LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AL POPOLO DI DIO CHE PEREGRINA IN NICARAGUA
IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DELLA
NOVENA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE
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Chi causa tanta gioia? La Concezione di Maria!
Da tempo desideravo scrivervi una lettera pastorale per ribadire, ancora una volta, l’affetto che nutro per il popolo nicaraguense, che si è sempre distinto per un amore straordinario a Dio, che voi chiamate con tanto affetto Papachú . Sono con voi, soprattutto in questi giorni in cui state facendo la Novena dell’Immacolata Concezione.
Non dimenticatevi dell’amorevole Provvidenza del Signore, che ci accompagna ed è l’unica guida sicura. Proprio nei momenti più difficili, in cui umanamente diviene impossibile poter capire ciò che Dio vuole da noi, siamo chiamati a non dubitare della sua attenzione e della sua misericordia. La filiale fiducia che avete in Lui, e anche la vostra fedeltà alla Chiesa, sono i due grandi fari che illuminano la vostra esistenza.
Abbiate la certezza che la fede e la speranza compiono miracoli. Guardiamo alla Vergine Immacolata, Lei è la testimonianza luminosa di tale fiducia. Voi avete sempre sperimentato la sua protezione materna in tutte le vostre necessità e avete mostrato la vostra gratitudine con una religiosità molto bella e ricca spiritualmente. Una di queste forme di dedizione e di consacrazione che manifesta la gioia di essere suoi figli prediletti è la dolce espressione: Chi causa tanta gioia? La Concezione di Maria!
Desidero che questa celebrazione dell’Immacolata, che ci prepara all’apertura del Giubileo del 2025, ottenga per voi l’incoraggiamento necessario nei momenti di difficoltà, incertezza e privazione. In questa festa non dimenticatevi di abbandonarvi nelle braccia di Gesù con la giaculatoria “Dios primero ”, Dio per primo, che ripetete spesso.
Desidero farvi giungere la mia vicinanza e la certezza che prego incessantemente la Vergine Maria affinché vi consoli e vi accompagni confermandovi nella fede. Voglio dirlo con forza: la Madre di Dio non smette di intercedere per voi, e noi non smettiamo di chiedere a Gesù che vi tenga sempre per mano.
Camminare insieme sostenuti dalla tenera devozione a Maria ci fa seguire con impegno la via del Vangelo e ci porta a rinnovare la nostra fiducia in Dio. Penso in particolare alla preghiera del Rosario dove ogni giorno meditiamo i misteri della vita di Gesù e Maria. Quante volte includiamo nei misteri del Santo Rosario anche la nostra stessa vita, con i suoi momenti di gioia, di dolore, di luce e di gloria. Recitando il Rosario, questi misteri attraversano l’intimità del nostro cuore, là dove trova riparo la libertà delle figlie e dei figli di Dio, che nessuno può sottrarci. Quante grazie riceviamo dal Rosario, è una preghiera potente.
Vi affido alla protezione dell’Immacolata Concezione. Voi l’avete scelta come Madre del vostro popolo. Così lo dimostra il grido semplice e profondamente fiducioso: Maria del Nicaragua, il Nicaragua di Maria! E così sia.
Cari fratelli e sorelle nicaraguensi, per concludere recitiamo insieme la preghiera che ho scritto per il Giubileo, chiedendo al Signore che ci dia la pace e tutte le grazie di cui abbiamo bisogno:
Padre che sei nei cieli, la fede che ci hai donato nel tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello, e la fiamma di carità effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo, ridestino in noi, la beata speranza per l’avvento del tuo Regno.
La tua grazia ci trasformi in coltivatori operosi dei semi evangelici che lievitino l’umanità e il cosmo, nell’attesa fiduciosa dei cieli nuovi e della terra nuova, quando vinte le potenze del Male, si manifesterà per sempre la tua gloria.
La grazia del Giubileo ravvivi in noi, Pellegrini di Speranza, l’anelito verso i beni celesti e riversi sul mondo intero la gioia e la pace del nostro Redentore.
A te Dio benedetto in eterno sia lode e gloria nei secoli. Amen.
Fraternamente,
FRANCESCO
Roma, San Giovanni in Laterano, 2 dicembre 2024
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L'Osservatore Romano, Edizione Quotidiana, Anno CLXIV n. 273, lunedì 2 dicembre 2024, p. 11.
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