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CONFERENZA STAMPA SULL’APERTURA DELLA PORTA SANTA DELLA BASILICA DI SAN PAOLO FUORI LE MURA, 14.01.2000


CONFERENZA STAMPA SULL’APERTURA DELLA PORTA SANTA DELLA BASILICA DI SAN PAOLO FUORI LE MURA

Intervento dell’Em.mo Card. Roger Etchegaray 

Intervento di S.E. Mons. Crescenzio Sepe 

Intervento di S.E. Mons. Piero Marini 

Elenco delle Chiese, Comunioni ed organizzazioni cristiane che hanno annunciato la presenza di loro rappresentanti alla celebrazione nella Basilica di San Paolo fuori le mura il 18 gennaio 2000 (aggiornato al 12 gennaio 2000) 

Elenco aggiornato al 13 gennaio 2000 delle celebrazioni ecumeniche in Roma per la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani 2000 (18-25 gennaio 2000)

Alle ore 11.30 di oggi, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede si tiene la Conferenza Stampa sull’Apertura della Porta Santa della Basilica di San Paolo fuori le mura, che avverrà martedì 18 gennaio alle ore 11.00.

Intervengono alla Conferenza Stampa:

  Em.mo Card. Roger Etchegaray, Presidente del Comitato del Grande Giubileo dell’Anno 2000:

  S.E. Mons. Crescenzio Sepe, Arcivescovo tit. di Grado, Segretario Generale del medesimo Comitato; 

  S.E. Mons. Piero Marini, Vescovo tit. di Martirano, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie; 

  S.E. Mons. Walter Kasper, Vescovo emerito di Rottenburg-Stuttgart, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani;

  Mons. Eleuterio Francesco Fortino, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio. 

Pubblichiamo di seguito gli interventi nel corso della Conferenza Stampa:

Intervento dell’Em.mo Card. Roger Etchegaray

Cari Amici,

Sappiamo che l’esigenza ecumenica è una delle più pressanti di questo Giubileo, come del resto di tutto il pontificato di Giovanni Paolo II.

Basta ricordare il n. 34 della Tertio millennio adveniente in cui il Papa scrive: "È questo un problema cruciale per la testimonianza evangelica nel mondo". Tutto l’Anno Giubilare si presterà a diverse celebrazioni ecumeniche a Roma, in Terra Santa, e nelle diocesi del mondo intero. Non si immagina tutto quello che si ricerca, tutto quello che si vive un po’ ovunque nelle piccole parrocchie, nel cuore dei "focolari misti" e fino nei chiostri. Le iniziative meno mediatizzate non sono sempre le meno significative per rispondere all’auspicio di Giovanni Paolo II: "che ci si possa presentare, se non del tutto uniti, almeno molto più prossimi a superare le divisioni del secondo millennio."(TMA n. 34)

Può darsi che si sia, talvolta, troppo attenti nel valutare i segni esteriori dell’unità della Chiesa, solo secondo il livello di rappresentazione delle diverse confessioni cristiane nei nostri incontri, o secondo il numero degli accordi teologici firmati, parametri certamente molto importanti ma non esclusivi del movimento ecumenico. La Settimana che ci apprestiamo a vivere dal 18 al 25 gennaio ce ne indica in ogni caso la vera molla: la preghiera. Poiché si tratta innanzi tutto di una Settimana di preghiera. A Roma, come altrove, sarà l’evento ecumenico più significativo dell’Anno Santo. Per la prima volta della storia giubilare, il Papa aprirà lui stesso, martedì, la Porta Santa di San Paolo fuori le mura e questo in presenza di una delegazione molto numerosa delle altre Chiese. Il cardinale Congar ha detto che "la porta dell’ecumenismo non può essere varcata che in ginocchio". È sottolineare, così, che solo la preghiera può aprire e sostenere il cammino verso l’unità visibile della Chiesa.

Durante otto giorni, a San Paolo fuori le mura, ma anche in altre chiese romane espressamente indicate, cristiani di tutte le confessioni pregheranno, pregheranno insieme testimoniando così che la preghiera, lungi dall’essere un rifugio facile è una sorta di combattimento dell’angelo con Giacobbe, l’impegno esaustivo ad entrare nel disegno misterioso di Dio.

