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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA XV GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ, 11.08.2000


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA XV GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

INTERVENTO DEL CARD. JAMES FRANCIS STAFFORD

INTERVENTO DEL CARD. CAMILLO RUINI

INTERVENTO DI S.E. MONS. CRESCENZIO SEPE

INTERVENTO DI S.E. MONS. CESARE NOSIGLIA

INTERVENTO DI GIANLUIGI DE PALO

Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si tiene la Conferenza Stampa di presentazione della XV Giornata Mondiale della Gioventù.

Prendono parte alla Conferenza Stampa: l’Em.mo Card. James Francis Stafford, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici; l’Em.mo Card. Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma e Presidente della CEI; S.E. Mons. Crescenzio Sepe, Segretario Generale del Comitato Centrale del Grande Giubileo dell’Anno 2000; S.E. Mons. Cesare Nosiglia, Presidente del Comitato Italiano per la XV Giornata Mondiale della Gioventù 2000; Mons. Renato Boccardo, Responsabile della Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici; Don Claudio Giuliodori, Direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI e Responsabile dell’Ufficio Stampa della XV Giornata Mondiale della Gioventù; Gianluigi De Palo, Giovane della Segreteria del Comitato Italiano.

Pubblichiamo di seguito gli interventi dell’Em.mo Card. James Francis Stafford, dell’Em.mo Card. Camillo Ruini, di S.E. Mons. Crescenzio Sepe, di S.E. Mons. Cesare Nosiglia e di Gianluigi De Palo:

INTERVENTO DEL CARD. JAMES FRANCIS STAFFORD

Alla vigilia della tanto attesa quindicesima Giornata Mondiale della Gioventù, Roma comincia a popolarsi di volti giovani, che riempiono le sue strade, le sue piazze, le sue chiese di freschezza, letizia, entusiasmo... Sono i primi gruppi dei giovani che arriveranno da tutto il mondo. In vista della celebrazione del loro Giubileo, essi hanno vissuto un lungo cammino di preparazione spirituale nelle proprie Chiese locali, comunità, associazioni e movimenti.

Tra questi c'è un gruppo particolare. Sono i delegati del VII Forum Internazionale dei Giovani, che provengono da 150 paesi e che in questi giorni, che per loro rappresentano una sorta di ritiro di lavoro, rifletteranno insieme sul tema: «Mettiamoci sulle orme di Cristo», tratto dalla Lettera di Giovanni Paolo II sui pellegrinaggi nei luoghi santi. Da sabato a giovedì mediteranno sul significato della sequela di Cristo e sul cammino dei santi che lo hanno seguito in passato. A essere sottolineata sarà soprattutto la testimonianza di quei giovani santi che hanno fatto pellegrinaggi a Roma.

Nel corso dei secoli molti giovani pellegrini si sono messi in cammino per attraversare la soglia dei martyria degli apostoli Pietro e Paolo. Tra di essi un giovane studente, san Gerolamo nel quarto secolo; un giovane re inglese, san Caedwalla, nel settimo secolo; un giovane san Francesco d'Assisi nel tredicesimo secolo; una giovane santa Caterina da Siena nel quattordicesimo secolo; un giovane san Benedetto Giuseppe Labro nel diciottesimo secolo; una giovane santa Teresa del Bambin Gesù e del Santo Volto nel diciannovesimo secolo; il giovane beato Pier Giorgio Frassati nel ventesimo secolo. Questi giovani romei del passato saranno proposti ai

delegati quali testimoni della grazia e della missione che essi stessi hanno ricevuto oggi da Cristo come pellegrini a Roma.

L' afflusso di tanti giovani pellegrini nella Città eterna è la risposta concreta alle parole che Sua Santità Giovanni Paolo II indirizzava ai giovani già all'inizio del suo pontificato: «Voi siete la speranza del mondo e della Chiesa. Voi siete la mia speranza». Parole cui hanno dato contenuto fecondo l'istituzionalizzazione nella Chiesa delle Giornate Mondiali della Gioventù e il fitto tessuto di incontri che Giovanni Paolo II ha avuto con i giovani nel corso dei suoi viaggi apostolici di pellegrino delle nazioni.

