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PAROLE DI INTRODUZIONE DEL SANTO PADRE ALLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA NELLA FESTA DELLA TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE, 06.08.2000


PAROLE DI INTRODUZIONE DEL SANTO PADRE ALLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA NELLA FESTA DELLA TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE

Alle ore 8 di questa mattina, nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, Giovanni Paolo II ha celebrato la Santa Messa nella Festa della Trasfigurazione del Signore e in memoria del Suo predecessore il Servo di Dio Paolo VI, scomparso il 6 agosto di ventidue anni fa.
Riportiamo di seguito le parole pronunciate dal Santo Padre introducendo la Celebrazione Eucaristica di stamane:

● PAROLE DEL SANTO PADRE

Ci apprestiamo a celebrare la Santa Messa nella solennità della Trasfigurazione del Signore, portando nel cuore il ricordo sempre vivo del Servo di Dio Paolo VI, a ventidue anni dal suo "esodo" verso l'eternità.
L'odierna liturgia ci invita a volgere lo sguardo verso il volto del Figlio di Dio che sul monte, come concordemente attestano i Sinottici, si trasfigura davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni, mentre dalla nube la voce del Padre proclama: "Questi è il Figlio mio prediletto: ascoltatelo" (Mc 9,7). San Pietro, ricordando con emozione l'evento, affermerà: "Siamo stati testimoni oculari della sua grandezza" (2 Pt 1, 16).
Nell'epoca attuale, pervasa dalla cosiddetta "civiltà dell'immagine", si fa più acuto il desiderio di poter riempire i propri occhi della figura del divin Maestro, ma è opportuno ricordare le sue parole: "Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno!" (Gv 20, 29). Fu proprio guardando con gli occhi della fede il volto adorabile di Cristo, vero uomo e vero Dio, che visse il venerato e indimenticabile Paolo VI. Contemplandolo con amore ardente e appassionato, egli ebbe a dire: "Cristo è bellezza: bellezza umana e divina, bellezza della realtà, della verità, della vita" (Insegnamenti IX/1971, 36). Ed aggiungeva: "La figura di Cristo presenta, senza alterare l'incanto della sua misericordiosa dolcezza, anche un aspetto grave e forte, formidabile, se volete, contro la viltà, le ipocrisie, le ingiustizie, le crudeltà, ma non mai disgiunto da una sovrana irradiazione di amore" (ibid., p. 56).
Mentre, con animo grato, ci accostiamo all'altare pregando per l'anima benedetta di questo grande Pontefice, desideriamo, come lui e come i discepoli, volgere anche noi lo sguardo verso il volto radioso del Figlio di Dio per esserne illuminati. Chiediamo a Dio, per intercessione di Maria, Maestra di fede e di contemplazione, di poter accogliere in noi la luce che rifulge sul volto di Cristo, così da riverberarne l'immagine su quanti ci avvicinano.
Con questi sentimenti iniziamo la Santa Messa, invocando anzitutto la misericordia del Signore.

[01645-01.01] [Testo originale: Italiano]