Il Cardinale Jean Honoré, Arcivescovo emerito di Tours (Francia), è nato il 13 agosto 1920 a Saint-Brice-en-Coglès, nel territorio dell'Arcidiocesi di Rennes.
Cresciuto in un famiglia di otto figli, è vissuto da bambino nel cuore di una terra caratterizzata da un grande equilibrio e da una forte tradizione religiosa. Si tratta della città di Fougères, nell'area occidentale della Bretagna, che ancora oggi si chiama il paese «gallo», alla frontiera con la Normandia e la Mayenne, antica provincia dell'Anjou.
Delle sue origini ha serbato la solidità della fede, un approccio realistico ai problemi e indubbiamente la sensibilità celtica, con l'attaccamento alla terra e agli usi ereditati dalla vita rurale. Trascorre un'infanzia tranquilla e dedita agli studi nella sua parrocchia natale, Saint Brice en Coglès. Dopo la morte precoce dei genitori è costretto a entrare in convitto. Studia nel collegio di Saint-Malo. Poi entra nel Seminario Maggiore di Rennes. Viene inviato a terminare la sua formazione teologica nell'Istituto Cattolico di Parigi. È allora che inizia a preparare, sotto la guida di Padre Daniélou, la sua tesi sulla spiritualità di Newman, che espone nel 1949. È il primo di una serie di studi sulle opere del celebre convertito destinati a far conoscere il suo pensiero religioso. Oltre a numerosi articoli e conferenze, ha dedicato diversi libri alla vita e al pensiero religioso di Newman. Segnaliamo in particolare: «L'itinéraire spirituel de Newman» (Seuil, 1964) («L'itinerario spirituale di Newman»); «Présence au monde et Parole de Dieu» (Mame, 1969) («Presenza nel mondo e Parola di Dio»); «La fidélité d'une conscience» (CLD, 1986) («La fedeltà di una coscienza»); «La Pensée christologique de Newman» (Desclée, 1996) («Il pensiero cristologico di Newman») e di recente «Fais paraître Ton jour, Newman prophète e poète de l'au-delá» (Cerf, 2000) («Fai apparire il Tuo giorno, Newman profeta e poeta dell'aldilà»).
Il 29 giugno 1943 riceve l'ordinazione sacerdotale. Giovane sacerdote, viene nominato professore di lettere prima nel collegio Saint Vincent di Rennes e poi a Saint-Malo, dove è chiamato a sostituire il suo ex professore. Nel 1948 insegna dogmatica nel Seminario Maggiore, in attesa di rispondere alla sfida pastorale dei suoi studenti, scoraggiati per ciò che veniva allora definito il disordine e l'empirismo della pratica del catechismo. L'iniziazione a una catechesi che armonizzi il possesso delle formule della fede con la Scrittura e la Liturgia contribuisce a conferire un reale impulso alla pastorale catechetica. Allo stesso tempo, diviene l'apostolo della partecipazione dei laici e dei genitori degli studenti alla trasmissione della fede.
Nell'estate del 1957, di fronte alla crisi dell'insegnamento religioso, è chiamato a raccogliere la difficile eredità del canonico Colomb, guida intellettuale del rinnovamento catechetico. I suoi sei anni nel «Centre National de l'Enseignement Religieux» (CNEC), il Centro Nazionale dell'Insegnamento Religioso, sono fecondi di opere e di iniziative, come testimonia la creazione della rivista «Catéchèse» e come dimostrano i grandi congressi dell'epoca, a cui partecipano più di seimila catechisti provenienti dalle Diocesi della Francia e dall'estero.
Con il Rettorato presso l'Università Cattolica di Angers si volta pagina. La situazione dell'istruzione superiore in Francia diviene, per mancanza di sovvenzioni statali, sempre più difficile. Si fa fatica a comprendere fuori dal Paese l'illogicità di un sistema che riconosce il principio della libertà d'insegnamento senza però offrire i mezzi per esercitarlo. Il budget a disposizione dipende in parte dalle sovvenzioni delle Diocesi e dalle collette nelle parrocchie. Ogni anno bisogna aumentare le tasse per l'iscrizione, il che provoca la selezione degli studenti in base all'agiatezza delle loro famiglie. In seguito all'azione dell'Episcopato, viene finalmente concessa una sovvenzione statale, che risulta però insufficiente. L'Università può sussistere solo grazie all'aiuto dei sacerdoti professori e dei religiosi il cui stipendio è di gran lunga inferiore a quello dei laici. Si può dire che, per mancanza di finanziamenti adeguati, la libertà d'insegnamento superiore cattolico è ostacolata, tanto più che la commissione d'esame è composta solo da professori dello Stato di cui bisogna seguire i programmi e le opzioni di studio. Situazione insostenibile, dalla quale si pensa di uscire con la riforma del 1968, che segue la rivoluzione studentesca di maggio. Ma il futuro non è migliore. La validità degli esami, all'inizio riconosciuta dal ministero, viene annullata nel Consiglio di Stato. All'inizio del 1969 si produce un'emorragia di studenti e di personale, al punto che il Rettore deve procedere a liquidare l'antico Istituto, a cambiarne lo statuto, a innovare l'insegnamento indirizzando la formazione degli studenti verso rami professionali. Il paradosso è che tale mutamento «copernicano» dell'insegnamento universitario diviene presto il modello per numerosi istituti superiori pubblici. Questo innesto nel sistema universitario cattolico di Angers garantisce ancora oggi il successo delle nostre Facoltà libere e dei nostri Istituti superiori.