Oggi possiamo affermare che tantissimi giovani danno prova di aver percepito l'invito del Santo Padre per questo Giubileo della Redenzione come avvenimento nel quale avvertono il risplendere della verità e una promessa di felicità per la loro vita e per la loro crescita in umanità. A convocare i giovani, per il tramite del Successore di Pietro, suo testimone e ministro, è Cristo stesso! E la Giornata Mondiale della Gioventù non ha altro scopo se non quello di porre i giovani dinanzi alla presenza di Cristo: la stessa presenza, la stessa novità di vita, la stessa forza persuasiva sperimentata dagli apostoli e dai primi discepoli duemila anni fa. Perché il Verbo che si è fatto carne, che è morto sulla croce per la salvezza degli uomini e che è stato risuscitato dalla potenza di Dio, è contemporaneo all'uomo di ogni tempo e di ogni luogo. Questo è quello che hanno testimoniato in questa città, centro della cattolicità, gli apostoli Pietro e Paolo, i martiri, i santi, l'intero popolo di Dio con il suo sensus fidei e i successori di Pietro fino a Giovanni Paolo II. Questa stessa testimonianza viene ora riproposta a tutti i giovani senza eccezioni.

Nella lettera indirizzata ai giovani e alle giovani di tutto il mondo nel 1985, Giovanni Paolo II, sul filo della narrazione evangelica dell'incontro di Gesù con il giovane ricco – ricco soprattutto della propria giovinezza –, sottolineava il fatto che prima di ogni dialogo e proposta l'evangelista aveva colto un gesto decisivo: Gesù "fissatolo, lo amò". Lo stesso sguardo su di loro i giovani lo leggono negli occhi del Papa, dei propri Pastori, dei propri amici, dei propri compagni di pellegrinaggio. È uno sguardo che abbraccia la loro umanità e che si fa carico dei loro desideri e delle loro attese di verità e felicità, di bellezza e giustizia, delle quali solo Cristo è sovrabbondante, inesauribile risposta.

Nei prossimi giorni avremo tra noi giovani provenienti da 158 paesi di tutti i continenti. Accanto ai giovani italiani, ovviamente i più numerosi, accoglieremo più di 60.000 francesi, 40.000 polacchi, 30.000 spagnoli, 20.000 statunitensi, 5000 cileni, 4.000 cechi, 4.000 argentini, 2.000 filippini, 1.500 australiani. Significativa, inoltre, la presenza tra loro di centinaia di giovani che, a prezzo di grandi sacrifici, giungeranno a Roma da paesi sconvolti da conflitti e miseria. Tutti insieme, questi giovani, verranno a testimoniare la speranza.

Affidiamo al Signore e all'intercessione di Maria Santissima l'esito di questa Giornata, nella fiducia che essa sia feconda di grazie giubilari per ognuno dei giovani che vi prenderanno parte.

[01673-01.02] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DEL CARD. CAMILLO RUINI

1. Anche in questa edizione della GMG si sta ripetendo la sorpresa che da 15 anni ne caratterizza lo svolgimento. Centinaia di migliaia di giovani di ogni parte della terra si mettono in cammino, questa volta per venire a Roma e celebrare il loro Giubileo.

Chi sono questi giovani che vengono alla GMG ?

Sono giovani pellegrini e quindi anche spiritualmente in cammino, per cercare risposte vere e sincere alle loro domande sulla vita, sulla fede in Dio e in Gesù Cristo, sul futuro, comprese le grandi sfide dei nostri tempi che li coinvolgono nei rispettivi Paesi e nel mondo.

Sono giovani che sentono forte il desiderio di costruire un domani per loro e per l’intera umanità, animato dalla fiducia nella forza dell’amore, della libertà e della giustizia.

Sono giovani moderni come tanti loro coetanei a cui li accomunano desideri, attese e problemi, ma che sanno di poter trovare in Cristo e nella Chiesa una sponda indispensabile per affrontare le situazioni della vita con il coraggio e la determinazione necessari.

Che cosa li spinge così numerosi alla GMG?

