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XV GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ - RITO DI ACCOGLIENZA DEI GIOVANI ROMANI E ITALIANI IN PIAZZA SAN GIOVANNI IN LATERANO, 15.08.2000


Alle ore 18 di oggi, in Piazza di Porta San Giovanni in Laterano, il Santo Padre, proveniente da Castel Gandolfo, dà il benvenuto ai giovani romani e italiani per la XV Giornata Mondiale della Gioventù.

Al suo arrivo il Papa è salutato da un ragazzo e una ragazza romani a nome di tutti i presenti e dal Card. Camillo Ruini, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Il rito di accoglienza prosegue con il saluto che Giovanni Paolo II rivolge ai giovani italiani prima di recarsi in Piazza San Pietro per incontrare i giovani di tutto il mondo.

Pubblichiamo di seguito il saluto del Card. Ruini e dei due giovani al Santo Padre e le parole del Papa ai giovani romani e italiani presenti a San Giovanni in Laterano:

SALUTO DI DUE GIOVANI AL SANTO PADRE

Un ragazzo: (Luca Anzini)

Padre Santo, a nome di tutti i giovani romani e di quelli italiani qui presenti, il più cordiale e caloroso benvenuto in mezzo a noi, dinanzi alla Sua Cattedrale!

Nella Sua persona accogliamo il Successore dell’Apostolo Pietro, il Vescovo di questa città di Roma.

Con gioia e trepidazione condividiamo con Lei, Padre Santo, questo momento importante della nostra vita, mentre la storia si affaccia sul terzo millennio.

Una ragazza: (Simona Montanino)

Sono trascorsi 15 anni da quando, nel 1985, proprio qui, a Roma, ha convocato i giovani del mondo per la prima volta. Da allora, il cammino percorso è stato pieno di frutti per tutti coloro che hanno accolto il Suo invito a spalancare le porte a Cristo, senza timore.

Tre anni fa Lei ha invitato la Sua Diocesi ad accogliere i giovani nell’anno giubilare dell’Incarnazione. La Porta Santa da Lei aperta nella scorsa notte di Natale, oltre che segno della misericordia del Signore, oggi rappresenta anche l’abbraccio della Sua Diocesi, che con grande gioia - insieme ad altre 12 Diocesi vicine - ha spalancato le sue porte, quelle delle sue case e delle sue chiese, di tanti ambienti di studio e di lavoro, per accogliere i fratelli che da tutto il mondo sono giunti a Roma. Molti di loro vengono dopo essere stati accolti per alcuni giorni nelle Diocesi d’Italia, dove hanno potuto ricevere dai giovani italiani una testimonianza della viva fede e della generosa ospitalità del nostro Paese.

Un ragazzo: (Luca Anzini)

La data fissata tre anni fa è divenuta per noi una meta da attendere e preparare scandendo anni, mesi e giorni. Il lavoro compiuto è stato molto e la preparazione spirituale ci ha sostenuto costantemente nell’organizzazione pratica. Il pellegrinaggio della croce in tutte le Diocesi italiane e nelle parrocchie di Roma ci ha raccolti intorno al grande segno dell’amore che si dona senza riserve.

Preparando insieme questo evento, si sono strette amicizie tra persone che non si conoscevano e che provenivano da varie esperienze di vita. Oggi possiamo dire che i giovani cristiani d’Italia e di Roma si conoscono meglio, hanno imparato ad incontrarsi, a confrontarsi, a camminare insieme. Possiamo dire che la Giornata Mondiale della Gioventù ci ha già fatto un grande dono, prima ancora del suo inizio.

Una ragazza: (Simona Montanino)

Oggi il grande momento è arrivato, e abbiamo l’onore di celebrare, qui, a Roma, con Lei, il Giubileo del millennio.

La storia cristiana della nostra città, storia costruita sulla testimonianza intrepida di tanti Santi e Martiri, che non hanno esitato a seguire l’esempio del Signore fino al dono supremo della vita, ci spinge a fare della santità la nostra meta e il nostro impegno: lo possiamo fare, lo vogliamo fare!