Il 24 ottobre 1972 Papa Paolo VI lo nomina Vescovo di Evreux, in Normandia. Il 17 dicembre successivo riceve l'ordinazione episcopale. Un approccio completamente diverso degli uomini e delle cose esige da lui un'autentica conversione. L'uomo di campagna bretone deve ora adattarsi al carattere dei suoi diocesani, sospettosi e al contempo tenaci, più attaccati alla credenza che alla Chiesa. In questa Diocesi con una forte densità rurale, nonostante il «fronte della Senna» dedito alla grande industria nei dintorni di Rouen, l'assenza di grandi agglomerati favorisce i contatti e i rapporti umani. Purché sia presente sul luogo, il Pastore della Diocesi può conquistare la fiducia dei sacerdoti e dei fedeli. L'attaccamento alla loro parrocchia, il loro impegno apostolico, la fedeltà ai legami che li uniscono sono una consolazione quotidiana per il Vescovo che ha anche la grazia di assistere alla beatificazione di Padre Laval, originario della Diocesi e apostolo dell'Isola Maurice.
Dopo otto anni di autentica felicità pastorale, lascia le rive dell'Eure per quelle della Loira dove l'attende san Martino: il 13 agosto 1981 viene nominato Arcivescovo di Tours. Il registro apostolico è diverso. Prima di tutto per la città, Tours con i suoi comuni satelliti accoglie i tre quinti della popolazione della Diocesi, e poi per l'indole dei suoi abitanti, intuitivi e semplici, tranquilli e dolci come il fiume che attraversa la provincia. La varietà delle reti economiche, sociali e culturali richiede per l'evangelizzazione una pluralità di movimenti e di organismi il cui legame con le parrocchie non è sempre costante. Il Vescovo deve ricorrere a un'équipe in grado di garantire il coordinamento e la solidarietà di tutti. L'anniversario della morte di San Martino (1997) è l'occasione per un grande impegno da parte delle comunità cristiane che l'anno precedente hanno incontrato il Santo Padre, recatosi in pellegrinaggio sulla tomba di san Martino.
La sua azione apostolica non si limita però ai confini della Touraine. Come ogni Vescovo, partecipa alle Commissioni che permettono la convergenza pastorale dei diversi settori pastorali. Le sue competenze nell'ambito dell'insegnamento lo destinano alla Commissione Episcopale del Mondo scolastico e universitario (CEMSU) di cui è eletto Presidente nel 1989. Svolge così un ruolo attivo nel dibattito nevralgico sulla difesa della libertà d'insegnamento negli anni 1991-1994. Solidale con gli organismi qualificati per negoziare con il Ministero dell'Istruzione nazionale, in particolare con il Segretariato Nazionale dell'Insegnamento Cattolico (SNEC) e le Associazioni dei Genitori degli Studenti (APEL), è il Vescovo responsabile e il testimone della risoluzione di un Episcopato unanime nel preservare il diritto alla libertà delle famiglie.
Nel 1996, dopo che la II Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi (1985) aveva postulato la redazione di un Catechismo Universale, è chiamato a far parte di un gruppo di Vescovi incaricati di redigere il testo sotto la direzione dell’allora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Esperienza unica e stimolante al servizio della «communio catholica» che porta, al termine di cinque anni di scambi e di dibattiti, a volte difficili e appassionati, alla promulgazione da parte di Papa Giovanni Paolo II di un'opera di sintesi dottrinale che offre punti di riferimento importanti per la trasmissione della fede nel mondo moderno. Egli non poteva concludere meglio il periplo della sua lunga vita, come è stata quella del Cardinale John Henry Newman, il cui irradiamento spirituale e apostolico rimane una delle fonti privilegiate del suo ministero di parola e di scrittura.
Il 22 luglio 1997 rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Tours.
È chiamato dal Santo Padre Giovanni Paolo II a partecipare alla X Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2001).
Dal B. Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di Santa Maria della Salute a Primavalle.
Il Cardinale Jean Honoré muore il 28 febbraio 2013.