Certamente l’appello del Papa, la sua testimonianza personale, il carisma unico di santità, di amicizia e di comprensione profonda che egli esprime verso tutti i giovani. Ma, anche attraverso il Papa, si fa luce il fascino forte, discreto ma decisivo, della verità di Cristo e del suo Vangelo. Malgrado le difficoltà che incontrano nell’accogliere fino in fondo il Vangelo e le sue conseguenze anche morali, essi sentono che lì c’è la verità sulla vita, sull’amore, sulla libertà e sul futuro. C’è una profonda sintonia e intesa reale tra le attese dei giovani e il Vangelo, perché solo in Gesù Cristo il giovane trova le autentiche risposte che cerca su se stesso e su quanto gli sta più a cuore.

Su tutto questo il Papa fa leva per rivolgere a tutti i giovani l’invito a partecipare alla GMG ed è per questo che la risposta è sempre così ampia ed entusiasta.

2. Questa XV Giornata poi, essendo collocata dentro il grande Giubileo, assume un significato ancora più pregnante sul piano della fede e della sua "consegna" che il Santo Padre farà ai giovani, perché si facciano a loro volta testimoni e missionari della fede nel tempo che si apre davanti a noi.

La fede in Cristo unico Salvatore del mondo e la sua viva testimonianza rappresentano dunque il cuore della GMG. Questa fede in Cristo è al tempo stesso fede e fiducia in Dio, creatore dell’Universo e amico dell’uomo, che attraverso Gesù Cristo ci fa conoscere il suo volto, il suo mistero di amore e di misericordia.

3. Un altro aspetto decisivo e specifico di questa GMG che i giovani sperimenteranno con particolare efficacia è legato ai luoghi dove essa si svolge: l’Italia e Roma.

Il passaggio dei giovani nelle Diocesi italiane, che è in corso, rappresenta un momento assai significativo che predispone i pellegrini a celebrare con frutto le giornate romane. Vorrei ringraziare qui le Diocesi italiane, con i loro Vescovi, e anche le tante famiglie che ospiteranno i giovani, oltre che le Autorità civili, che hanno facilitato in molti modi questo grande evento.

Roma, sede della GMG 2000, rappresenta la meta che ogni giovane ha certamente atteso da lungo tempo in questi anni di preparazione dell’evento. E’ la città degli Apostoli Pietro e Paolo, dei martiri della fede, la città dove ha sede il successore di Pietro, che accoglierà i giovani nella sua "casa" e nella sua Diocesi. L’universalità della Chiesa che si manifesta nella stessa presenza dei giovani provenienti da tutto il mondo, ha un rapporto particolare con questa città, designata dalla Provvidenza come centro vivo della fede cristiana fin dai primi tempi e sede del successore di Pietro: la comunità cristiana di Roma presiede infatti alla carità di tutta la Chiesa, come già scriveva S. Ignazio antiocheno cento anni dopo la nascita di Cristo.

E’ un’esperienza unica e irrepetibile quella che Roma può offrire ai giovani, con la sua storia, le sue memorie tuttora vive, le sue parrocchie che li accolgono, il suo fascino profondo che esalta il suo significato e la sua missione di fraternità universale tra i popoli.

La comunità cristiana di Roma, le sue parrocchie, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, le famiglie e i fedeli che in questi mesi si sono preparati all’evento, sapranno offrire ai giovani non solo i servizi necessari alla loro permanenza, ma quella tradizionale disponibilità e accoglienza, ricca di umanità e bonomia, serena e paziente, che è nello stile di questa città .

Confido che molti romani, non solo giovani ma anche adulti e anziani, si uniscano ai giovani pellegrini, li incontrino, parlino con loro e partecipino insieme agli eventi più significativi: la sera del 15 agosto a San Giovanni; la Via Crucis il Venerdì 18 sera e soprattutto domenica 20 per la Messa conclusiva a Tor Vergata. Così i giovani potranno sentire attorno a sé l’abbraccio amico e gioioso dell’intera città.

La GMG pone i giovani davanti a se stessi, alle loro responsabilità riguardo alla fede e alla vita cristiana, agli impegni che ne derivano per una viva testimonianza di Cristo e del suo Vangelo, ma pone anche i giovani davanti alla società e all’umanità intera perché gli adulti e quanti lavorano per un domani e un futuro nel campo della educazione e della cultura, dell’economia e del lavoro, della politica e della comunicazione sociale, non ignorino le attese e le esigenze concrete di questi giovani del mondo, che rappresentano le energie più sane, pulite e positive su cui l’umanità può contare per affrontare in spirito di fraternità i grandi problemi che la assillano.

