LETTERA DEL
CARDINALE SEGRETARIO DI STATO
AL PRESIDENTE DELL'ISTITUTO DI STUDI SUPERIORI “GIUSEPPE
TONIOLO”
IN OCCASIONE DELLA 100.ma “GIORNATA PER L'UNIVERSITÀ CATTOLICA”
A Sua Eccellenza Reverendissima
Mons. MARIO DELPINI
Arcivescovo di Milano
Presidente dell’Istituto “G. Toniolo” di Studi Superiori
Dal Vaticano, 9 aprile 2024
Eccellenza Reverendissima,
vi sono luoghi dove il futuro sembra arrivare prima. Uno di questi è il mondo
universitario, perché in esso si preparano i professionisti di domani e si
sviluppa la ricerca da cui derivano le innovazioni spesso più decisive per il
progresso della famiglia umana. Oggi, sull’avvenire si concentrano aspettative
importanti, ma al contempo sembrano addensarsi nubi minacciose; e i giovani,
all’interno dell’ambiente accademico, percepiscono e vivono con particolare
intensità questa tensione. Si colloca in tale scenario il tema scelto per
celebrare la 100a Giornata Nazionale per l’Università Cattolica del
Sacro Cuore: “Domanda di futuro. I giovani tra disincanto e desiderio”.
In un simile orizzonte non si può restare prigionieri del passato e neppure
proiettarsi in modo ingenuo e sbrigativo nel domani. Occorre invece alimentare
la consapevolezza che tutto si gioca nel presente, perché non ci sarà vero
avvenire se non si vive fino in fondo l’oggi. Papa Francesco ha più volte
ricordato che non ci si può rivolgere ai giovani pensandoli solo in relazione al
futuro, perché essi rappresentano prima di tutto il presente: «Voi giovani
dovete combattere per il vostro spazio oggi, perché la vita è oggi –
diceva
durante la GMG di Panama –. Nessuno ti può promettere un giorno del domani: la
tua vita è oggi, il tuo metterti in gioco è oggi, il tuo spazio è oggi. […] Voi,
cari giovani, non siete il futuro […] siete il presente!» (Omelia, 27
gennaio 2019).
L’urgenza di offrire ai giovani le migliori condizioni per costruire il futuro a
partire dal presente era pienamente avvertita dai fondatori dell’Università
Cattolica, che attorno al nascente ateneo vollero catalizzare l’attenzione
dell’intera comunità ecclesiale, ottenendo da Papa Pio XI l’istituzione di una
specifica giornata nazionale. La considerazione che il Pontefice ebbe per tale
proposta fu tale da considerare il sostegno al progetto un omaggio alla sua
stessa persona: «Non v’ha dubbio che in questa Giornata Universitaria, celebrata in tutta Italia,
dai più grandi centri fino ai più piccoli luoghi, con tanta intelligenza di bene
e con tanta generosità, noi vediamo una seconda giornata del Papa, tanto
direttamente essa risponde ad uno dei più vivi Nostri desideri» (Discorso
agli amici romani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, 1°
giugno 1924).
A distanza di un secolo possiamo comprendere le ragioni di un legame così forte
e le grandi aspettative che si nutrivano nei confronti dell’Università
Cattolica. L’investimento ideale e materiale fu talmente ingente che, mentre
ancora muoveva i primi passi, grazie alla mobilitazione diffusa e a imponenti
raccolte di fondi, l’Ateneo riceveva già – fatto straordinario – il
riconoscimento civile da parte di Vittorio Emanuele III (cfr Regio Decreto del 2
ottobre 1924, n. 1661). Oggi che “la Cattolica” è tra le più importanti e
prestigiose Università del Paese e assume un ruolo sempre più rilevante anche a
livello internazionale, possiamo vedere quanto sia stata feconda e lungimirante
l’intuizione dei fondatori, soprattutto di Padre Agostino Gemelli e della Beata
Armida Barelli, sostenuti con grande determinazione dal Sommo Pontefice.