Infine, ricordo che il Calendario prevede due altri appuntamenti ecumenici a Roma: domenica 7 maggio, al Colosseo, per una "Commemorazione dei Testimoni della Fede del secolo XX" e sabato 5 agosto, alla Basilica di S. Maria Maggiore, per una "Veglia di preghiera in risposta all’appello del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I".

[00173-01.02] [Testo originale:italiano]

Intervento di S.E. Mons. Crescenzio Sepe

Atteso il carattere eminentemente ecumenico di questo Grande Giubileo dell’Anno 2000, non poteva mancare che una delle aperture delle quattro Porte Sante fosse dedicata proprio all’ecumenismo.

Avete potuto notare che già nel Calendario del maggio ‘98 e, poi, in questo del novembre scorso, era stata scelta la Porta Santa della Basilica di San Paolo fuori le Mura come "Porta ecumenica".

Il Santo Padre l’attraverserà insieme ai Rappresentanti delle Confessioni cristiane venuti a Roma in risposta all’invito del Papa.

Nello stesso tempo, questa cerimonia sarà ripetuta, anche se in tempi e modalità diverse, in numerose Diocesi del mondo, come abbiamo appreso dalle notizie ricevute dai Vescovi.

La presenza di 22 Delegazioni rappresenta la maggiore concentrazione di Chiese cristiane dopo quella avutasi in occasione del Concilio Ecumenico Vaticano II.

E’ una risposta molto significativa e importante al desiderio di sentirci più vicini in questo Anno Santo ed un impegno a continuare nel cammino dell’unità di tutti i cristiani.

[00177-01.04] [Testo originale:italiano]

Intervento di S.E. Mons. Piero Marini

APERTURA DELLA PORTA SANTA DELLA BASILICA DI SAN PAOLO FUORI LE MURA E CELEBRAZIONE ECUMENICA - INDICAZIONI RITUALI

I. IMPORTANZA E SIGNIFICATO DELLA CELEBRAZIONE

Il Santo Padre nella Lettera Apostolica Tertio millennio adveniente invita la Chiesa "a rivolgersi con più accorata preghiera allo Spirito Santo implorando da Lui la grazia dell’Unità dei cristiani", nella convinzione che si tratta di "un problema cruciale per la testimonianza evangelica nel mondo".

L’unità è dono dello Spirito Santo ma ogni credente ha però il dovere "di assecondare questo dono senza indulgere a leggerezze e reticenze nella testimonianza della verità, ma mettendo in atto generosamente le direttive tracciate dal Concilio e dai successivi documenti della Santa Sede". Il Papa sollecita tutti ad un esame di coscienza e ad opportune iniziative ecumeniche per essere "più prossimi a superare le divisioni del secondo millennio. Bisogna proseguire nel dialogo dottrinale, ma soprattutto impegnarsi di più nella preghiera ecumenica. Essa s’è molto intensificata dopo il Concilio, ma deve crescere ancora coinvolgendo sempre più i cristiani, in sintonia con la grande invocazione di Cristo, prima della Passione: "Padre… siano anch’essi in noi una cosa sola" (Gv 17, 21)" (TMA, 34).

Con l’apertura della porta santa della Basilica di S. Paolo e la celebrazione ecumenica di preghiera il 18 gennaio 2000, il Papa vuole sottolineare il peculiare carattere ecumenico che connota il Grande Giubileo del 2000 e, in qualche modo, tutta l’attività pastorale della Chiesa cattolica dopo il Concilio. Proprio nella Basilica dedicata a San Paolo l’Apostolo dei gentili, Papa Giovanni XXIII diede l’annuncio del Concilio Vaticano II il 25 gennaio 1959.

La celebrazione ecumenica del 18 gennaio, con la partecipazione dei Rappresentanti di oltre 30 altre Chiese e comunità ecclesiali, riveste una portata e un significato ben al di là dell’inizio della tradizionale settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani e costituisce senza dubbio uno degli avvenimenti ecclesiali più importanti di tutto il Giubileo del 2000.

II. LA STRUTTURA

La celebrazione prevede tre soste con tre momenti di preghiera uniti da un cammino processionale percorso dal Papa insieme con i Rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali

1) "Statio" sotto il quadriportico antistante la Basilica.

Si inizia con il canto Iubilate Domino.

Segue il segno di Croce, il saluto liturgico e la monizione del Santo Padre.

