LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO,
A FIRMA DEL CARDINALE SEGRETARIO DI STATO PIETRO PAROLIN,
AL CARDINALE ANGELO SCOLA IN OCCASIONE DELLA
93a GIORNATA PER L'UNIVERSITÀ CATTOLICA
[DOMENICA, 30 APRILE 2017]
Signor Cardinale,
non poche circostanze ci spingono a guardare con rinnovata e particolare attenzione ai giovani. Su di loro si riflette in modo rilevante, con risvolti preoccupanti e a volte drammatici, la crisi economica e sociale del nostro tempo, che porta con sé anche un certo smarrimento umano e spirituale. L’incertezza verso il futuro, la precarietà e spesso l’assenza del lavoro, la conseguente mobilità, le difficoltà che incontrano nell’inserimento sociale e nel concretizzare progetti di vita familiare, rendono più fragili e disorientano le nuove generazioni. Ma, nonostante questi elementi di criticità, i giovani restano portatori di una grande carica di speranza e costituiscono un formidabile potenziale per la costruzione di un futuro migliore.
Ad essi, sull’esempio di Gesù che continua a posare su di loro il suo sguardo pieno di fiducia e di tenerezza (cfr Mt 19,16-22), si rivolge continuamente anche la Chiesa con innumerevoli iniziative pastorali e formative. Tale premura oggi si fa più forte e impegnativa anche grazie alla decisione del Santo Padre di affrontare nel prossimo Sinodo il tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Con questa iniziativa si vuole ribadire la vicinanza e l’affetto dell’intera comunità ecclesiale verso le nuove generazioni e nello stesso tempo individuare con loro e per loro le vie per renderle protagoniste della vita ecclesiale e sociale.
Nel comunicare ai giovani questo importante evento ecclesiale (cfr Lettera ai giovani, 13 gennaio 2017), il Santo Padre li invita ad approfondire quella fede che, da Abramo ai nostri giorni, ci spinge ad uscire verso una terra nuova.
«Qual è per noi oggi questa terra nuova – chiede il Papa ai giovani – se non una società più giusta e fraterna che voi desiderate profondamente e che volete costruire fino alle periferie del mondo?».
Nonostante tutto, nei giovani è forte il desiderio di non rimanere spettatori e il Santo Padre li esorta a non soffocare il grido che sale dalla loro coscienza. «Quel grido – sottolinea il Papa – nasce dal vostro cuore giovane che non sopporta l’ingiustizia e non può piegarsi alla cultura dello scarto, né cedere alla globalizzazione dell’indifferenza».
Solo un accurato discernimento può aiutare i giovani ad affrontare sfide così grandi e impegnative. Ma un tale discernimento, che tocca tutti gli ambiti della vita, ha bisogno di essere accompagnato e sostenuto sia attraverso il lavoro pastorale ordinario nelle comunità e nelle aggregazioni ecclesiali sia da istituzioni capaci di garantire un’alta e qualificata formazione scientifica, culturale e spirituale.
In questo ambito, un ruolo di primaria importanza spetta alle Università cattoliche, alle quali è affidata la missione di preparare giovani in grado di plasmare con le risorse dell’intelletto, con la generosità del cuore e con la forza dello Spirito la loro vita e il cammino futuro dell’umanità. Appare quindi ancor più rilevante e decisivo il contributo che viene offerto oggi dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Istituto Toniolo di Studi Superiori, in qualità di Ente fondatore e garante. Continuando a sviluppare, con fedeltà e creatività, la feconda iniziativa di padre Agostino Gemelli e dei suoi collaboratori, l’Ateneo dei cattolici italiani si pone sempre più come un riferimento per tanti giovani desiderosi di dare il loro contributo per una società più giusta, aperta e solidale.
Va pertanto incoraggiato l’impegno di tutta la comunità ecclesiale italiana a sostegno di questa importante istituzione accademica, anche attraverso la celebrazione della Giornata Nazionale per l’Università Cattolica, che giunge quest’anno alla sua 93aedizione. Il tema “Studiare il mondo è già cambiarlo”, scelto per la celebrazione che si tiene domenica 30 aprile, offre a tutti l’opportunità di riflettere sulla rilevanza dello studio e di una formazione integrale della persona per incidere sui cambiamenti in atto e contribuire a migliorare il mondo in cui viviamo.
È questo il senso profondo degli studi universitari e di un periodo particolarmente significativo per il discernimento personale e comunitario. «In ogni ambiente, specialmente in quello universitario – ha ricordato il Papa parlando di recente in un ateneo romano –, è importante leggere e affrontare questo cambiamento di epoca con riflessione e discernimento, cioè senza pregiudizi ideologici, senza paure o fughe». Tale discernimento è favorito dal fatto che «l’università è un luogo privilegiato in cui si formano le coscienze in un serrato confronto tra le esigenze del bene, del vero e del bello, e la realtà con le sue contraddizioni» (Discorso all’Università Roma Tre, 17 febbraio 2017).
Un tale confronto, arduo ed esaltante, trova nell’Università Cattolica del Sacro Cuore un ambiente privilegiato, in grado di offrire ai giovani una formazione solida dal punto di vista scientifico e ricca di valori dal punto di vista umano e spirituale. Affinché si possa continuare a sostenere anche gli studenti meritevoli, ma con meno possibilità, non mancherà, anche in questa occasione, il contributo che il Santo Padre ha deciso di destinare a codesto benemerito Istituto di Studi Superiori. Sua Santità assicura la sua vicinanza e il suo paterno sostegno e, mentre chiede di essere ricordato nella preghiera, di cuore imparte una speciale Benedizione a Vostra Eminenza, al Magnifico Rettore, all’Assistente Ecclesiastico Generale, ai membri dell’Istituto Toniolo, agli illustri Professori, al personale tecnico-amministrativo e a tutti gli studenti.
Unisco i miei personali voti e mi valgo della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio
dell’Eminenza Vostra Rev.ma
dev.mo
Pietro Card. Parolin
Segretario di Stato
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