I giovani della GMG sono una risorsa di fede e di amore, di pace, di giustizia e di libertà per tutti.

[01674-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI S.E. MONS. CRESCENZIO SEPE

Un po’ tutti stiamo contando i giorni che ancora ci separano da questo evento nell’evento che è il Giubileo dei Giovani. Ma da tempo siamo già immersi nel clima, con i volontari a far da battistrada ai primi arrivi qui a Roma e nelle Diocesi italiane.

Con il Giubileo dei Giovani l’Anno Santo del 2000 si appresta a vivere uno dei momenti più importanti ed attesi. E non solo in termini "quantitativi": Giubileo e giovani sono, in molti modi, riflesso l’uno dell’altro. Ho già avuto modo di dire che ad una Chiesa giovane corrisponde un Giubileo altrettanto giovane e vissuto in prima persona dai giovani. E d’altra parte, il legame tra la GMG ed il Giubileo è la conseguenza naturale della mirabile intuizione del Santo Padre che, proprio a partire dal Giubileo della Redenzione del 1983, istituì una Giornata annuale da dedicare ai ragazzi e alle ragazze di tutto il mondo.

Il Grande Giubileo dell’Anno 2000 ricapitola ora – in uno straordinario intreccio di motivi e di ricorrenze - il viaggio fin qui compiuto dalla Croce dei Giovani per indicare loro nuove e più entusiasmanti mete dello spirito.

Durante quel lungo viaggio, dal Giubileo della Redenzione al Giubileo dell’Incarnazione, i giovani degli anni Ottanta e Novanta del secolo ormai scorso hanno portato la Croce di Cristo al mondo, testimoniando ai loro coetanei la verità del Vangelo, ed in questi giorni, a Roma, si apprestano a passare l’impegnativo testimone alle nuove generazioni del Duemila.

Tra il Giubileo e i giovani il legame è dunque forte e vitale. Ripercorrendo il già impegnativo tratto di strada vissuto finora dall'Anno Santo, viene anzi da aggiungere che il Giubileo aveva bisogno dei giovani, come gli stessi giovani avevano, a loro volta, bisogno del Giubileo. Poiché si viene a realizzare un incontro nella direzione e nella prospettiva più autentica e congeniale per entrambi: quella della speranza, della fiduciosa e ottimistica apertura a un futuro che, se sarà segnato dalla spiritualità giubilare e dal volto dei giovani che il Papa ha convocato a Roma, non potrà che offrire nuove energie e risorse vitali a tutta l'umanità del nuovo millennio.

Non è la prima volta, d’altra parte, che il Grande Giubileo del 2000 incontra sul proprio cammino i giovani o coloro che vivono nella prima fase della vita: lo ha fatto sin quasi dal giorno del suo inizio, con il Giubileo dei giovanissimi, i bambini (la prima delle giornate giubilari in calendario), come in Terra Santa, lo scorso mese di marzo, con il grande incontro di Korazim, sul Lago di Tiberiade; lo fa ogni giorno grazie ai tantissimi giovani che ordinariamente fanno parte di tantissimi pellegrinaggi giunti da ogni parte , o che hanno offerto al Giubileo la disponibilità del loro volontariato. E finalmente lo fa adesso con questo grande raduno destinato a segnare la storia di tutto l'Anno Santo.

Per prepararlo, per accogliere nella maniera migliore i giovani, che tanto amano il Santo Padre e tanto da lui sono amati, il Comitato Centrale si è sentito chiamato in causa, con un impegno prioritario, sotto ogni punto di vista.

Posso affermare che abbiamo fatto davvero tutto il possibile per rispondere a questa chiamata nel migliore dei modi e assicurare a tutti i partecipanti, in primis a quanti provengono dai paesi poveri, la possibilità di seguire l'intenso programma della Giornata. Così che il passaggio della Porta Santa che i giovani stanno per compiere sarà veramente il segno della rinnovata professione di fede nel Salvatore e di appartenenza alla Chiesa da parte dei ragazzi e delle ragazze di tutto il mondo.