Viene quindi proclamato il Cantico della lettera di San Paolo agli Efesini (1, 3-14) scelto come tema della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: il Santo Padre dice la prima parte, quindi intervengono tre Rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali in diverse lingue. L’assemblea interviene ogni volta cantando: Benedictus Deus in sæcula.

La "Statio" si conclude con l’orazione del Santo Padre e l’invito alla processione verso la porta santa da parte del Diacono.

2) Davanti alla porta santa

Il Santo Padre canta i versetti tradizionali previsti per l’apertura della porta santa: Hæc porta Domini, ecc.

Quindi, insieme con due Rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali, apre la porta santa spingendo le valve con le mani.

Aperta la porta, il Santo Padre si inginocchia sulla soglia e prega in silenzio.

Quindi, stando sulla soglia riceve dal diacono ortodosso il Libro dei Vangeli e lo mostra verso l’esterno mentre la schola canta: Christus heri et hodie, Finis et Principium, Christus Alpha et Omega, Ipsi gloria in sæcula! Terminata l’acclamazione il Santo Padre riconsegna il Libro al diacono ed entra in Basilica.

Tre Rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali salgono successivamente sulla soglia, ricevono il Libro dei Vangeli, lo mostrano verso gli altri punti cardinali ed entrano in Basilica, mentre la schola continua il canto: Christus heri et hodie.

Subito dopo la processione entra in Basilica attraverso la porta santa e si avvia all’altare, mentre la schola canta l’inno a Cristo Signore dei millenni.

3) Interno della Basilica

Appena la processione giunge in presbiterio, ha luogo l’intronizzazione del Libro dei Vangeli. Il diacono colloca l’Evangeliario sull’apposito tronetto e alcuni laici depongono lampade e fiori davanti al Libro che viene incensato dal diacono.

Il Santo Padre introduce con una monizione il canto del Salmo 144, suddiviso in tre parti.

Al termine di ogni parte del salmo un Rappresentante delle altre Chiese e comunità ecclesiali dice una orazione salmica.

Dopo il salmo vengono lette alcune letture. La prima è una lettura biblica (1Cor 12, 4-13): viene proclamata in lingua italiana ed è seguita dal canto di un breve responsorio. La seconda lettura, tratta dagli scritti di un sacerdote russo ortodosso, è letta in lingua francese.

La terza lettura, tratta dagli scritti di un pastore teologo luterano, è letta in lingua tedesca.

Il Santo Padre tiene l’omelia.

Terminata l’omelia ha luogo l’abbraccio di Pace. I due diaconi in lingua greca e in italiano invitano i presenti ad un gesto di comunione fraterna. La schola e l’assemblea cantano: l’Ubi Caritas.

Il Santo Padre quindi introduce la professione di fede. Si usa il testo del simbolo degli Apostoli detto in greco, latino e tedesco da parte di tre Rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali. L’assemblea interviene cantando: Credimus, Domine. Amen.

Il Santo Padre introduce il canto del Pater noster che viene concluso con l’acclamazione: Quia tuum est regnum.

Segue la Benedizione del Santo Padre e il congedo da parte del diacono con il canto del Benedicamus Domino.

III. GLI ELEMENTI CARATTERISTICI

La celebrazione ecumenica, preceduta dalla "Statio" e dalla apertura della porta santa, è essenzialmente costituita da una liturgia della parola, strutturata secondo lo schema dell’Ufficio delle letture della Liturgia delle Ore di Rito romano.

1) Il cammino processionale aperto dalla Croce verso la porta santa e compiuto dal Santo Padre insieme con i Rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali attorno al Vangelo è stato voluto per l’evidente significato ecumenico.

Con il gesto di apertura della porta santa, compiuto dal Papa insieme a due Rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali, si vuole riconoscere Cristo come unica e comune porta di salvezza attraverso la quale tutti devono passare.

Particolare rilievo è dato al Libro dei Vangeli segno della presenza di Cristo in mezzo alla comunità: nel cammino processionale, nel rito di apertura della porta santa, nell’intronizzazione al centro della Basilica come a presiedere la celebrazione.

2) La celebrazione è presieduta dal Santo Padre e "concelebrata" dai Rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali. I Rappresentanti intervengono più volte nei vari momenti della celebrazione. Almeno quindici di essi intervengono in modo attivo come Celebranti nella proclamazione dei testi o nel compiere alcuni gesti rituali. In vari momenti del rito, dopo il Santo Padre, intervengono successivamente tre Rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali: un Ortodosso, un Pre-Calcedonese e uno della Riforma. In tal modo è dato purtroppo constatare le grandi divisioni dei cristiani avvenute lungo i secoli. (cf Appendice I).

