Saluto al Santo Padre Benedetto XVI Cotonou
Beatissimo Padre, “Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna... Andrò in ricerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita... le pascerò con giustizia” (Ez 34, 11.16). Queste parole del profeta Ezechiele proclamate nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo, rivelano il grande amore di Dio nei riguardi degli uomini, sue pecore, che vuole raccogliere nel suo ovile e condurre su pascoli erbosi ed acque tranquille (cfr Sal 23, 2). Con la sentita e partecipata Eucaristia, celebrata nello “Stade de l’amitié” a Cotonou, abbiamo reso grazie a Dio per tale eterno amore che si manifesta nel mondo intero e che ha trovato un luogo privilegiato in Africa, “nuova patria di Cristo”. Offrendo il suo corpo e il suo sangue, nella grazia dello Spirito Santo, abbiamo ringraziato Dio Padre per i grandi benefici che ha elargito in favore del suo Popolo che cammina in questa terra africana benedetta. Lo abbiamo ringraziato in modo particolare per l’indimenticabile esperienza di comunione e di profonda unione dei Vescovi tra di loro e con Lei, Santo Padre, Vescovo di Roma e capo del collegio episcopale, vissuta durante la Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, svoltasi dal 4 al 25 ottobre 2009 in Vaticano sul tema “La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace”. La Parola divina ci ricorda che è Dio la sorgente della riconciliazione: “era infatti Dio che riconciliava a sé il mondo in Cristo” (2 Cor 5, 19). Essa rivela anche il modo con cui Dio ha compiuto tale opera di salvezza: riconciliando i due popoli, gli ebrei e i pagani, annientando nella sua carne, “per mezzo della croce” (Ef 2, 16), il muro che li separava. Da tale opera della divina misericordia, procedono la pace - Cristo “infatti è la nostra pace” (Ef 2, 14) -, come pure la giustizia. Dio stesso promette di pascere le sue pecore “con giustizia” (Ez 34, 16). Il brano del Vangelo proclamato (cfr Mt 25, 31-46) svela i criteri di tale giustizia che si possono riassumere nell’affermazione: “In verità io vi dico: tutto quelle che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25, 40). Beatissimo Padre, le feconde riflessioni dei Padri sinodali della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa, ispirate dallo Spirito Santo, sono raccolte nell’Esortazione Apostolica Postsinodale che Vostra Santità ha voluto firmare ieri 19 novembre nella Basilica minore di Ouidah. Essa offre preziose indicazioni pastorali per l’attività della Chiesa in Africa nei prossimi anni, per un maggiore impegno non solamente nella prima evangelizzazione bensì anche in una nuova evangelizzazione. Secondo Africae munus essa si fonda sul ministero della riconciliazione, che ha radice nel cuore trafitto di Gesù Cristo (cfr Gv 19,34 ), dal quale provengono come due fiumi la giustizia e la pace, le quali, attraversando il vasto campo della Chiesa Cattolica, raggiungono tutto il continente africano. Possa l’Esortazione Apostolica Postsinodale contribuire affinché la Chiesa - che è in Cristo “in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (LG 1) -, eserciti tale missione in Africa, diventando sempre più protagonista della riconciliazione quale forza promotrice di una autentica giustizia e di una assai necessaria pace. Ho l’onore di invitarLa, Santo Padre, a consegnare l’Esortazione Apostolica Postsinodale Africae munus ai Presidenti delle Conferenze Episcopali dell’Africa e tramite loro a tutta la Chiesa Cattolica che pellegrina nel caro continente africano.
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