A tutti questi giovani la Chiesa consegna il Giubileo e il suo messaggio di redenzione e di salvezza: il Vangelo. Quel "Libro della Vita" che il Papa, la notte dello scorso Natale, varcando per primo la soglia della Porta Santa, ha mostrato alla Chiesa come segno e fonte di speranza per l’umanità del terzo millennio.

[01668-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI S.E. MONS. CESARE NOSIGLIA

Alcuni aspetti organizzativi e logistici:

I. Partecipanti: sono attesi a Roma tra il 14 e il 15 circa 500.000 giovani provenienti da oltre 160 Paesi. Tra loro abbiamo anche 300 giovani provenienti da 27 Paesi che hanno subìto in questi ultimi anni o tuttora sono sottoposti a gravi conflitti, guerre fratricide e violenze. Il numero dei giovani crescerà durante la settimana fino a 700.000, per raggiungere e superare il 1.200.000 nella Veglia e nella Messa del 19-20.

II. Sono presenti anche 5000 disabili circa provenienti da diversi Paesi. Per loro sono state predisposte particolari modalità d’accoglienza e d’assistenza.

III. I giovani saranno accolti a Roma e nelle 12 Diocesi limitrofe da un’organizzazione capillare che fa capo a tre livelli di riferimento: le segreterie parrocchiali punto base d’arrivo dopo la prima accoglienza negli aeroporti, strade, stazioni, porti… le segreterie d’area e quelle di zona in cui è stata divisa la città.

IV. Gli alloggi sono stati predisposti presso le parrocchie, gli istituti religiosi, le scuole, le famiglie, alberghi, enti pubblici, seminari, collegi, grandi strutture.

V. I pasti saranno distribuiti in 350 ristoranti mobili dislocati nella città, vicino ai luoghi di catechesi e di celebrazione.

VI. Le catechesi si svolgeranno in 160 luoghi prestabiliti e saranno svolte da 323 Vescovi e Cardinali, secondo le rispettive lingue (32).

VII. I giovani saranno assistiti da 25.000 volontari di tutto il mondo (40 paesi) che con generosità si sono messi a disposizione per l’evento. Gli ambiti del loro servizio riguardano: l’accoglienza dei giovani; vigilanza degli alloggi; assistenza della mobilità; assistenza della ristorazione; assistenza alla stampa; assistenza portatori di handicap.

I volontari celebreranno il loro Giubileo il giorno 12 Agosto in Piazza San Pietro.

La Santa Messa sarà presieduta da S. Eminenza il Cardinale Ruini.

Per il Comitato restano decisivi alcuni criteri di massima:

1. I protagonisti della GMG sono gli stessi giovani partecipanti, nel senso che ci interessa rendere i giovani attori dei vari eventi non semplici spettatori passivi.

In questo senso si sono studiate vie e modalità che permettano ai giovani di coinvolgersi direttamente negli eventi, compresa la grande Veglia del sabato 19.

La ricchezza di culture, tradizioni, etnie, esperienze e testimonianze, così diverse eppure unite insieme dalla stessa fede in Cristo che i giovani provenienti da oltre 160 Paesi porteranno con sé ed esprimeranno con i loro multiformi linguaggi, segni e costumi, rende la scommessa quanto mai interessante proprio sotto il profilo dello scambio e del dialogo non fatto necessariamente solo di parole, ma appunto d’incontro profondo con valori unitari di fede e d’umanità, in cui tutti credono.

2. Vorremmo inoltre che emergessero dalla presentazione dei diversi momenti forti della GMG alcuni contenuti portanti:

- Il tema della GMG ("Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi") la centralità di Gesù Cristo, della sua persona e del suo mistero, accolto nella fede e nell’esperienza ecclesiale, rappresenta il nucleo fontale d’ogni momento della GMG.

- Il luogo dove la GMG avviene, Roma, la città dove la fede cristiana si è radicata nel tessuto culturale e vitale, grazie alla testimonianza degli Apostoli Pietro e Paolo e la testimonianza dei martiri; città "santuario" dove vive e opera una comunità cristiana ricca di tradizione e di memorie, ma anche viva e carica di segni e presenze che si incidono profondamente nella città e nei suoi quartieri e ne caratterizzano la vita quotidiana sul piano dell’accoglienza, della solidarietà e del servizio ai più poveri e sofferenti. I giovani non saranno considerati solo ospiti graditi della città e delle comunità, famiglie e gruppi cristiani che pure li accolgono, ma potranno sperimentare attorno a se tutto l’affetto, la gioia e l’attesa di una città che si è preparata da tempo e partecipa con loro dell’evento.