3) All’inizio della celebrazione della parola all’interno della Basilica tutti pregano insieme con le parole del Salmo 144. Insieme confessano la santità di Dio, lodano la grandezza del suo nome e la bontà delle sue opere, supplicano con fiducia colui che nel cammino verso l’unità sostiene coloro che vacillano e rialza coloro che sono caduti perché non venga mai meno la speranza.

Sono previste due letture bibliche: Efesini 1, 3-14 "Benedetto sia Dio… che ci ha benedetti in Cristo", testo scelto come tema della Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani; 1 Corinzi 12, 4-13: vi sono diversità di carismi, diversità di ministeri, diversità di operazioni, ma uno solo è lo Spirito, uno solo è il Signore, un solo è Dio che opera tutto in tutti.

Oltre ai testi biblici sono letti anche i testi di due eminenti rappresentanti del mondo ortodosso e luterano: Georgij Florovskj, sacerdote russo ortodosso nato ad Odessa nel 1893 e morto a Princeton nel 1979; Dietrich Bonhoeffer, pastore e teologo luterano, nato a Breslau nel 1906 e giustiziato dai nazisti nell’aprile del 1945 (cf Appendice II). Il primo sottolinea il principio dell’unità della Chiesa: "L’unità è un principio dinamico, un principio di vita e di crescita. "L’unità dello Spirito" è stata data fin da principio. Essa, però, va mantenuta e perpetuata mediante "il vincolo della pace" (Ef 4, 3), tramite la fatica incessante della fede e della carità". Il secondo insiste sulla identificazione tra la Chiesa e il Corpo di Cristo: "la Chiesa non è la comunità religiosa degli adoratori di Cristo, ma è il Cristo stesso che ha preso forma tra gli uomini. La Chiesa però può chiamarsi Corpo di Cristo perché nel corpo di Gesù Cristo l’uomo e perciò tutti gli uomini sono veramente accolti".

4) Alcuni momenti di rilevanza ecumenica inoltre sono previsti dopo l’omelia del Santo Padre: l’abbraccio di pace al canto dell’Ubi caritas et amor e la professione comune di fede detta in greco, latino e tedesco da tre Rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali. Inoltre l’aspetto ecumenico è sottolineato anche dal servizio che un diacono ortodosso svolge nel corso della celebrazione portando il Libro dei Vangeli e dando le monizioni di rito all’assemblea.

IV. UN SEGNO DI SPERANZA PER IL TERZO MILLENNIO

L’apertura della porta santa della Basilica di San Paolo e la celebrazione ecumenica presieduta dal Santo Padre insieme con i Rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali è invito a tutti i credenti in Cristo a far crescere la comune disponibilità allo Spirito che chiama alla conversione, a compiere nuovi gesti coraggiosi, a sentire la necessità di andare oltre il grado di comunione che è stato raggiunto.

L’invito ad "andare oltre", tante volte ripetuto dal Papa, conduca presto alla unità voluta dal Signore Gesù. E così noi ci presenteremo a Dio con le mani pure della riconciliazione e gli uomini e le donne del terzo millennio avranno una ragione in più per credere e sperare (Orientale Lumen 17, 28).

APPENDICE I - L’unità dei cristiani è infranta

I cristiani sono divisi:

V secolo: dopo il Concilio di Efeso (431) la Chiesa assira o persiana e dopo il Concilio di Calcedonia (451) le Chiese copta, sira, etiope e armena si sviluppano in modo autonomo, senza mantenere la necessaria e piena comunione con il resto della cristianità.

XI secolo: la maggior parte dell’Oriente cristiano e le Chiese d’Occidente non sono più in comunione tra loro.

XVI secolo: nella Chiesa d’Occidente si producono fratture: la Riforma, soprattutto nel mondo germanico e anglosassone.

Attraverso i secoli: ingiustizie, lotte, violenze, soprattutto indifferenza, ignoranza, atteggiamenti ostili fra centinaia di milioni di cattolici, protestanti, ortodossi e anglicani.

Oggi: i cristiani vogliono annunciare Cristo al mondo, ma le loro voci non s’accordano per proclamare il messaggio d’amore e di pace. Essi si presentano divisi. Come potranno gli uomini riconoscere la Buona Novella?