Le chiediamo, come nostro Pastore, di confermarci nella fede. Entrando nel terzo millennio accogliamo ancora una volta dal Successore di Pietro la Parola di vita, lampada per i nostri passi in un futuro che è già divenuto realtà.

[01685-01.01] [Testo originale: Italiano]

SALUTO DEL CARDINALE CAMILLO RUINI

Padre Santo,

la gioia, la commozione e la gratitudine dei giovani di Roma e d’Italia nell’incontrarLa qui, all’inizio della XV Giornata Mondiale della Gioventù, sono anche la mia personale gioia, commozione e gratitudine.

La memoria va spontaneamente a quel pomeriggio del 30 marzo 1985, "Anno Internazionale della Gioventù", nel quale, su questa stessa Piazza di San Giovanni in Laterano, Vostra Santità incontrava per la prima volta giovani provenienti da tutto il mondo e dava inizio così a quello straordinario cammino di fede, di amicizia, di fraternità, di gioia comune e di impegno comune, che si è poi sviluppato come Giornate Mondiali della Gioventù.

Oggi, Padre Santo, quel cammino, partito da Roma e nato dall’intelligenza e dal cuore di Vostra Santità, fa ritorno a Roma, nell’anno del Grande Giubileo. La Chiesa di Roma, e con lei tutte le Diocesi italiane, pienamente partecipi e solidalmente impegnate nell’impresa comune, ringraziano dal profondo del cuore Vostra Santità per avere scelto Roma come sede di questa speciale Giornata Mondiale della Gioventù.

Qui a Roma, nella continuità storica della Sede di Pietro e della comunità dei credenti, il farsi carne del Figlio di Dio ha portato frutti straordinariamente abbondanti di redenzione e di salvezza, a beneficio non solo di Roma ma dell’umanità intera. A Roma dunque, Padre Santo, strettamente uniti alla Sua Persona e a proprio modo partecipi della Sua missione, i giovani di Roma, d’Italia e del mondo chiedono al Signore che questa Giornata Mondiale sia per tutti loro dono di grazia, luce e forza per essere, nel mondo di oggi e di domani, testimoni sinceri e coraggiosi del Vangelo di Gesù Cristo.

Grazie ancora, Padre Santo, ci guidi, ci benedica, ci accolga tutti nel Suo grande cuore.

[01683-01.01] [Testo originale: Italiano]

SALUTO DEL SANTO PADRE

1. "O Roma felix!" - "O Roma felice!".

Con questa esclamazione, lungo i secoli, schiere innumerevoli di pellegrini, prima di voi, carissimi giovani e ragazze convenuti per la quindicesima Giornata Mondiale della Gioventù, si sono mosse verso la città di Roma per inginocchiarsi sulle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo.

"O Roma felice!". Felice perché consacrata dalla testimonianza e dal sangue degli Apostoli Pietro e Paolo che ancora oggi, come due "ulivi verdeggianti" e due "lampade accese", ci indicano, insieme a tutti gli altri Santi e Martiri, Colui che siamo qui per celebrare: il Verbo che "si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14), Gesù Cristo, il Figlio di Dio, attestazione viva dell'amore eterno del Padre per noi.

"O Roma felice!". Felice perché anche oggi questa testimonianza, che tu conservi, è viva ed è offerta al mondo, in particolare è offerta al mondo delle giovani generazioni!

2. Vi saluto tutti con affetto, giovani e ragazze, appartenenti alla Diocesi di Roma e alle Chiese che sono in Italia. Saluto il Cardinale Camillo Ruini, Vicario di Roma e Presidente della Conferenza dei Vescovi italiani, e gli sono grato per le parole che mi ha rivolto. Ringrazio pure i due giovani romani che - a nome di voi tutti - mi hanno salutato.