- Soprattutto dovrà emergere l’idea madre della GMG 2000, quella della "traditio- redditio fidei" incentrata su Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo, e il suo messaggio di liberazione, di speranza e di pace per tutti.

- Una "traditio-consegna" che si avvale delle memorie, delle testimonianze del martirio e della santità, della realtà della fede celebrata e vissuta e che accoglie le sfide dei giovani sui grandi temi giubilari, del pellegrinaggio e della conversione, della giustizia, del perdono, della salvaguardia del creato, dell’universalità della salvezza.

La "redditio" cui saranno invitati comporta l’impegno vocazionale di ricerca del proprio futuro secondo il disegno che Dio ha su ciascuno, l’apertura al servizio verso i più poveri ed emarginati della società, e lo slancio missionario, volto a portare nel proprio ambiente di vita, di studio e di lavoro e ovunque con coerenza e speranza, il messaggio vissuto di Cristo e del suo Vangelo.

3. L’evento comprende momenti ed esperienze diverse, ma risponde ad una logica unitaria e di continuità in cui ogni tappa è come un tassello di un mosaico che gradualmente si compone.

3.1. Il mattino della giornata iniziale, il 15 Agosto Festa di Maria SS. Assunta in cielo, i giovani parteciperanno alla Santa Messa celebrata nelle parrocchie dove alloggiano e riceveranno dalla comunità e dal parroco suo pastore il benvenuto con un gesto espressivo che San Filippo Neri faceva rivolto ai pellegrini del suo tempo: la lavanda dei piedi, segno pasquale compiuto da Gesù stesso nell’ultima cena per indicare il servizio fraterno che lega ogni credente.

Il pomeriggio (ore 18), i giovani si riuniranno in parte a San Giovanni e soprattutto a San Pietro dove il Santo Padre li accoglierà e darà inizio alla GMG. Lì sarà il momento per lanciare l’idea madre della GMG con l’ascolto della Parola, la preghiera, i segni, i canti, le testimonianze e soprattutto con la presentazione coinvolgente di tutti i gruppi di giovani, provenienti da ogni continente e Paese.

I giovani si accolgono, si riconoscono, di là dalle diversità di lingua, etnia, cultura, colore della pelle, tradizioni … uniti nella stessa fede in Cristo, fratelli dello stesso Padre, impegnati a costruire insieme un mondo di pace, di solidarietà e di perdono e riconciliazione.

3.2. Nei giorni successivi 16-17-18, mentre la gran parte dei giovani svolgerà un cammino di riflessione catechistica sul tema della GMG, aiutati dai loro Vescovi, un terzo (circa 200.000 al giorno) farà il pellegrinaggio giubilare a San Pietro. (ore 6.30-23.00).

È un’esperienza singolare di ecclesialità e di fede, sulla scia delle Beatitudini e della storia di San Pietro, che li condurrà a passare la Porta Santa, e a professare la fede sulla tomba dell’Apostolo.

Prima o dopo si recheranno al Circo Massimo dove celebreranno il sacramento della Riconciliazione e l’Eucaristia.

È questo il momento in cui la GMG assume, in modo più diretto e specifico, i grandi contenuti del Giubileo e li traduce in un’esperienza concreta di fede che i giovani compiono insieme traendone tutta la ricchezza spirituale, ecclesiale, umana e missionaria.

3.3. Nei pomeriggi dei giorni 16-17 e in parte 18 si svolgeranno gli Incontragiovani. Si tratta di oltre 280 proposte organizzate da movimenti, gruppi, parrocchie e realtà ecclesiali (30 Paesi coinvolti).

Non sono spettacoli d’intrattenimento, ma momenti di spessore spirituale, comunitario e culturale, in cui i giovani possono più direttamente conoscersi, incontrarsi, dialogare, fraternizzare, chiamarsi per nome e scambiarsi vicendevolmente segni d’amicizia e di fraternità.