APPENDICE II - Breve biografia di G.V. Florovskj e di D. Bonhoeffer

FLOROVSKIJ GEORGE VASSILIEVIC (1893 – 1973)

Nato a Odessa nel 1893 e morto nel 1973. Teologo ortodosso russo, ha studiato all’università di Odessa conseguendo la libera docenza nel 1919. Costretto ad emigrare, cominciò le sue peregrinazioni in giro per il mondo.

Rifugiatosi inizialmente in Bulgaria, fu poi a Praga dove insegnò filosofia del diritto, prima di rispondere alla chiamata di Bulgakov che lo volle all’Istituto St. Serge di Parigi per insegnare patrologia.

Ordinato sacerdote nel 1932, fu tra i partecipanti della conferenza ecumenica di Edinburgo del 1937 e diventò membro del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Nel 1948 giunse negli Stati Uniti con l’incarico di riorganizzare il seminario ortodosso di New York e cominciò a insegnare alla Divinity School di Harvard, passando nel 1964 alla Princeton come visiting professor.

Il pensiero di Florovskij ha rappresentato una delle principali provocazioni culturali e teologiche del mondo occidentale ma anche di una certa tendenza slavofila orientale.

A dispetto del razionalismo demitizzante del nostro tempo, Florovskij ha cercato di sviluppare l’idea di una teologia cristiana che rileggesse le Scritture con le categorie filosofiche greche mediate attraverso la grande tradizione dei Padri. In tal senso il suo pensiero si qualifica come una sorta di riellenizzazione del cristianesimo. Nonostante ciò la sua ecclesiologia si ispira alla visione paolina del corpo di Cristo, come luogo della presenza salvifica di Cristo nel mondo, concezione decisamente più vicina alla sensibilità teologica occidentale.

BONHOEFFER DIETRICH (1904 – 1945)

Nato a Breslau il 4 febbraio 1904 e morto a Flossenburg il 9 aprile 1945. Compì i suoi studi teologici nelle università di Tubinga e di Berlino, dove ebbe come maestro A. von Hamack. Qui, sotto la guida di R. Seeberg, nel 1927 conseguì la laurea in teologia discutendo un tema ecclesiologico, poi pubblicato come Sanctorum Communio. Eine dogmatische Untersuchung zur Soziologie der Kirche, Berlin 1930 (trad. it.: Sanctorum Communio. Una ricerca dogmatica sulla sociologia della Chiesa, Herder-Morcelliana, Roma-Brescia 1972).

Nel 1930 ottenne l’abilitazione con Akt und sein (Berlin 1930; trad. it.: Atto ed essere. Filosofia trascendentale ed ontologia nella teologia sistematica, Queriniana, Brescia 1985).

Le due opere sono legate fra loro per il fatto d’essere, la prima, una ricerca diretta a cogliere le realtà della Chiesa nella sua specifica natura sociale e, la seconda, finalizzata a individuare la Rivelazione come presupposto della Chiesa. Dopo un breve periodo trascorso a New York, iniziò a Berlino la sua attività di insegnamento (1931-1933). Inizialmente continuò a soffermarsi su temi ecclesiologici ma successivamente passò a riflettere su temi cristologici.

Chiusa la breve parentesi accademica, si pose al servizio della Chiesa "confessante", ossia di quella parte delle comunità evangeliche che andava organizzandosi con strutture proprie in resistenza al nazionalsocialismo. Passò in Inghilterra e negli Stati Uniti dove svolse altri periodi di impegno pastorale ed ecumenico. Nel luglio 1939 decise di rientrare in Germania dove intensificò la sua collaborazione al movimento di resistenza contro Hitler.

Frutto del suo lavoro intellettuale in questo nuovo periodo sono i suoi saggi sull’Etica cristiana, rimasti incompiuti e pubblicati postumi nel 1949. Arrestato nell’aprile 1943, fu rinchiuso nel carcere berlinese di Tegel, dove rimarrà sino all’ottobre 1944. Da qui avvierà una intensa corrispondenza, di cui sono state pubblicate le lettere alla famiglia e all’amico E. Bethge.

Internato dalla Gestapo nel campo di concentramento di Buchenwald, fu giustiziato "per alto tradimento" nel campo di sterminio di Flossenbürg all’alba del 9 aprile 1945.

