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SALUTO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
ALLA DELEGAZIONE DELLA COMMISSIONE "MANOS UNIDAS''

Lunedì, 9 dicembre 2024

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Signor Vescovo,
sorelle e fratelli, buongiorno.

Sono contento di accogliervi questa mattina, voi che siete della commissione permanente di “Manos Unidas — Comitato Cattolico della Campagna contro la Fame nel mondo”.

Questa associazione, nata nel 1959 come risposta delle donne di Azione Cattolica della Spagna all’appello della Fao, che denunciava la “fame di pane, la fame di cultura e la fame di Dio che affligge gran parte dell’umanità ”, porta avanti da 65 anni il compito di aiutare e di contribuire alla promozione e al progresso dei Paesi in via di sviluppo. È stata qui, un paio di mesi fa, la signora McCain, che porta avanti la campagna della fame, e mi ha detto che loro, con tutta la campagna, coprono appena il 15% della fame nel modo. È molto duro, molto duro. Pensando al lavoro che, con la sensibilità e la forza proprie del genio femminile, svolgete per lo sradicamento di questi mali che continuano a colpire tante nazioni, vorrei far riferimento alla figura della Madre di Dio, che celebriamo nella sua Immacolata Concezione. Perché la Vergine Maria è la Donna per eccellenza.

 Noi siamo abituati con questa cultura maschilista a vedere la donna, non dico come il cagnolino o il gatto di casa, ma come un essere umano di seconda categoria, e ci dimentichiamo che a portare avanti il mondo sono le donne e — come dicono alcuni — sono loro a comandare. Va bene così. Ma la donna che porta avanti una famiglia, che porta avanti i popoli, che si avvicina ai bisogni, quella sensibilità così ricca della donna.

 Maria, con il cuore radicato in Dio, continua a essere attenta ai bisogni dei suoi figli, sollecita ad andare loro incontro e portare loro la consolazione del Signore. Lei è il modello pienamente realizzato della nostra umanità, attraverso il quale, con la grazia di Dio, tutti possiamo contribuire a migliorare il nostro mondo. È questo che voi cercate di fare grazie alla vostra caratteristica intuizione e realtà come madri, figlie e spose, e suocere.

Vi racconto un aneddoto che è successo qui. La signora Ursula [von der Leyen], presidente della Commissione europea, è medico e madre di 7 figli. E un giorno le ho detto — aveva risolto un problema molto difficile, con Belgio, Olanda, tanti soldi, lo aveva risolto bene — e io le ho detto: “Signora — eravamo seduti lì —, come ha fatto a risolverlo?”. E ha iniziato a fare un gesto con le mani... e ha risposto: “Come facciamo noi mamme”. La donna ha questa genialità, il genio femminile. E così, con la compassione e la tenacia che caratterizzano l’animo femminile, “Manos Unidas”, associazione pubblica di fedeli della Chiesa cattolica in Spagna, porta avanti la sua missione specifica: lottare contro la fame, il sottosviluppo e la mancanza d’istruzione, impegnandosi inoltre a lavorare per sradicare le cause strutturali che generano queste cose. Questo compito diviene possibile soltanto con una visione cristiana dell’essere umano, che abbia come fondamento il Vangelo e la Dottrina Sociale della Chiesa.

Sorelle e fratelli, vi incoraggio a proseguire la vostra bella missione di volontariato, di assistenza, di camminare insieme. Ormai prossimi al Giubileo, vi invito a essere pellegrini di speranza e a riorientare la vita verso Gesù, anche attraverso il vostro contributo al miglioramento materiale, al progresso morale e allo sviluppo spirituale dei più fragili e bisognosi, per aiutarli a ottenere una vita che risponda alla dignità di figli di Dio.

Auspico che questo tempo di Avvento, nell’attesa paziente, piena di speranza nelle promesse di Dio, ci aiuti tutti a raggiungere un rinnovamento spirituale per contribuire alla tanto anelata costruzione della civiltà dell’amore, di modo che ci permetta di unire il nostro amore filiale verso Dio con l’amore per il prossimo.

Che Gesù, in ogni persona che incontrate e in ogni persona che assistete, vi benedica, e la Vergine Santa vi accompagni con la sua intercessione e il suo amore materno.

E quando confesso, di solito chiedo alle persone, quando ce n’è occasione: “Lei dà l’elemosina?” Generalmente mi dicono di sì. “E lei quando dà l’elemosina, guarda negli occhi la persona a cui dà l’elemosina? Non so”. “E lei le tocca la mano o tira una moneta e poi fa così?” Se tu non lo guardi negli occhi al mendicante, se non gli tocchi la mano, la tua elemosina non vale nulla, perché non viene dal tuo cuore, ma solo dalla tua tasca. Predicate questo: guardare negli occhi e toccare la mano. Grazie. 

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L'Osservatore Romano, Edizione Quotidiana, Anno CLXIV n. 279, lunedì 9 dicembre 2024, p. 11.



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