3.4. La Via Crucis del venerdì sera (20.30) in programma al Colosseo e che contemporaneamente si svolgerà in tutti i quartieri della città, e nelle Diocesi limitrofe, rappresenta un altro momento forte della GMG. Dando voce e significatività alla passione e morte di Cristo si evidenzierà anche, attraverso la viva testimonianza e la preghiera dei giovani, il martirio di tanti cristiani che in varie parti del mondo soffrono a causa del Vangelo.

La consegna del martirio collegata alla morte e risurrezione del Signore è decisiva per dare alla fede il suo vero spessore di testimonianza che cambia la vita e il mondo.

3.5. Il sabato 19, i giovani, dopo aver salutato le comunità d’accoglienza, si metteranno in cammino verso Tor Vergata. Un pellegrinaggio secondo precisi itinerari che possono raggiungere anche i dieci chilometri. Alle ore 12 si fermeranno ovunque si trovano e reciteranno la preghiera mariana dell’Angelus. Una loro delegazione guidata dal Cardinale Stafford e dal Cardinale Ruini, si recherà al Quirinale per consegnare al Presidente della Repubblica Italiana un messaggio di pace e di speranza per tutti i giovani del mondo e per l’umanità.

A Tor Vergata i giovani saranno accolti durante tutto il giorno da una serie organizzata di canti, musica, testimonianze svolte dai principali gruppi e movimenti ecclesiali.

Alle ore 18.15 inizierà uno speciale Incontragiovani impostato su una proposta di spessore spirituale e culturale sui temi giubilari cari ai giovani di tutto il mondo: il condono del debito dei Paesi poveri, l’abolizione della pena di morte, la salvaguardia del creato, la giustizia e la solidarietà, il perdono dei nemici e la pace tra tutti i popoli.

L’arrivo del Santo Padre è fissato per le ore 19.45 e la grande Veglia per le ore 20.30. La Veglia, nella tradizione delle GMG rappresenta il momento riassuntivo dell’intero percorso e il suo contenuto portante. È dunque la tappa in cui ritornerà ad essere riproposta la "traditio-redditio" della fede in Gesù Cristo e si snoderà attraverso tre momenti : la memoria di ciò che la fede cristiana ha prodotto nella vita delle persone e dei popoli; il dialogo tra i giovani e il Papa sulle sfide della fede oggi; la consegna da parte del Santo Padre del Vangelo e del Simbolo battesimale.

Da Tor Vergata vogliamo che salga forte il grido dei giovani di tutti i Paesi del mondo per risvegliare nei loro coetanei l’impegno a costruire una vera civiltà dell’amore, un mondo nuovo di pace e solidarietà, di libertà dalle svariate forme di peccato e di schiavitù personale e sociale che tengono legati il cuore e la vita di tante persone, uomini e donne, bambini e ragazzi, anziani e svantaggiati o rifiutati…

La consegna del Papa sarà carica di fiducia e di speranza non solo per i giovani, ma con i giovani, facendo leva sulle risorse di generosità e di slancio profetico che hanno in se stessi e che sono chiamati a donare alla Chiesa e al mondo intero. Il futuro dell’umanità sarà più giusto, pacifico e ricco di bellezza e d’amore se i giovani, fondando la propria vita su Cristo e sulla fede in Lui, sapranno restituire il dono che hanno ricevuto, con la santità e il coraggio profetico di cui sono capaci.

3.6. La Messa di domenica 20, (ore 8.30) concluderà la GMG con il mandato missionario del Papa ai giovani perché l’esperienza fatta a Roma la portino nei loro Paesi e ambienti di vita, nelle loro scuole e Università, nel mondo del lavoro e della cultura, seguendo la via dell’incarnazione che Cristo ha percorso facendosi uno di noi.

3.7. Le celebrazioni si svolgeranno su un palco di 160 metri di lunghezza, sovrastato da una croce di 36 metri.

4. Gli operatori della comunicazione, che ad oggi sono oltre 2.000 potranno usufruire di un servizio nelle rispettive strutture.

