Essendo l'uomo caduto nel peccato originale, che lo ha privato dei doni sia soprannaturali che preternaturali, Dio Creatore e Redentore, con la sua infinita misericordia, ha intimamente unito, con un misterioso legame, ciò che la giustizia esige e ciò che ottiene il perdono: perciò le sofferenze, le quali hanno indole penale, divengono propizia occasione per espiare i peccati e per ottenere la crescita delle virtù, e così conseguire la salvezza eterna. Questa disposizione della Divina Provvidenza si adempie a favore dei fedeli in virtù del mistero Pasquale di Cristo, il quale morendo si è fatto dispensatore della vita e risorgendo è causa della fermissima speranza nella nostra futura Resurrezione.
Pertanto, la condizione stessa per cui l'uomo soggiace alle malattie e alle sofferenze che ne conseguono, se è accettata mediante atti di Fede, di Speranza e di Carità, in quanto oggetto della santissima volontà di Dio, è causa di maggiore santità.
E' necessario, inoltre, dedicare un'attentissima riflessione al fatto che i rimedi umani hanno un limite e che, dunque, inevitabilmente verrà un tempo che porterà l'uomo al termine del suo cammino su questa terra: agli ammalati che versano in tale condizione, occorre riservare le cure più attente e la più grande carità, così che il loro transito da questo mondo al Padre sia confortato dalle divine consolazioni e perciò - come implora la preghiera della Chiesa per i moribondi - ad essi appaia il volto di Gesù Cristo mite e chiarissima risuoni la sua voce che li chiama all'eterna gloria e felicità.
La Santa Madre Chiesa, consapevole di ciò, vivamente desidera che l'annuale celebrazione della «Giornata Mondiale del Malato», diventi efficace catechesi circa l'insegnamento, che qui si è ricordato, del tesoro della Rivelazione, intorno al valore e alla funzione del dolore.
Affinché dunque i fedeli, che prenderanno parte a detta celebrazione, che si svolgerà nella città di Seul, il prossimo 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, siano animati sempre più da questi sentimenti, il Santo Padre ha voluto arricchirla del dono delle Indulgenze, come è indicato di seguito.
E' concessa l'Indulgenza plenaria ai fedeli che, alle solite condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) e con l'animo distaccato da qualsiasi peccato, l'11 febbraio prossimo parteciperanno devotamente, nella città di Seul o in qualsiasi altro luogo stabilito dall'Autorità ecclesiastica, a qualche sacra cerimonia celebrata per impetrare da Dio le finalità della «15a Giornata Mondiale del Malato».
I fedeli che negli ospedali pubblici o in casa privata assistono caritatevolmente come «buoni Samaritani» gli ammalati, specialmente quelli incurabili o terminali, e, a motivo del loro servizio non possono partecipare alla cerimonia sopra indicata, otterranno il medesimo dono dell'Indulgenza plenaria, se in quel giorno presteranno generosamente almeno per qualche ora la loro caritatevole assistenza agli ammalati come se lo facessero allo stesso Cristo Signore (cf. Mt 25, 40), avendo l'animo distaccato da ogni peccato e il proposito di adempiere appena possibile alle condizioni richieste per l'ottenimento dell'Indulgenza plenaria.
I fedeli che per malattia, per età avanzata o per altra simile ragione, sono impediti dal prendere parte alla cerimonia sopra indicata, otterranno l'Indulgenza plenaria, purché, avendo l'animo distaccato da qualsiasi peccato e proponendosi di adempiere alle solite condizioni appena possibile, in quel giorno, unitamente al Santo Padre, partecipino spiritualmente con il desiderio alla suddetta celebrazione e offrano a Dio, attraverso la Vergine Maria, «Salute degli Infermi», le loro sofferenze fisiche e spirituali.
Infine è concessa l'Indulgenza parziale a tutti i fedeli, dal 9 all'11 del prossimo febbraio, ogniqualvolta, con cuore contrito, rivolgeranno a Dio misericordioso devote preghiere per implorare le suddette finalità in aiuto degli infermi, particolarmente quelli incurabili o terminali.
Il presente Decreto ha vigore per questa volta. Nonostante qualunque contraria disposizione.
Dato a Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 25 gennaio 2007, nella Conversione di S. Paolo, Apostolo.
JAMES FRANCIS S. R. E. Card. STAFFORD
Penitenziere Maggiore
Gianfranco Girotti, O. F. M. Conv.
Vescovo Tit. di Meta, Reggente