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TEMA DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 2001: "DIALOGO TRA LE CULTURE PER UNA CIVILTÀ DELL’AMORE E DELLA PACE", 17.06.2000


TEMA DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 2001: "DIALOGO TRA LE CULTURE PER UNA CIVILTÀ DELL’AMORE E DELLA PACE"

Riportiamo di seguito, nelle varie lingue, il tema che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha scelto per la 34ma Giornata Mondiale della Pace, che si celebrerà il 1° gennaio 2001:

○ Italiano

Dialogo tra le culture per una civiltà dell'amore e della pace

○ Inglese

Dialogue between cultures for a civilization of love and peace

○ Francese

Dialogue entre les cultures pour une civilisation de l'amour et de la paix

○ Spagnolo

Diálogo entre las culturas para una civilización del amor y de la paz

○ Tedesco

Dialog zwischen den Kulturen für eine Zivilisation der Liebe und des Friedens

"Dialogo fra le culture per una civiltà dell'amore e della pace"; questo è il tema scelto da Giovanni Paolo II per la 34ma Giornata Mondiale della Pace, che sarà celebrata il 1° gennaio 2001. L'Anno Internazionale del Dialogo fra le Civiltà, proclamato, appunto, per il 2001, dalle Nazioni Unite, offre l'occasione di trattare dei fondamenti di tale dialogo e delle conseguenze e dei benefici che se ne possono trarre per l'umanità.

All'inizio del 21° secolo, le culture del mondo, con tutta la ricchezza della loro diversità e vitalità, costituiscono una sorgente di speranza e, allo stesso tempo, di timore. Una visione della cultura come linea di difesa contro recenti tendenze "globalizzanti" e via per mantenere vive particolari credenze ed usanze è accompagnata, talvolta, dall'ansia per un possibile "scontro di civiltà" in cui il potere e la forza costituiscono l'unico criterio di valutazione. Contro questa impostazione, si propone un dialogo fra le culture aperto, sincero e pacifico, un dialogo che riconosca nella ricerca della verità una aspirazione inscritta nella natura umana. Poiché la religione è al cuore della cultura, il contributo dei credenti a questo dialogo è essenziale.

La fede cristiana, che non si identifica con nessuna cultura, si propone, tuttavia, come l'anima di ognuna di esse, valorizzandone gli aspetti benefici e stemperandone quelli dannosi. La Chiesa, nella sua missione evangelizzatrice, è chiamata a portare il suo messaggio di speranza a tutte le nazioni della terra e ad entrare in comunione con le diverse forme di cultura; da tale comunione, realizzata in un vero spirito di dialogo, la Chiesa stessa ne esce arricchita (cfr. Gaudium et Spes n. 58).

Tutte le culture sono chiamate a costruire una civiltà della pace e dell'amore. Come Giovanni Paolo II ha affermato nel suo discorso in occasione della 50ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite: "Dobbiamo vincere la nostra paura del futuro. Ma non potremo vincerla del tutto, se non insieme. La "risposta" a quella paura non è la coercizione, né la repressione o l'imposizione di un unico "modello" sociale al mondo intero. La risposta alla paura che offusca l'esistenza umana al termine del secolo ventesimo è lo sforzo comune per costruire la civiltà dell'amore, fondata sui valori universali della pace, della solidarietà, della giustizia e della libertà. E l"'anima" della civiltà dell'amore è la cultura della libertà, la libertà degli individui e delle nazioni, vissuta in una solidarietà e responsabilità oblative" (n. 18).

[01415-XX.02] [Testo originale: Plurilingue]