Conclusa nella Basilica Vaticana la celebrazione della Messa per la Giornata del Perdono, alle ore 12 il Santo Padre Giovanni Paolo II si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
● PRIMA DELL’ANGELUS
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Nella cornice di fede del Grande Giubileo, oggi celebriamo la Giornata del Perdono. Nella Basilica di San Pietro ho presieduto stamane un suggestivo e solenne atto penitenziale. In questa prima domenica di Quaresima, Vescovi e comunità ecclesiali nelle varie parti del mondo, a nome dell'intero popolo cristiano, si sono inginocchiati davanti a Dio per implorarne il perdono.
L'Anno Santo è tempo di purificazione: la Chiesa è santa perché Cristo ne è il Capo e lo Sposo, lo Spirito ne è l'anima vivificante, la Vergine Maria ed i Santi ne sono la manifestazione più autentica. I figli della Chiesa, tuttavia, conoscono l'esperienza del peccato, le cui ombre si riflettono su di essa oscurandone la bellezza. Per questo la Chiesa non cessa di implorare il perdono di Dio per i peccati dei suoi membri.
2. Non si tratta di un giudizio sulla responsabilità soggettiva dei fratelli che ci hanno preceduto: questo compete a Dio solo, il quale - a differenza di noi, esseri umani - è in grado di "scrutare il cuore e la mente" (cfr Ger 20,12). L'atto oggi compiuto è un sincero riconoscimento delle colpe commesse dai figli della Chiesa nel passato remoto e in quello recente, e un'umile implorazione del perdono di Dio. Ciò non mancherà di risvegliare le coscienze, consentendo ai cristiani di entrare nel terzo millennio più aperti a Dio e al suo disegno d'amore.
Mentre chiediamo perdono, perdoniamo. E' quanto diciamo ogni giorno recitando la preghiera insegnataci da Gesù: "Padre nostro ... rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori" (Mt 6,12). Frutto di questa Giornata giubilare sia per tutti i credenti il perdono reciprocamente concesso ed accolto!
Dal perdono fiorisce la riconciliazione. E' ciò che auspichiamo per ogni comunità ecclesiale, per l'insieme di tutti i credenti in Cristo e per il mondo intero.
3. Perdonati e disposti a perdonare, i cristiani entrano nel terzo millennio come testimoni più credibili della speranza. Dopo secoli segnati da violenze e distruzioni e dopo l'ultimo quanto mai drammatico, la Chiesa offre all'umanità incamminata sulla soglia del terzo millennio il Vangelo del perdono e della riconciliazione, quale presupposto per costruire l'autentica pace.
Essere testimoni di speranza! Questo è anche il tema degli Esercizi spirituali, che questa sera inizierò con i miei Collaboratori della Curia Romana. Fin d'ora ringrazio quanti vorranno accompagnarmi con la preghiera, e invoco la Madonna, Madre della divina Misericordia, perché ci aiuti tutti a vivere con frutto il tempo quaresimale.
[00591-XX.04] [Testo originale:italiano]
● DOPO L’ANGELUS
Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, en particular al grupo venido de Madrid. En este primer domingo de Cuaresma, os invito a todos a acoger con confianza la infinita misericordia de Dios. Muchas gracias.
Saúdo também os peregrinos de língua portuguesa, especialmente o grupo de brasileiros que quiseram incluir esta Oração do Angelus nas etapas da sua peregrinação quaresmal e jubilar: Quando a cruz visitar vossa vida, fazei como Jesus crucificado, que nela manteve os braços abertos para todos, sem culpar ninguém. Ide com Deus.
Saluto con affetto i numerosi pellegrini di lingua italiana: il Liceo Salesiano di Valsalice, fondato dallo stesso Don Bosco; la Confraternita di Sant'Attanasio Vescovo in Priora, diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia; i gruppi di fedeli da Gavirate, Poggibonsi, Empoli, Mezzana di Prato, Burago di Molgora, Chieti, Lanciano e Napoli.
Saluto poi i militari della Brigata "Folgore" con i familiari, i membri del Lions Club di Sesto Calende-Somma Lombardo e di Partinico, gli alunni delle Scuole "Margherita" di Bari e "Ugo Betti" di Fermo, e la Cooperativa agricola Campotenese di Morano Calabro.
[00590-01.02[Testo originale:plurilingue]