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CAPPELLA PAPALE PER LA CANONIZZAZIONE DELLA BEATA MARIA FAUSTYNA KOWALSKA, 30.04.2000


Alle ore 10 di questa mattina, II Domenica di Pasqua, il Santo Padre Giovanni Paolo II celebra l’Eucaristia sul sagrato della Patriarcale Basilica Vaticana e procede alla Canonizzazione della Beata Maria Faustyna Kowalska (1905-1938), vergine, delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia.

Pubblichiamo di seguito il testo dell’Omelia che il Papa pronuncia nel corso del solenne rito di canonizzazione:

OMELIA DEL SANTO PADRE

1. "Celebrate il Signore perché è buono, perché eterna è la sua misericordia" (Sal 118, 1). Così canta la Chiesa nell'Ottava di Pasqua, quasi raccogliendo dalle labbra di Cristo queste parole del Salmo; dalle labbra di Cristo risorto, che nel Cenacolo porta il grande annuncio della misericordia divina e ne affida agli apostoli il ministero: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi... Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi" (Gv 20, 21-23).

Prima di pronunciare queste parole, Gesù mostra le mani e il costato. Addita cioè le ferite della Passione, soprattutto la ferita del cuore, sorgente da cui scaturisce la grande onda di misericordia che si riversa sull'umanità. Da quel cuore suor Faustina Kowalska, la beata che d'ora in poi chiameremo santa, vedrà partire due fasci di luce che illuminano il mondo: "I due raggi – le spiegò un giorno Gesù stesso -rappresentano il sangue e l'acqua" (Diario, Libreria Editrice Vaticana, p. 132).

2. Sangue ed acqua! Il pensiero corre alla testimonianza dell'evangelista Giovanni che, quando un soldato sul Calvario colpì con la lancia il costato di Cristo, vide uscirne "sangue ed acqua" (cfr Gv 19, 34). E se il sangue evoca il sacrificio della croce e il dono eucaristico, l'acqua, nella simbologia giovannea, ricorda non solo il battesimo, ma anche il dono dello Spirito Santo (cfr Gv 3,5; 4,14; 7,37-39).

Attraverso il cuore di Cristo crocifisso la misericordia divina raggiunge gli uomini: "Figlia mia, dì che sono l'Amore e la Misericordia in persona", chiederà Gesù a Suor Faustina (Diario, 374). Questa misericordia Cristo effonde sull'umanità mediante l'invio dello Spirito che, nella Trinità, è la Persona-Amore. E non è forse la misericordia un "secondo nome" dell'amore (cfr Dives in misericordia, 7), colto nel suo aspetto più profondo e tenero, nella sua attitudine a farsi carico di ogni bisogno, soprattutto nella sua immensa capacità di perdono?

E' davvero grande oggi la mia gioia, nel proporre a tutta la Chiesa, quasi dono di Dio per il nostro tempo, la vita e la testimonianza di Suor Faustina Kowalska. Dalla divina Provvidenza la vita di questa umile figlia della Polonia è stata completamente legata alla storia del ventesimo secolo, il secolo che ci siamo appena lasciati alle spalle. E', infatti, tra la prima e la seconda guerra mondiale che Cristo le ha affidato il suo messaggio di misericordia. Coloro che ricordano, che furono testimoni e partecipi degli eventi di quegli anni e delle orribili sofferenze che ne derivarono per milioni di uomini, sanno bene quanto il messaggio della misericordia fosse necessario.

Disse Gesù a Suor Faustina: "L'umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla divina misericordia" (Diario, p. 132). Attraverso l'opera della religiosa polacca, questo messaggio si è legato per sempre al secolo ventesimo, ultimo del secondo millennio e ponte verso il terzo millennio. Non è un messaggio nuovo, ma si può ritenere un dono di speciale illuminazione, che ci aiuta a rivivere più intensamente il Vangelo della Pasqua, per offrirlo come un raggio di luce agli uomini ed alle donne del nostro tempo.

3. Che cosa ci porteranno gli anni che sono davanti a noi? Come sarà l'avvenire dell'uomo sulla terra? A noi non è dato di saperlo. E' certo tuttavia che accanto a nuovi progressi non mancheranno, purtroppo, esperienze dolorose. Ma la luce della divina misericordia, che il Signore ha voluto quasi riconsegnare al mondo attraverso il carisma di suor Faustina, illuminerà il cammino degli uomini del terzo millennio.

Come gli Apostoli un tempo, è necessario però che anche l'umanità di oggi accolga nel cenacolo della storia Cristo risorto, che mostra le ferite della sua crocifissione e ripete: Pace a voi! Occorre che l'umanità si lasci raggiungere e pervadere dallo Spirito che Cristo risorto le dona. E' lo Spirito che risana le ferite del cuore, abbatte le barriere che ci distaccano da Dio e ci dividono tra di noi, restituisce insieme la gioia dell'amore del Padre e quella dell'unità fraterna.