Bonhoeffer, senza dubbio, una delle più alte figure umane e teologiche del secolo XX, è stato autore di numerose e importanti opere, molte delle quali pubblicate postume.

A quelle già richiamate, si aggiungono Schöpfung und Fall. Eine theologische Auslegung von Genesis 1-3 (München 1933; trad. it.: Creazione e caduta. L’ora della tentazione, Queriniana, Brescia 1977).

Frutto della sua attività di direttore di seminario a Finkenwalde e di direttore educativo in Pomerania sono Nachfolge (München 1937; trad. it.: Sequela, Queriniana, Brescia 1971) e Gemeinsames Leben (München 1939; trad. it.: La vita comune, Queriniana, Brescia 1981). In Ethik (München 1949; trad. it.: Etica, Bompiani, Milano 1969).

Bonhoeffer studia la vita umana come campo delle realtà penultime che hanno in Dio il loro ultimo approdo. Scopo dell’etica è il discernimento della volontà di Dio in vista dell’azione concreta. In Widerstand und Ergebung (München 1952; trad. it.: Resistenza e resa. Lettere e appunti dal carcere, Bompiani, Milano 1969) affronta, tra l’altro, la questione del confronto della fede cristiana con un mondo diventato "adulto": la nuova figura è quella del "cristianesimo non-religioso" (nicht religiöses Christentum).

Altri suoi scritti sono raccolti nei sei volumi di Gesammelte Schriften, (München 1958-1964, in trad. it. un’antologia di testi scelti col titolo Gli Scritti (1928-1944), a cura di M.C. Laurenzi, Queriniana, Brescia 1979. Una sintesi della vita e dell’opera di Bonhoeffer potrebbe essere racchiusa in quest’espressione: vita con Dio e per Dio, con gli uomini e per gli uomini, sempre più esposta al mondo (M. Bosanquez).

[00176-01.02] [Testo originale:italiano]

Elenco delle Chiese, Comunioni ed organizzazioni cristiane che hanno annunciato la presenza di loro rappresentanti alla celebrazione nella Basilica di San Paolo fuori le mura il 18 gennaio 2000 (aggiornato al 12 gennaio 2000)

PATRIARCATO ECUMENICO

in rappresentanza di Sua Santità Bartholomaios I, Patriarca ecumenico

S.E. Athanasios, Metropolita di Helioúpolis e Theira

S.E. Gennadios, Metropolita di Sasima

PATRIARCATO GRECO ORTODOSSO DI ALESSANDRIA

in rappresentanza di Sua Beatitudine Petros VII, Patriarca greco ortodosso d'Alessandria e di tutta l'Africa

S.E. Makarios, Metropolita dello Zimbabwe

PATRIARCATO GRECO ORTODOSSO D'ANTIOCHIA

in rappresentanza di Sua Beatitudine Ignace IV Hazim, Patriarca greco ortodosso d'Antiochia e di tutto l'Oriente

S.E. Gabriel Saliby, Vescovo di Palmira e Vicario Patriarcale per l'Europa

il Signor Bassam Freyha, Consigliere del Vicariato Patriarcale

il Signor Georges Zakhem, Presidente del Consiglio della Chiesa ortodossa a Londra

[Inoltre, la Signora Sonia Rizkallah, segretaria del Vescovo e la Signora Lisa Zakhem.

L’Ambasciata del Libano presso la Santa Sede ha annunciato anche la presenza del Sig. Addallah Tamari (e consorte), Presidente del Consiglio ortodosso di Ginevra. Il Sig. Tamari è stato recentemente insignito di una onorificenza pontificia]

PATRIARCATO GRECO ORTODOSSO DI GERUSALEMME

in rappresentanza di Sua Beatitudine Diodoros, Patriarca greco ortodosso di Gerusalemme

S.E. Timotheos, Vescovo di Bostra, Segretario Generale del Patriarcato

PATRIARCATO DI MOSCA

in rappresentanza di Sua Santità Alessio II, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie

S.E. Longin, Arcivescovo di Klin, Rappresentante permanente del Patriarcato di Mosca in Germania

PATRIARCATO DI SERBIA

in rappresentanza di Sua Beatitudine Pavle, Patriarca serbo

S.E. Jovan, Metropolita di Zagabria, Ljubljana e d'Italia

Rev.do Rasko Radovic, Metropolia di Zagabria, Ljubljana e d'Italia

Sig.ra Snezana Petrovic, Vice Presidente dell'Associazione delle Sorelle Serbe a Trieste

