PAPA FRANCESCO
MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA
DOMUS SANCTAE MARTHAE
Di che tipo siamo?
Giovedì, 28 maggio 2015
(da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLV, n.120, 29/05/2015)
I cristiani da salotto — che siano egoisti, affaristi, mondani o rigoristi — allontanano la gente che cerca Gesù. Ed è da questa tentazione che Francesco ha messo in guardia, celebrando la messa, giovedì 28 maggio, nella cappella della Casa Santa Marta. Invitando ciascuno a «un esame di coscienza», il Papa ha ricordato che i cristiani devono saper ascoltare «il grido di aiuto» della gente e sostenerla nel cammino per avvicinarsi al Signore.
Francesco ha iniziato l’omelia delineando i contorni dell’episodio raccontato da Marco nel passo evangelico (10, 46-52) proposto dalla liturgia. «Gesù andava con i suoi discepoli e con la gente — ha detto — che lo seguiva perché Lui parlava come un maestro, con autorità propria». Bartimèo, un uomo cieco, «sentì rumore e domandò: “Ma cosa succede?”. Era Gesù». E così Bartimèo «incominciò a gridare e gridava fortemente facendo un atto di fede: “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me”». Le sue parole sono «proprio un atto di fede» ha fatto notare il Pontefice.
Ma «fra la gente che era lì con Gesù, ognuno aveva la sua personalità, il suo modo di vedere la vita, di sentire la vita» ha spiegato il Papa. E dunque, anzitutto, «c’è un gruppo di gente che non sentiva il grido» dell’uomo cieco. È «quel gruppo di gente che, anche oggi, non sente il grido dei tanti che hanno bisogno di Gesù». Insomma è «un gruppo di indifferenti: non sentono, credono che la vita sia il loro gruppetto lì; sono contenti, sono sordi al clamore di tanta gente che ha bisogno di salvezza, che ha bisogno dell’aiuto di Gesù, che ha bisogno della Chiesa». Ma, ha rimarcato Francesco, «questa è gente egoista, vive per se stessa» incapace «di sentire la voce di Gesù».
«Poi ci sono quelli che sentono questo grido che chiede aiuto, ma vogliono farlo tacere» ha proseguito il Pontefice. E infatti Marco nel suo Vangelo riferisce che in tanti rimproverarono Bartimèo per farlo tacere, dicendogli di «non gridare» e di lasciare il maestro «tranquillo». Lo fanno «anche i discepoli». E il Papa ha ricordato anche «quando i discepoli allontanarono i bambini», appunto «perché non scomodassero il maestro». Perciò anche i discepoli cercarono di far tacere Bartimèo «perché il maestro era loro, era per loro, non era per tutti». Così facendo «questa gente allontana da Gesù quelli che gridano, che hanno bisogno di fede, che hanno bisogno di salvezza».
C’è poi, ha affermato Francesco, un altro gruppo, composto dagli «affaristi: erano religiosi, sembra, ma Gesù li ha cacciati via dal tempio perché facevano affari lì, nella casa di Dio». Si tratta di persone «che non sentono, non vogliono sentire il grido di aiuto, ma preferiscono fare i loro affari e usano il popolo di Dio, usano la Chiesa, per fare i propri affari». Anche «questi affaristi allontanano la gente di Gesù» e non lasciano che le persone «chiedano aiuto».
«Un altro gruppo che allontana la gente di Gesù — ha dett0 ancora il Papa — sono i cristiani soltanto di nome, senza testimonianza, che non danno testimonianza di cristiani». Sì, «sono cristiani di nome, cristiani da salotto, cristiani da ricevimenti, ma la loro vita interiore non è cristiana, è mondana». E «uno che si dice cristiano e vive come un mondano allontana quelli che gridano “aiuto” a Gesù».
E, ancora, «ci sono i rigoristi» ha aggiunto il Papa: «quelli che Gesù rimprovera» perché «caricano tanti pesi sulle spalle della gente». E «Gesù dedica loro tutto il capitolo 23 di san Matteo». A loro dice «ipocriti, sfruttate la gente!». Difatti, «invece di rispondere al grido che chiede salvezza allontanano la gente».
Il «primo gruppo» ha riepilogato il Pontefice, è composto da «quelli che non sentono». Del secondo, invece, fa parte «tanta gente diversa, differente» che «sente la chiamata, ma allontana» da Gesù. E «c’è anche un terzo gruppo» e sono «quelli che aiutano ad avvicinarsi a Gesù» e che a Bartimèo dicono: «“Coraggio, alzati, ti chiama!”». È «il gruppo dei cristiani che hanno coerenza fra quello che credono e quello che vivono» e aiutano ad avvicinarsi a Gesù «la gente che grida chiedendo salvezza, chiedendo la grazia, chiedendo la salute spirituale per la propria anima».
Proprio alla luce di questa riflessione, Francesco ha proposto «un esame di coscienza» che «ci farà bene», attraverso una serie di domande dirette: «Io in che gruppo sono? Nel primo, tra quelli che non sentono le tante grida che chiedono aiuto di salvezza? Mi occupo soltanto del mio rapporto con Gesù, chiuso, egoistico? Appartengo al secondo gruppo, tra quelli che allontanano la gente da Gesù, sia per mancanza di coerenza di vita, mancanza di testimonianza, sia per essere attaccati molto ai soldi, sia per rigidità?». E ancora: «Allontano la gente da Gesù? O appartengo al terzo gruppo, tra quelli che sentono il grido di tante gente e aiuto ad avvicinarsi a Gesù?». A queste domande, ha concluso il Papa, «ognuno di noi può rispondere nel suo cuore».
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