Era tanto ampia la visione che Gemelli aveva sul futuro che, mentre dava forma
all’istituto milanese, avviava una capillare opera di collegamento per dar vita
a una rete internazionale di atenei cattolici. Si deve infatti soprattutto a lui
la nascita della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche
(FIUC). Il Santo Padre, ricevendo l’associazione in occasione delle celebrazioni
per il centenario, ha ribadito quanto sia stato prezioso il lavoro svolto e
quanto sia attuale il contributo per la missione odierna della Chiesa. Infatti,
dopo aver richiamato le potenzialità delle circa duemila Università cattoliche
sparse nel mondo, anche in ordine alla promozione della pace e allo sviluppo
integrale, ha posto in evidenza la peculiarità del progetto formativo: «Nell’università deve pulsare una passione più grande, si deve vedere una comune
ricerca della verità, un orizzonte di senso, e tutto vissuto in una comunità di
conoscenza dove la generosità dell’amore, per così dire, si tocca con mano» (Discorso
alla FIUC, 19 gennaio 2024).
Quest’anno si aggiunge un altro anniversario di rilievo per il mondo giovanile e
universitario. Proprio il 14 aprile si compiono 40 anni dal primo grande raduno di giovani che, organizzato nel contesto
dell’Anno Santo della Redenzione, divenne il germoglio da cui fiorirono le
Giornate Mondiali della Gioventù. In quell’occasione San Giovanni Paolo II
consegnò la croce ai giovani con la missione di portarla nel mondo quale segno
che in Gesù morto e risorto c’è la salvezza. In proposito Papa Francesco ha recentemente ricordato ai giovani:
«Solo così, nella luce della sua presenza, la memoria del passato sarà feconda e
avrete il coraggio di vivere il presente e affrontare il futuro con speranza […]
per essere a vostra volta costruttori del domani, “artigiani” del futuro» (Messaggio
ai giovani per il V anniversario dell’Esortazione apostolica Christus vivit,
25 marzo 2024).
Il legame delle GMG con la pastorale universitaria si è fatto via via più
stretto fino all’evento di Lisbona dello scorso anno, quando il Santo Padre ha
dedicato un incontro specifico al mondo universitario, delineando una sorta di
“manifesto” della missione degli atenei cattolici nel nostro tempo. Proprio
perché ai giovani non può essere rubato il futuro, li ha invitati a investire
con grande coraggio sul presente per rispondere alla sana inquietudine che
dimora nelle loro menti e nei loro cuori: «Siamo chiamati a qualcosa di più, a
un decollo senza il quale non c’è volo. Non allarmiamoci allora se ci troviamo
interiormente assetati, inquieti, incompiuti, desiderosi di senso e di futuro, com
saudade do futuro!» (Discorso all’Università Portoghese, 3 agosto
2023).
Nell’incoraggiare ad abbracciare con ardore questo slancio di bene, simile a una
semina fiduciosa e silenziosa nell’oggi, che permette l’abbondanza del raccolto
domani, Papa Francesco, condividendo l’affetto e la speranza di Pio XI nei
riguardi dell’Ateneo e apprezzandone la presenza, l’impegno e lo sviluppo,
rinnova la Sua vicinanza e il Suo paterno accompagnamento, e di cuore imparte
una speciale Benedizione Apostolica a Vostra Eccellenza, al Magnifico Rettore,
all’Assistente Ecclesiastico Generale, ai membri dell’Istituto Toniolo, agli
illustri Professori, al personale tecnico-amministrativo e a tutti gli studenti,
chiedendo di essere ricordato nella preghiera.
Unendo cordiali espressioni di augurio e vive felicitazioni per i prestigiosi
traguardi raggiunti, mi valgo della circostanza per confermarmi con sensi di
distinto ossequio
dell’Eccellenza Vostra Rev.ma
dev.mo nel Signore
Pietro Card. Parolin
Segretario di Stato
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