PATRIARCATO ORTODOSSO DI ROMANIA

in rappresentanza di Sua Beatitudine Teoctist, Patriarca della Chiesa ortodossa Romena

S.E. Vincentiu, Vescovo di Ploiesti e Vicario Patriarcale

CHIESA ORTODOSSA DI GRECIA

in rappresentanza di Sua Beatitudine Christódoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia

Professore Georges Filias, Università di Atene

CHIESA ORTODOSSA DI POLONIA

in rappresentanza di Sua Beatitudine Sawa, Metropolita ortodosso di Varsavia e di tutta la Polonia

Rev.mo Archimandrita Anatol Szydlowski

CHIESA ORTODOSSA D’ALBANIA

in rappresentanza di Sua Beatitudine Anastas, Arcivescovo di Tirana, Durres e di tutta l'Albania

S.E. Joan, Metropolita di Korça

Rev.mo P Jovan, Parroco di Durres

CHIESA ORTODOSSA DI FINLANDIA

S.E. Johannes, Arcivescovo di Karelia e di tutta la Finlandia

PATRIARCATO COPTO ORTODOSSO D'ALESSANDRIA

in rappresentanza di Sua Santità Shenouda III, Pape d'Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco

S.E. Amba Bishoi, Metropolita di Damiette, Barari, Karf El Sheikh, Segretario Generale del Santo Sinodo

PATRIARCATO SIRO ORTODOSSO D’ANTIOCHIA

in rappresentanza di Sua Santità Mar Ignatius Zakka I Iwas, Patriarca siro ortodosso d'Antiochia e di tutto l'Oriente

S.E. Mor Gregorios Yohanna Ibrahim, Metropolita d'Aleppo

CHIESA APOSTOLICA ARMENA

in rappresentanza di Sua Santità Karekin II, Catholicos e Patriarca supremo di tutti gli Armeni

S.E. Yeznik Petrossian, Vescovo della Diocesi del Caucaso Settentrionale

CATHOLICOSSATO DI CILICIA DEGLI ARMENI (ATELIAS, LIBANO)

in rappresentanza di Sua Santità Aram I, Catholicos di Cilicia

S.E. il Vescovo Dirayr Panossijan

CHIESA ASSIRA DELL’ORIENTE

in rappresentanza di Sua Santità Mar Dinkha IV, Catholicos e Patriarca della Chiesa assira dell'Oriente

S.E. Mar Bawai Soro, Vescovo della diocesi assira di Seattle, Segretario Generale della Comissione per le relazioni interecclesiali, la formazione e lo sviluppo

COMUNIONE ANGLICANA

His Grace George Carey, Arcivescovo di Canterbury e Presidente dell'Anglican Communion Mrs. Carey (consorte)

Mrs. Rachel Day (famiglia dell'Arcivescovo)

The Revd. Canon Richard Marsh, Segretario dell'Arcivescovo di Canterbury per le Relazioni Ecumeniche

Mrs. Marsh

The Right Revd. John Baycroft, Direttore del Centro Anglicano a Roma

Mrs. Baycroft

The Revd. Canon John Peterson, Segretario Generale dell'Anglican Consultative Council

The Revd. Canon David Hamid, incaricato per le relazioni ecumeniche dell'Anglican Consultative Council

CHIESA VETERO CATTOLICA- UNIONE DI UTRECHT

S.E. Antonius J. Glazemaker, Arcivescovo vetero-cattolico di Utrecht , Presidente dell'Unione di Utrecht

The Revd. Dr. Jan Visser

(Mrs. Visser)

FEDERAZIONE LUTERANA MONDIALE

Landesbischof Christian Krause, Presidente della Federazione Luterana Mondiale

Rev. Pastore Norbert Denecke, Vice decano della Chiesa Luterana in Italia

Oberkirchenrat Udo Hahn, Pressesprächer des Lutherischen Kirchenamtes der VELKD und des DNK, Hannover

CONSIGLIO METODISTA MONDIALE

Dr. Frances Alguire, Presidente del Consiglio Metodista Mondiale

Mr. Donald Alguire (consorte)

DISCEPOLI DI CRISTO

Dr. Richard L. Hamm, President of the Christian Church (Disciples of Christ)

Dr. Robert K. Welsh, President of the Council on Christian Unity of the Christian Church (Disciples of Christ)

CHIESA PENTECOSTALE

Rev. Dr. Cecil M. Robeck, jr., Co-Presidente del Dialogo internazionale cattolico-pentecostale

CONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE

The Right Reverend Jonas Jonson, Vescovo luterano di Strängnäs, co-presidente del "Gruppo Misto di Lavoro" tra la Chiesa cattolica ed il Consiglio Ecumenico delle Chiese

Mrs. Teni Piri-Simonian, Responsabile per l'Ufficio per le relazioni ecclesiali ed ecumeniche

Rev. Alan Falconer, Direttore alla Commissione "Fede e Costituzione".