Sono lieto di vedervi così numerosi e mi congratulo con quanti tra voi hanno collaborato per far sì che ragazzi e ragazze anche di altri Paesi potessero partecipare a questo eccezionale incontro. So quanto i giovani delle varie diocesi italiane si sono dati da fare per preparare questo momento di "scambio di felicità". In questa Città, che custodisce le tombe e le memorie di coloro che hanno testimoniato il Salvatore del mondo, possa, in questi giorni, ogni giovane incontrare Gesù, Colui che conosce il segreto della vera felicità, e l'ha promessa ai suoi amici con queste parole: "Questo vi ho detto, perché la mia gioia sia con voi e la vostra gioia sia piena" (Gv 15,11).

Carissimi, in questo momento così atteso e significativo mi viene spontaneo tornare con la memoria al primo incontro mondiale della gioventù, che ebbe luogo proprio qui, davanti alla Cattedrale di Roma. Da qui partiamo anche oggi per vivere una nuova esperienza a livello mondiale: è l'incontro di inizio di un nuovo secolo e di un nuovo millennio. L'augurio è che esso consenta al cuore di voi tutti di incontrare Cristo vivente in eterno.

3. Giovani e ragazze romani, figli della Chiesa che ha per Vescovo il Successore di Pietro e che, come scrisse sant'Ignazio di Antiochia, è chiamata a "presiedere nella carità" (Ad Romanos, Introd.), sentitevi impegnati anche in questi giorni ad accogliere gli altri giovani convenuti qui da tutte le regioni del mondo. Stringete con loro una cordiale amicizia. Rendete gioiosa la loro permanenza a Roma, facendo a gara nello spirito di servizio, nell'accoglienza amichevole, secondo lo stile degli amici di Gesù - Lazzaro, Marta e Maria - che spesso lo ospitavano nella loro casa. Insieme con i giovani delle dodici Diocesi confinanti con Roma, aprite le porte delle vostre case ai pellegrini di questa Giornata Mondiale della Gioventù, diventando città ospitale, casa amica, perché anche qui, oggi, si realizzi un incontro tra amici: tra noi tutti ed il grande Amico, Gesù!

4. Vivete intensamente, cari giovani pellegrini del terzo millennio, questa Giornata Mondiale. Attraverso il contatto con tanti coetanei che come voi vogliono seguire Cristo, fate tesoro delle parole che vi verranno rivolte dai Vescovi, accogliendo la voce del Signore per rinvigorire la vostra fede e testimoniarla senza paura, sapendo di essere eredi di un grande passato.

Nell'aprire il vostro Giubileo, carissimi giovani e ragazze, desidero ripetere le parole con le quali ho iniziato il mio ministero di Vescovo di Roma e di Pastore della Chiesa universale; vorrei che esse guidassero i vostri giorni romani: "Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!". Aprite i vostri cuori, le vostre vite, i vostri dubbi, le vostre difficoltà, le vostre gioie e i vostri affetti alla sua forza salvifica e lasciate che Egli entri nei vostri cuori. "Non abbiate paura! Cristo sa cosa c'è dentro l'uomo. Solo Lui lo sa!". Lo dicevo il 22 ottobre 1978. Lo ripeto con la stessa forza oggi, vedendo risplendere nei vostri occhi la speranza della Chiesa e del mondo. Sì, lasciate che Cristo regni sulle vostre giovani esistenze, servitelo con amore. Servire Cristo è libertà!

5. Apriamo queste giornate sotto lo sguardo di Maria Santissima, che oggi contempliamo Assunta in Cielo: l'esempio della giovane Vergine di Nazareth vi aiuti a dire "" al Signore che bussa alla vostra porta e desidera entrare e prendere dimora in voi. Mentre in questi giorni vi offrite vicendevolmente accoglienza, sentite la sua materna vicinanza, lasciatevi disporre da Lei ad accogliere Cristo, Colui che già l'Antico Testamento presenta come "Padre per sempre, Principe della pace" (Is 9, 5)!

Ed ora, carissimi giovani romani ed italiani, vi chiedo di trasferirvi idealmente con me alla Tomba dell'Apostolo Pietro, dove vado a dare il benvenuto, anche a nome vostro, a quanti sono arrivati a Roma da ogni parte del mondo per celebrare e vivere il Giubileo dei giovani.

Su di voi e su tutti invoco la benedizione del Signore!

[01686-01.01] [Testo originale: Italiano]