Il Comune di Roma e il Comitato Italiano della GMG invitano i giornalisti, ad un Concerto offerto dalla Sagra Musicale Umbra, in Campidoglio, la sera del mercoledì 16 (ore 21)

Concludendo non posso che esprimere il più vivo grazie a quanti stanno lavorando con grande generosità e impegno per la buona riuscita dell’evento. Mi riferisco in particolare al Comitato italiano: anzitutto la folta presenza di membri della Segreteria generale della CEI che ha assunto con il massimo impegno l’onere di sostenere la preparazione e lo svolgimento della GMG: Mons Giuseppe Betori, vice-presidente del Comitato e sottosegretario della CEI, Mons Domenico Sigalini Direttore dell’Ufficio di Pastorale giovanile della CEI e il suo vice Don Giuseppe Pellegrini, Don Claudio Giuliodori, Direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della CEI.

Don Cesare Bissoli salesiano, responsabile dei contenuti e dei sussidi della GMG, Padre Alfredo Ferretti, animatore degli eventi della GMG; Mons. Mauro Parmeggiani, coordinatore degli ambiti organizzativi di questo grande evento, insieme al Dottor Marcello Bedeschi amministratore e al dottor Lorenzo Serri Segretario generale.

È doveroso che ringrazi anche tutto il gruppo dei giovani che in questi anni hanno intensamente lavorato sia presso il Servizio di pastorale giovanile del Vicariato che presso il Comitato.

Mi auguro che il frutto del lavoro svolto possa ora trovare uno sbocco positivo a raggiungere gli obiettivi della GMG.

Grazie e buona GMG a tutti voi.

[01669-01.02] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI GIANLUIGI DE PALO

Ho partecipato alle precedenti giornate mondiali e quando sono tornato nella mia realtà, nella mia famiglia, tra i miei amici, ho notato che in qualche modo ero cambiato. In meglio.

La Giornata Mondiale della Gioventù, ha il potere di riempirti di entusiasmo, di caricarti e di far crescere in te la convinzione che migliorare il mondo è possibile.

Tutti quei giovani, insieme, il nero, il bianco, il giallo, differenti, ma uguali credono che il mondo, questo nostro mondo, possa e debba essere un po’ più giusto, un po’ più conforme al Vangelo.

Il futuro del mondo passerà a Roma, sarà un appuntamento con la speranza, un’occasione da non perdere.

Durante le Giornate Mondiali, mi è capitato di fare amicizie importanti con ragazze e ragazzi della mia età, di altre nazioni, di altre realtà, di altre culture e lingue… eravamo lì, animati dalla stessa fede, attorno al Santo Padre che ci chiedeva di testimoniarla al mondo intero.

Sarà bello dormire nel sacco a pelo, mangiare insieme nelle piazze di Roma, passare la Porta Santa per celebrare il Giubileo, guardare le stelle ascoltando la voce di chi ci ha riunito, di chi ha voluto fortemente le Giornate Mondiali della Gioventù: quel Papa che noi giovani prendiamo come guida ed esempio.

Manca poco, e sento l’emozione aumentare sempre di più, la stanchezza per il lavoro svolto scomparirà all’arrivo dei primi pellegrini e allora sarà una gara… vincerà chi si donerà di più.

Ringrazio il Comitato Italiano per la XV Giornata Mondiale della Gioventù per l’opportunità e per la fiducia che mi è stata data in questi, ormai quasi, tre anni. Sottolineo la fiducia perché in questi anni, mi sono reso conto che la Chiesa, il Papa in primo luogo, ha fiducia nei giovani. Nei nostri uffici l’età media è molto bassa, ragazzi e ragazze che volevano e vogliono darsi da fare, che credono in quest’evento che già ha cambiato la loro vita.

Abbiamo lavorato tanto (e parlo non solo a nome mio, ma a nome di tutti quelli che hanno collaborato), abbiamo cercato di creare anche tra di noi un gruppo affiatato e sereno… ora aspettiamo solo i giovani che da tutto il mondo coloreranno le strade di Roma.

Mi aspetto gioia e commozione.

Ci saranno ragazzi che provengono da paesi dilaniati dalle guerre, ci saranno ragazzi africani per i quali, forse, questa sarà l’unica opportunità di uscire dal loro paese, ci sarà il mondo, il mondo concentrato in cinque giorni a Roma, attorno al Papa.

Mi aspetto parole di fiducia e la nascita di una consapevolezza e di un impegno: portare il Vangelo, la Parola di Dio nel terzo millennio. Quello sarà il momento più forte, quello, solo quello darà un senso al nostro lavoro.

[01670-01.01] [Testo originale: Italiano]