4. E' importante allora che raccogliamo per intero il messaggio che ci viene dalla parola di Dio in questa seconda Domenica di Pasqua, che d'ora innanzi in tutta la Chiesa prenderà il nome di "Domenica della Divina Misericordia". Nelle diverse letture, la liturgia sembra disegnare il cammino della misericordia che, mentre ricostruisce il rapporto di ciascuno con Dio, suscita anche tra gli uomini nuovi rapporti di fraterna solidarietà. Cristo ci ha insegnato che "l'uomo non soltanto riceve e sperimenta la misericordia di Dio, ma è pure chiamato a «usar misericordia» verso gli altri: Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia (Mt 5, 7)" (Dives in misericordia, 14). Egli ci ha poi indicato le molteplici vie della misericordia, che non perdona soltanto i peccati, ma viene anche incontro a tutte le necessità degli uomini. Gesù si è chinato su ogni miseria umana, materiale e spirituale.

Il suo messaggio di misericordia continua a raggiungerci attraverso il gesto delle sue mani tese verso l'uomo che soffre. E' così che lo ha visto e lo ha annunciato agli uomini di tutti i continenti suor Faustina, che nascosta nel suo convento di Lagiewniki, in Cracovia, ha fatto della sua esistenza un canto alla misericordia: Misericordias Domini in aeternum cantabo.

5. Kanonizacja siostry Faustyny ma szczególną wymowę. Poprzez ten akt pragnę dziś przekazać orędzie miłosierdzia nowemu tysiącleciu. Przekazuję je wszystkim ludziom, aby uczyli się coraz pełniej poznawać prawdziwe oblicze Boga i prawdziwe oblicze człowieka.

Miłość Boga i miłość człowieka są bowiem nierozłączne, jak przypomina pierwszy List św. Jana: "Po tym poznajemy, że miłujemy dzieci Boże, gdy miłujemy Boga i wypełniamy Jego przykazania" (5, 2). W takich słowach Apostoł wyraża prawdę o miłości, wskazując, że jej miarą i kryterium jest wypełnienie przykazań.

Nie jest łatwo kochać miłością głęboką, która polega na autentycznym składaniu daru z siebie. Tej miłości można nauczyć się jedynie wnikając w tajemnicę miłości Boga. Wpatrując się w Niego, jednocząc się z Jego ojcowskim sercem, stajemy się zdolni patrzeć na braci nowymi oczyma, w postawie bezinteresowności i solidarności, hojności i przebaczenia. Tym wszystkim jest miłosierdzie!

W miarę tego, jak ludzkość będzie wnikać w tajemnicę tego miłosiernego spojrzenia, ideał, o jakim słyszeliśmy w dzisiejszym pierwszym czytaniu, będzie jawił się jako możliwy do spełnienia: "Jeden duch i jedno serce ożywiały wszystkich wierzących. Żaden nie nazywał swoim tego, co posiadał, ale wszystko mieli wspólne" (Dz 4, 32). Tak oto miłosierdzie nadawało formę ludzkim odniesieniom, życiu wspólnoty, wyznaczało zasady podziału dóbr. Z niego wypływały «uczynki miłosierdzia» co do ciała i co do ducha. Tak oto miłosierdzie przybrało konkretny kształt stawania się «blinim» dla najbardziej potrzebujących braci.

6. Siostra Faustyna Kowalska napisała w swoim Dzienniczku: "Odczuwam tak straszny ból, kiedy patrzę na cierpienia blinich; odbijają się w sercu moim wszystkie cierpienia blinich, ich udręczenia noszę w sercu swoim, tak, że mnie to nawet fizycznie wyniszcza. Pragnęłabym, aby wszystkie bóle na mnie spadły, by ulżyć blinim" (Dzienniczek, 1039). Oto do jakiego stopnia współodczuwania prowadzi miłość, kiedy mierzona jest miarą miłości Boga!

Ta miłość powinna inspirować współczesną ludzkość, aby mogła stawić czoło kryzysowi sensu życia, podjąć wyzwania związane z różnorakimi potrzebami, a przede wszystkim, by mogła wypełnić obowiązek obrony godności każdej osoby ludzkiej. W ten sposób orędzie o miłosierdziu Bożym staje się pośrednio również orędziem o niepowtarzalnej wartości każdego człowieka. W oczach Bożych każda osoba jest cenna, za każdego Chrystus oddał swoje życie, każdemu Ojciec daje swego Ducha i czyni go bliskim sobie.

[ Traduzione italiana dei paragrafi in polacco:

5. La canonizzazione di Suor Faustina ha un'eloquenza particolare: mediante questo atto intendo oggi trasmettere questo messaggio al nuovo millennio. Lo trasmetto a tutti gli uomini perché imparino a conoscere sempre meglio il vero volto di Dio e il vero volto dei fratelli.

