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UDIENZA AI DIRIGENTI E AGLI ATLETI DELL’83° "GIRO D’ITALIA", 12.05.2000


UDIENZA AI DIRIGENTI E AGLI ATLETI DELL’83° "GIRO D’ITALIA"

Alle 11 di questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre ha ricevuto in Udienza i Dirigenti e gli Atleti partecipanti all’83° Giro Ciclistico d’Italia ed ha loro rivolto il discorso che pubblichiamo di seguito:

● DISCORSO DEL SANTO PADRE

llustri Signori e gentili Signore,

carissimi organizzatori, promotori

e partecipanti al Giro d'Italia!

1. Sono lieto di accogliervi alla vigilia dell'inizio della popolare gara ciclistica, che da domani vedrà molti di voi protagonisti sulle strade della Penisola. Nel porgere a tutti il mio più cordiale benvenuto, ringrazio in modo speciale il Dott. Cesare Romiti ed il Dott. Candido Cannavò per le cortesi parole che hanno voluto rivolgermi a nome dei presenti e con le quali hanno evocato ideali e valori che animano questa grande manifestazione sportiva.

Un particolare saluto va ai partecipanti alla Staffetta ciclistica della Madonna del Ghisallo, venuti a Roma in occasione della partenza del Giro d'Italia, per ricordare il cinquantesimo anniversario della proclamazione, da parte del mio venerato Predecessore Pio XII, della Beata Vergine Maria del Ghisallo quale principale Patrona dei ciclisti italiani.

La stima, l'interesse e l'ammirazione che la vostra storica corsa ciclistica da sempre riscuote non soltanto tra i cultori dello sport, ma anche tra gli operatori dell'informazione giornalista e radiotelevisiva, come pure tra la gente comune, hanno reso il Giro d'Italia una manifestazione di alto rilievo sportivo e di grande impatto sociale nella storia e nel costume italiani.

2. L'edizione di quest'anno assume, in coincidenza col Grande Giubileo del Duemila, un significato speciale. Com'è stato poc'anzi opportunamente ricordato, il Giro d'Italia partirà da Roma, chiudendo la prima tappa in Piazza San Pietro. Si potrebbe perciò dire che la frazione di domani non è soltanto il "prologo" del Giro d'Italia, ma costituisce come una "prima tappa" del Giubileo degli sportivi che, a Dio piacendo, avremo la gioia di celebrare insieme nell'ultima domenica del mese di ottobre allo Stadio Olimpico.

Questo intreccio tra manifestazioni sportive e celebrazioni giubilari contribuisce a mettere bene in luce il rapporto che deve sempre unire l'attività sportiva e i valori spirituali. Anzi deve costituire un'importante opportunità di riflessione e di rinnovamento, affinché lo sport risplenda con quelle caratteristiche di limpidezza, coerenza, onestà e condivisione che ne fanno uno dei veicoli significativi di alti valori di umanità.

Infatti ogni attività sportiva, a livello sia amatoriale che agonistico, richiede doti umane di fondo, quali il rigore nella preparazione, la costanza nell'allenamento, la consapevolezza dei limiti delle capacità della persona, la lealtà nella competizione, l'accettazione di regole precise, il rispetto dell'avversario, il senso di solidarietà e di altruismo. Senza queste qualità, lo sport si ridurrebbe ad un semplice sforzo e ad una discutibile manifestazione di potenza fisica senz'anima.

3. Anche la pur legittima ricerca di mezzi tecnici sempre più efficaci e adeguati alle condizioni della corsa, deve essere sempre posta a servizio della persona dell'atleta e non viceversa, evitando rischi inutili o dannosi per gli sportivi o per gli spettatori.

L'attività sportiva, quando è vissuta ed interpretata in modo corretto, costituisce una singolare espressione delle migliori energie interiori dell'uomo e della sua capacità di superare le difficoltà, di proporsi delle mete da conquistare mediante il sacrificio, la generosità e la costanza nell'affrontare le fatiche della competizione.

In tutto ciò sono di esempio le nobili figure di atleti che hanno reso grande lo sport del ciclismo in Italia e nel mondo. In questo momento il pensiero va spontaneamente a Gino Bartali, recentemente scomparso, grande figura di sportivo, di cittadino esemplare e di convinto credente. Il suo esempio rimane per tutti un punto di riferimento di come si possa praticare lo sport con una grande carica umana e spirituale, facendone una luminosa espressione dei più alti valori della esistenza e della convivenza sociale.

4. Cari amici, auguro a tutti voi, che vi accingete ad iniziare il Giro d'Italia, di vivere questo importante avvenimento sportivo animati da autentica "sportività", cioè da una grande passione agonistica, ma anche da un forte spirito di solidarietà e di condivisione.

Vi guidi e vi assista la celeste protezione di Maria, alla quale è dedicato in modo particolare il mese di maggio, e che voi invocate come vostra speciale patrona con il bel titolo di Madonna del Ghisallo. Vi accompagni anche la mia benedizione, che imparto con affetto a tutti voi qui presenti, agli organizzatori, a quanti prenderanno parte alla manifestazione ciclistica, come pure a tutta la grande famiglia sportiva del Giro d'Italia.

[01069-01.01] [Testo originale:italiano]