell’evento giubilare.

ore 10.30

 

(Evento 1)

Saluto iniziale e celebrazione mariana (S.E. Mons. John Patrick Foley – S.E. Mons. Pierfranco Pastore).

ore 16.00

 

 

 

 

(Evento 2)

Sosta a Santa Croce in Gerusalemme dove si rinnoveranno le promesse battesimali e si parteciperà ad una celebrazione penitenziale comunitaria, nel corso della quale ci sarà l’opportunità per la confessione individuale.

(presiede l’Em.mo Card. Giovanni Cheli, parole di P. Raniero Cantalamessa, O.F.M., Cap.).

ore 17.00

 

(Evento 3)

Processione da Santa Croce in Gerusalemme a San Giovanni in Laterano: passaggio della Porta Santa.

ore 18.00

 

(Evento 4)

Celebrazione eucaristica a San Giovanni in Laterano.

(presiede S.E. Mons. Cesare Nosiglia).

SABATO 16 DICEMBRE 2000

ore 9.00

Sfilata degli artisti di strada da Piazza del Popolo alla Chiesa di Sant’Ignazio.

ore 10.30

 

(Evento 5)

Rievocazione dei due millenni della vita cristiana nella Chiesa di Sant’Ignazio.

Celebrazione ecumenica presieduta dall’Em.mo Card. E. Idris Cassidy.

ore 16.00

 

 

 

 

 

(Evento 6)

Celebrazione negli studi della Titanus.

(presiede l’Em.mo Card. Paul Poupard).

La partecipazione a detto evento è su invito personale

Raduno nel medesimo spazio per offrire agli operatori dell’ambiente dello spettacolo la possibilità di esprimere, attraverso la loro arte, i motivi che li hanno spinti ad accogliere l’invito del Santo Padre per il Giubileo.

DOMENICA 17 DICEMBRE 2000

ore 9.30

 

 

(Evento 7)

Piazza San Pietro.

Celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre.

Partecipazione alla recita dell’Angelus.

Conclusioni

Il mondo dello spettacolo: mondo d'arte, di ingegno, d'espressione visiva capace di toccare i cuori.

In Piazza S. Pietro in questi giorni, come ogni anno, è in allestimento il Presepe che allieterà occhi e cuori dei pellegrini in occasione del Natale. La rievocazione di una opera d'arte che scaturì dal cuore di Francesco, Santo e poeta.

Il nostro auspicio è che quanti parteciperanno, nel loro diverso manifestarsi, al Giubileo del mondo dello spettacolo sappiano farsi, come i pastori del presepe, protagonisti di un cammino che porti verso quella Luce che emana dalla Grotta di Betlemme.

Grazie.

[02787-01.03] [Testo originale: Italiano]