Amore di Dio e amore dei fratelli sono infatti indissociabili, come ci ha ricordato la prima Lettera di Giovanni: "Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti" (5, 2). L'Apostolo qui ci richiama alla verità dell'amore, additandocene nell'osservanza dei comandamenti la misura ed il criterio.

Non è facile, infatti, amare di un amore profondo, fatto di autentico dono di sé. Questo amore si apprende solo alla scuola di Dio, al calore della sua carità. Fissando lo sguardo su di Lui, sintonizzandoci col suo cuore di Padre, diventiamo capaci di guardare ai fratelli con occhi nuovi, in atteggiamento di gratuità e di condivisione, di generosità e di perdono. Tutto questo è misericordia!

Nella misura in cui l'umanità saprà apprendere il segreto di questo sguardo misericordioso, si rivela prospettiva realizzabile il quadro ideale proposto nella prima lettura: "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune" (At 4, 32). Qui la misericordia del cuore è divenuta anche stile di rapporti, progetto di comunità, condivisione di beni. Qui sono fiorite le «opere della misericordia», spirituali e corporali. Qui la misericordia è divenuta concreto farsi «prossimo» verso i fratelli più indigenti.

6. Suor Faustina Kowalska ha lasciato scritto nel suo Diario: "Provo un dolore tremendo, quando osservo le sofferenze del prossimo. Tutti i dolori del prossimo si ripercuotono nel mio cuore; porto nel mio cuore le loro angosce, in modo tale che mi annientano anche fisicamente. Desidererei che tutti i dolori ricadessero su di me, per portare sollievo al prossimo" (Diario, p. 365). Ecco a quale punto di condivisione conduce l'amore quando è misurato sull'amore di Dio!

E' a questo amore che l'umanità di oggi deve ispirarsi per affrontare la crisi di senso, le sfide dei più diversi bisogni, soprattutto l'esigenza di salvaguardare la dignità di ciascuna persona umana. Il messaggio della divina misericordia è così, implicitamente, anche un messaggio sul valore di ogni uomo. Ogni persona è preziosa agli occhi di Dio, per ciascuno Cristo ha dato la sua vita, a tutti il Padre fa dono del suo Spirito e offre l'accesso alla sua intimità].

7. Questo messaggio consolante si rivolge soprattutto a chi, afflitto da una prova particolarmente dura o schiacciato dal peso dei peccati commessi, ha smarrito ogni fiducia nella vita ed è tentato di cedere alla disperazione. A lui si presenta il volto dolce di Cristo, su di lui arrivano quei raggi che partono dal suo cuore e illuminano, riscaldano, indicano il cammino e infondono speranza. Quante anime ha già consolato l'invocazione "Gesù, confido in Te", che la Provvidenza ha suggerito attraverso Suor Faustina! Questo semplice atto di abbandono a Gesù squarcia le nubi più dense e fa passare un raggio di luce nella vita di ciascuno.

8. Misericordias Domini in aeternum cantabo (Sal 88 [89], 2). Alla voce di Maria Santissima, la «Madre della misericordia», alla voce di questa nuova Santa, che nella Gerusalemme celeste canta la misericordia insieme con tutti gli amici di Dio, uniamo anche noi, Chiesa pellegrinante, la nostra voce.

E tu, Faustina, dono di Dio al nostro tempo, dono della terra di Polonia a tutta la Chiesa, ottienici di percepire la profondità della divina misericordia, aiutaci a farne esperienza viva e a testimoniarla ai fratelli. Il tuo messaggio di luce e di speranza si diffonda in tutto il mondo, spinga alla conversione i peccatori, sopisca le rivalità e gli odi, apra gli uomini e le nazioni alla pratica della fraternità. Noi oggi, fissando lo sguardo con te sul volto di Cristo risorto, facciamo nostra la tua preghiera di fiducioso abbandono e diciamo con ferma speranza: Gesù, confido in Te!

[00960-XX.02] [Testo originale:plurilingue]

DELEGAZIONE UFFICIALE

Alla cerimonia di Canonizzazione presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro è presente questa mattina la Delegazione ufficiale dalla Polonia:

Jerzy Buzek, Presidente del Consiglio dei Ministri, con la Consorte;

Longin Komolowski, Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri, con la Consorte;

Stanislaw Zajac, Vice-Presidente del Parlamento Polacco, con la Consorte;

Franciszek Stefaniuk, Vice-Presidente del Parlamento Polacco, con la Consorte;

Stefan Frankiewicz, Ambasciatore presso la Santa Sede;

Teresa Kaminska, Commissione del Concordato, con il Consorte;

Miroslaw Kozlakiewicz, Capo della Cancelleria, con la Consorte;

Marian Krzaklewski, Presidente di Solidarnosc, con la Consorte.

[00959-01.01]