[00174-01.05]

Elenco aggiornato al 13 gennaio 2000 delle celebrazioni ecumeniche in Roma per la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani 2000 (18-25 gennaio 2000)

DATA: Lunedì 17 gennaio – ore 17

LUOGO: chiesa di Santa Brigida

Piazza Farnese, 26

Roma

Presiedono:

L'Arcivescovo di Karelia e di tutta la Finlandia, Johannes (Chiesa ortodossa di Finlandia)

S.E. Ikka Kantola

Vescovo evangelico luterano di Turku (Finlandia)

S.E. Mons. Walter Kasper, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani .

DATA: 19 gennaio 2000 – ore 18.00

LUOGO: chiesa greca ortodossa di Sant'Andrea

Via Sardegna, 153

Roma

Presiedono:

Il Metropolita Athanasious di Helioúpolis et Theira

Il Metropolita Gennadios di Sasima

Rappresentanti del Patriarca ecumenico, Bartolomeo I e da lui delegati ad assistere alla celebrazione ecumenica presieduta dal Santo Padre, il 18 gennaio nella Basilica di San Paolo fuori le mura.

DATA: 20 gennaio 2000 – ore 18

LUOGO: Centro Pro Unione

Via di Santa Maria dell'Anima, 30

Roma

Veglia ecumenica di preghiera, organizzata dal Centro Pro Unione, e presieduta dal Rev. Dott. David Huie, Pastore di della St. Andrew's Church of Scotland – Predica il Rev. Dott. Tom Best, Chiesa dei Discepoli di Cristo, membro della Commissione "Fede e Costituzione" del Consiglio Ecumenico delle Chiese.

DATA: 21 gennaio - ore 18

LUOGO: chiesa del S. Cuore di Cristo Re

Viale Mazzini, 32

Roma

Veglia ecumenica organizzata dalla Commissione Ecumenica Diocesana di Roma con le altre Comunità cristiane presenti in città.

DATA: 22 gennaio – ore 17

Luogo: chiesa di Santa Brigida

Piazza Farnese, 96

Roma

Celebrazione ecumenica.

DATA: 23 gennaio – ore 13

LUOGO: chiesa di San Silvestro

Piazza di San Silvestro in Capite

Roma

Celebrazione ecumenica con predica in lingua inglese del Rev. Jonathan Boardman, Rettore della chiesa anglicana in Roma (All Saints'Church).

DATA: 23 gennaio – ore 18

LUOGO: chiesa del Pontificio Collegio Germanico-Ungarico

Via di San Nicola da Tolentino, 13

Roma

Servizio ecumenico della parola organizzato dalla Comunità evangelica luterana di Roma, dalla parrocchia tedesca di Santa Maria dell'Anima dal Pontificio Collegio germanico-ungarico.

DATA: 23 gennaio – ore 17

LUOGO: Cappella delle Suore Francescane Missionarie di Maria

Via Giusti, 12

Roma

Celebrazione Ecumenica del SAE (Segretariato Attività Ecumeniche), con l'intervento di S.E. Mons. Rino Fisichella, Vescovo ausiliare di Roma. Predica del Pastore Valdese, Prof. Paolo Ricca.

DATA: 24 gennaio – ore 16

LUOGO: chiesa di San Giorgio della Comunità copta ortodossa

Via Sante Bargellini, 13A

Roma

Celebrazione ecumenica organizzata dalla Comunità copta ortodossa di Roma.

DATA: 25 gennaio – ore 17.30

LUOGO: Basilica di San Paolo fuori le Mura

Roma

Celebrazione dei Vespri per la conclusione della SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITÀ DEI CRISTIANI presieduta da S.Em.za il Cardinale Roger Etchegaray.

[00175-01.04]